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UCCP DI MONTORIO: UNA QUESTIONE DI LEGALITA’ CHE ESIGE INELUDIBILI RISPOSTE

9 minuti

Giancarlo Falconi, premesso che le UCCP hanno lo scopo di “ portare sul territorio i servizi medici specialistici e diagnostici ” per  alleggerire “ il carico sulle strutture ospedaliere, in collaborazione con i medici di famiglia ”, si è chiesto: “ che cosa è successo a Montorio ” ?

A questa domanda ha collegato le seguenti  affermazioni suffragate dalla realtà effettuale:

1 ) i medici di famiglia – “ turnandosi ” – avrebbero dovuto garantire “ la presenza costante di un medico dalle ore 8:00 alle ore 20:00 nei giorni feriali ”;
2 ) al contrario, alcuni “ medici di base … hanno chiuso i propri ambulatori nel centro città e si sono trasferiti gratuitamente nella nuova struttura ospedaliera ”;
3 ) quest’ultima si trova “ a circa due chilometri dal centro di Montorio, abitato da quasi duemila persone, la maggioranza anziani ”;
4 ) l’esordio della UCCP è stato caratterizzato da un evidente disservizio causato dall’angustia dei locali, da “ code interminabili ” e dalla “ assoluta assenza di privacy ”;
5 ) non sono stati assicurati i “ servizi specialistici ”;
6 ) i medici di base, “ soggetti privati … convenzionati con il SSN  ” utilizzano “ gratuitamente ” una “ struttura pubblica ”, nonché gli impianti, i macchinari e le apparecchiature ( di proprietà della ASL ) che vi si trovano;
7 ) in forza dell’ “ accordo ” intervenuto tra i medici di base e la Direzione Generale della ASL:
a ) “ il costo complessivo del primo anno di sperimentazione ( della UCCP ) è di E 320.000,00 ”;
b ) ai medici di base aderenti all’ “ accordo ” stesso è  riconosciuto un incentivo di “ E 11,00 per assistito all’anno, per ogni medico ” pari ad “  E 16.500,00 in più all’anno ” ( in verità, l’incentivo ammonta ad E 3,00: ndr. ), nonché un corrispettivo di “ E 60,00 all’ora per il sabato mattina ”;
c ) ai medici di base è assicurata la “ fornitura gratuita di tutta la dotazione informatica ( hardware e software ), compreso il supporto tecnico e la formazione ”;
d ) “ i pazienti che intendessero revocare un medico di medicina generale della struttura e scegliere un altro della stessa struttura, potranno farlo esclusivamente previa accettazione del medico di medicina generale scelto ”.

L’articolo di Falconi è stato commentato, tra gli altri, da Fiorenzo Catalini ( aderente – nella sua veste professionale di medico di medicina generale – all’accordo che ha portato alla istituzione della UCCP, nonché assessore all’Urbanistica del Comune di Montorio al Vomano ) e da Giuliano Merlini ( farmacista ).

Merlini ha fatto notare che:
1 ) nel primo mese di attività le prestazioni effettuate costituiscono “ la somma delle prestazioni dei singoli medici associati, che sarebbero state erogate comunque anche negli ambulatori privati ”, a cui vanno aggiunti “ 13 teleECG e 13 accessi infermieristici domiciliari ”;
2 ) queste “ prestazioni aggiuntive ” appaiono “ un po’ care ”, se si considera che “ E 320.000,00 (  costo complessivo del primo anno di sperimentazione della UCCP ) diviso 12 mesi è uguale ad E 26.666,00 al mese, che diviso, a sua volta, per le anzidette 26 prestazioni aggiuntive dà un risultato pari ad E 1.025,00 ciascuna ” );
3 ) la UCCP, allo stato attuale, “ non offre ( pertanto ) nulla di più del servizio prestato dai medici di medicina generale ” ( a costi notevolmente maggiorati, come poco più sopra si è veduto: incentivo pecuniario + utilizzo gratuito della struttura pubblica: ndr. ) e, inoltre, “ non c’è traccia di alcuno dei servizi specialistici o diagnostici promessi ( e ) mancano addirittura i materiali più elementari per prestare anche solo semplici prestazioni infermieristiche ”;
4 ) la situazione ambientale è connotata da “ affollamento e promiscuità al limite della civiltà, con la conseguente negazione di ogni forma di privacy ”;
4 ) il trasferimento – di fatto –  nei locali della UCCP di alcuni ambulatori medici ha dato luogo ad “ una medicina di gruppo svolta in una struttura pubblica ”;
5 ) la “ clausola ” che limita “ la libertà degli assistiti ” in ordine alla scelta del medico di medicina generale è manifestamente illegittima ( in verità, essa concreta una vera e propria “ aberrazione giuridica ” denotante una imbarazzante incultura costituzionale – poveri Padri Costituenti ! –  da parte di chi l’ha concepita: ndr. ).

