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Noi la diamo a tutti

di Anonimo
2 minuti

"La diamo a tutti... l'Adsl dove non c'è", mentre una bella ragazza in bikini sembra promuovere una linea di prodotti solari.
Si faccia avanti l'equipe di comunicatori che ha concepito un'idea così originale, merita una standing ovation... chissà che fatica, che sforzo creativo...
Tutti maschi?... mmmm... improbabile, ma supponiamo anche che sia così: un copy, un art director e un grafico fanno un bel briefing e decidono di puntare sul doppiosenso sessuale per assicurare efficacia alla campagna di comunicazione: si punta sulle menti deboli, altro che Armando Testa e il suo essere "contro tutto quello che sfrutta la stupidità del pubblico"...
Un'idea grandiosa, soprattutto nell'individuazione del target: com'è noto l'Adsl è di esclusivo interesse di maschi sessualmente attivi, di donne e famiglie che ci frega?
È sessista? Ma no! Certo, può disturbare qualche vetero-femminista frigida e bacchettona, ma sono una minoranza, una vox clamantis in deserto.
Già.
Perché se non fosse realmente così, se le donne avessero maggiore rispetto di loro stesse, se non fossero in tante a sfruttare a proprio vantaggio la gratificazione che i maschi traggono dalla loro rinuncia all'identità di persona, se non costituissero un'offerta, se non si rendessero colpevoli di un silenzio complice nei luoghi in cui potrebbero aver voce, se la finissero di compiacere in cambio di un privilegio, allora non avrei dubbi nel definire questa campagna di comunicazione "sessista e lesiva della dignità della donna", ma oggi no, perché sono stanca di difendere l'indifendibile.
Quando le donne per prime abdicano al loro diritto di essere considerate innanzitutto esseri pensanti e in secondo luogo femmine e prede sessuali, è estremamente difficile che qualcuno lo rivendichi per loro. Credo infatti che la dignità si affermi innanzitutto individualmente e che il sessismo non sia un fenomeno estemporaneo, arginabile con il solito sussulto d'indignazione femminista che lascia il tempo che trova, ma una triste deriva, esito inevitabile di molte rese: l'orgoglio di genere si tramanda di madre in figlia... e confesso che per me diventa sempre più deprimente guardarmi intorno vedendo tante, troppe madri che non ne hanno.
Per questo, riflettendo sull'oscenità assoluta del manifesto, non ho potuto fare a meno di chiedermi: quante donne hanno buttato un occhio su questo progetto prima che fosse approvato? Neanche una?... Non raccontiamoci frottole.

Fabrizia Valente



 

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Commenti

Io la voglio. Grazie e non faccio i complimenti. Il problema è vostro. Siete voi, così.
Manifesto inconcepibile e anche di cattivo gusto. Assolutamente inutile. Sodi spesi "bene"...
Fabrizia hai ragione, ma onestamente ho incontrato molte donne che l'unica cosa che sapevano fare o forse volessero fa credere di saper fare era semrpe e solo riferita alla sfera sessuale! SPero solo che nn siano stati usanti fondi pubblici.
Scusami, ma se fosse una promozione di prodotti solari sarebbe meglio perchè qualcuno si concentrerebbe a guardare la tonalità della pelle? a parte che a me non sembra così osceno perchè in giro vedo e sento di molto peggio, mi pare che ti sei risposta da sola
Che tristezza, eppure non ci si meraviglia e non ci si indigna. Probabilmente gli ultimi anni di governo fatto di ex Veline che diventano ministri, ex olgettine che ricattano capi di governo, nipoti di Mubarak che fanno il Bunga Bunga ci hanno ridotto a questo, e si permette ad una agenzia di comunicazione di poter far passare un messaggio palesemente retrograda. E' frutto della cultura dei nostri giorni non ci si deve stupire, mi fa ricordare sorridendo uno spot di qualche decennio fa che diceva " io ce l'ho profumato" suscitando le battute di noi ragazzini. Mi indigno da uomo per chi pensa che l'immagine di una ragazza semi nuda e la frase ammiccante possano in qualche modo, nel 2012, far scegliere una compagnia telefonica piuttosto che un'altra, mi vergogno da uomo perchè 50 anni di lotte e rivendicazioni da parte delle donne non sono ancora riusciti a farci capire che molto probabilmente sono molto ma molto meglio di noi!!!
Vede signora Valente,il pubblicitario ha raggiunto lo scopo ed e ' quello che conta da suo punto di vista.Il cartellone fa parlare di se',lei ne scrive ,il centro anche, la gente ne parla.Molti anni fa ,alla biennale di Venezia furono esposti escrementi umani in barattolo spacciati per arte moderna,nessuno pensava che davvero si trattasse d'arte,una provocazione naturalmente e tutti giornali,tv ne parlarono,la provocazione aveva ottenuto una reazione,era quel che si voleva.Fatte le debite proporzioni abbiamo la stessa situazione con un distinguo ,oggi non e' la donna ma la sua bellezza ad essere fatta oggetto;bellezza artificiale sostenuta anche da padri e madri,bellezza che può esser futuro,bellezza da velina,bellezza per calciatori,bellezza opportunità,bellezza di donne mature che si camuffano da figlie,bellezza da manifesto.Ma queste son donne figlie dei tempi,più che consapevoli,e mi creda non vogliono esser difese ,non hanno questa necessita',vogliono essere così ...femmine.
" Non so . Ma eccesso di silenzio o troppo vano gridar,son gravi segni,entrambi" Antigone
"chissà che fatica, che sforzo creativo..." a quanto pare però hanno raggiunto lo scopo (che nel campo pubblicitario è l'obiettivo da conseguire...) visto che se ne parla, si alzano polveroni inutili, si fa tanta morale e si parla d'indignazione!! Intanto la loro immagine rimbalza "gratis" ovunque, magari non aspettavano altro che voi di epoche antiche e prive d'ironia e spenzieratezza vi metteste a pubblicare questi pomposi articoli con terminoni ricercati dappertutto per discutere di cosa? La dignità di donna calpestata!? Ho visto quel manifesto per strada, la mia reazione: ho sorriso per il doppio senso... la dignità della donna per quel che mi riguarda non è stata nemmeno sfiorata.
Ridicolo tutto stò casino immaginate l'indignazione se il primo rigo era al singolare...I censori e i rigoristi si indignano solo quando si sentono deboli....
VATT A DURMì!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Risolto...tranquilli...tutto coerente...solo un errore di affissione...era solo un manifesto politico per le prossime elezioni...doveva fare solo demagogia.
Nello 'Scambio simbolico e la morte', J.Braudillard sostiene che quando si parla di sesso, significa che il sesso è morto. Allorché la pubblicità me fa un uso smodato, si allinea al meccanismo della comunicazione che non veicola informazioni, bensì solo se stessa. E' oscenità pura. Probabilmente il pubblicitario, se è un professionista aveva intenzione di generare ed ha prodotto un messaggio insignificante, ovvero che non significa nessun contenuto. Al di là di ogni disquisizione semiologica, in uno spettatore consapevole prevale il disgusto per una cultura ripetitiva e agonizzante che nel quotidiano fa uso di espressioni gergali , segni di una povertà comunicativa disarmante che uccide ogni giorno la nostra lingua, e che nella pubblicità, come nella politica, come nella vita quotidiana sa fare uso solo di stereotipi, luoghi comuni, immagini standardizzate, in-significanti. E' il segno di una regressione sociale e culturale? Probabilmente sì E' il segno della decadenza? Forse. in ogni caso a mio parere è la testimonianza della deriva in cui naufraga l'Occidente in cui la caduta di senso sembra essere irreversibile.
