Salta al contenuto principale

Il Libro: L’AMICO IMMAGINARIO

3 minuti

L’amico immaginario” (Giunti, 2012) è un libro molto originale, tenero e commovente. L’autore è Matthew Dicks, maestro di scuola elementare e fine indagatore dell’universo infantile. Il narratore della storia è Budo, l’amico immaginario di Max, un bimbo di nove anni affetto dalla sindrome di Asperger.
Budo è fortunato, perché Max ha molta immaginazione quindi lui sembra proprio un bambino vero: con due braccia, due gambe e un viso. Però non dorme mai, perché Max non ha mai pensato che potesse avere anche bisogno di dormire. Ma questa per lui è una fortuna, perché durante la notte può guardare la TV o andarsene un po’ in giro a esplorare il mondo.
Budo è molto longevo: esiste ormai da cinque anni e per gli amici immaginari è un tempo lunghissimo. Ma la sua vita è precaria: “Io abito in uno strano posto nel mondo. Abito nello spazio che c’è fra le persone…La mamma di Max direbbe che sto sempre in “bilico”. Abito nel mondo giallo, ma anche in quello azzurro. Sono giallo e azzurro, io. Sono verde. E conosco le combinazioni dei colori”.

Nessuno può sentire la voce di Budo, a eccezione di Max e degli altri amici immaginari. La sua amica del cuore è Graham, che però muore quando Meghan, la sua creatrice non ha più bisogno di lei. Gli amici immaginari smettono infatti di esistere quando i bimbi scoprono un nuovo gioco, li dimenticano o semplicemente diventano grandi.
Qualsiasi cosa succeda, non credo che qualcuno si ricorderà di me, quando sarò scomparso. Sarà come se non ci fossi mai stato. Non resterà nessuna prova che sono esistito. Quando Graham stava scomparendo ha detto che l’unica cosa che la faceva sentire triste era che non avrebbe visto crescere Meghan. Se io scomparissi, sarei triste di non veder crescere Max, ma sarei anche triste di non veder crescere me stesso”.

Budo ama molto anche i genitori di Max e la signora Gosk “una maestra all’antica” molto legata ai suoi piccoli alunni. “Strano: gli insegnanti vanno all’università tutti quegli anni per imparare a fare i maestri, eppure alcuni di loro non imparano mai le cose più semplici. Come per esempio a far ridere i bambini. E fargli capire che gli vuoi bene”,  pensa Budo.
Invece la maestra Patterson gli è molto antipatica: è falsa, bugiarda, perfida. Proprio lei infatti rapirà Max e solo Budo sarà in grado di salvare il suo amico, perché è l’unico che ha assistito al rapimento. Il finale del libro, che il lettore vorrebbe non finisse mai, è sorprendente.

Al lettore restano il messaggio dell’amicizia profonda, dell’amore e della fragilità dei bambini
L’amico immaginario” è dedicato a chi ha conosciuto realmente Budo nella propria infanzia e ne ha nostalgia, a chi ha avuto una signora Gosk come maestra, a chi non ha perso il desiderio di sognare anche da adulto.

 Maria Cristina Marroni

Commenta

CAPTCHA

Commenti

Lo regalerò a mia figlia.
L'infanzia è un fase dell'esistenza umana intrisa di magia e di mistero. Sovente invadiamo con prepotenza il mondo impalpabile nel quale i bambini si rifugiano e tentiamo in tutti i modi di distruggerlo. Pretendiamo di razionalizzare i comportamenti infantili , pretendiamo di scoprire i meccanismi che regolano la psiche in questo periodo, dimenticando che non ci è concesso entrare in questo mondo. Forse Kant aveva ragione quando affermava che il noumeno è inconoscibile...
Acquistato, letto, amato. Grande libro!