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Manifesto Culturale: Rossella Natali scrive a Elso Simone Serpentini

3 minuti

Stimato Prof. Serpentini, ho atteso un po’ di giorni prima di rispondere alla sua provocazione “per un manifesto degli intellettuali teramani” pubblicato su “i due punti” di Falconi. E la ringrazio per l’indignazione che ancora una volta ha suscitato in me una sua riflessione. In un Paesone, perché non possiamo ancora continuare a chiamare Teramo una città, vero? non ne ha più i requisiti.. dove vedo molti morti viventi camminare. Ma ne vedo, anzi sento, altrettanti, che ancora hanno la voglia e forse la lungimiranza, di poter riuscire a cambiare le cose, almeno un po’, giusto per sopravvivere! 

Avrei potuto parlare due giorni interi, in risposta a quanto lei scrive, invece ho atteso. 

E quanto all’inizio avevo pensato, tale è rimasto. Lei scrive di preparare e firmare un manifesto in cui ribadire alcuni principi semplici ed elementari, stilato da intellettuali teramani e da operatori culturali. Allora mi permetto di dirlo io un principio semplice ed elementare. Chi sono questi intellettuali teramani e operatori culturali.. chi li sceglie? Perché il punto è proprio tutto lì. Allora, proponiamo un patentino propedeutico? per partecipare al manifesto, che so? mi aiuti lei.. 

  1. 1)far parte dell’associazione amici del congiuntivo, purché entrati dopo prova di ammissione;
  2. 2)aver sentito, non dico tanto, mi tengo al minimo, venti concerti di musica classica tutti interi;
  3. 3)aver letto almeno, anche qui, mi voglio tenere bassa, cinquanta libri;
  4. 4)aver visto almeno cinque mostre nell’ultimo anno;
  5. 5)rispondere a un elenco di domande elementari, tipo la data della Rivoluzione francese..;
  6. 6)dimostrare di aver visto un po’ più in là del proprio naso.. senza confini.. e “sponsor”..

Mi aiuti lei, che dopo tanti anni di insegnamento saprà quale possa essere il limite minimo accettabile per la decenza! Perché, niente di personale, non me ne vogliano, francamente non mi sento affatto rappresentata da molti di quegli “operatori culturali” e sedicenti “intellettuali” che dovrebbero ancora una volta LORO, firmare un manifesto!

Allora, il manifesto, certo che lo mettiamo giù e lo firmiamo, MA A PARTIRE DA NOI CHE SIAMO INDIGNATI E CHE NON CE LA FACCIAMO PIU’ A GIRARCI DALL’ALTRA PARTE! Noi che quando vedremo il prossimo “aperistreet” CON LE BALLE DI FIENO le dovremo andare a incendiare quelle balle! E quando la mattina dopo ci alzeremo (sempre se saremo riusciti a dormire abitando in centro..) e l’olezzo di urina invaderà ancora una volta la città (cioè, il Paesone..), dovremo andare tutti.. a casa di chi? qualcuno un’idea ce l’avrebbe.. a restituire il favore! Ecco, non volevo arrivare a tanto! l’ho detta tutta! mi ricompongo..

Ma anche la sua affermazionein una città in cui si sta progressivamente degradando l’amore per la cultura” mi sembra un tantino ottimistica! E il calendario unico degli eventi culturali mi sa di stantio. Vorrei poter vivere in una città dove si svolgono dieci eventi di QUALITA’ ogni giorno e io mi alzo e scelgo!
Lo faccio lo stesso, si figuri, andando a prendere dove trovo, poiché per me è una questione di cibo.. per la mente (e l’anima)! Intanto per il 5 al “Marrucino” i biglietti sono già in tasca.. poi dal 6 a Urbino la mostra della “bella principessa”........ problemi di urgenze.. intellettuali! 