Pure noi la diamo a tutti... ma nessuno la vuole...
Geniale effetto "teaser": committenti e creativi in preda alla demenza senile. 
A me sembra, più che un manifesto sessista, un monumento alla stupidità di chi l’ha concepito. Non c’è un’idea, un minimo di grammatica di comunicazione, nessun senso estetico. A chi è rivolto?
Professor Occultis, dal mio punto di vista il pubblicitario non ha raggiunto il suo scopo perché, ad esempio, in questi commenti l'azienda promossa non è stata citata neanche una volta e altrettanto è accaduto su altre pagine che ho avuto modo e tempo di leggere. È stato inoltre mancato il target e si è realizzato un prodotto esteticamente povero: per un'agenzia pubblicitaria non è il massimo. Per non parlare dell'aspetto etico che non è secondario: le assicuro che l'essere stupidamente spregiudicati in questo campo non paga. Per quanto riguarda la bellezza non posso credere che lei sia convinto di quanto afferma, perché dovrei pensare che le sue letture non vanno oltre novella 2000 e che non è consapevole della gravità di quello che dice. La invito quindi a riflettere meglio sulle pesanti ripercussioni che l'uso e la divulgazione sfrenata di una certa immagine della donna hanno sulla vita reale della maggior parte di noi: io non sono disposta a subirne le conseguenze né posso tollerarlo per le mie figlie, quindi continuo ad affermare con la mia vita che esiste e resiste l'alternativa a questa deriva. Tanto per precisare: lavoro in un'agenzia di comunicazione e da qui un prodotto del genere non uscirebbe mai. @Anonimo: a mio avviso è osceno, assolutamente privo di eleganza, decisamente smorto e anonimo: ti assicuro che in giro si vede anche di molto meglio ed è quello il livello con cui un'agenzia seria si misura.
esempio di illusione demagogica..."si! si! anche io la voglio! ditemi cosa devo fare!"
@Frida; cito sempre a mente dal maestro Baudrillard 'essendo morto il desiderio sessuale,la società dei consumi cerca il sesso la dove esso non è, nelle tette rifatte, nei sederi palestrati,nella parola oscena, nei feticci, nelle immagini,nei surrogati insomma' : ecco perché nessuno "la vuole" PS d'altro canto è noto che l'Occidente (maschile) opulento è impotente. Se il consumo delle pasticche del miracolo ha soppiantato gli analgesici o i sedativi!!!
Compagno filosofo... il mio numero è in redazione... http://www.youtube.com/watch?v=IEZiFa4kvQ0
@Fabrizia Anch'io non oserei crederei che lei abbia fatto suo slogan femministi del tipo "L ' utero e' mio e lo gestisco io!"Ma e' un realtà che oggi vale molto piu' l'avere che l'essere,lei che lavora nella comunicazione può fare molto per cambiare le cose, ci provi,io le faccio il tifo.
Una ventina di anni fa, e quindi in un periodo di più fervida lotta femminista, si tenne a Napoli una fiera del libro, di altissimo livello, all'interno della quale gli organizzatori avevano però allestito anche una sezione hard, con tanto di eloquenti videoproiezioni di film porno dei maggiori (in tutti i sensi....) attori del momento, e seriosi commenti scritti sulle tecniche di ripresa, effetti speciali, suoni e toni di scene in continuo di accoppiamenti, e non solo accoppiamenti, nei modi più fantasiosi, corpi aggrovigliati e ecc. Trovai la cosa un po' strana e comunque contraddittoria rispetto al livello e al decoro del resto della fiera, frequentata da persone e personaggi amanti della lettura, intellettuali ecc. Mi meravigliò anche il fatto che la maggior parte del comitato organizzatore era costituito da donne, fotografate tutte insieme in una ammiccante locandina. Mentre gironzolavo per la fiera, era il giorno di apertura, vidi un fiume di gente che correva verso la sezione porno, dove una decina di signore appartenenti ad un movimento femminista stava dando vita ad una vera e propria occupazione della sezione con slogan, cartelloni, interventi estemporanei sulla vituperata dignità della donna ecc. La mia prima reazione fu quella di condividere l'iniziativa di quelle signore e mi convinsi ancora di più che l'idea di inserire una sezione hard in quella fiera era proprio di pessimo gusto, inopportuna e priva di senso o utilità e non comprendevo l'atteggiamento soddisfatto ed emozionato di alcune organizzatrici presenti alla protesta; avevo una gran voglia di raccontare l’accaduto, davvero inconsueto e paradossale. La sera, guardando le tv, mi accorsi che l'episodio suscitò grande scalpore, fu oggetto di dibattiti, analisi sociologiche, interviste a opinion leaders ecc. e non si parlò di altro che della fiera del libro di Napoli per tutta la sua durata. Capii che si trattava esclusivamente di una operazione mediatica studiata nei minimi dettagli e devo dire, senza entrare nel merito delle soggettive valutazioni di buon gusto, o di qualità morale ed etica, che dal punto di vista comunicativo ebbe un successo eccezionale. Nel suo piccolo anche il manifesto di cui si discute replica quel filone, che pare faccia registrare ancora qualche successo... prova è il numero dei commenti e il fatto che io sto qui a parlarne ..., benchè ormai abusato!! A giudicare dai risultati verrebbe da pensare che Fabrizia collabora con la società di comunicazione o ne è inconsapevole strumento di divulgazione. Per quel che mi riguarda posso dire che ho potuto verificare i risultati di un bel breefing di sole donne ... ben più eloquenti e volgari di questo. Sessismo o lesione della dignità della donna non c'entrano niente anzi, a ben vedere, in questo caso si potrebbe eccepire una lesione della dignità dell'uomo, mortificato in quanto inteso come essere primordiale capace di acquisire esclusivamente impulsi che generano pulsioni. La comunicazione in generale nonché la direzione e redazione delle principali riviste, anche per uomini e anche del genere hard, è in mano alle donne. Le regole del marketing non soggiacciono a principi morali o culturarali, di etica o di dignità di genere, rispondono solo all'obiettivo di suscitare stati emozionali, positivi o negativi che siano, tali da generare forte interesse, creare dibattito e fissare così l'oggetto del messaggio comunicativo. In questo caso l'emozione che si cercava non è certo quella dell'eccitazione dell'unico neurone che ciascun uomo possiede (per come ritenuto dalle donne cd evolute ..... ), giornalmente già bombardato da messaggi di analogo tenore. A me sembra invece che, mettendo a frutto l’eccesso di consapevolezza di un pubblico che si sente evoluto e rassicurato da solidi principi, da un lato stimola "l'indignazione" della maggior parte delle donne, e anche di molti uomini, per la volgarità non mediata del messaggio, dall'altra la replica di chi sostiene, con analoga ragione, che tutto sommato proprio per la sua evidente pacchianità, non è poi da prendere sul serio tanto da montarci su una polemica... La rapida divulgazione del messaggio e la fissazione del prodotto sono assicurati!!! Certamente non l'avrei autorizzato un messaggio come questo per comunicare la mia azienda, ma dal punto di vista comunicativo Chapeau.... nonostante tutto!!!