Catalini, dal canto suo, in parte, ha confermato gli assunti di Falconi e di Merlini ( quanto agli aspetti concernenti la carenza dei servizi specialistici, le difficoltà logistiche e la mancanza di riservatezza ), in parte li ha contestati ( in particolare, degna di menzione è la bizzarra interpretazione che egli ha fornito della “ clausola ” diretta a limitare la libertà di scelta dell’assistito ), in parte li ha glissati ( abilmente,  ha evitato di considerare i profili attinenti al costo della “ sperimentazione ”, senz’altro monetariamente esorbitante se si pone mente al fatto che l’attuale “ servizio ” non offre “ nulla di più ” rispetto a quello garantito, in passato e in forma individuale, dai medici di base; alla chiusura degli ambulatori privati e al loro trasferimento presso l’attuale “ valida struttura ”, come egli, coraggiosamente ma improvvidamente, l’ha definita; all’impiego “ gratuito ” di una struttura pubblica da parte di soggetti privati, quali in effetti sono i medici di famiglia o di base o di medicina generale che dir si voglia ).
Catalini, ancora, ha trattato del “ Centro Storico ” e del suo declino, precisando   che “ dai dati in mio possesso ( che si è ben guardato dal disvelare: ndr. ) non risulta che gli esercizi commerciali prima della UCCP stessero bene ed ora stiano male ”, subito dopo aggiungendo che “ la verità è che il commercio al dettaglio paga da anni la scelta nazionale di sostenere la media e grande distribuzione, ma questo vivaddio esula dalle nostre competenze e, soprattutto, dalle nostre responsabilità di medici e, perché no, anche di amministratori ”.

Ciò asserendo, il “ medico ” Catalini e, “ perché no, l’Assessore all’Urbanistica ” Catalini ha dimenticato – volutamente – che egli ha contribuito, nell’ultimo decennio, come “ amministratore comunale ”, al degrado e allo spopolamento del centro cittadino e, quindi, alla consequenziale crisi del commercio locale, favorendo l’insediamento sul territorio comunale della “ grande distribuzione ” ( v. caso “ Eurospin ” ), incoraggiando ( con dissennate scelte amministrative, fondate sul principio “ si cerca di accontentare tutti, nei limiti del possibile ” ! ) una caotica e dissonante ( rispetto al preesistente assetto ambientale e urbanistico ) espansione edilizia extra moenia , non dotando la Città di un moderno “ piano del traffico ” e avallando i “ capricci ” di qualche suo collega di giunta in ordine alla destinazione e alla sistemazione di quel luogo – la Piazza Orsini – che, una volta, rappresentava il “ cuore pulsante ” di Montorio e che, oggi, è ridotto alla condizione di uno “ spiazzo ” desolato.

