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Cari Nanni & Tancredi....vi scriviamo

di Anonimo
7 minuti

I due interventi di Marco Tancredi e Walter Nanni ci offrono il destro per fare qualche considerazione in merito al dibattito in corso sulla stato della cultura a Teramo, sugli spazi per la produzione e diffusione culturale e su molto altro che spesso non c'entra nulla con tutto questo.
Alcune considerazioni su Walter che interviene con grande slancio e generosità per rispondere a Marco Tancredi. Walter dimostra una cosa che non è stata detta: l’arte si fa come dimostra  di farla lui, chiuso in un bunker, in lotta con i propri pensieri, con le idee che si affastellano e che devi mettere insieme in un tutto che abbia un senso, molto lavoro, molta riflessione, molta onestà e obbligo morale verso te stesso e gli altri. Che nel bunker mediatico degli spazi OVS sia stata prodotta bellezza e cultura abbiamo molti dubbi, che sia stata una dimostrazione di forza da parte di un gruppo di artisti - sulla cui professionalità e bravura non eccepiamo – ampiamente collaterali ad una nascente formazione politica è altrettanto vero, che l’autoesaltazione dei propri successi è una cosa che ci fa vomitare, mentre è vero che la politica deve stare lontano dalla cultura  e questo sta scritto anche nella nostra Costituzione. Va da sé: politica e cultura si incontrano quando dobbiamo decidere su molte cose senza fare troppa confusione.

Inoltre: non è il caso di affermare che non ci sia stata violenza…e ci mancherebbe! c’è bisogno di dirlo? Retropensiero possibile: vedete che bravi? Potevamo essere violenti!
Altre considerazioni, per punti, sull'occupazione e sulle cose dette e stradette in questi giorni di occupazione e sgombero:
- sono stati strumentalizzati i bambini che forse sono stati i veri artisti del luogo: non si fa così con questo genere di interventi, qui ci vuole rispetto dell’arte e dell’”educazione”.

C’è una cosa che si chiama arte infantile, c’è una cosa che si chiama arte collettiva, c’è una didattica dell’arte, tutto va rispettato e messo in atto con professionalità e progettualità;
-  “ a Teramo ci sono spazi per la cultura” , “a Teramo non ci sono spazi per la cultura” due bufale di cui Marco Tancredi e gli occupanti portano la responsabilità in eguale misura perché in eguale misura   hanno mescolato verità e bugie.  A Teramo ci sono spazi espositivi: come no, a iosa, che siano nella disponibilità, o debbano esser nella disponibilità di tutti è una cosa che non sta né in cielo né in terra. Apriamo una parentesi, così, tanto per invitare ad essere più umili: mai visti gli occupanti ad una mostra, mai visti alla proiezione di un film, mai visti ad un concerto, mai visti in una libreria, mai visti a fare un po’ di struscio per il corso o al bar a farsi una birra, mai visti cioè a vivere la cultura che pure si produce nonostante tutto o a vivere più semplicemente i luoghi della città che pure dicono di amare tanto. Questi spazi sono per tutti, devono essere per tutti? Sì e no, dipende da cosa proponi, dalla valenza culturale del tuo progetto.

Chi decide su questa valenza? Non la politica e gli amministratori che su questo tema farebbero bene a stare fuori dai conflitti di interesse, ma  dalla professionalità acclarata e conclamata di un incaricato, pagato, con delega totale a fare una cosa sola: eventi di qualità. Punto.
- ma il problema vero è quello degli spazi? Anche qui è necessario essere più precisi. Ci sono molti spazi per la diffusione culturale, per la promozione. Sicuramente non ci sono spazi per la produzione, spazi aperti a tutti dove si possa produrre cinema, danza, musica e soprattutto educare alla creatività, il tema chiave su cui anche l'Europa ci chiama a rispondere con i nuovi bandi per la cultura denominati proprio Europa Creativa;

- come già detto durante la trasmissione a Teleponte, ribadiamo la necessità di una figura istituzionale, un assessore alla cultura, che possa dare un indirizzo e una strategia precisa ai percorsi culturali da sviluppare nel nostro territorio. Una figura di indirizzo, lo ribadiamo, e non un organizzatore che si sostituisca alle associazioni nell'organizzare gli eventi;
-Non mescoliamo cose diverse: arte figurativa, musica, teatro, danza, ed altro, ogni settore ha una sua specificità e con questa bisogna misurarsi. A Teramo c’ è bisogno di un vero auditorium e, fatecelo dire, di un po’ di tecnici audio decenti…Occupy OVS ha totalmente ignorato il tema. Ma anche di una sala cinematografica in grado di far circolare nuove visioni soprattutto per bambini e ragazzi.

- “ Venite a trovarci, voi delle associazioni culturali, non abbiate timore, siamo qua noi a proteggervi”. Come si possono pronunciare frasi del genere? Presunzione, paternalismo, ammissione di un disinteresse dei protagonisti, di quelli che la cultura sul territorio la fanno sul serio. Guardate, in giro ci sono persone per bene, non affette da perbenismo, ma per bene, che non sono venute lì per farsi strumentalizzare ed essere inglobate nello  sberleffo generalizzato cui gli occupanti non da oggi si abbandonano con disinvolta foga moralizzatrice verso gli amministratori-che non vogliamo difendere tout court-salvo poi fare le belle domandine per farsi assegnare come tutti il bel contributo e poi sul più bello rifiutarlo perché hanno cose più importanti da fare, o, quel che è più grave, perché sul territorio hanno costruito un bel niente, se non associazioni fantasma;
- volete uno spazio culturale/laboratoriale? Basta "corciarsi le maniche", come si dice, affittarlo e farlo vivere con le proprie idee.

Il Cineforum Teramo lo fa. A Teramo c'è un fulgido esempio come quello di spazio Tre, uno spazio di qualità in cui Silvio Araclio ha tenuto a battesimo tanti giovani attori e aspiranti tali, che ha pagato sempre di tasca sua;
-un’ultima annotazione: tutto si è concluso con un mesto corteo e con un bel comizietto rivolto all’unica folla al momento disponibile: una folta pattuglia delle forze dell’ordine.
Amen

ps:
Per chi volesse conoscere le attività del Cineforum Teramo,
al di là delle nove edizioni di Cineramnia, si gira a Teramo, vi invitiamo ad andare sul sito del cineforum o sul profilo FB dell'associazione, oppure visitare il blog del progetto didattico www.ilcinemascuola.it o su quello
della Cinematheque Française.