Solo dopo l'invio del mio post ho letto con attenzione tutti gli altri. Professor Occultis, ho praticamente ripetuto in modo più confuso i tuoi concetti, che condivido. Fabrizia, se ti occupi di comunicazione sai bene che il messaggio può contenere informazioni latenti, che emergono con un successivo rilancio o con altre tecniche finalizzate a mantenere l'attenzione nel tempo. Condivido con te gli aspetti riguardanti il buon gusto e l'etica e apprezzo e sostengo le tue battaglie per un mondo migliore da lasciare alle tue figlie ma lo strumento che hai usato temo finisca per ottenere l'effetto contrario, ovvero il proliferare di questo tipo di comunicazione contribuendo, con la protesta e la denuncia, al suo successo.
@Teramano: “ma dal punto di vista comunicativo Chapeau.... nonostante tutto!!!” Mi chiedo: su che testa è messo quel cappello?
La morale è figlia della vita mediata dall'intelletto e dalle stratificazioni culturali. L'istinto è figlio della vita in sé, e basta. Non ci trovo nulla di volgare in quel manifesto. Sono d'accordo con me 9 ragazzine su 10, che vorrebbero essere al posto di quella modella. Il manifesto non rappresenta tutto l'universo femminile, ma solo quello sessualmente appetibile. Si astengano dal controargomentare quelle che per ovvii motivi non potranno mai andare su un simile manifesto. Lavoro nel settore della moda; so quel che dico. Ho una figlia appena adolescente; so quanto è duro il confronto. Così come 9 uomini su 10 che sbraitano contro Berlusconi e il velinismo smetterebbero di farlo se venissero invitati a una delle sue festicciole. Si astengano dal controargomentare quelli che in merito non hanno superato l'ultima revisione funzionale della propria strumentazione di bordo. Gran bella fotografia (essenziale) della specie umana quella fatta da Nietzsche: "...voglio l'uomo educato alla guerra, la donna al riposo del guerriero: tutto il resto è stupidità...". E qua è quindi l'uomo che ci fa una figura di m.....
Diversamente astuto.... tante teste potrbbero accogliere quel cappello... ciascuno guardi bene la propria!!!!
Qualcuno si ricorda il nome del servizio? Qualcuno ha meorizzato il numero verde? Qualcuno ha sottoscritto un abbonamento? Mi permetto di sottolineare che fare pubblicità a un servizio a pagamento non è propriamente equiparabile alla fiera del libro di Napoli. Una fiera è di per se un evento, che si consuma in un periodo di tempo ben definito e che ovviamente trae sicuramente beneficio da una provocazione forte, ma reale... non da una promessa... (i film porno c'erano veramente) Ben diverso è un servizio a pagamento destinato a famiglie e attività professionali, in questo caso il messaggio deve avere altre qualità.... per farla breve deve dare fiducia. Ecco perchè dico che questa è una pessima trovata pubblicitaria (fritta e rifritta) e il "caso" non migliorerà né peggiorerà il risultato di una campagna di per se amatoriale e infantile.
@Anonimo, ci dimostri le nove su dieci poi ne riparliamo (ma anche no). Frequenti il mondo reale e vedrà che l'umanità non è questo vuoto pneumatico che lei descrive, fortunatamente. D'accordissimo con Temistocle.
Vuoi le 9 su 10? Affacciati alla finestra e osserva (il mondo reale). Fissa la tua attenzione su quelle che sono, oggi, il "trailer" delle donne di domani. Una volta si diceva che una donna è sempre meglio nuda che vestita. Ora è il contrario. Chissà perché! Il vostro tempo (pace=femmina) sta finendo. Per dominare un "territorio" ci sarà di nuovo bisogno di "protezione". Stanno per tornare i nostri tempi (guerra=maschio). Solo a pensarci mi vien da ridere; anche da piangere (leggasi conclusione del mio precedente intervento). Vuoto pneumatico? Le leggi della Natura? Quelle che resteranno tali fino alla fine dei tempi nonostante me, te e miliardi di altri presuntuosi "intelletti"? Ognuno è libero di pensarla a modo suo. La Natura è totalmente indifferente alle licenze che ci attribuiamo.
Scusi @Anonimo: la natura? che cosa c'entra? E' semplicemente 'cultura'(in senso antropologico). Istruttivo per tutti sarebbe la lettura del "Il secondo sesso "di S. de Beauvoir. Al primo rigo dell'opera si legge: Donna non si nasce, si diventa.
Sig. Anonimo con figlia adolescente, ha ragione lei: ognuno è libero di pensarla a modo suo. Mi permetto di pensare che il suo modo di "pensare" è piuttosto primitivo e superficiale. Mi permetta di augurare alla sua adolescente figliola di maturare, tra una competizione e l'altra, un pensiero un po' più profondo e più articolato del suo. Comunque quella pubblicità è penosa, come lo sono 9 pubblicità su 10, e direi anche 9 proposte di moda su 10. Baci fraterni.
Caro anonimo delirante, probabilmente è vero che oggi tante ragazzine farebbero mercato con il proprio corpo. La classe politica dell'ultimo ventennio, composta da repressi e facoltosi puttanieri, hanno rivalutato il mestiere più antico del mondo e quello che prima era sconveniente oggi sembra apprezzato. Lei fa parte di quella categoria di genitori "moderni" che sarebbero felici di portare le proprie figlie in una delle ville del miliardario, oppure le sue elucubrazioni valgono solo per le figlie altrui? Mi consenta di farle notare che dal suo declamare si deduce che la sessualità delle donne per lei è una perfetta sconosciuta, aldilà delle frequentazioni o delle volte in cui ha inzuppato il biscotto nel cappuccino. Personalmente ad oggi ho superato "le revisioni funzionali della mia strumentazione di bordo". Tuttavia, soddisfare una sola donna è già una piacevolissima, ma anche faticosa impresa. Circondarsi di una miriade di donne per apparire mandrilli, per quanto mi riguarda equivale ad esporsi al ridicolo nei confronti di se stessi e al loro (delle donne) cospetto, come è notoriamente avvenuto per il Silvio comprafemmine. Non lo invidio. Non vi invidio. "Stanno per tornare i nostri tempi (guerra=maschio)". Erano tempi terminati? Non me n'ero accorto... Non farebbe prima a paracadutarsi in Afghanistan, fra i suoi amici talebani? Loro le donne le proteggono, esattamente come da lei auspicato.
Sto Anonimo e' veramente, ma veramente, scemo!
"... Donna non si nasce, si diventa...". La stessa cosa che ho detto io. Si nasce femmina, fondamento ontologico. Tutto il resto è rappresentazione fenomenica del divenire (donna) nei suoi molteplici e multiformi aspetti. Ma senza il postulato non avrebbero ragione di esistere tutti i relativi corollari antropologici. E la Natura (rappresentata nel manifesto) rimane, intangibile e ineliminabile, nonostante i nostri moralismi.
@ mariobici: vedo che hai letto "...ho una figlia appena adolescente...". Vedo però che ti sei fermato lì, e non hai letto quanto scritto subito dopo: "...so quanto è duro il confronto...". La differenza tra me e te sta nel fatto che io distinguo ciò che penso da ciò che è, senza avere la pretesa di dire che ciò che penso dovrebbe essere; tu, in tutta evidenza, manchi di questa umiltà. Ti sei dimenticato quelle sui profumi; che tra l'altro si fondano su un substrato altrettanto "primitivo" (sarebbe meglio dire "primordiale") di quello in oggetto di discussione. @ Sibilla: "...il cattivo critico critica il poeta, non la poesia..." (Ezra Pound). Comunque, se la "scimuneria" riesce con efficacia a tracciare una linea di confine tra me e te, ben venga. Spero anche tra te e mia figlia.