In conclusione e tornando alla UCCP, i termini della relativa questione ( che è di “ stretta legalità ” ) sono quelli indicati da Giancarlo Falconi ( e avvalorati da Giuliano Merlini ): Falconi, raccontando la realtà, ha suscitato degli interrogativi, ai quali – ad oggi – nessuno di coloro che stanno nella “ stanza dei bottoni ” ( dirigenti della ASL, medici di medicina generale, amministratori locali ) ha dato una risposta, e questo in dispregio al principio di trasparenza che  dovrebbe, costantemente, contrassegnare l’agire amministrativo.
Così stando le cose –  e nella mia triplice qualità di assistito, di contribuente e di libero cittadino – chiedo ai soggetti istituzionali da ultimo mentovati di rispondere ai suddetti interrogativi e, in particolare, a queste tre domande:

a ) la UCCP di Montorio  è in grado di assicurare le “ prestazioni specialistiche e diagnostiche ”, come è normativamente previsto ?
b ) è’ legittimo che dei privati, quali sostanzialmente sono i medici di famiglia, possano utilizzare gratuitamente una struttura pubblica, trasferendovi i loro ambulatori ?
c )  se sì, quale testo legislativo e/o contrattuale  permette siffatto utilizzo e questo trasferimento ? (  al riguardo, invito i su nominati soggetti a rendere pubblico il predetto testo, nonché l’ “ accordo ” al quale ha fatto riferimento Falconi e il cui contenuto mi è ignoto ).
Le postulate risposte sono non soltanto doverose, ma appaiono anche ineludibili.

