Stimato Prof. Serpentini, ho atteso un po’ di giorni prima di rispondere alla sua provocazione “per un manifesto degli intellettuali teramani” pubblicato su “i due punti” di Falconi. E la ringrazio per l’indignazione che ancora una volta ha suscitato in me una sua riflessione. In un Paesone, perché non possiamo ancora continuare a chiamare Teramo una città, vero? non ne ha più i requisiti.. dove vedo molti morti viventi camminare. Ma ne vedo, anzi sento, altrettanti, che ancora hanno la voglia e forse la lungimiranza, di poter riuscire a cambiare le cose, almeno un po’, giusto per sopravvivere!
Avrei potuto parlare due giorni interi, in risposta a quanto lei scrive, invece ho atteso.
E quanto all’inizio avevo pensato, tale è rimasto. Lei scrive di preparare e firmare un manifesto in cui ribadire alcuni principi semplici ed elementari, stilato da intellettuali teramani e da operatori culturali. Allora mi permetto di dirlo io un principio semplice ed elementare. Chi sono questi intellettuali teramani e operatori culturali.. chi li sceglie? Perché il punto è proprio tutto lì. Allora, proponiamo un patentino propedeutico? per partecipare al manifesto, che so? mi aiuti lei..
- 1)far parte dell’associazione amici del congiuntivo, purché entrati dopo prova di ammissione;
- 2)aver sentito, non dico tanto, mi tengo al minimo, venti concerti di musica classica tutti interi;
- 3)aver letto almeno, anche qui, mi voglio tenere bassa, cinquanta libri;
- 4)aver visto almeno cinque mostre nell’ultimo anno;
- 5)rispondere a un elenco di domande elementari, tipo la data della Rivoluzione francese..;
- 6)dimostrare di aver visto un po’ più in là del proprio naso.. senza confini.. e “sponsor”..
Mi aiuti lei, che dopo tanti anni di insegnamento saprà quale possa essere il limite minimo accettabile per la decenza! Perché, niente di personale, non me ne vogliano, francamente non mi sento affatto rappresentata da molti di quegli “operatori culturali” e sedicenti “intellettuali” che dovrebbero ancora una volta LORO, firmare un manifesto!
Allora, il manifesto, certo che lo mettiamo giù e lo firmiamo, MA A PARTIRE DA NOI CHE SIAMO INDIGNATI E CHE NON CE LA FACCIAMO PIU’ A GIRARCI DALL’ALTRA PARTE! Noi che quando vedremo il prossimo “aperistreet” CON LE BALLE DI FIENO le dovremo andare a incendiare quelle balle! E quando la mattina dopo ci alzeremo (sempre se saremo riusciti a dormire abitando in centro..) e l’olezzo di urina invaderà ancora una volta la città (cioè, il Paesone..), dovremo andare tutti.. a casa di chi? qualcuno un’idea ce l’avrebbe.. a restituire il favore! Ecco, non volevo arrivare a tanto! l’ho detta tutta! mi ricompongo..
Ma anche la sua affermazione “in una città in cui si sta progressivamente degradando l’amore per la cultura” mi sembra un tantino ottimistica! E il calendario unico degli eventi culturali mi sa di stantio. Vorrei poter vivere in una città dove si svolgono dieci eventi di QUALITA’ ogni giorno e io mi alzo e scelgo!
Lo faccio lo stesso, si figuri, andando a prendere dove trovo, poiché per me è una questione di cibo.. per la mente (e l’anima)! Intanto per il 5 al “Marrucino” i biglietti sono già in tasca.. poi dal 6 a Urbino la mostra della “bella principessa”........ problemi di urgenze.. intellettuali!
cordiali saluti
Rossella Natali
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