Cominciamo già nel nickname con una (artificiosa) contrapposizione. Andiamo per ordine. "...Caro anonimo delirante, probabilmente è vero che oggi tante ragazzine farebbero mercato con il proprio corpo. La classe politica dell'ultimo ventennio, composta da repressi e facoltosi puttanieri, hanno rivalutato il mestiere più antico del mondo e quello che prima era sconveniente oggi sembra apprezzato..." Se è probabilmente vero, sono quantomeno "possibilmente" delirante. Bada bene a quel che tu stesso hai scritto: "rivalutare", "mestiere più antico del mondo". La classe politica dell'ultimo ventennio ha solo portato in superficie qualcosa che c'era, anzi c'è sempre stato. La domanda trova soddisfazione solo in presenza di un'offerta; legge di mercato (e finalmente leggo di una donna - l'autrice dell'articolo - che se la prende più con il proprio sesso, che offre e permette, che con l'altro, che chiede e compra). E non è vero che ieri era sconveniente e oggi no: semplicemente oggi dà "risposte" che ieri si potevano ottenere in altro modo. E la femmina (poi donna) ha sempre usato il suo corpo per ottenere "risposte": in origine a fin di bene (e anche senza sconvenienza, visto che ancora non c'erano quelle religioni che poi hanno preso la sessualità sacralizzandone metà e demonizzandone la restante metà, per cui all'essere umano è rimasta la sola facoltà di essere strumento di precostituiti bene o male): serviva infatti a garantire sussistenza e protezione alle "cucciolate". Col passare del tempo la femmina è sempre più diventata donna, e mentre alcune donne hanno imparato a trovare risposte in altri modi, alcune donne hanno imparato invece a unire l'utile al dilettevole. Periodicamente certi atteggiamenti riemergono nell'una e nell'altra impostazione, a secondo delle congiunture, ma il "basic instinct" (come direbbe Verhoeven) è di per sè ineliminabile. "...Lei fa parte di quella categoria di genitori "moderni" che sarebbero felici di portare le proprie figlie in una delle ville del miliardario, oppure le sue elucubrazioni valgono solo per le figlie altrui?..." No, non faccio parte della categoria di genitori "moderni" ("progressisti" per me è sinonimo). Non faccio nemmeno parte di quella categoria di "moralisti" che pre-definisce le categorie del bene e del male come sopra descritto. Men che meno (visto che siamo in tema) faccio parte di quella categoria di "masturbazionisti" che sbraitano su irreali rappresentazioni per poi addebitarle (e poteva essere altrimenti!) ad altri. Ho un modo tutto mio di provare a educare mia figlia. Come vedi, ho anche l'umiltà di definirlo un tentativo. Per quanto riguarda le figlie altrui: a ognuno le sue puttane e i suoi puttanieri. A questo mondo nulla accade per caso. "...Mi consenta di farle notare che dal suo declamare si deduce che la sessualità delle donne per lei è una perfetta sconosciuta, aldilà delle frequentazioni o delle volte in cui ha inzuppato il biscotto nel cappuccino..." Qui forse hai ragione, e sai perché?... "...Personalmente ad oggi ho superato "le revisioni funzionali della mia strumentazione di bordo". Tuttavia, soddisfare una sola donna è già una piacevolissima, ma anche faticosa impresa..." ...perché sono ormai 25 anni che conosco il corpo di una sola donna. Però non sono convinto che il pulpito da cui viene la predica sia il più titolato a farlo. Rileggiti bene quanto hai scritto da "Tuttavia..." a "...impresa". Soprattutto "come" l'hai scritto. Linguaggio = significante + significato, ma anche il rigore epistemologico con cui le due accezioni vengono correlate. Se dovesse venir fuori che non si tratta di un incidente di semantico percorso... mi auguro che tu non viva in un condominio. "...Circondarsi di una miriade di donne per apparire mandrilli, per quanto mi riguarda equivale ad esporsi al ridicolo nei confronti di se stessi e al loro (delle donne) cospetto, come è notoriamente avvenuto per il Silvio comprafemmine. Non lo invidio. Non vi invidio..." Sono d'accordo sui mandrilli (ho sempre contestato la doppia morale malafemmina-sciupafemmine). E non li ho difesi. Né L'ho difeso (notare la maiuscola). Ho semplicemente detto che non è vero che un piccione viene necessariamente dall'aia di Berlusconi solo perché ti ha centrato in testa con la sua deiezione. "..."Stanno per tornare i nostri tempi (guerra=maschio)". Erano tempi terminati? Non me n'ero accorto..." E se l'atteggiamento del maschio è l'attuale con lui - il maschio - convinto di essere ancora in "guerra"... figuriamoci quando la "guerra" arriverà davvero! Finora ridevo e piangevo. Ora piango e basta. "...Non farebbe prima a paracadutarsi in Afghanistan, fra i suoi amici talebani? Loro le donne le proteggono, esattamente come da lei auspicato..." Lei invece sta benissimo dov'è ora. C'è sempre stato bene. I risultati si vedono. Berlusconi è un effetto, non la causa. Non condivido assolutamente le idee dei talebani, né i loro metodi. Ma riconosco loro il coraggio di fare fatti, non parole. Come invece invece facciamo io, tu, e tanti altri, se non tutti gli altri. D'altra parte: per carità, non c'è nessuna documentazione probante al riguardo... ma sai come si dice sia nata l'anomalia del coronimo Abruzzo per questa nostra Terra? Se fosse vera, spiegherebbe tante cose...
@Anonimo caos, ho l'impressione che le differenze tra me e te siano molto più numerose e profonde di quanto da te indicato. Ho commesso un errore nel mio precedente post: in relazione alla tua figliola ho scritto "tra una competizione e l'altra" invece che "tra un confronto e l'altro". Me ne scuso, anche se il senso rimane lo stesso. La frase che hai scritto: "ti sei dimenticato quelle sui profumi", non la capisco. Forse è riferita alle pubblicità. Forse è rivolta ad altri. La mia valutazione sulla pubblicità in generale rimane la stessa, indipendentemente dall'oggetto pubblicizzato: 9 volte su 10 è penosa. Quella di cui si discute rientra a pieno titolo tra le 9 (senza bisogno di scomodare Nietzsche). Di nuovo baci fraterni.
@ mariobici Sì, faceva riferimento alle pubblicità sui profumi. L'accoppiamento a naso. Come fanno i cani. Non discuto l'efficacia della pubblicità (non ne ho le competenze). Ho semplicemente detto che non può essere volgare una rappresentazione del reale fatta con strumenti non volgari. E ho spiegato dove vedevo la rappresentazione del reale. In fin dei conti quel che si vede è una modella in bikini e una frase ironica (ma che descrive non solo una realtà, ma anche un'istintività). Forse l'unica indebita esasperazione è quel "a tutti" finale. Anch'io ho l'impressione che fra me e te ci siano molte e profonde differenze: mi sono soltanto limitato a quelle accertate e documentate. E quella che ti ho rappresentato è davvero profondissima. Non so se hai capito di quali confronti ho scritto. Non so se hai capito che soprattutto ho parlato di confronti e non di diktat educativi. Tant'è che mi auguro fortissimamente che il tuo precedente augurio cada a vuoto. Ci tengo a mia figlia. Ma non preoccuparti: avrai comunque nuove conchiglie e nuovi giochi...
