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Il Libro...La dittatura dell’ignoranza

di Maria Cristina Marroni
2 minuti

Il pamphlet “La dittatura dell’ignoranza” di Giancarlo Majorino, poeta, critico letterario e docente di Estetica e analisi della scrittura, è una riflessione lucida sulla conoscenza, sulla libertà e sulla giustizia e insieme una stigmatizzazione dell’ignoranza, assurta a paradigma della vacuità sociale e individuale.

 L’ignoranza rende inermi, acquiescenti e succubi del potere. Senza cultura si abbassano le difese immunitarie contro la schiavitù del pensiero; la capacità critica si annulla e ci si rende inadatti a discernere il vero, da ciò che come vero ci viene rappresentato.

Per evitare di diventare servi, occorre spostarsi e “muoversi su un terreno non previsto, liberamente e autonomamente generando, eventualmente anche ironizzando, qualcosa di impreveduto, qualcosa che disorienti”.

L’ignoranza si espande vieppiù alimentata dai mezzi di informazione di massa, che, penetrando facilmente in ogni casa (al contrario dei libri, che devono essere scelti e desiderati), condizionano i giovani e rimbecilliscono gli adulti. I prodotti televisivi, con rarissime eccezioni, esasperano le funzioni consolatorie, spesso oltre il limite della necessità degli utenti e sviliscono il linguaggio, facendo regredire il pubblico a un uso infantile della lingua.

Alla tivù gli errori galleggiano dalla mattina a sera e ritorno; uomini politici influenti non solo mostrano disinteresse per le capacità del linguaggio (e del pensiero) ma possono tranquillamente sparare dichiarazioni, promesse, minacce anche gravi, il giorno dopo giurando di esser stati fraintesi”.
E naturalmente gli spettatori, da buona fila obbediente, non sono in grado di smentire l’impostura, perché impegnati a guardare le figure più che a considerare i discorsi.

Sull’immagine deve tornare prevalente la parola, perché “quasi nessuno sente più la molteplice presenza della realtà, delle voci, dei corpi entro ogni frammento parlato (meno che mai, quando è scritto)".
Majorino auspica il recupero della cultura e dell’arte come strumenti di resistenza e di elevazione.

 “E’ possibile andare al potere se non si è ignoranti? -si chiede l’autore- Una condivisione di umori, preferenze, stile di vita tra chi comanda e chi elegge, è la nuova mistura vincente, non l’esame dei programmi, la statura morale degli eleggibili, l’assunzione di responsabilità estranee alla ricerca del profitto”.

Quella di eleggere ignoranti è la dittatura che ci siamo autoimposti.  Senza i valori morali, l’arte e la cultura, si perderà l’occasione di un mutamento sociale radicale. Ma infondo questo ai potenti fa comodo, perché così continueranno a fotterci senza grane.