Dimitri Bosi
Marco Chiarini

 

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Standing ovation. Se è per questo, non sono stati strumentalizzati unicamente i bambini e i poveretti che passavano di là, ma anche i nomi di persone che la cultura, a Teramo, l'hanno fatta veramente, che hanno usato la voce e le mani per far parlare l'arte, e che NON hanno usato l'arte per fare sentire la propria voce. Questi i nomi, elencati e indebitamente accostati a sgomberi e questure, senza un minimo di rispetto per la loro memoria. Giannina Milli Primo Riccitelli Nicola Mezucelli Ivan Graziani Melchiorre Delfico Gennaro della Monica Alfonso Sardella Giovanni Melarangelo Guido Montauti Francesco Savini Vincenzo Cerulli Giammario Sgattoni Alberto Chiarini Lasciamoli in pace, per favore.
Rispondere a Marco chi . . . .chiss sinza lu patre ha fenite. Lasciate perdere, non sparate sulla Croce Rossa.
Ottimo intervento di Marco e Dimitri che saluto. A titolo personale, invitato ripetutamente da TV, media vari, giornali, siti internet di informazione e non, semplici cittadini o altri che - ritenendomi a loro giudizio un qualcuno che ha qualcosa da dire in materia, e li ringrazio - mi sollecitavano un intervento sul " caso OVS ", ho mantenuto un rigoroso silenzio. Anzi citavo Rhett Butler " francamente me ne infischio ". Ora che la vicenda si è -per ora- conclusa qualche riflessione si puó fare. La prima è appunto quella che la cultura debba uscire dalla politica e che debba essere gestita da qualcuno " pagato " per fare le manifestazioni come si deve. Qualcuno che sappia che dietro una manifestazione anche semplice ( ne prendo una del mio settore, un " Concerto da camera" , ne ho organizzati e ne organizzo tanti ) ci sono una serie di passaggi: Idea, definizione budget, stesura progetti e piani finanziari, impegno di massima con artisti, reperimento fondi, accordi, contratti, logistica, manifesto, programma di sala, pubblicità, diffusione della manifestazione, services, alberghi, viaggi, fatture, rendiconti, etc.etc....e tutto questo sta " attorno " alla manifestazione. Poi c'è la valenza culturale, ed é altra storia,( e se penso a quel che ho visto negli ultimi anni in Piazza Martiri spesso stendo un velo pietoso.) Qualcuno che non improvvisi e che non si improvvisi. Servono PROFESSIONISTI. Con tutto il rispetto, non servono medici, impiegati pubblici, avvocati, commercialisti, assicuratori, cuochi ( sto facendo un piccolo campionario mentale di molti degli assessori alla cultura di Comune, Provincia e Regione negli ultimi anni ), etc. Servono persone del settore, che sappiano anche dire di NO. Chi vi scrive é un pianista, musicologo e laureato in Lettere. Non riterrei mai di essere capace di ricoprire il ruolo di Assessore ai Lavori Pubblici. Perchè qualcuno che non ha competenza nel " mio " settore dovrebbe esserne capace? La seconda é appunto quella degli spazi e dei fondi. E gli spazi e i fondi ci possono essere, si trovano, e si trova anche, con la forza delle proprie idee, un riscontro anche quando c'è un'amministrazione non vicina. Per esperienza personale. Con la forza di un immagine personale - che credo positiva- di artista di un qualche valore riconosciuto più fuori che a casa propria, ma soprattutto di persona seria e affidabile, quando ho chiesto qualcosa - sempre con educazione e senza alzare la voce, come è nel mio stile- ho sempre trovato ascolto. Non sempre ho trovato finanziamenti ( ma questa é un'altra storia...) ma forse non sempre le mie idee erano vincenti. Ultima considerazione rivolta direttamente agli amici ( credo di potermi permettere questa definizione) Dimitri e Marco , ma che faccio pubblica. Credo che Dimitri e Marco abbiamo scritto questo intervento anche con un certo dolore personale. Il dolore del vedere qualcuno con cui si è collaborato, su cui si è investito, in cui si è creduto, prendere strade professionali e comportamentali non più condivisibili. Forse ci siete arrivati un po'' più tardi di me, amici miei ( ma io sono più anziano....siete perdonati ! ) ma ci siete arrivati. E credo con il mio stesso dispiacere. Auguri.
prima dite tutta la verità e poi date giudizi... grazie.
"Cultura è quella cosa che i più ricevono, molti trasmettono e pochi hanno." KARL KRAUS, Pro domo et mundo, 1912
Dovete scusarmi... io l'ho letto due volte e, nonostante una cultura immodestamente medio alta, non l'ho capito.... Vediamo di ricapitolare: Walter Nanni fa... giustamente... cultura in un bunker..... Si infatti "Colpa Nostra" é stato girato al chiuso di Cinecittà con grandi attori e comparse! Se sei artista a Teramo devi andare alle mostre, ai concerti, al cinema, sederti sulle scalette del Duomo, farti le calate per il corso e andare nei bar! ( i bar vicino al Comune per chiedere soldi agli assessori) Se sei un vero artista e dipingi non ti azzardare a scrivere poesie!!! Se sei un ballerino non frequentare un pittore "Non mescoliamo cose diverse..." (vs. Cit.) La cultura a Teramo é solo il Cineforum! I bimbi si possono strumentalizzare solo nelle loro sedi, le scuole. Consiglio di ascoltare nel merito il giudizio pessimo dei genitori dei bambini nelle cui scuole i due esperti, Dimitri Bosi e Marco Chiarini, hanno tenuto i laboratori sperimentali! Se sei un artista vero non puoi esprimere giudizi politici ma affidarti con umiltà ai politici del momento...., ad una figura istituzionale che ti indichi "percorsi culturali da sviluppare nel nostro territorio" (vs. Cit. ) o ultima spiaggia chiedere i soldi all'Europa... Per quanto riguarda il velato, ma non troppo, riferimento a Melozzi, ragazzi su... siamo su un altro livello e non parlo ovviamente di Sanremo.....! P.S. É proprio questo il problema, se non l'avete capito, il fatto che una realtà come Spazio Tre, ma potrei fare tanti altri nomi, da tanti anni debba sopravvivere con sforzi immensi é vergognoso! Dovrebbe essere il fiore all'occhiello di questa cittá! Infine un consiglio a tutti e due, tanta umiltà e un pizzico di coraggio!
- A Teramo "non ci sono spazi per la produzione, spazi aperti a tutti dove si possa produrre cinema, danza, musica e soprattutto educare alla creatività". E' quello che si pensava di fare all'ex-OVS! - A Teramo " c'è bisogno di una sala cinematografica in grado di far circolare nuove visioni soprattutto per bambini e ragazzi". E' quello che si pensava di fare all'ex-OVS! - A Teramo c'è bisogno "dalla professionalità acclarata e conclamata di un incaricato, pagato, con delega totale a fare una cosa sola: eventi di qualità". E' quello che ha sempre detto anche Melozzi! - "mai visti gli occupanti ad una mostra, mai visti alla proiezione di un film, mai visti ad un concerto.... o a vivere più semplicemente i luoghi della città che pure dicono di amare tanto". Mario "il poeta" lo vedo molto più spesso di Chiarini o di Bosi : forse amiamo luoghi diversi della città! - "sono stati strumentalizzati i bambini". Solo perché è stata loro proposta pittura invece che cinema o educazione alla raccolta differenziata? - "A Teramo c'è bisogno di un vero auditorium". Anche di un vero skatepark, un vero parco giochi, un vero teatro, una vera pista ciclabile, un vero palasport, un vero spazio per grandi eventi. - A Teramo "c'è bisogno, fatecelo dire, di un po’ di tecnici audio decenti…" Marco Pallini è molto bravo e stimato, però è di Bellante: per voi va bene lo stesso? A Teramo c'è bisogno di TUTTO, meno che di primedonne. Quelle non mancano mai...... E se invece avessero ragione Brucchi e Campana?