Davvero illuminante il commento di Hypokeimenon, inquietantemente illuminante... Io sono nata persona, casualmente di sesso femminile e tutto il resto. Prescindendo da questo e anteponendo le leggi di natura all'evoluzione del pensiero umano, dell'etica e del diritto si può arrivare ovunque, anche a giustificare gli istinti primordiali del branco, anche ad imputare la violenza subita da una donna ad un abbigliamento succinto. Qui non si sta contestando l'uso dell'immagine di un bel corpo, troppo comodo liquidarla così, qui si risponde ad un insulto gratuito rivolto a tutte le persone di sesso femminile: negarlo è mentire. Se questo mi designa moralista sono ben felice di esserlo, lo ritengo un complimento. Credo di aver espresso esaustivamente il mio parere, perciò mi defilo, dopo aver constatato una volta di più l'abilità che hanno alcuni maschi di lasciarsi sfuggire ghiotte occasioni per dimostrarsi uomini: mi diverto così... ;)
Però, non si può dire che non c’è stato un tentativo di sviscerare la questione... La domanda che non posso evitare di fare è questa: sulla base di cosa si assegna la patente di “uomo”? E cosa significa esattamente, in questo contesto, il comportamento (ragionamento) da uomo? Fabrizia sembra possedere le risposte e visto che ha sollevato lei l’argomento, sarebbe cortese da parte sua se volesse rispondere pubblicamente. Magari è solo una mia curiosità (il mio nick fa chiaramente riferimento alla mia incapacità a districarmi da sola quando la questione si fa compessa) ma ci terrei a capire. Grazie.
Vediamo... Non ho a portata di mano un dizionario, provo con il Sabatini-Coletti online: Uomo: [uò-mo] s.m. (pl. uomini) 1 Mammifero caratterizzato dalla stazione eretta, dallo sviluppo straordinario del cervello, delle facoltà psichiche e dell'intelligenza, dall'uso esclusivo del linguaggio simbolico articolato e dalla conseguente capacità di fondare, trasmettere e modificare una cultura; in senso collettivo, la specie umana nelle caratteristiche che la contraddistinguono: l'u. delle caverne; l'essere umano in quanto soggetto culturale e nei suoi rapporti con l'ambiente da lui costituito: la storia dell'u.; l'u. greco, medievale || a memoria d'u., da tempo immemorabile, da molti anni | come un sol u., tutti insieme, all'unisono. Non mi soddisfa pienamente, ma il senso c'è. E io sono un uomo... tu no Diversamente Astuta? ;)
Sono sempre felice di condividere le tue analisi e di abbracciare le tue "cause in difesa" di una cultura mai più sessista ma stavolta credo di non potere appoggiare a pieno la tua interpretazione. Lo slogan, a mio avviso, non è sessista, fa invece leva su un desiderio "smodato" del maschio, che probabilmente deriva da una certa "preziosità" femminile forse entrambi figli di una regolare comunicazione sessuale tra i due sessi. Più che offensivo, e sono pienamente d'accordo con Ingenuo, sembra una trovata di pessimo livello, trita e ritrita, sgrammaticata e per niente originale visto che se ne sono viste mille così. Tutto qui. Ad Anonimo: ti sei limitato a far statistica del costume odierno, non hai aggiunto pensiero nè analisi nè giudizio, nè proprosta o controproposta. Ovvero: hai detto solo quello che già tutti sanno. Complimenti. Per la figlia intendevo ;-) Ad Occultis: quel che tu citi è la merda d'artista di Piero Manzoni di cui ho avuto la "fortuna" di averne un barattolo da ottanta milioni (di lire) in mano. La proposta fu del 1961 (non proprio di qualche anno fa ma di ben 51) e non aveva alcun intento di sorpresa o di originalità ma si inseriva in un discorso molto critico e polemico sull'anadamento dell'arte e degli artisti in quegli anni. Sarai forse professore ma non certo di arte.
@Yipokeimonon: lei usa concetti e lessic0 di rilievo ed argomenta, con un errore madornale nella parte finale dell'intervento: l'immagine del pubblicitario non appartiene alla natura bensì alla cultura e ad una precisa cultura della società dei consumi, con lo scopo di emozionare o interessare, alimentando il desiderio residuale di una civiltà al tramonto. Appartiene alla cultura come la primavera di Botticelli o la nascita di Venere o tutte le iconografie femminili collocate in uno snodo storico di cui è possibile la lettura o l'interpretazione. Se avesse voluto usare la 'natura' avrebbe posto un corpo femminile con il viso, occhi, bocca e gestualità essenziale; no, il pubblicitario ha usato una parte della natura, il corpo ridotto a merce e come tale l'ha trattata. Purtroppo la merce come elemento di scambio primario nel sistema capitalistico - sistema storico e non ontologico - permane quello femminile. Di questo mi pare si discute e della volgarità che l'accompagna.
@veritas.mi piace constatare che ti ritieni fortunato per aver tenuto in mano merda altrui,de gustibus...
tanto rumore per nulla..anzi per uno spot che fa sorridere. si sono mobilitati filosofi che sanno spiegare molto bene quello che non capiscono, signore che si scandalizzano forse a causa di decenni di letargo coniugale o una esistenza sentimentalmente e sessualmente sciatta e senza scossoni...sembrate prigionieri di un sogno!NON FATE COSI'. vi prego non giudicate quello che ho detto frettolosamente. non dite è sano o immorele, è maturo o immaturo. perchè io vi risp0ndo " il messaggio è divertente", punto e basta. il sesso non è morto come sostiene "il filosofo" io e molti miei cari amici siamo infatti ammalati di "donnite acuta" .malattia asintomatica che colpisce gli ultracinquantenni capaci di innammorarsi di quattro donne diverse nel giro di un'ore , ed a rimanere innammorati di tutte e quattro eternamente. come è triste venezia.
