"La diamo a tutti... l'Adsl dove non c'è", mentre una bella ragazza in bikini sembra promuovere una linea di prodotti solari.
Si faccia avanti l'equipe di comunicatori che ha concepito un'idea così originale, merita una standing ovation... chissà che fatica, che sforzo creativo...
Tutti maschi?... mmmm... improbabile, ma supponiamo anche che sia così: un copy, un art director e un grafico fanno un bel briefing e decidono di puntare sul doppiosenso sessuale per assicurare efficacia alla campagna di comunicazione: si punta sulle menti deboli, altro che Armando Testa e il suo essere "contro tutto quello che sfrutta la stupidità del pubblico"...
Un'idea grandiosa, soprattutto nell'individuazione del target: com'è noto l'Adsl è di esclusivo interesse di maschi sessualmente attivi, di donne e famiglie che ci frega?
È sessista? Ma no! Certo, può disturbare qualche vetero-femminista frigida e bacchettona, ma sono una minoranza, una vox clamantis in deserto.
Già.
Perché se non fosse realmente così, se le donne avessero maggiore rispetto di loro stesse, se non fossero in tante a sfruttare a proprio vantaggio la gratificazione che i maschi traggono dalla loro rinuncia all'identità di persona, se non costituissero un'offerta, se non si rendessero colpevoli di un silenzio complice nei luoghi in cui potrebbero aver voce, se la finissero di compiacere in cambio di un privilegio, allora non avrei dubbi nel definire questa campagna di comunicazione "sessista e lesiva della dignità della donna", ma oggi no, perché sono stanca di difendere l'indifendibile.
Quando le donne per prime abdicano al loro diritto di essere considerate innanzitutto esseri pensanti e in secondo luogo femmine e prede sessuali, è estremamente difficile che qualcuno lo rivendichi per loro. Credo infatti che la dignità si affermi innanzitutto individualmente e che il sessismo non sia un fenomeno estemporaneo, arginabile con il solito sussulto d'indignazione femminista che lascia il tempo che trova, ma una triste deriva, esito inevitabile di molte rese: l'orgoglio di genere si tramanda di madre in figlia... e confesso che per me diventa sempre più deprimente guardarmi intorno vedendo tante, troppe madri che non ne hanno.
Per questo, riflettendo sull'oscenità assoluta del manifesto, non ho potuto fare a meno di chiedermi: quante donne hanno buttato un occhio su questo progetto prima che fosse approvato? Neanche una?... Non raccontiamoci frottole.
Fabrizia Valente
Commenta
Commenti
Ufficio legale. Tutto qui. Non mi va di prendere un'altra querela per un commento. Non ho tempo per il tribunale.
Appunto secondo lei. Ma io mi fido dell'ufficio legale. Anche un suo collega di commenti diceva la stessa cosa e ci hanno querelato. Quindi? Le chiacchiere stanno a zero. L'Ufficio legale decide, io eseguo. Le cose si possono dire in mille modi. Io sono calvo, pelato, scarso crinito...ma anche una persona che riflette il sole;)