carissimi artisti e cittadini, come Martina, vi ricordo pure mio padre, Francesco Fedele, musicista e professore di musica, cavaliere e commendatore della Repubblica,fondatore della banda musicale "città di Teramo"insegnante di musica. Il 28 dicembre 2013, inaugurata una via a Teramo, il suo motto " LA MUSICA È VITA E TERAPIA".
dal mensile XTE VADE RETRO SATAN di Antonio D'Amore Confesso di aver cercato, anche sforzandomi, nel più o meno un mese di “riabitazione” dell’ex Oviesse, di convincermi che, in questa iniziativa, qualcosa di buono c’era davvero. Mi sono ripetuto, a lungo, che se serviva a far nascere un dibattito sulla cultura, allora sì era una cosa buona. Ho provato anche a cercare, nel mare magnum delle frasi fatte che ho sentito in quei giorni, qualche spunto di vero interesse culturale. Ho ascoltato tutti, ho letto tutto, ho dato spazio a tutti perché, prima di tutto, convincessero me. Ho fallito. Non ci sono riuscito. Per quanti sforzi io abbia fatto, quello che è successo all’ex Oviesse resta, per me, la disperata ricerca di una visibilità pubblica, da parte di un sottobosco nen identificabile di personaggi in cerca di autore. Da una parte c’era chi, conscio che col passare del tempo non basta definirsi artisti, ma bisogna anche dimostrare di esserlo, sperava di lucrare una propria autorevolezza riflessa da quella di chi, al contrario una sua ce l’ha. Per essere più chiari: tra quelli che si sono definiti “artisti teramani” anche non lesinando autocelebrazioni quali “personaggi illustri”, a parte Enrico Melozzi (che un suo curriculum ce l’ha davvero) io, che pure faccio il giornalista da trent’anni a Teramo, farei fatica a definire artisti gli altri, a meno che per arte non si intenda quello spirito un po’ bohèmien che ci fa considerare artisti anche i madonnari. Con questo, ovviamente, non voglio offendere nessuno, al contrario, benvengano i madonnari, i poeti di strada e (che amo tantissimo), e i musicisti erranti, ma per me il senso profondo dell’artista è “quel tocco di originalità che cambia colore al mondo”, quindi perdonatemi, ma non mi basta una pitturata alla serranda di un ex supermercato. Dall’altra, mi è dispiaciuto vedere come, quella sì artistica, pulsione alla provocazione, alla creazione di uno iato sociale tra un prima stanco e un durante polemico, in attesa magari di un dopo creativo, sia stato mortificato da chi, col dichiarato fine di buttarla in caciara, ha cercato di ergersi a paladino della verità, a difensore della società civile teramana, finanche a condottiero di una “sacra crociata” che muove alla volta delle mura difese dagli infedeli, per restituire la città alla verità dell’unica fede possibile, che è la sua. Non parlo, ovviamente dei candidati dichiarati, ma di quelli che ad una candidatura non aspirano, perché il confronto con le urne sarebbe per loro impietoso, ma preferiscono autoproclamarsi portatori di verità e paladini della fede (la loro). Un po’ come Brancaleone, condottieri alla norcina, insomma. Ho sentito vomitare contro di noi, maggioranza pecorona e ignorante, silenziosa e allineata, ogni genere di insulto da gente che, negli armadi, ha più scheletri di un ossario dei gesuiti. Ho sentito fascisteggiare accuse di sottomissione a chi fa del giornalismo il proprio mestiere, da chi ha fatto del leccaculismo la propria ragione di vita. Ho sentito gridare gente che, se avesse avuto decenza, avrebbe dovuto non solo tacere, ma chiedere scusa. Ho sentito moraleggiare contro la moltitudine silenziosa, chi implorava per iscritto ai politici personali prebende per i voti portati. Mancano quattro mesi alle elezioni. Preparatevi, perché saranno anche quattro mesi di insulti. Il Grillo’s style impera: se non la pensi come loro sei un servo del potere, uno schiavo del politico regnante oppure, semplicemente, un idiota che non capisce il Verbo e non vuole gli sia rivelato. Vi faccio una proposta: tenete da parte tutti gli insulti che leggerete, segnatevi chi li farà e a chi, conservate tutti i post dei “crociati” e chiudeteli in un cassetto. Poi, un anno dopo le elezioni, riaprite quel cassetto e provate a vedere che fine abbiano fatto quei “crociati”. Marco Pannella, uno che di battaglie di libertà e civiltà se ne intende davvero, un giorno mi disse: «Ti devo portare un libro nel quale leggerai pagine ferocissime contro Berlusconi, vere e proprie vomitate di rancore... poi scoprirai chi l’ha scritto». Era un libro di Daniele Capezzone... Chiudo citando a memoria da “l’Armata Brancaleone” Lungo è il cammino, ma grande è la meta vade retro Satan, vade retro Satan guidava il coro Vittorio Gassman. Un artista.
Certo che nel richiedere un pizzico di coraggio e poi firmarsi AnonimA.... Ci vuole coraggio!!!
AnonimA é perché così ci si sente in questa città... perché siamo tutti anonimi... Il nostro nome conta solo il giorno in cui andiamo a votare... 1-2-3.... Potrei chiamarmi semplicemente Bruna e sarei anonima ugualmente... Il coraggio cerco di averlo nella vita quotidiana e mi aiuta a non strisciare davanti ai potenti come tanti miei concittadini!!!
A Teramo ci sono grandissime professionalita' in tutti i campi...anche tecnici audio ! Ma questa citta', voi compresi, ha un debole per chi arriva da lontano. Chi riceve finanziamenti ha il dovere di guardare di piu' le realta' locali...
Mancavate solo voi all'appello !!!! Invece di scrivere a Nanni, Tancredi e alle altre persone velate, potevate scrivere una lettera aperta al Sindaco. Vi dovete far belli sfruttando le azion altrui ? Mettete in risalto le vostre con il vostro stile senza criticare gli altri e fare una gara infantile di bravura.
Sig. Enrico Melozzi, le sue apparizioni in TV, sui giornali ed in internet durante il periodo dell’occupazione dell’ex OVS, tutte quelle dichiarazioni che ha reso in nome e per conto degli occupanti e (secondo lei) dei cittadini che appoggiavano l’occupazione stessa, l’essersi proposto come principale avente diritto ad essere l’interlocutore del Sindaco (era o non era lei che tentava di chiamarlo per poi parlarci in viva voce davanti le telecamere?), confermano che lei è stato il capopopolo di quell’iniziativa (salvo ad un certo punto scomparire per “impegni precedentemente assunti”, nello stile di tanti politici da lei stesso criticati). Aldilà del mio pensiero sull’intera vicenda (che, per inciso, corrisponde paro paro a quanto scritto da Antonio d’Amore e riportato qualche post più giù), riconosco – e non sono affatto sarcastico – che la sua figura in quei giorni sia stata di assoluta importanza in una storia della quale a Teramo se ne è parlato un bel pò. Pertanto, in ragione di tal suo essere stato capopopolo non le sembra troppo poco replicare al suindicato articolo con un telegrafico post, peraltro idoneo a dare l’impressione che sia stato indirizzato agli autori delle lettera aperta con riferimento a cose privatissime conosciute solo da voi tre? Non si fa così sig. Melozzi. Il ruolo che lei ha avuto durante i giorni dell’occupazione (perché le è stato assegnato o perché si è autoproclamato condottiero, non fa differenza) le impone di assumersi responsabilità che fin ora mi pare lei non si sia assunto (comunque non si sia assunto totalmente visto che, per esempio, la mattina dello sgombero in Questura non è stato portato lei ma altri ragazzi), ivi compresa quella di rispondere punto per punto, sillaba per sillaba a quanto molto significativamente scritto da Bosi e Chiarini. C’è stato l’intervento della Magistratura, delle Forze dell’Ordine, dei candidati alle prossime elezioni a Sindaco di Teramo (alcuni in maniera più diretta di altri), di associazioni regolarmente costituite, di gente che è venuta da fuori, di semplici cittadini dissenzienti e di altri – tanti secondo lei – consenzienti. Ed ora lei, tirato in causa niente affatto indirettamente, nasconde la testa sotto la sabbia dinanzi all’opinione pubblica? E no...