Caro asculà, il "delirante" era riferito al binomio maschio=guerra e in particolare per quella che mi è sembrata (magari ho capito male) una sua trepidante attesa di un ritorno alle armi. Il mondo brucia già per le continue guerre. In alcuni stati esplodono bombe e saltano per aria i corpi, mentre in tanti altri paesi continua il conflitto non dichiarato da parte delle caste economiche e politiche contro i ceti popolari, limoni già spremuti all'inverosimile. Lei descrive la storia della donna in un modo molto parziale, direi da maschilista incallito. "La donna ha sempre usato il suo corpo per ottenere risposte. In origine a fin di bene per garantire la sussistenza alla cucciolata. Successivamente, come donna, ha imparato ad unire l'utile al dilettevole." Una storia da vissero felici e contenti. Forse sarò smentito, magari dalle stesse donne, ma non mi pare che la convivenza femmina-maschio sia stata così idilliaca come lei vorrebbe far credere. La storia racconta di un sesso debole subordinato per millenni agli interessi e ai capricci del maschio bisognoso di "risposte" sulla sua virilità, e non sto qui a ricordare i tempi non lontani nei quali la femmina era considerata merce di scambio per ottenere prebende di ogni tipo. Il "delitto d'onore" era consentito nella nostra evoluta Italia fino a non molti anni fa. La donna (generalizzo, ma so che non è corretto farlo) ha usato e usa il suo corpo per aprire delle porte, perchè si è rivelato "lo strumento" più efficace, spesso l'unico a sua disposizione per convincere all'ascolto i detentori del potere (dei muscoli e dei soldi), cioè i maschi. E' vero che il mestiere più vecchio del mondo forse non passerà mai di moda, ma se a sponsorizzarlo è lo stesso potere politico, come è avvenuto in Italia, allora può diventare anche un'aspirazione per le nuove generazioni. Non è solo l'offerta che crea la domanda, ma è soprattutto la presenza di domanda che crea l'offerta. Tanto per citare l'esempio del puttaniere principe, egli aveva un intero staff che si occupava di reclutare giovani femmine (non solo escort) incensandole di denari e promesse di vario tipo, affinchè vendessero i loro corpi al miliardario. Passi per "l'utile", ma in quanto al "dilettevole"... I commenti del dopo si avvicinavano più al vomitevole. Tornando al manifesto, lo troverei coerente e ineccepibile se riguardasse, ad esempio, delle donne che pubblicizzano la loro libera attività socialmente utile. Invece si tratta della solita solfa di un mercato ipocrita e ingannatore, che ha bisogno dei soliti giochi di prestigio per carpire denari dalle tasche degli acquirenti meno attrezzati intellettualmente. Sarebbe bello se, come auspica Fabrizia Valente, fossero le stesse donne a dare il benservito all'arroganza del potere maschile, ma la cosa mi sembra un pò utopica, poco realistica. Ritengo più "semplice" pretendere che tutti i ceti sociali subalterni si unissero per riportare a più miti consigli le caste economiche dispotiche e affamatrici. Si tratterebbe di un processo rivoluzionario senza precedenti che personalmente auspico, ma che per avere possibilità di successo avrebbe bisogno di un'avanguardia e organizzazione politica all'altezza degli obiettivi. E' questo aspetto e questa assenza che bisognerebbe approfondire. E' forse il vuoto più importante e urgente da riempire.
@ Fabrizia Si nasce persone, quindi già donne e uomini: informare Simone. Io non ci ho visto un insulto gratuito rivolto a tutte le donne: ci ho visto una rappresentazione (con fondamento "ontologico") di un comportamento oggi presunto diffuso tra tutte le belle e giovani donne; io toglierei il presunto (9 su 10). Non escludo che qualcuno possa aver maturato esperienze opposte; qualora dovesse accadere anche a me, non esiterei ad ammettere di aver espresso una valutazione superficiale. Ma al momento così non è. E non c'era Rosy Bindi sul manifesto. Non mischiamo la lana con la seta. E' più scomposta la vostra reazione di fronte a quella pubblicità che quella del violentatore di fronte a una donna in abiti succinti. Che poi nel primo caso la mia controreazione sia un sorriso mentre nel secondo sarebbe un bisturi, è tutto un altro argomento. Il tuo modo di divertirti mi ricorda molto l'incipit (sempre femminile) di un altro tema in discussione, qualche tempo fa, anche su questo sito: "...In primo luogo, è una questione di civiltà...". Altolà! Non voglio nemmeno sapere di cosa si discute: sono contrario! Quindi: buon divertimento! Fermo restando che ti riconosco di nuovo e comunque il merito di aver puntato il dito, stavolta, contro quelle del tuo stesso sesso. Così come io ho invece puntato il dito (per chi non l'avesse capito, fin dal mio primo intervento) contro quelli del mio stesso sesso, anche se per motivi indirettamente legati a quella pubblicità. Infatti ho un diverso criterio per distinguere gli uomini dai maschi: saper tirare fuori "le palle" per motivi diversi dall'accoppiamento sessuale. Cosa che a breve dovremmo fare e dubito riusciremo a fare. E tanto per alimentare comunque la polemica: la specie umana può anche fare a meno di uomini e donne, ma mai di maschi e femmine. Ossia: non siamo noi che anteponiamo le leggi della Natura a tutto il resto. Stanno lì e basta: noi possiamo solo mitigarle negli effetti, ma mai discuterle come cause. La Natura non è un essere pensante: è un essere con l'unico, oserei dire "meccanico", fine di essere.
@ compagno filosofo E quindi? Al pubblicitario in quanto tale dovrebbero essere preclusi riferimenti che vanno oltre l'evoluzione fenomenica dell'essere in sé? Addirittura con i limiti dell'attualità? Fermo restando che non penso che questa sia stata la genesi di quel manifesto, resta il fatto che per me ha comunque centrato, magari involontariamente, una questione "essenziale". Interessantissimo, invece, tutto il resto del tuo commento. A partire da quel "...desiderio residuale di una civiltà al tramonto...". Interpretabile anche in chiave metastorica. Magari ci torniamo sopra, a bocce ferme. L'equazione donna=bellezza è figlia dell'antropologia. La Natura ne è madre (e padre, sennò sono sessista).
@ veritas E perché? Era un processo? A me è sembrata una sentenza! Complimenti! Per il nick intendevo ;-) (anche se non so che significa)
@Azanavour: il nik mi ricorda gli innamoramenti per le poesie di un grande, che ancora conservo in vinile ed ascolto. Lei cita l'amore e i piaceri sessuali da cui... mi esclude. Le assicuro che non è morto l'amore e nemmeno il sesso. L'analisi sociologica dei comportamenti collettivi e l'obbligo di storicizzare i fenomeni fanno si che la discussione non possa rimanere sottoterra tra visioni maschiliste della vita e antagonismo femminista. Una disputa di tal fatta avrebbe il sapore della polemica tra iuventini e interisti il lunedì al bar sotto casa e non credo che questo sia una delle ragioni di vita. Discutere, riflettere, pensare, 'giudicare', assumere comportamenti e stili coerenti sono, invece, lo scopo di queste conversazioni. Conviene con me?
@ Aznavour "...come è triste venezia..." Hai perso al casinò?
@ nu trramà 'Mbè, intanto non mi hai paracadutato in qualche altro remoto angolo del mondo. E' già tanto. Inizio OT (manco tanto)... I cicli di "guerra e pace" (antropologicamente e sociologicamente necessari) non si sono mai succeduti su scala globale. Spero non accada mai. E forse è proprio questo il problema attuale. Cent'anni fa, in queste condizioni, gli eserciti si sarebbero mossi da tempo. Se non saremo in grado di tirar fuori "le palle" è forse anche dovuto al fatto che nessuno ancora sa "come" tirarle fuori. La tecnologia ha preso il sopravvento sul fattore umano, i conflitti rischiano sempre più di non rispettare i confini naturali. E nessuna "maschia" trepidante attesa dell'evento bellico: come ben sanno gli orientali, il guerriero non è colui che cerca la guerra, ma colui che dalla guerra non si fa cogliere impreparato... Fine OT Ho scritto che la donna ha "sempre" usato il suo corpo per ottenere risposte. Non ho scritto "sempre e soltanto". Così come ho scritto che "alcune" hanno unito l'utile al dilettevole, non "tutte". Dimmi dov'è la maschilista menzogna. La storia l'hanno scritta pochi uomini, spesso dietro mandato di poche donne, sottoscritto precedentemente sotto sudaticce lenzuola. Se poi vuoi allargare il discorso alla condizione subalterna di miliardi di donne a miliardi di subalterni uomini... com'è quella dei limoni già spremuti? E' vero che la domanda genera l'offerta, ma io ho detto un'altra cosa: è una volontà che genera la soddisfazione della domanda con un'offerta. Posso avere tutti i soldi che vuoi: ma compro solo se c'è chi è disposto a vendere. E ancora con l'auto-proclamato Peter Pan di Arcore (come altrove nominato). Se ti ritrovi in una fogna, evita di far guerra ai ratti. Pensa piuttosto a come uscirne fuori (sempre come altrove sentenziato).
