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Il Libro...IL CORAGGIO CHE MANCA

di Maria Cristina Marroni
3 minuti

Debora Serracchiani ha un viso pulito, lontano dalla bellezza appariscente e artificiale dei volti televisivi. È molto diversa da Daniela Santanchè. È avvocato, parla lentamente, non recita il politichese, ma esprime con chiarezza le proprie idee.  È la candidata per il centrosinistra alla Presidenza della Regione Friuli Venezia Giulia nelle elezioni che si svolgono oggi.

 Il suo libro “Il coraggio che manca”, pubblicato nel 2009, mi sembra oggi molto attuale. L’autrice racconta il suo ingresso in politica, casuale e fortuito; racconta ancora come il suo destino sia cambiato il 21 marzo del 2009, quando ha avuto il coraggio, lei giovane e sconosciuta militante, di salire sul palco dell’assemblea nazionale dei circoli del Partito Democratico e di affrontare vis à vis Dario Franceschini, l’allora Segretario del PD.

Quel suo atto spontaneo e sfrontato è poi rimbalzato in rete ed è divenuto, suo malgrado, noto. Alle successive Elezioni europee la Serracchiani è stata eletta con 144.000 preferenze.

 L’autrice ha un’idea nobile della politica, che deve “tentare di risolvere i problemi delle persone, utilizzando al meglio le risorse pubbliche”. Infatti “le scelte che cambiano concretamente la vita dei cittadini – dal marciapiede nuovo, allo stanziamento di fondi per costruire un ospedale piuttosto che un centro per anziani, fino ai grandi temi come il divorzio, l’aborto, l’inseminazione artificiale, i diritti civili – sono tutte scelte della politica. La politica dunque può, in più di un modo, aiutare le persone”.

 Debora non condivide la legge elettorale, perché i capi dei partiti possono gestire ogni cosa da Roma, “privando i territori della rappresentanza, utilizzando Montecitorio e Palazzo Madama come premi per i fedelissimi, i quali saranno sotto il ricatto costante dei vertici del partito, costretti a piegarsi alle decisioni calate dall’alto, proni di fronte agli accordi trasversali anche se indigeribili. Fino all’assurdo di non rappresentare nemmeno se stessi, visto che al giro successivo la ricandidatura dipenderà da come si sono comportati con i loro capi”.

 Nel libro la Serracchiani si dimostra spesso delusa per la frattura esistente tra i militanti vicini alla gente e la nomenklatura del partito, sempre più autoreferenziale: “quando si dice che tra la politica e la gente c’è una distanza, è vero. E c’è una distanza enorme perché qualcuno ce l’ha messa”. E auspica un ritorno al senso fisico della parola vicinanza e a un tipo di comunicazione diretta: “parlare in modo chiaro aiuta a mettere ordine”.

 Queste considerazioni dell’europarlamentare con tutta evidenza possono essere ripetute oggi: nell’elezione del Presidente della Repubblica il PD ha pasticciato, ha dimostrato di non avere una leadership intesa come mezzo per pervenire a una linea politica di sintesi, ha rifiutato di prendere in considerazione come candidato Rodotà, personalità peraltro di sinistra, invece ha strizzato l’occhio a Berlusconi. Ha preferito rieleggere un ottantottenne, piuttosto che rischiare con un volto nuovo. Non ha avuto coraggio.

 Ha forse ragione Marco Pannella “che in Italia la differenza tra destra e sinistra è la stessa che passa fra i ‘capaci di tutto’ e i ‘buoni a nulla’”?

 

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Commenti

Ringrazio la sig.ra Cristina per le bellissime parole spese in favore di Debora dal volto pulito e sincero. Dote rara nella politica attuale. Il Partito Democratico, soprattutto in questa difficile fase,ha bisogno di una grande spinta ,che produca nuove idee,nuovi equilibri,nuova organizzazione capace di rigenerare le tradizioni riformiste che lo hanno fatto nascere. La classe dirigente va selezionata ,perché solo così se ne può conoscere le qualità effettive. Quindi fuori la vecchia nomenclatura e spazio per Serracchiani, Pupato,Renzi, Civati e tantissimi altri giovani di valore.Un grande grazie per tutto quello che ci regala ogni domenica.
Mi permetto di segnalare questo link:http://www.serracchiani.eu/2013/04/20/incazzata/ E spero che i cittadini del Friuli diano un segnale positivo, persino contro la dirigenza del PD, ma temo che le elezioni per la Serracchiani in un momento così delicato siano realmente difficili.
Ringrazio Lei, Signor Antoine per le parole di stima. Le sono grata. Le auguro una buona domenica.
21 marzo 2009: ecco cosa cambiò nel PD: http://www.youtube.com/watch?v=f3tqFf9IfgMhttp://www.youtube.com/watch?v=fVXoMoEu5Os dopodiché tutto è tornato indietro...
Il PD in questa situazione ha dimostrato veramente di essere "buono a nulla" o "venduto in tutto"? Non si può fare un tale casino e non pensare male...
forse sarebbe meglio definirli DEI BUONI A NULLA CAPACI DI TUTTO. che dire, la sig.ra serracchiani ormai lontana da renzi, i giovani turchi che si sovrappongono alla " dialettica" BERSANI-DALEMA-VELTRONI, il modem fioroni e gli ex popolari franceschini e l'area dem, la bindi, i liberal di morando, tonini e ceccanti, ......che bosco! i militanti sono scioccati, annichiliti vorrebbero un partito unito, una sola voce " chiudetevi in una stanza, sbranatevi pure, ma quando uscite vogliamo una sola posizione, una sola linea"....un pio desiderio un pò ingenuo?!?! forse i militanti oggi rimpiangono il vecchio partito oligarchico fatto di capi corrente, verticalizzato e militarizzato. tuttavia il pluralismo è una realtà insopprimibile, è il vero veicolo di dibattito è raccolta delle forze e del consenso. ma questo, dico questo pluralismo che ha dato il meglio di se consentendo il varo della zattera napletano è miseramente sfociato nella frammentazione, dirompente come .....una granata a frammentazione! gli elettori, la gens è stufa del grigiore del partito, della sua debolezza comunicativa, della sua incapacità di suscitare ardore ed entusiasmo. in questa incredibile vicenda anche i giovani ed anche la serracchiani hanno mostrato i loro limiti, sin ora tenuti nascosti, sostenendo il famigerato prodi e il prof. rodotà ( del tutto simile ad amato). personaggi che hanno assistito alla scomparsa dei dinosauri, personaggi ultrasettantacinquenni, vissuti di casta, appartenenti ai medesimi clubs esclusivi..... che non sono certo il club delle giovani marmotte o della polisportiva tacco e punto;personaggi che non sono mai stati votati da nessuno. inoltre la serracchiani che ha scritto, qualche hanno fa, un bel libro di buoni propositi e di innegabili verità ,benchè eurodeputata, in luogo di lavorare a bruxelles a rue de la loi nel consiglio dell' unione europea, da qualche mese sta facendo campagna elettorale in friuli....pagata dall'europa. proprio come tutti gli altri vecchi" paraventi"....ma è proprio così difficile essere governati da gente scelta da noi (popolo bruto ed ignaro) ???........come è triste venezia
Siete profetici: la Serracchiani per ora è avanti in Friuli.