Quanta brava gente a Teramo, Artisti, Musicisti, Storici, Registi ect ect….. che con umiltà e indipendenza, con il cappello in mano, in silenzio, civilmente, pagando tasse e senza aiutino…. producono arte e cultura….. In tutto questo susseguirsi di commenti, di lezioni di morale, di giudizi artistici c'è un unico dato incontrovertibile e cioè che si sta parlando SOLO perché un gruppo di ragazzi ha cercato di Riabitare uno spazio che stava per essere probabilmente affittato sottocosto ad uso commerciale, rompendo il silenzio e gli schemi della politica cittadina. Senza il loro gesto…. https://www.facebook.com/photo.php?fbid=1414250118821591&set=a.13916041…
Gentile signor Vito, le premetto che da un paio d'anni (per motivi miei) ho molto ridotto la produzione e l'organizzazione di eventi. Sicuramente non me ne occupo più a Teramo, ove guardo con una certa disperazione alcuni disastri culturali. E probabilmente a breve andrò a lavorare fuori in maniera definitiva. Parlo quindi del passato. Perchè avrei dovuto alzare la voce, visto che -quando andavo a proporre e a propormi- trovavo (destra e sinistra, amici e non amici, non ho mai avuto tessere o appartenenze di alcun tipo se non quella della mia cultura e della mia intelligenza e non sono mai andato da nessuna parte COL CAPPELLO IN MANO) sempre la MASSIMA DISPONIBILITA'? Forse era il modo incisivo in cui convincevo, forse era il mio curriculum, forse era che non proponevo cose irrealizzabili, forse all'epoca c'erano interlocutori (assessori o altro) più ricettivi? Non so. Sta di fatto che idee intelligenti, quando ci sono, vengono fuori. Chi sbraita forse, a volte, è semplicemente uno che non ha altro modo di avere ragione.
dedicato ad AnonimA Purtroppo non so e non voglio offrire il destro e tanto meno il sinistro ma qualche cosa sento di poterla dire senza con questo dare un giudizio sulla vicenda che tanto ha fatto parlare e ancor di più lo farà nei giorni che verranno. Quello che dirò qui di seguito dovrebbe far capire come "funzionano" le cose nella nostra città. Correva l'anno 2008 ed eravamo precisamente a Luglio. Noi della Associazione Culturale "Project San Gabriele" portammo a Canzano una mostra del Maestro Tonino Guerra, Sceneggiatore di fama mondiale, Poeta e Artista a tutto tondo. Tonino Guerra che aveva collaborato con la nostra Associazione ad un progetto volle farci il regalo dquesta Mostra denominata "Le Lucciole" . La sera dell'inaugurazione, Canzano visse una delle sue giornate più belle. Centinaia e centinaia di persone vennero a conoscerlo ed a omaggiarlo e lui, da grande affabulatore qual era, intrise di poesia i presenti. Mancarono però alcuni che avrebbero potuto imparare molto da lui. Quegli stessi che non avevano degnato della loro presenza il Maestro si fecero vivi alcuni giorni dopo, proponendo al Sindaco di Canzano una mostra di film sceneggiati dal Maestro. Cos'altro c'è da dire? "Pape Satan, pape Satan aleppe" cominciò Pluto con la voce chioccia; e quel savio gentil , che tutto seppe, .......
Per Piero di Egidio tu dici: *Forse era il modo incisivo in cui convincevo, forse era il mio curriculum, forse era che non proponevo cose irrealizzabili, forse all'epoca c'erano interlocutori (assessori o altro) più ricettivi? Forse eri il figlio di un famoso direttore di banca, forse quando gli assessori sono cambiati andava bene lo stesso, perchè sei cugino anche di Mauro Di Dalmazio. E ditele tutte le cose no? Non siate timidi. Anche gli autori di questo comunicato, potrebbero raccontarle tutte tutte le cose no? Prima dite tutto tutto, come me. Poi giudicate gli altri. Ma vedo che tutto tutto non lo dite mai...allora fra poco lo racconto io quello che mi avete raccontato voi. A prestissimo Melox
Egr. sig. D'Egidio, mi permetta di osservare che Lei stesso ha scritto: "se penso a quel che ho visto negli ultimi anni in Piazza Martiri spesso stendo un velo pietoso". Forse questa affermazione, qualche mese fa, avrebbe provocato un vespaio di polemiche e risposte piccate dalle parti di p.zza Orsini. Oggi invece il sig. Bosi, il sig. Chiarini e Lei, sig. D'Egidio, su questa pagina potete affermare tranquillamente ed esplicitamente che la cultura a Teramo negli ultimi 5 anni (che non è poco) è stata gestita in modo improponibile. Oggi Voi, protagonisti della cultura cittadina, su uno dei blog più seguiti in città, minate alle fondamenta la gestione Brucchi-Campana- che dura ormai da 5 anni - affermando che Teramo HA BISOGNO di un VERO ASSESSORE (non certo Brucchi) e di VERI ORGANIZZATORI di eventi di qualità (non certo Campana), se ho bene inteso le Vostre parole. Eppure da p.zza Orsini non arriva alcuna reazione a questa Vostra critica radicale. Viene da chiedersi come mai, e viene da rispondersi: "sarà perché ormai, dopo gli schiaffoni (figurati) di Melozzi, Baiocco ed altri, le Vostre pur pesanti critiche appaiono carezze e buffetti che tutto sommato, a questo punto, possono anche starci, soprattutto se accompagnate da una pubblica presa di distanza dal nostro troppo troppo insopportabilmente irrequieto violoncellista"? Lei, sig. D'Egidio, chiede perché mai avrebbe dovuto alzare la voce, negli anni scorsi. Posso sommessamente suggerire che forse se Lei, Chiarini, Bosi ed altri operatori culturali di indubbio prestigio aveste un po' alzato la voce in tempi non sospetti (come state invece facendo solo ora, dopo i fatti OVS) forse oggi non ci troveremmo a dover stendere un velo pietoso sulle iniziative che negli ultimi 5 anni hanno animato la piazza principale della nostra città. Forse negli ultimi 5 anni avremmo potuto avere eventi di indubbio prestigio a p.zza Martiri. Forse in 5 anni - che non sono pochi - si sarebbe potuto costruire una città un po' migliore ed un diverso clima culturale. Certo potrei essere io, per mia colpa, a non ricordare le significative critiche pubbliche che Lei, il sig. Bosi o il sig. Chiarini avete invece mosso eccome, negli ultimi 5 anni, al tandem Brucchi-Campana, ben prima dei fatti OVS. In questo caso mi scuso con Voi e con tutti i lettori.
Gentile Sig. Di Egidio sottoscrivo in toto i commenti dei sigg Mariobici e Melozzi che pongono interessanti interrogativi. Spero che arrivino risposte.
ho sognato o questa mattina era stato pubblicato un lunghissimo commento di Chiarini che raccontava il suo lungo rapporto di odio-amore con il Melozzi?
Sig. Mariobici ..... non ha sognato.
Grazie sig. Vito per la conferma. Falcoooooni, hanno rubato un commento!!!!!! Falcooooooni, questa cosa non era mai successa prima!!!!!!! Falcoooooooni, COSA è successo? C'entrerà il famigerato Melozzilik? La vicenda si tinge di giallo.....

