Mistero Buffo.
Caro Giancarlo sono una delle tante mamme dei bambini che frequentano la scuola di Piano Solare.
Ho conosciuto il tuo blog in occasione di questo Mistero buffo che ha avuto per protagonisti – noi malgrado – i nostri figli.
Ho pensato di scriverti per chiederti un aiuto nel cercare di “raccapezzare” i fili di questa vicenda grottesca. Stamattina, affaccendata nelle solite pulizie e con la TV accesa su un programma che ricordava le battaglie di Dario Fo e Franca Rame a favore dei diritti civili, mi telefona un’amica dicendomi “hai letto il giornale? Nella scuola non c’è amianto…è pari a zero. È scritto sulla locandina fuori l’edicola”
. “Dai! - le rispondo - Non farti ingannare dal titolo ad effetto. Leggi l’articolo!”.
“L’articolo l’ha letto X (un’altra mamma!) che mi ha telefonato dopo che ha accompagnata il bimbo a scuola. L’amianto non c’è. È scritto che le analisi confermano quando sostenuto dall’assessore Di Stefano che già dopo le prime analisi aveva detto che l’amianto non c’era”.
Navigo un po’ sui siti teramani d’informazione. Chiamo mio marito: “se vuoi mangiare, riporta il giornale!”.
Squilla il cellulare, rispondo, un signore gentile mi comunica che la scuola di Piano Solare riapre lunedì.
Riattacco e mi chiama un’altra mamma preoccupata: “Cosa ne pensi, a scuola sarà tutto a posto?
Io non credo – mi dice – ma è sempre meglio di quella di via del Baluardo che mi fa paura!”.
Mi chiedo: ma una mamma (o un papà) può avere timore nel mandare il proprio figlio a scuola? Resto perplessa. E dico al mio marito: “ero una bambina quando mio padre mi portò la prima volta in teatro a vedere il Mistero Buffo di Fo. Allora di quella lingua e di quei gesti capii poco!”.
La denuncia del nostro premio Nobel contro la demistificazione della realtà, a volte compiuta da chi governa e dai “loro amici”, mi fu più chiara anni dopo!
Accendo la TV per vedere il Tg locale, ripenso ad alcuni commenti letti sul tuo blog …. e decido di scriverti.
Veniamo al Mistero.
1) Agli inizi di aprile, dopo che alcuni bimbi mostrano degli eritemi sul viso, si pensa (forse sbagliando, non lo so) che la causa possa essere individuata nella “buca” (più di una!) del pavimento, dove a volte i bambini giocavano di nascosto.
Cosa fare? Mi dicono che della situazione sono stati coinvolti i rappresentati di sezione.
Chiamo quello della sezione di mio figlio che mi dice di non sapere se quella tipologia di pavimento contenga amianto ma che stanno cercando di coordinarsi con Preside e Comune per saperne di più. Ma appena possibile vogliono fare una riunione scuola/famiglia che esporre a tutti le problematiche, sperando di poterci rassicurare.
2) Qualche giorno dopo vado ad accompagnare mio figlio scuola e vedo le buche del pavimento coperte di cemento.
Mi chiedo e chiedo: “Ma le analisi le hanno fatte? Nel pavimento c’è l’amianto? Cosa hanno respirato i polmoni di mio figlio?”.
3) Come promesso qualche giorno dopo c’è la riunione con la Dirigente Scolastica (mi auguravo intervenissero anche i rappresentanti del Comune) e mi rendo conto che le mie preoccupazioni erano le stesse delle altre mamme (e papà): “Sì, hanno tappato il buco, ma le analisi le hanno fatte? I risultati quando si sapranno? E poi: la procedura usata dal Comune è quella giusta? Gli interventi sull’amianto sono delicati e devono seguire un protocollo rigido, quindi se il Comune ha “messo una pezza” i tecnici sono assolutamente certi che quel linoleum non contenga amianto”.
Cercavo “col cuore” un appiglio per essere rassicurata, ma “la ragione” mi allontanava dalla riva.
4) Inizia la riunione. I rappresentanti ci illustrano la vicenda e le rassicurazioni avute dall’ass. Di Stefano il 18 aprile quando si sono recati in Consiglio Comunale insieme alla Preside e ad una maestra. “State tranquilli! I tecnici mi hanno detto che dalle analisi fatte 5/6 anni prima il pavimento non risulta rovinato e che i tecnici del Comune erano in possesso di un pezzo di pavimento rotto recuperato in giardino che sarebbe stato fatto analizzare”.