Il Cittadino

Gersan Persia

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Commenti

Privacy violata in maniera plateale.Confusione totale.
Le Uccp presentano molte criticità ed a mio giudizio dovrebbero essere completamente riviste. Alcuni degli aspetti negativi sono stati già illustrati mentre altri sono a conoscenza degli addetti ai lavori. La trasmissione telematica degli ECG veniva eseguita già dai singoli medici, non mi risulta che particolari prestazioni vengano erogate e le prestazioni infermieristiche venivano elargite già dall'ADI. Le Uccp sono nate dalle esigenze delle città metropolitane dove trovare un medico é sempre stata un impresa ardua. La migliore soluzione é rappresentata dai vecchi gruppi medici distribuiti in modo omogeneo su tutto il territorio in numero di 5, 6, 7, medici con competenze diverse e quindi in grado di soddisfare le diverse esigenze della popolazione, con infermiere professionale e segretaria ed un unico call center in grado di indirizzare la popolazione assistita. Un paziente con dolore toracico, con sintomi di reazione allergica o intossicazione alimentare, con una cefalea improvvisa che si reca in una Uccp e non al Pronto Soccorso rischia la vita. Le Uccp sono l'ennesima dimostrazione delle incapacità dei nostri legislatori. Spero che la mia mail sia oggetto di riflessione dei nostri politici ma sinceramente i trascorsi non mi portano ottimismo. Dario Gagliano medico di famiglia a Teramo.
Ma perché anziché continuare a scrivere e scrivere e scrivere vagando nell'ignoranza riguardo la nascita delle UCCP , ed in particolare quella di Montorio al Vomano, non vi andate a leggere il " DECRETO BALDUZZI" che parla proprio del perché devono esistere queste aggregazioni di medici? In queste settimane non ho mai commentato perché non lo ritenevo necessario e soprattutto credevo che persone di cultura come voi passassero sopra le voci di "piazza" e iniziassero a leggere un po' di più i documenti ufficiali.... vi saluto con la speranza che nei prossimi articoli ci sia qualche fonte veritiera.. Buona Giornata!
Al Signor Dario Gagliano... sicuramente le Uccp presentano delle piccole difficoltà come tutte le strutture di nuova insorgenza, come credo che quando Lei abbia iniziato a lavorare non aveva l'esperienza , la serenità e la tranquillità che magari presenta oggi! Basta solo essere più tolleranti e magari anche pazienti, perché sono certa che prima o poi secondo il Decreto Balduzzi anche Lei finirà dentro una Uccp e riceverà le stesse critiche. Giudicare dall'esterno è troppo facile, certe realtà bisogna viverle prima di alimentare voci di "piazza". E poi mi scusi... dire che il paziente che si reca in una Uccp praticamente rischia la vita, non solo è una cattiva e falsa voce che alimenta le altre voci di piazza, ma non Le fa nemmeno onore dato che va a denigrare i suoi stessi Colleghi, perché dentro le Uccp si ricordi che ci sono Medici come Lei!
Chiedo al Sig. " Anonimo " di farmi uscire dall' " ignoranza " nella quale ( per colpa mia ) sono precipitato e di mettermi a disposizione i " documenti ufficiali " ( che egli certamente conosce ) sino ad oggi secretati ( e mi chiedo retoricamente perchè ) proprio da coloro che, invece ( appunto per far tacere le " voci di piazza " ), avrebbero tutto l'interesse a rendere pubblici. Non si preoccupi Sig. Anonimo, se le mie valutazioni sono errate non esiterò ad ammetterlo: intanto, però, mi faccia avere quei documenti. La ringrazio anticipatamente, indirizzandoLe un caro saluto.
Quanto da me scritto non voleva assolutamente denigrare le capacità e le professionalità dei colleghi di Montorio che conosco da molti anni ed apprezzo. Ma leggendo attentamente il periodo si evince che era riferito alla necessità di un call center quale punto di riferimento in grado di far risparmiare tempo utile alla diagnosi ed all'intervento specialistico.
Credo che avere un punto di riferimento aperto 24 ore al giorno permetta alla popolazione di avere un senso di sicurezza ben diverso rispetto a quello del dover rincorrere il proprio medico al di fuori dell'orario di servizio oppure del dover peregrinare alla ricerca dello studio medico aperto. Credo anche che alcuni servizi come quello dell'elettrocardiogramma possano essere potenziati in una struttura dove c'è possibilità di gestire con snellezza piccole urgenze. Dott. Gagliano, il Suo punto di vista è personale o sindacale? Avv. Persia, penso sia normale che una struttura di questo genere insista all'interno di un polo sanitario che non so da quanto tempo e da chi fu scelto di localizzarlo in quel punto.
Ad oggi, nessuna risposta è stata data alle mie domande. Ad oggi, nessun documento è stato pubblicato. Deduzione: la denuncia di G. Falconi è fondata.
DOVERI ISTITUZIONALI, BUONA PRATICA POLITICA E GIUSTIZIA I " padroni " dei " palazzi del potere " spesso hanno dichiarato che la " politica " non si fa con la " carta bollata ": essa, hanno aggiunto, deve risolversi in una ( anche aspra ) competizione fondata sulle idee e sui programmi. Sono d'accordo. Puntualizzo, però, che tra i doveri istituzionali degli amministratori pubblici è ricompreso anche quello di " rispondere " alle istanze formulate dai cittadini ed aventi ad oggetto temi e questioni di rilevanza pubblicistica. Bene, se i " politici " non adempiono il predetto obbligo istituzionale a chi devono rivolgersi i cittadini per vedere soddisfatto il loro diritto di essere informati sulle " cose " amministrative ? Devono ricorrere ( sono costretti a ricorrere ! ) alla Giustizia. Questo significa che la Giustizia interviene quando la " politica " non è più tale, ma si trasforma in " qualcosa " che con essa non presenta elemento alcuno di contiguità. Sono convinto che i Dirigenti della ASl di Teramo vorranno smentirmi: mi metteranno a disposizione le richieste " carte ", così evitando un intervento della Magistratura. Il Cittadino Gerrsan Persia
Ho chiesto un incontro alla Direzione Generale della Asl di Teramo.
mi sono recata al poliambulatorio per delle semplici ricette ed ho constatato il caos più totale, mancanza di privacy e file interminabili. premetto che sono automunita, ma ho visto gente anziana che per raggiungere la struttura è messa in notevole difficoltà. inoltre si è costretti a mettere in pubblica piazza i propri problemi e se l orario non copre il proprio medico, ci si deve affidare al medico presente: uno sconosciuto. sulla legalità o meno dell esercizio privato in un posto pubblico, spero venga fatta chiarezza, così come sulle assunzioni del personale dedicato in quell area che qualcuno dice essere pagate da cooperative. spero che le risposte, siano date