Eccomiiiiii;)
Solo perchè Marco voleva nutrire quel commento e farne un articolo....basta aspettare;)

Salve a tutti eccomi qui! Tutta colpa mia se qualcuno pensa di aver sognato. Ho postato un commento alle prime luci dell'alba ma poi ho ritenuto fosse il caso di farlo togliere, e l'ho chiesto io a Giancarlo, giacchè ho ritenuto giusto evitare. Perchè direte voi? Perchè avrei messo altra legna al fuoco di un tipo di polemica che criticavo. Ho preferito evitare e non c'è nulla di strano. Nessun giallo, nessun Melozzi. I concetti esposti nel mio commento, che raccontava il mio rapporto artistico con Melozzi, non aiutano a discutere serenamente e costruttivamente del punto focale che tutti ben abbiamo capito e che riscrivo in stampatello: COME ALZARE IL LIVELLO CULTURALE A TERAMO.
Per dirla meglio: il mio commento andava nella direzione sbagliata, abbassando il livello che io, proprio nello scritto , chiedevo di alzare. Chiedo scusa al buon Falconi. Ma lui ha capito subito il senso del mio ragionamento.

Grazie per la commovente premura da parte di tutti.

Tutto questo parlare di Cultura non fa bene alla Cultura secondo il mio modesto parere. La Cultura non ha bisogno di pubblicita', deve vivere di vita propria. Un quadro, un film, un libro, un'opera musicale, ecc., non hanno bisogno di altro che di se stesse. E l'autore dev'essere evanescente. A Teramo c'e' chi fa tutto questo nel piu' assoluto silenzio, senza clamori. Voi fate Cineramnia come altri fanno tante altre cose. Niente di piu' e niente di meno. Se Leopardi avesse straparlato e vantato le sue meravigliose poesie l'avrei buttato dal colle de L'infinito...:):):)
SIGNOR MELOZZI, VISTO CHE RICORDA LE PARENTELE DI PIERO DI EGIDIO POTREBBE SPIEGARE A TUTTI: 1) CHE TIPO DI PARENTELA HA AVUTO CON UN SINDACO DI TERAMO? 2) CHE TIPO DI PARENTELA AVEVA COL SEGRETARIO DEL PREMIO TERAMO, MENTRE LE CONCEDEVANO CONTRIBUTI PER LE SUE INIZIATIVE? 3) CHE TIPO DI PARENTELA HA CON LA DIRETTRICE DEL MUSEO CIVICO DI TERAMO? 4) CHE TIPO DI PARENTELA HA CON LA DITTA "ANGELO MELOZZI" APPALTATRICE DI MOLTI LAVORI A TERAMO? 5) CHE TIPO DI PARENTELA HA CON UN ATTUALE ASSESSORE COMUNALE? 6) CHE TIPO DI PARENTELA HA CON IL GESTORE DEI DISTRIBUTORI AUTOMATICI DEL COMUNE?
Tutto si può accettare nella vita, meno che certe menzogne. Soprattutto se riguardano chi non c'è più. Come forse sa qualcuno che mi conosce e mi segue, ho avuto un serio problemino di salute nei giorni scorsi, con tanto di passaggio al pronto soccorso. Ora fortunatamente è tutto ok. Leggo pertanto solo oggi le farneticanti (dicasi farneticanti) affermazioni di Enrico Melozzi. Se non ho risposto prima è stato solo perchè appunto solo oggi le ho lette. Me ne scuso. In primis: mio padre era uno stimato direttore di banca, in una banca in cui si faceva carriera per merito, e non certo per aderenze politiche o di altro genere (che non ha mai avuto nè cercato). Era e resta l'esempio della mia vita. Preciso che andò in pensione dopo 40 anni di servizio nel 1977 (quando avevo 14 anni), dedicandosi -novello Cincinnato- a un hobby di tipo agricolo (si era fatto un piccolo orto ove passava le sue giornate), senza fare alcuna vita pubblica, ed è purtroppo mancato 25 anni fa nel 1989 (quando ne avevo 25). La gran parte della mia carriera (se carriera ho mai fatto, ma forse sì, se la Presidenza della Repubblica qualche mese fa ha ritenuto di onorarmi quale "Cavaliere della Repubblica per meriti artistici") l'ho fatta dal '90 in poi, vincendo concorsi internazionali e suonando in tutto il mondo. Cosa abbia potuto fare per la mia carriera, in un settore (quello della musica) assolutamente non suo, se non quello di supportare economicamente i miei studi, come ogni genitore ovviamente fa (se può), e in particolare da morto, me lo spieghi Melozzi. Se vogliamo parlare di cose accadute quando papà era vivo, cosa abbia potuto fare mio padre perchè prendessi 60/60 alla maturità classica (e il mitico prof. Faranda mi dava una versione diversa da quella degli altri) o 10, lode e menzione al Conservatorio di Firenze, o la Laurea col massimo dei voti all'università di Firenze, oltre la cosa fondamentale di pagare l'affitto e gli studi, me lo spieghi Melozzi. Seconda cosa: sono orgogliosamente cugino dell'Assessore Mauro Di Dalmazio (e questo al di là di come la pensi politicamente), figlio di una sorella di mia madre. Così come lo sono di suo fratello e di sua sorella, due ragazzi di valore assoluto, di preparazione indiscutibile, di serietà senza pari. Anzi ho detto una cosa sbagliata. E' l'assessore Di Dalmazio che è (credo orgogliosamente anche lui) mio cugino. Infatti ha 7 anni meno di me. E' nato nel 1970. Quando nel 1986 ho vinto il concorso a cattedre nazionale per la docenza in Conservatorio credo lui facesse il ginnasio. Come poteva supportarmi? Come ho detto prima, la mia carriera internazionale è decollata nel 1990 con la vittoria di un importante Concorso Musicale Internazionale, a seguito del quale ho tenuto 50 concerti in tutto il mondo. Mauro Di Dalmazio aveva allora 20 anni ( e mio padre era morto da poco). Come poteva supportarmi? La mia carriera pianistica internazionale è stata vorticosa tra il 1990 e il 2005. Ho suonato in tutto il mondo, basta leggere il mio curriculum. Poi ho deciso di "staccare" un po' e di curare di più la famiglia. Se non mi sbaglio, Mauro Di Dalmazio è diventato Assessore comunale nel 2004. Come mi avrebbe supportato in quei 15 anni, mentre era studente universitario e praticante procuratore legale? Quanto al Braga, ne sono diventato vicedirettore nel 1997, 7 anni prima che Mauro Di Dalmazio diventasse assessore. Sono stato favorito perchè qualcuno aveva letto l'oracolo della Sibilla sapendo che 7 anni dopo Mauro sarebbe diventato assessore comunale? No, Melozzi, potevi scrivere di tutto, ma