I rappresentanti gli fanno notare che in questo lasso di tempo la situazione potrebbe essersi modificata quindi sarebbe stato opportuno eseguire nuove analisi sul posto.
“Per fare le analisi non devono esserci i bambini!” –replica.
Meglio chiudere per precauzione che continuare nel pericolo! Scelta condivisa dalla Preside (che annuisce soddisfatta durante la ricostruzione della vicenda!) la quale propone di chiudere la scuola! ALT: bisogna parlarne col Sindaco.
Giusto! Assessore Di Stefano, Preside, Maestra e Rappresentanti dei genitori si lasciano con l’accordo di risentirsi al massimo all’indomani mattina.
“Ma la scuola non è stata chiusa – penso. Allora le analisi non le hanno fatte!”.
Interviene la Preside che conferma la versione dei rappresentanti e sostiene che in questa vicenda lei è “legalmente a posto” perché già nei primi di ottobre 2012 aveva comunicato al Sindaco, al Responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune ed agli assessori di riferimento (sventola le ricevute di ritorno come prova!) la segnalazione del sopralluogo del Responsabile della Sicurezza che lei stessa aveva incaricato: “valutare la presenza di amianto nel pavimento di linoleum”. NO! Non ci posso credere, resto sbigottita: “dagli inizi di ottobre ad oggi quali provvedimenti sono stati presi?”.
Non è tutto: la Preside cerca di “rassicurarci” dicendo che la scuola è frequentata dal figlio di un noto politico (spero che lui se ne sia risentito!), quindi non ci sono problemi. NO! Non posso crederci: io le altre mamme ci sentiamo insultate!
Le maestre cercano “d’interpretare” in senso benevolo la pessima uscita della Preside. Le chiediamo: “da ottobre ad oggi perché non ha pressato il Comune? Non si rende conto che potrebbe aver messo i nostri figli in pericolo? Non ha nessun dubbio sul suo operato? Ma soprattutto: le analisi le hanno fatte?”.
La Preside ribadisce: “io legalmente sono a posto. Del resto non so nulla, chiedete al Comune! - insieme alla sua vice si alza e se ne va...
Siamo sconcertati.
“Ma il prelievo è stato fatto? E i risultati quando si sapranno?”.
Basta con le parole. Verba volant, scripta manent! Per iniziare a capirci qualcosa, chiediamo ai nostri rappresentanti di richiederle per iscritto informazioni sul prelievo.
5) La risposta non arriva. C’è o non c’è (l’amianto!).
Lo porto a scuola o chiamo una baby sitter? Ma quanto mi costa? Mi sembra di sfogliare una margherita sulla salute di mio figlio. È pazzesco! Ma poi io e mio marito ci diciamo: “se ci fosse amianto non sarebbero così pazzi da continuare a far finta di nulla!”.
6) Finalmente arriva la risposta, non dalla Preside, ma dall’ass. Di Stefano che concede un’intervista ad un giornale locale per dire che c’è amianto solo sulla colla.
Un mio amico ingegnere mi dice che questa affermazione non ha senso! Ma io non ne capisco!
Comunque una notizia ufficiale: sono state fatte le analisi, ma non sul pavimento come richiesto (perché altrimenti avrebbero dovuto chiudere la scuola) ma sulla mattonella buttata da mesi in giardino. Risultato: IL PAVIMENTO CONTIENE AMIANTO, in piccole quantità, però! Ma perché oggi, 1 giugno, si legge che Di Stefano avrebbe dichiarato che aveva sempre saputo non esserci amianto? Mistero!!!
7) Cosa fare? Sono perplessa! Vorrei rassicurazioni più tecniche: dov’è il Sindaco (è un medico!)? Dov’è l’ass. Romanelli (è un medico!)?
Dove sono gli ing. del Comune? Dov’è la ASL? La Preside? Va be’: lei è “legalmente a posto”.
8) Mi confronto con le mie amiche: siamo spaesate. Passano i giorni e continuamo ad interrogarci: “Ok, l’amianto c’è! Ma quanto è pericoloso? Continuo a portare mio figlio a scuola: si diverte, impara tanto, grazie a delle maestre competenti e meravigliose…ma se un domani dovesse avere una malattia legata all’amianto? Non me lo perdonerei mai!
9) Novità. Un pomeriggio mio marito va a riprendere il bimbo a scuola e vede arrivare una macchina del Corpo Forestale e una dell’ARTA.
“Ma che succede? Altre analisi. È intervenuta la Procura!”. Come mai? Non importa. Finalmente non siamo più sole ed avremo una risposta certa.