Veritas, due semplici riflessioni: 1) la comunicazione va valutata nel suo insieme: quello slogan e quella foto di donna senza volto che si offre esprimono un messaggio chiarissimo. 2) se è vero, come tu stesso affermi, che l'idea è banale, trita e poco originale, perché mai dovrei ritenerla frutto di un pensiero così articolato? Generalmente questi progetti si presentano al cliente corredati di esaustiva relazione: leggerla sarebbe interessante ;)
Temo sia l'opposto, Hypokeimenon... Oggi che la specie umana può fare a meno di maschi e femmine, ha assoluto e prioritario bisogno, per sopravvivere a se stessa, di uomini e uome pensanti, al contrario di altri animali.
@veritas.mi piace constatare che ti ritieni fortunato per aver tenuto in mano merda altrui,de gustibus...
Cara Fabrizia, la specie umana non potrà mai sottrarsi a se stessa. Nessuno lo può fare. Puoi scegliere se andargli incontro (Ettore) o inseguirlo (Achille), ma non puoi sottrarti al tuo destino (il duello). La storia della specie umana è stata, dovunque, un'alternanza di guerra e pace. E così sarà per sempre. Il destino delle donne è nella pace, nella vita, nella procreazione; quello degli uomini nella guerra, nella morte, nella selezione. Non siamo nati diversi solo per accoppiarci. La vostra congiunturale parentesi sta per chiudersi (se bene o male lo sapete solo voi). Fra poco ritocca a noi, e non la vedo bella...
...immensa Fabrizia...questa è stata la ciliegina (forse meglio il melone, che io poco digerisco) sulla torta (e che torta...), dopo un'estate di veline svelinate ai quattro venti (al di la' della piacevole visione di capigliature uguali per tutte) e dopo l'ennesima Miss Italia...ma qui hanno raggiunto il top, il non plus ultra, il deus ex machina, il a caval donato non si guarda in bocca, il 60-90-60 che contraddistingue un anno che, per molti, è designato ad essere l'ultimo per tutta la terra (sara' a causa di cio' che sparano cotante ignobili cartucce?)...mi viene in mente la famiglia del mulino bianco...mica l'hanno sottotitolata "stiamo solo recitando, il matrimonio è in piena crisi!!!!!!!!'....vabbe' che siamo tutti attori su di un palcoscenico...io no...io canto, purtroppo....ti abbraccio Fabri
@fabrizia "oggi la specie umana può fare a meno di maschi e femmine"!?ma si rende conto di cosa sostiene?
@asculà (Hypokeimenon). Visto che insiste sull'argomento, mi permetto di esprimere la mia opinione. Le guerre sono state sempre calate dall'alto. Nascono per interessi economici, a volte nascosti sotto il coperchio religioso, e chi le sponsorizza e li decide si guarda bene dal calarsi sui campi di battaglia, ma delega il popolo "ignorante" in prima linea, magari imbottendolo di cocaina, anfetamine e similari per non farlo pensare troppo. L'aspirazione degli uomini (donne comprese) è di vivere e bene, non quella di farsi scannare dal prossimo per aiutare qualcuno ad arricchirsi o per difendere le altrui ricchezze. Le guerre si ripetono ciclicamente ogni qualvolta entrano in crisi gli imperi economici. Ci sono sempre delle bestie (con il rispetto dovuto agli animali) che aspirano a rilevarne le ricchezze. Esistono tanti altri modi più civili per esternare la propria aggressività, ma non interessano ai guerrafondai che hanno bisogno di conquistare territori, mercati, produrre e vendere armi. Inoltre in tempi di crisi economiche, i tanti "straccioni" che non sopravvivono alle carneficine, non hanno più modo di protestare e organizzarsi contro chi li affama... Due piccioni con una fava. Il destino in parte siamo noi a determinarlo. Se lei "vede male" il futuro ridominato dal maschio (come se oggi esistesse il matriarcato), basterà opporsi a quello che chiama un suo "ritorno" (del maschio). Alle future elezioni cominci con il premiare una donna libera dai ricatti del maschio. Deponga il suo granello di sabbia nel giusto recipiente. Partendo dall'infinitesimale si può anche cambiare il mondo. Non stia ad aspettare passivamente il ritorno dello stupido bestione. Fortunatamente, caro asculà, con i soldi non si può comprare tutto e tutti, però si possono acquistare tante cose: cuori, fegati, reni, killer, isole, bombe, ecc. I corpi di donne e uomini, non tutti, ma tanti, oggi sono fra i "prodotti" più a buon mercato...
Sarebbe bello sapere chi ha valutato la censura del mio post. Come e perchè lo ha trovato peggiore di altri che non hanno meritato uguale sorte. Io proporrei di postarlo e lasciar che gli altri giudichino. Democrazia e censura. Strani valori.

Ufficio legale. Tutto qui. Non mi va di prendere un'altra querela per un commento. Non ho tempo per il tribunale.

Secondo me non c'era nulla di illegale. Ma nulla nulla! Certo non una virgola di più di alcuni passati più di una volta. Resta l'invito a pubblicarlo e far valutare agli altri se la tua censura è fondata ;-)

Appunto secondo lei. Ma io mi fido dell'ufficio legale. Anche un suo collega di commenti diceva la stessa cosa e ci hanno querelato. Quindi? Le chiacchiere stanno a zero. L'Ufficio legale decide, io eseguo. Le cose si possono dire in mille modi. Io sono calvo, pelato, scarso crinito...ma anche una persona che riflette il sole;)

@Raffaella, ricambio l'abbraccio con la speranza di cantare insieme prima o poi :) @Hypokeimenon, quanti luoghi comuni in poche righe e che lettura parziale e miope della storia! @ Occultis, io mi rendo conto... quindi? Al rogo o crocifissa?
Probabilmente il suo ufficio ha saltato il pluriripetuto di occultis. Secondo me era peggio ma tanto peggio. Che faccio? Denuncio Lei o il suo ufficio legale? :-)
@Fabrizia per me lei e' troppo sicura di quello che scrive,di qualsiasi cosa scriva.Poi dette queste cose da persona che ha pensato che mi formassi opinioni attraverso Novella 2000 ...ecco al confronto il giornale che cita mi sembra ottimo e un po' di lettura non le nuocerebbe,la farebbe diventare meno elucubrante..
@ nu trramà Permettimi una domanda: cosa intendi per "interessi economici"? E cosa intendi per "dominato"? E lascia perdere il Grande Ratto: nella fogna sei perdente, a priori. Non ne esci a colpi di granelli di sabbia. E' da un po' di tempo che sto maturando la consapevolezza che non ne usciremo mai di nostro... effetto, non causa. @ Fabrizia Va bene, hai ragione tu. Aggiungi alla tua collezione un altro maschio - ora uomo - compiacente. E salutami chi canta "In primo luogo". Fra poco ci sarà ben altro di cui occuparsi. E al "ben altro" importerà poco, anzi nulla, che qualcuno lo definisca "luogo comune". Sa già di esserlo. Da millenni. PS: informare Simone, grazie! PPS: riassumo la mia posizione. Quella pubblicità offende l'uomo, non la donna. E fa bene a offenderlo (offenderci). A ognuno il suo.