non queste corbellerie. Abbiamo fatto un certo percorso di vita e professionale insieme e conosci benissimo la mia vita. Per dirne solo una, chi ti ha fatto conoscere Morricone? Io, nel 1995, e se lo conoscevo è perchè lo conoscevo io (ed ero da lui stimato), non tramite Di Dalmazio o chicchessia. Le tue farneticazioni non solo si commentano da sole, ma fanno male. Perchè tu conosci benissimo vita, morte e miracoli di quel periodo della mia vita, che hai anche passato -in parte- in casa mia. p.s. debbo una risposta a chi dice che -assieme a Chiarini e a Bosi- io non abbia "alzato la voce" in passato. E' vero. Ma non è nel mio carattere, sono persona pacifica e amichevole. E sono abituato, quando mi trovo in un ambiente che non mi piace, a non litigare. Semmai mi ritiro in buon ordine e vado a portare le mie competenze altrove. Come sto facendo da qualche tempo. Anche perchè -fortunatamente- fuori dall' orticello di Interamnia c'è qualcuno che mi stima, mi apprezza e mi dà lavoro. Qualcuno la chiama "competenza": merce rara di questi tempi.
Gentilissimo Piero Di Egidio, non ti rispondo subito perchè sono un frequentatore di questo blog, anzi tutt'altro. Ti rispondo subito perchè ho commesso il maledetto errore di commentare una volta qui e cliccare avvisami quando c'è una risposta. Quindi sono ossessionato dalle mail e alla fine la curiosità vince sempre. Mi spiace dover leggere frettolosamente i tuoi soliti sbrodolamenti (sono il migliore sono il migliore io qua io là...ma è solo l'accademia a darti ragione visto che il botteghino scarseggia, e non leggo rassegne stampa o discografia tua degna di attenzione nemmeno locale) caratteristica che ti contraddistingue e di cui ti piace riempirti la bocca da quando ti conosco, ma che di certo utilizzi per una grossa, forte insoddisfazione sul piano della tua carriera professionale che purtroppo, oltre l'insegnamento al Braga, non è andata. Inoltre vorrei sottolineare un piccolissimo particolare riguardo all'incontro col maestro Morricone, di cui tu ti vanti (come al solito) di avermi fatto conoscere. Ti ricordi perchè tu mi presentasti Morricone????? Eri letteralmente disperato, preoccupatissimo perchè dovevi suonare un suo brano per pianoforte solo (Ragtime in frantumi, un brano orrendo tral'altro...) e avevi una partitura "irriproducibile". Eri molto preoccupato perchè sapevi che, essendo Morricone un compositore principalmente "da studio" vuole le cose suonate esattamente come le pensa, ma dalla partitura, di carattere astratto, non si capiva una mazza. Eh mò?? Per caso mi dicesti questa cosa perchè passai in direzione a fare una domanda scritta, e tu eri, mi ricordo, preoccupatissimo (stiamo parlando del 1991 o 92!). Io, all'epoca 16 enne, ti dissi che (guarda caso) avevo l'incisione del brano in questione (perchè studiavo tutto, e lo sai!) e il tuo sorriso inondò la stanza! Come ce l'hai?!?!? Come fai ad averla??? Chi te l'ha dataaaaaa???? Risposi: L'ho comprato in edicola 3 o 4 anni fa. Con una rivista di musica! (come fa ogni bravo studente). Bene, ti diedi quell'incisione, tu la studiasti confrontandola con la partitura, traducesti il tutto, e mi dovesti ringraziare per la bella figura che facesti con Ennio (di cui mantieni ancora oggi la partitura di Ragtime in frantumi all'ingresso di casa tua, con dedica da parte del maestro). Io in cambio ebbi modo di conoscere dal vivo il grande maestro che, per chi non lo conosce è un po' burbero. Quindi io ringraziai te, e tu me. In fondo io me l'ero meritato quell'incontro, perchè ti salvai le chiappe totalmente, nonostante avessi solo 16 anni o giù di lì. Cosa che mi confermasti tu più volte, e ancora oggi non riesci a capire come facevo ad avere quel disco. Disco che conservo ancora perchè mi ricorda quel episodio, e di certo non per la musica contenuta (non mi piace la musica di Morricone quando non scrive per il cinema). Riguardo la tua excusatio non petita (non hai potuto leggere il blog?? Tu ?? Il surfista della rete??) mi riporta solo dei dubbi sull'identità di Caterpillar. Mah...in ogni caso per chi mi conosce bene sa, anzi strasà, di quanto i miei rapporti con i parenti sottoelencati siano sempre stati NULLI, infruttuosi, sterili. Appena la ragione mi ha dato una certa lucidità mi sono discostato (anche pubblicamente) dalla mia parentela di 3° e 4° grado elencata da caterpillar. L'unico che mi sta simpatico e fa un lavoro totalmente diverso dal mio che non ci consente una collaborazione artistica, è Angelo. Che è un mito e un lavoratore onesto, che se prende gli appalti è perchè si fa un culo come una campana a lavorare a prezzi rumeni. Il problema qui è un altro. Come può uno che non appartiene alla Casta dei privilegiati (come me) fare più carriera di tutti gli altri privilegiati (come voi??) Semplice ci vuole talento e applicazione, cosa che voi, per un motivo o per un altro...non avete. Lo so, fa rosicare di brutto sta cosa. Ma è vera. Come tutte le cose che dico. Scheggia impazzita del sistema. Ma è vero. Fa male. Mi dispiace. Ora sono in guerra. E combatto. Contro tutti. Tutti. Lasciatemi in pace. Vi conviene. Io ho fatto un gesto eclatante con l'occupazione, ma non ho attaccato te, non ho attaccato Chiarini ( il cui TALENTO invece apprezzo moltissimo, perchè rappresenta uno che, come me, non ha santi in paradiso, anzi...e invece è riuscito nonostante il democristiano Bosi a fianco, a fare opere di valore altissimo, consacrato a differenza tua Piero, da una filmografia rintracciabile ovunque e una rassegna stampa di livello europeo. Gli ho sempre suggerito di fare sempre e solo l'artista e di lasciare per strada il suo freno a mano dimitri Bosi.). Io ho attaccato solo i politici. E in particolare il tuo parente, Di Dalmazio per le responsabilità gravissime che ha avuto anche al Braga, in qualità di ex assessore miracolato alla cultura. Non mi stupisce che tu abbia dovuto rispondermi, anche tu su commissione? O per rosicata? Boh...io sono davvero un uomo libero...non ho bisogno dello stipendio statale, che invece tu hai provato a farmi prendere in mille modo ma io...alla fine lo sai...non sono mai stato interessato. Un bacione a tutti. Vi voglio comunque bene, ma siccome sono in guerra...chi ci capita ci capita. E lo sapete che ci capitate. A presto. Ribadisco che vi voglio bene a tutti. Non posso provare odio, ma quando si combatte...non si guarda in faccia a nessuno. Giudicati voi stessi dalla mia musica se sono uno che può provare odio... https://soundcloud.com/enrico-melozzi-full (tanto mi direte che è copiata!! ahahah)...