10) Risposta che arriva non come “un fulmine a ciel sereno” ma come un arcobaleno che schiarisce in parte i miei (nostri!) molti dubbi: Ordinanza del Sindaco del 21 maggio 2013 (emessa dopo oltre un mese da quando è scoppiato il caso, durante il quale avevo “colpevolmente” continuato a mandare mio figlio a scuola) e la scuola viene chiusa.
Tram tram di telefonate tra mamme. Vado in tilt! Decido di applicare la vecchia regola appresa dal mio prof. di liceo: “va sempre alla fonte!”. Sito del comune di Teramo, sezione atti amministrativi, ordinanze. Leggo:
a) La Preside, dott.ssa Mancini, apprende in data 15 aprile 2013 della rottura del pavimento grazie alla maestra fiduciaria del plesso. Ma dopo la riunione si è dimenticata della segnalazione che le era stata fatta nel mese di settembre dell’anno scorso dal Responsabile della Sicurezza che lei stessa aveva incaricato? Mistero!!!
b) Anche il Sindaco dichiara di aver appreso la notizia il 15 aprile. Ma com’è possibile che 3-4 uffici comunali ricevono una comunicazione con tanto di protocollo, e tutti la perdono? Non è possibile! Allora non è stata segnalata dalla Preside! Ma dice ha le ricevute? Mistero!!!
c) Il Sindaco ci conferma che non è fatto il prelievo sul posto - come avevano richiesto i rappresentanti, le maestre e la Preside – ma l’analisi del famoso pezzo di pavimento lasciato a “marcire” per mesi in giardino. Analisi fatte dal laboratorio ASTRA!
E mi chiedo: “questo laboratorio privato è abilitato ad effettuare analisi sull’amianto?”. Ho sentito dire che bisogna essere certificati dal Ministero, o dalla Regione o non so da quale altro Ente. Mistero!!!
d) Altra nuova notizia. Anche la ASL aveva fatto un sopralluogo ed aveva ritenuto che quel linoleum (a vista, presuppongo!) non contenesse amianto. Mistero!!!
e) Però i risultati delle analisi effettuate dall’ARTA Abruzzo, su incarico della Procura - scrive il Sindaco - “CONFERMANO LA PRESENZA DI AMIANTO IN ALCUNI DEI CAMPIONI PRELEVATI”. Finalmente una certezza, anzi come ha scritto giustamente il Sindaco, UNA CONFERMA. E allora mi avete indotto a far andare mio figlio a scuola ancora per oltre un mese? Mi rivolgo a Voi: Sindaco, Ass. Di Stefano, Preside!
f) In quanti campioni? Le voci tra i genitori si rincorrono: il 40-50-60 per cento. Mi informo da un mio amico avvocato (beato lui!) che mi invita a recarmi in Procura e fare l’accesso agli atti. Ma penso: “cosa me ne faccio?”. Non è un trofeo perché non simboleggerebbe una vittoria ma una delusione. E poi il Sindaco, onestamente, ha fatto mea culpa per aver gestito in maniera “non perfetta” la vicenda ed ha CONFERMATO LA PRESENZA DI AMIANTO nel pavimento rotto dove mio figlio per mesi ha giocato, studiato e pranzato!
g)Nuovi misteri adombrano la vicenda di Piano Solare. Il Sindaco vista la presenza di fibre di amianto nel pavimento, chiude la scuola in “via presuntiva e precauzionale”.
Ma non c’è contraddizione? Non si presume prima di avere un dato certo? La precauzione non va posta in essere prima che si verifichi il danno?
Mistero!!! Chiederò conto alla mia Prof. di liceo.
Il disgusto nella pelle, però, l’ho provato nel leggere, ascoltare e vedere la notizia riportata dai mezzi d’informazione locale (ovviamente non mi permetto di “fare di tutta l’erba un fascio”!) che ci ha dipinte come mamme isteriche che senza motivo abbiamo costretto il Sindaco a chiudere la Scuola.
Non noi, ma è stata la Procura a farglielo fare. Un po’ di onestà intellettuale! Ma quale mamma (e papà, scusatemi vi tralascio sempre!) è contenta nel sapere che la salute dei suoi figli può essere stata messa a repentaglio?