Maria Cristina Marroni
 

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Commenti

Sarà forse per questo che stanno distruggendo, passo dopo passo, il nostro sistema scolastico?
Nel capolavoro di Ray Bradbury Fahrenheit 451 i libri venivano bruciati non certo per scaldarsi, ma togliere la conoscenza alla gente comune, nell’orwelliano 1984 le città sono tappezzate di manifesti tra cui spicca “l’ignoranza è forza”, grande verità quando l’ignoranza è la genetica della massa e patrimonio di pochi.
La " Dittatura dell'ignoranza " fotografa perfettamente la realta' in viviamo. L'Italia sta per uscire( speriamo presto) dal ventennio berlusconiano e Berlusconi significa deculturazione della Societa''. Le strategie principali messe in atto,in questo triste periodo,si basano sull'uso scientifico della falsificazione dell'informazione e sulla menzogna. Il Potere vuole che la gente resti nell' ignoranza,che faccia qualcos'altro ,che si interessi ,per esempio di sport ( soprattutto di calcio , ancora meglio se Milan), che impazzisca per le partite,per gli scandali sessuali,per personaggi " importanti",o facezie di questo genere. Qualunque cosa purche' non sia seria. Le cose serie sono naturalmente per le persone serie. In un momento storico di crisi di valori ,di ideologie, di ideali come l'attuale la " cultura dell'ignoranza " ha scalzato ogni forma di cultura e la fa da padrona,permettendo che capipolo astuti e scaltri irretiscan con messaggi rozzi,elementari e roboanti,spesso anche volgari,un popolo sempre più ignorante e superficiale,che facilmente si lascia convincere dalle loro falsita'.
Mi scuso per non aver chiuso con i dovuti ringraziamenti ,buona domenica e felice inizio settimana.
Appunto. A Teramo una dinastia familiare ha fatto la propria fortuna elettorale sul normografo. Nella mia collezione di santini elettorali lo conservo come una reliquia. Mentre gli altri parlavano di istruzione e di crescita culturale il padrone mandava a votare i suoi sudditi con il normografo affinché rimanessero contenti ed ignoranti. Come oggi attraverso il voto di scambio per il quale io vado a Roma e tu rimani a Teramo, io prendo 18.000,00 euro netti al mese e tu ne prendi 700,00 lordi al mese, io ho gratis l'assistenza sanitaria, l'autostrada, l'aereo, la pensione e tu le paghi ovvero non le avrai, io faccio le mostre e tu vieni a vederle. Non e' un problema elettorale immediato. E' un problema culturale: dobbiamo tornare a far ragionare la gente inebetita dalle tette e dai culi della televisione commerciale, che non legge un libro o un giornale. Sara' un lavoro lunghissimo, altro che adottare un sindaco, adottiamo una idea: la cultura come unica salvezza per la nostra amata Teramo.
L'ignoranza e' una buona strategia che i politici utilizzano per guidare il popolo verso la loro strada a soddisfare i loro interessi con eleganza e scaltrezza. In una societa' evoluta come la nostra cio' non e' ammesso, pertanto che fare? Non votiamo e mandiamoli tutti a casa o meglio in esilio.
La nostra indifferenza è durata troppo a lungo. Direbbe la De Monticelli: "Dobbiamo evitare che la storia si ripeta, e con essa l'incompiutezza delle grandi rivoluzioni morali e civili che hanno segnato questo Paese, dal Risorgimento alla fondazione della Repubblica, alla cosiddetta fine della cosiddetta Prima Repubblica. Tutte trasformazioni incompiute, incompiute nella cosa più importante: la coscienza dei contemporanei".
LADY IGNORANZA, la sorellina prediletta di lady stupidità. si è detto e scritta molto sull'ignoranza, ma mai abbastanza, pertanto ben venga il breve saggio del poeta majorino. infatti oggi, più di ieri, l'ignoranza si sta affermando come un regime dittatoriale subdolo e silenzioso. il mio sincero sgomento ed incubo è che l'ignoranza possa partorire ben altri regimi. l'ignoranza sembra avere trasformato le nostre vite in irrisorie e penose esistenze, immerse in una bassa marea senza speranza. credo, tuttavia, che non bisogna giudicare le persone da ciò che ignorano ma da ciò che sanno, e dal modo come sanno. non posso ricordare innanzitutto ai giovani - i più vulnerabili - che l'ignoranza è una patologia ereditaria, genetica ma non irreversibile ed è curabile anche con l'automedicazione. ricordo sempre ai giovani che " siamo tutti uguali ma, alcuni sono più uguali degli altri ". al riguardo li invito a leggere quel bel libro che è la fattoria degli animali..........con preghiera di non rispondete come fece, per iscritto, un vostro coetaneo che esortavo a leggere di più: "...non o mai letto un libbro eppure ho cresciuto bene l'ostesso...." .....lundi bon, amis du livre.
Gent.le Enrico, nelle "Nuvole" di Aristofane c'è uno scontro verbale fra il discorso giusto e quello ingiusto, mettendo di fronte, come due antagoniste, l'educazione antica e quella dei nuovi tempi. Il "Discorso migliore" dice: "Dunque, ti dirò qual era l'antica educazione, quando io fiorivo, dicendo il giusto, e la disciplina era regola di vita (...). Per questo, giovanotto, fatti coraggio e scegli me, il Discorso migliore. Imparerai a odiare la piazza (...) a provare vergogna per le turpitudini, a infiammarti, se qualcuno ti schernisce, ad alzarti dal tuo posto quando si avvicinano gli anziani, a non maltrattare i tuoi genitori e a non fare niente altro di immorale, che possa contaminare l'immagine del Pudore". Gent.le Antoine, la ringrazio per la sua presenza attiva e preziosa in questo spazio. Grazie a Stella del Sasso per gli opportuni richiami letterari. Aznavour, bonne semaine à toi, attentif et précieux lecteur!