Egr. sig. D'Egidio, non voglio alimentare ulteriormente una polemica che credo abbia ormai stancato molti, né vorrei apparire "cavilloso", ma quello che ho cercato di dire nel mio precedente post a cui Lei si riferisce, è che solo DOPO i fatti OVS, solo DOPO la fragorosa polemica scatenata da Melozzi circa il modo in cui, negli ultimi anni, il Comune ha gestito il settore "Cultura", solo DOPO questo oggi appare incontrovertibile ed acclarato che il tandem Brucchi-Campana è inadatto a gestire quello che ha gestito per cinque lunghi anni, o almeno questo mi sembra chiaro da ciò che avete scritto sia Lei che Chiarini e Bosi, ma che anche Araclio ha detto durante il citato confronto su Teleponte col sindaco Brucchi. Lei ha tutto il diritto di andare altrove a cercare terreni culturalmente più fertili e stimolanti, ci mancherebbe altro. Così come, chi può e vuole, ha tutto il diritto di andare altrove a cercarsi una Sanità migliore od una migliore Istruzione. Ma sacrosanta ed apprezzabile è anche la battaglia di chi prova a realizzare una migliore Sanità, una migliore Istruzione od una migliore Cultura nella propria città. Solo oggi il tandem Brucchi-Campana sembra essere stato messo definitivamente in soffitta dopo le parole di Bosi, di Chiarini, di Araclio, di Melozzi, di Baiocco e di Lei, sig. D'Egidio. Questo primo passo, necessario (se ho bene inteso le VOSTRE parole) per sperare di avere una migliore gestione della Cultura nella città di Teramo , è stato compiuto solo DOPO i fatti OVS (ricordo la veemenza e l'alterigia con cui Brucchi - Campana hanno difeso le proprie scelte fino all'ultimo Capodanno). Oggi, solo DOPO i fatti OVS, tutto questo sembra già un lontano, brutto ricordo. Oggi possiamo sperare, per il futuro di Teramo, in una maggiore attenzione per la Cultura. Oggi, SOLO DOPO i fatti OVS. (tanto per dare a Cesare quel che è di Cesare) Grazie per la cortese attenzione.
Carissimo Piero, ti voglio bene e lo sai. Ma hai dimenticato di dire che eri anche nipote di Italo Di Dalmazio, prima che suo figlio Mauro diventasse assessore. A tutto c'è un motivo. a presto
Gent.mo Mariobici, Premetto che mi chiamo Di Egidio. È una vita che mi storpiano il cognome, Le sarei grato se non lo facesse anche Lei. Lei forse ha letto qui, in questa occasione, le mie critiche. Se ha modo di conoscermi e leggermi in altre sedi ( per esempio facebook, mi chieda pure l'amicizia, io non saprei come fare non sapendo chi è Lei....) , se viaggia indietro nel tempo ( Le prendo un caso ad esempio ) troverà nel luglio scorso un mio post con la foto di Katia Ricciarelli fortemente ironico e polemico nei confronti di " quella modalità di far cultura ", post che fu molto partecipato, con forse un centinaio di interventi, tra cui molti proprio dell'assessore Guido Campana che ribatteva alle mie ed altrui critiche. È solo un esempio, solo per dirLe che non mi sono svegliato oggi, e soprattutto La tranquillizzo: non ho alcuna intenzione di occuparmi di politica e di amministrazione. È da 25 anni che praticamente tutti i partiti e le liste mi chiedono di candidarmi, non l'ho mai fatto e non è mia intenzione nemmeno ora. Se negli ultimi due-tre anni ( è vero ) mi sono disimpegnato dalla vita culturale di questa città è per motivi strettamente personali, familiari, di salute e non certo riguardanti la politica culturale. Ho scelto di fare ( o non fare ) altre cose, legittimamente - credo. Faccio anche poca vita " pubblica " ( intendendo per esempio andare a concerti, manifestazioni, etc.) qui, ma per esempio è facile vedermi a Pescara, a Chieti o altrove. È una mia scelta, che spero non vogliate contraddire. Non sono il primo ad averla fatta, non sono l'unico. Vedeste quanti teramani incontro ai concerti a Pescara.... Tra l'altro per diversi mesi l'anno - anche qui per questioni strettamente personali- non risiedo nemmeno stabilmente a Teramo. Stavolta, leggendo le parole di Marco e Dimitri, ho ritenuto opportuno dire la mia. Non immaginavo di creare un vespaio, e soprattutto di passare per uno " che si è svegliato solo ora ". Quanto a Enrico Melozzi, penso che davvero stavolta non meriti risposta. Le offese e il livore delle sue parole si qualificano da soli. Rispondergli ancora significherebbe dargli ancora più importanza. Buona domenica a tutti e grazie oer lo spazio offerto.