Occultis, lei si dà del professore (e che prof se la memoria non mi inganna!), io no: molto semplicemente penso, ascolto e mi esprimo e credo che chiunque, nel momento in cui lo fa, sia sicuro di quello che dice: immagini un confronto tra incerti che non sanno sostenere le proprie idee... molto moscio e poco costruttivo, non crede? Non si preoccupi per me, me la cavo benissimo anche continuando a "elucubrare" ;)
Caro asculà, rispondo per educazione, perchè lei sa bene quali sono gli interessi economici che possono determinare una guerra. Le risorse energetiche, ad esempio, come il petrolio; le altre risorse del sottosuolo, come l'oro, l'uranio, i diamanti; le risorse alimentari, come l'acqua e il cibo; la conquista e il controllo politico e militare di territori per espandere i mercati e vendere molta più merce, ecc. In passato si facevano guerre anche per sottomettere e schiavizzare interi popoli (altra risorsa economica). Per "dominare" intendo un'economia e una politica nelle mani dell'universo maschile. Sporadicamente anche alcune donne in questi campi sono riuscite ad emergere, ma nella gran parte dei casi hanno solo replicato un modo di pensare e di agire al maschile. Nel libero mercato capitalistico dettano legge i soldi, mentre i valori umani non si vendono e non si comprano, non incidono positivamente sui successi della grande finanza, ma al contrario sono un impedimento, un limite nella ricerca affannosa dei massimi profitti. Se permette ho anche io due domande da farle. Cosa intende per "Grande Ratto" e "fogna dalla quale non usciremo mai di nostro"? Di cosa dovremmo occuparci fra non molto?
@Fabrizia oggi con il mio autista abbiamo ripercorso le vie del" NOI LA DIAMO A TUTTI",e devo dire che il pubblicitario ha usato un'invidiabile immagine di salute e forza femminili.Ma ho notato altresì una sapiente mescolanza di colori e dimensioni di caratteri,per cui ne ho concluso che il sesso non c' entra niente,che il messaggio ha una sua forza che prescinde dalla sessualità.Il consiglio del Professore:si faccia pure lei un giro e lo guardi meglio,si convincerà anche lei delle capacita' del suo collega comunicatore.
Non erano domande provocatorie, credimi. Ma avevo infatti inteso che tu limitassi il concetto di "economia" a quello strettamente attuale e, se mi è permesso, più volgarizzato. Basta semplicemente analizzare l'etimologia del termine per comprenderne la portata, e per capire appieno perché sia "struttura, e tutto il resto sovrastruttura". Non è solo questione di arricchimenti, ma di dinamiche che comunque vanno storicamente a intrecciarsi con quelli che altrove sono stati definiti "spazi vitali". E allora sì, sono d'accordo: le "guerre" si fanno sempre per motivi economici. Il dominio non è qualcosa che si esercita direttamente, ma anche e soprattutto indirettamente sui comportamenti dei dominatori fisicamente visibili. E allora Berlusconi (il Grande Ratto), ma anche Sarkozy e altri ancora, ne sono la dimostrazione lampante: uomini di potere che diventano cagnolini scodinzolanti non appena una bella donna, ammiccante, tira su la sottana (il manifesto pubblicitario). E si comportano come mai un uomo di potere dovrebbe comportarsi in certi cruciali momenti storici, addirittura metastorici, come quello che stiamo vivendo (la "civiltà al tramonto"). Veniamo così al dunque, a quello di cui dovremo fra non molto occuparci: la "guerra", anche qui da non intendersi nel senso stretto del termine. Ti basti pensare che le guerre con le armi i Romani le vinsero praticamente tutte, per poi perdere quella decisiva, combattuta senza armi: quella contro la loro stessa marcescente decadenza. Cosa ne seguì, lo sappiamo tutti. L'Occidente Europeo è ormai al capolinea. Uno tsunami sta per abbattersi sul nostro stile di vita. E saranno guai seri, poiché dubito che sapremo tenerci per mano per provare a resistere, come comunità, all'onda d'urto; per poi provare a ripartire. Molto più probabile, in assenza di uomini con le "palle", che ci abbandoneremo al "mors tua, vita mea". Il Grande Ratto: ossia Berlusconi. L'auto-proclamato Peter Pan di Arcore (evidentemente non mi hai letto bene in quella replica). E mi ripeto: se ti ritrovi in una fogna, evita di far guerra ai ratti. La fogna è il loro regno. Non puoi vincere. Ma non è la presenza dei ratti che genera le fogne: è il contrario. Berlusconi è solo uno degli effetti più evidenti del decadimento culturale e comunitario che ci ha caratterizzati da una trentina d'anni a questa parte. E' una delle tante metastasi di quel cancro primitivo che ci ha divorati dall'interno, distruggendoci come comunità... o forse evidenziando una volta per tutte che non esiste un'identità italiana, un collante sociale che possa prescindere dal semplice benessere e ben vivere. Vabbè, basta così. Non ci resta che aspettare l'inizio delle danze. E mi ripeto: in mezzo a noi (quindi me compreso), non vedo grandi ballerini.
@Occultis, il suo autista non ha più punti sulla patente: da bravo, lo cambi ;)
A proposito di guerra e di donne. Quella che in questi giorni sembra una stupida quanto insensata guerra di religione, pare razionalmente e lucidamente guidata da un potere molto terreno. A novembre si vota negli USA. La riconferma di Obama... Considerato il contesto in cui ha operato, è riuscito a invertire la pratica consolidata delle guerre preventive portate avanti dai suoi predecessori "liberisti", moltiplicatori di poveri e causa dell'attuale crisi. "Le tasse sono necessarie, ma sono i ricchi a doverle pagare... La sanità è un diritto di tutti, non solo di chi ha soldi per pagare le costose assicurazioni..." Per qualcuno è poco, per me è già tanto, un buon inizio. Il contesto non si elimina d'imperio, se ho ben capito dalla storia. L'alternativa a Obama è un pericoloso ritorno al passato, con l'esplosivo delle crisi in corso. Siria, Medioriente, Libia, Africa, quattro passi. Noti interessi economici e guerrafondai. La provocazione del filmato blasfemo, con la prevedibile e organizzata reazione violenta del fanatismo, sembra fatta ad arte per creare un clima elettorale favorevole alla destra americana delle "bombe intelligenti", delle tasse da togliere ai ricchi e della sanità da ritogliere ai poveri. Il capitalismo voracemente "libero" ha bisogno di un nemico per le guerre di conquista e le organizzazioni "fanatiche" e violente si prestano alla parte. E le donne cosa c'entrano con la crisi economica, con le guerre fatte e da fare, con la povertà e lo sfruttamento? Niente e tutto. In concreto niente, perchè non hanno avuto voce in capitolo nelle decisioni e nella gestione di tante nefandezze. Non sono, in generale, capaci di tanta stupidità. In astratto tutto, perchè come lascia intendere Fabrizia Valente, se quel manifesto ricordasse ai maschi "Per soldi e potere non la diamo a nessuno..." Vivremmo anche a mio parere in un mondo migliore.