Ecco perché ho deciso di affidare a te, Giancarlo, questo mio sfogo. Non conoscevo, l’ammetto, il tuo blog. Me ne parlava ogni tanto la mia amica d’ufficio che segue avidamente le vicende cittadine: “Hai letto I due punti?”. Altezzosa, pensavo scrivessi gossip. Invece sei stato sempre “sul pezzo” (come dite voi giornalisti) e mi hai fatto conoscere tanti aspetti di questa vicenda che ignoravo, come ad esempio l’esistenza di una legge regionale promulgata nel mese di aprile (proprio quando è iniziata quest’assurda vicenda) sulla corretta gestione del rischio amianto che, purtroppo, confermano le mie perplessità su come la Preside e l’Amministrazione comunale abbiano gestito “non benissimo” (utilizzo anch’io un linguaggio paradossale!) la vicenda di Piano Solare.
Oddio! Quanto sto scrivendo! Oggi è sabato “ting ammassà la pizz”….mi devo far perdonare da mio figlio. E lui non sa neanche il perché!
Ma prima di finire due note:
La prima riguarda la vicenda incredibile del trasferimento dei bimbi nella scuola di via Del Baluardo, che quando avrò tempo, tra una camicia da stirare e un forno da pulire, ti racconterò.
La seconda riguarda il motivo perché proprio oggi ho voluto scriverti. Non ci sono miei commenti sul tuo blog, non ho partecipato a tutte le riunione tra i genitori; alcune me le hanno raccontato le altre mamme. E allora? Non posso più accettare la manipolazione della notizia, la mistificazione della realtà fatta da alcuni tuoi colleghi in maniera tanto “evidente” (vorrei usare un altro termine!). Tu l’hai letta l’ordinanza di riapertura della Scuola? Va sul sito del Comune e leggila.
Sintetizzo che quello che ho capito dal politichese.
a) Il pavimento della scuola di Piano Solare contiene amianto, come accertata dalle analisi dell’ARTA.
b) La ASL – che un mese fa aveva scritto che non c’era nessun pericolo – ha poi imposto al Comune una bonifica dei luoghi. Si bonifica qualcosa che è pericoloso, se non erro!
c) La bonifica è stata effettuata (a questo punto lo speriamo tutte) e il risultato, ORA, delle fibre disperse nell’aria è uguale a zero. Grazie a Dio! Ma nei nove mesi precedenti? Chi può saperlo? Mistero!!!
d) Comunque la ASL, stavolta non vuole prendere altre “cantonate”, e per evitare che in futuro si verifichi nuovamente il rilascio di fibre di amianto (che il 31 maggio, dopo le operazioni di bonifica, equivaleva a zero) prescrive al Comune “un intervento di bonifica definitivo (…) con avvio dei lavori a conclusione dell’attività didattica”. Quindi mio figlio a settembre, quando rientrerà a scuola, vedrà il pavimento nuovo. Questa per me è una battaglia vinta in nome della salute di mio figlio, dei suoi amichetti e di chi aveva intenzione di frequentare quella meravigliosa scuola dopo di lui! Se avremo un altro bimbo/a anche lui frequenterà quella scuola.
e) E la Preside? Si legge nell’ordinanza: ha l’obbligo di “adottare le precauzioni e gli adempimenti previsti dalla legge con particolare riguardo al programma di controllo dell’integrità della pavimentazione da tenersi in opera fino alla sua completa rimozione” (legalmente parlando!).
Giancarlo: ma perché tutto questo non si legge sui giornali, né sui siti locali, né si ascolta in TV?
Perché l’opposizione non si è schierata al nostro fianco? Meno male, così abbiamo la “prova provata” che siamo solo genitori delusi e “incazzati” a cui non interessa alcun risvolto politico.
Comunque, noi non siamo pazze! Che lo si sappia! Abbiamo agito solo per tutelare i nostri figli. Non so cosa farà ora la Procura, ma non m’interessa più. Nei momenti “più caldi” avevamo chiesto ai rappresentanti dei genitori di provare ad organizzare incontro con tutti i protagonisti di questa grottesca vicenda: perché non si è fatto? Si temeva di scoprire le carte in tavola?
Giancarlo, riesci almeno tu a svelarmi i misteri di questa commedia che di buffo ha veramente poco? Vorrei tanto che questi miei dubbi risultassero delle “paranoie” mentali di una mamma preoccupata senza motivo; ne sarei felice per mio figlio. A me non interessa denunce, dimissioni (come leggo in alcuni comprensibili interventi sul tuo blog) o altre sanzioni. Penso che errare sia umano, è il perseverare coscientemente che mi preoccupa.
Mannaggia: “mi so scurdat la muzzarell! Allora? Pizza con patate e wurstel: “a lu fij mi je piace na fraca”, avrebbe detto mia nonna”. Buon appetito a tutti. E scusate il disturbo. Grazie papà, il grammelot di Fo mi ha insegnato qualcosa!
Una mamma d'amianto
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