Vabbè, abbiamo capito trattasi di piccole schermaglie personali fra Melozzi e Di Egidio che nascono dalla notte dei tempi. Post nei quali si parla di cazzi loro… Mah… Qualcuno mi spiegherà l’utilità di certi interventi in termini di beneficio per la collettività... Se la cantano e se la suonano in egual modo (entrambi… giusto per far capire che io non critico solo una delle due persone – come ho già fatto – per partito preso se c’è da criticare anche l’altra). Si incensano con le rispettive cariche ottenute e con i rispettivi traguardi artistici raggiunti, si vantano di loro stessi… Post lunghissimi pieni di nulla. Quello di Melozzi poi… fa sembrare telegrammi i miei. Tre quarti dello stesso intervento a parlare della storia di Morricone accaduta fra i due… Maestro Melozzi, ma a me che me ne frega di quella storia? E mandi un’email privata a Di Egidio per ricordargli/rinfacciargli la vicenda, no? Magari gli telefoni. Parlatevi fra voi. Nel salottino della casa di uno dei due, sotto a Fumo, consultando Novella 2000… fate come vi pare ma, per cortesia, rispetto per coloro ai quali le sue vicissitudini con Di Egidio interessano meno di quanto interesserebbe ad un tifoso della Juventus l’andamento del campionato di calcio di terza categoria della provincia di Crotone. Ovviamente lo stesso vale per Di Egidio, che potrebbe dedicare a Melozzi una di quelle belle lettere classiche, scritte a penna ed inviate in busta chiusa per posta ordinaria, per ricordargli il suo Cavalierato della Repubblica, il suo affetto per i cugini, la sua vorticosa carriera di pianista e la sua vicedirezione del Braga. Gli dica direttamente a Melozzi tutto ciò, pure con i segnali di fumo se non ha altro mezzo, perché a me non me ne frega una mazza. E senò mò io pure pubblico un post dove parlo nel dettaglio del mio primo giorno di scuola, ritenendolo interessante e soprattutto idoneo per fornire spunti di riflessione sulla situazione di Teramo. E si, perché magari per il disagio che stanno vivendo i mie concittadini è importante rendere noto di quel giorno quando mi sono svegliato la mattina, la colazione, la mamma che mi metteva il grembiulino, l’entrata in classe, la conoscenza con la maestra e con i compagni, la ricreazione, la campanella dell’uscita, mio papà che mi aspettava fuori scuola per riportarmi a casa… Sarebbe tanto costruttivo… ancor più perché alla fine dell’interevento non inserirei proclami da bulletto di periferia sullo stile “chi ci capita, ci capita…”, oppure “quando si combatte non si guarda in faccia a nessuno…”. Che poi la letteratura – ovvero una branchia di quell’arte che i signori ritengono di rappresentare al meglio, l’uno più dell’altro – insegna che proprio quelli che fanno simili proclami sono i primi a prenderci gli schiaffatoni. Melozzi e Di Egidio, non ne siete usciti bene da questo vostro scambio di autobiografie che interessano solo le vostre persone e che sono inutili per il bene comune. Vi siete auto-innalzati su uno scranno che non vi appartiene, ovvero quello della superiorità su tutto il mondo (sapevo essere un vizietto di Melozzi, ma in questo caso è apparso evidente essere una caratteristica anche di Di Egidio). E l’avete fatto pubblicamente. Proprio come appartenente al “pubblico”, pertanto, vi dico, vi intimo: arcalete dalle vostre rispettive piante! Vi è concesso di rimanere in cima alle vostre “cerque” solo quando vi parlerete vis a vis. Qua no.
Un omaggio a Chiarini & Bosi, ed un messaggio di speranza: ridiamo, per non piangere. "Saigon. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla." (Capitano Willard, Apocalypse Now)
Mah, un commento del genere da parte del sig. Santacruz, noto tuttologo pronto a scrivere tutto, di tutto, su tutto e dappertutto ( naturalmente rigorosamente nell'anonimato, com'è tipico di chi lancia il sasso e ritira la mano) penso sia un titolo di merito. O, come si dice popolarmente " il bue dà del cornuto all'asino ". Almeno Melozzi e io ci mettiamo la faccia, i nomi, le storie. Lei, Santacruz, proprio nulla, se non la spocchia di giudicare tutto e tutti. Non invidio la Sua vita vuota.
Piu' leggo i post (in special modo gli ultimi, avvilenti...) e piu' mi convinco di quello che ho gia' scritto : un artista deve parlare solo con le sue opere. La musica di Enrico Melozzi (specialmente quella da film) e' di livello mondiale. La musica e' la voce di Dio...a cosa serve aggiungere altro ? Tutto quello che si aggiunge ne diminuisce il valore. Un artista non esiste se non all'interno della sua opera...
Sig. Di Egidio, non se la prenda a male. Se lei ritiene che non sia vero che lei e Melozzi avete usato questo sito per dirimere una vostra diatriba personalissima, attraverso il rinfaccio di vicende che hanno coinvolto solo voi due, dimostra solo cecità dinanzi ad una circostanza chiara a tutti come il sole. Ho ritenuto di dover evidenziare che un blog pubblico non fosse la sede adatta per rese dei conti personali. Ho ritenuto altresì di dire che il suo curriculum, o l’aneddoto di Morricone, o diverse altre cose elencate negli interventi suoi e di Melozzi son cose che non fregano a nessuno e che, comunque, nell’ottica dello scambio di opinioni strettamente connesse a quest’articolo sono completamente fuori tema. Ho ritenuto di evidenziare e di dire ciò e l’ho fatto. Punto e basta. Lei e Melozzi ci avete messo la faccia dice… ma sinceramente non so quanto sia un merito metterci la faccia quando si postano commenti che ci stanno bene come i cavoli a merenda. Tutto qui.
Sig. Santacruz, mi consenta una piccola replica ( poi da parte mia mi metterei da parte ritornando alle mie occupazioni )... Probabilmente Lei ha ragione definendo poco interessanti e forse verbose ( su questo mi trova d'accordo, mi piace essere dettàgliato e rischio di diventare noioso ) le mie osservazioni. Converrà con me peró che io ho semplicemente risposto a delle considerazioni di Melozzi che " mettevano in mezzo " mie parentele ( e in particolare mio padre ). E l'ho fatto diversi giorni dopo ( come Lei sicuramente saprà, se quando si va sulla pagina principale di questo sito un commento che ti interessa non è tra gli ultimi cinque, può sfuggire ), solo quando ho letto commenti di altri utenti che mi chiedevano di precisare le accuse del Melozzi e - ripercorrendo a ritroso le pagine del sito - le ho reperite. Altrimenti mi sarei preso le ingiuste accuse senza replicare. Questo è quanto. Resto dell'idea che pontificare da dietro il paravento dell'anonimato, seppure legalmente corretto, mi sembra deontologicamente riprovevole.