cordiali saluti         

Rossella Natali

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Ottimo intervento. Qualcosa si muove e anche le persone di intelletto dimostrano di non avere la puzza sotto il naso. Ma non tutti. Immagino chi ha letto il Corrosivo e fa spallucce da snob-. Mentre Teramo muore. LOro sono complici e omertosi. Grazie Rossella, lei è stata preziosa.
Caro Prof. Serpentini e sig.ra Natali, sono d'accordo con voi per metterci a stilare un manifesto che sia uno stimolo alla collaborazione per la cultura teramana, coinvolgendo, operatori, intellettuali, gente comune, ognuno può dare segnali e idee. Però mi sembra che avete tracciato una Teramo distrutta dal punto di vista culturale e su questo non sono d'accordo, certo si può migliorare, fare di più, impegnarsi affinchè migliorino le condizioni della cultura teramana, mi permetto però di ricordare le tante associazioni culturali che non cito per evitare di dimenticarne qualcuna, che fanno tanto, programmazioni, progetti, eventi, nei vari settori dell'arte e della cultura, teatro, musica, danza, sport, pittura, fotografia, arti nuove e tanto altro, anche con molte difficoltà. Forse sarebbe bello coinvolgere tutti e dare una nuova spinta alla città culturale che tutti o molti di noi auspicano, anche se a tal proposito, ricordo 2 anni fa quando organizzammo una serata di beneficenza per i terremotati dell'Emilia, riuscendo a far collaborare molte associazioni teramane, in uno spettacolo di due ore, meraviglioso, dove riuscimmo a fare teatro, musica, danza, canto, solidarietà, e constatare purtroppo con molto rammarico, che c'era poca gente, poca teramanità, a cominciare dagli intellettuali, che forse non ho riconosciuto. Oppure la scorsa settimana all'incontro per l'Interamnia World Cup o Coppa Interamnia se preferite, per ridare slancio ad uno dei più importanti eventi teramani, anzi regionali, c'era molta gente, ma di intellettuali non ne ho visti, o forse non li ho riconosciuti. Ecco, l'invito che voglio farvi è di partecipare intanto a quello che si fa a Teramo, proponendo idee ed esperienze che sicuramente non vi mancano e poi magari andare anche fuori, per soddisfare e cibare la mente, prendo le sue parole sig.ra Natali perchè sono molto belle. Io attendo informazioni per il manifesto, o magari sarebbe bello fare un convegno, a disposizione come sempre. Un caro saluto!!
se smettessimo di stracciarci le vesti come fa Elso e partecipassimo di più almeno a quello che c’è, per esempio visitando le mostre lì all’Arca dove mai s’è visto chi si lamenta…e vagheggia la ricostruzione della fontana a piazza Garibaldi, e poi considera grande evento l’occupazione dell’OVS, e poi non va mai a Teatro o a vedere qualche buon film oppure frequentare librerie e comprare qualche best seller e poi c’è chi si lamenta delle banche , ecco tanto per mostrare la testa vuota o prendersela con l’assessore di turno che per carità non sa manco lei cosa si deve fare e anche a lei piacerebbe un bel cartellone unico degli eventi, e poi arriva la brava signora che propone- ma è una provocazione-di fare un esamino di ammissione, così tanto per ironizzare, anzi mi piace, e poi in questi accorati appelli alla cultura sento una gran puzza di vecchiume e di provincialismo e poi se partecipassero ai dibattiti non gli ultrasettantenni ma i giovani i quali forse la cultura la fanno, fanno quadri, suonano strumenti, fanno teatro, leggono qualche libro, e poi non c’è nessuno che dica che c’è bisogno di qualche numero statistico per parlare e chi sì è visto mai denunciare lo stato di degrado della città e i soldi che non ci sono e se parli di privato ti sparano in bocca, e se dici che Federico da Montefeltro era un assassino fratricida e chiamava a sé Piero della Francesca e che l’arte e la cultura sono state sempre roba di lor signori, anche oggi che il mercato la fa da padrone e poi se un pittore locale giovane e bravo vuol venderti un quadro preferisci acquistare qualche orrenda crosta inquadrabile e se poi qualcuno si esalta perché a Londra ci voli con pochi euro ma col cavolo vai a vederti Rembrandt meglio la Champion, scherziamo , e poi se ti lamenti e rabbrividisci per l’universale plauso alla Scipione esposta sui cavalletti en plein air tra le pietre antiche del savini il minimo che ti tocca è quel”sei il solito snob” vorresti soli pollock in giro e non le zucche della naiveté…ecco potremmo continuare, senza chiosare che in fatto di cultura scomparsi i finti mecenati che almeno cultura e affari li facevano, ora c’è lo sbando nello sbando…amen...
EH......GIÀ, chi pensa, chi ha interessi culturali, chi ha il gusto del bello e dell'arte dovrebbe superare il test riservato,in passato, ai concorrenti istruiti ed eruditi del quiz "lascia o raddoppia " magari previo nulla osta e benestare della erudita signora Natali. Tuttavia non posso non ricordare che la cultura è cosa diversa dal " patentino in 6 punti " della signora, un po fine a se stessa, gustosa ma anche giocosa e vanitosa! La persona colta può anche aver dimenticato le nozioni (per le date storiche ci sono i libri) ma si è nutrita della sua erudizione, l'ha metabolizzata, per cui può scordare tutto ma non perderà mai la sua visione del mondo, la sua capacità di guardare la realtà e riflettere in modo originale legando insieme i concetti in sempre nuove configurazioni. Mi sembra quindi che la cultura è un'altra cosa gentili signora. concludendo, ....a molti capita di essere COLTI nel fallo anche se molte preferiscono FALLO!....è più fine e....di radice greca! Honi soit qui mal y pense
Gentile Aznavour, sa qual è la differenza? Che io ci ho messo la firma e la faccia (con foto recuperata da Falconi sul mio profilo facebook) e lei rimane sotto anonimato. E questo vanifica tutto quello che dice, anche se fossero cose intelligenti! Perché poi si concentra tanto su me e non sul problema, non le interessa? Esca allo scoperto e poi parliamo.. Comunque, se non ha capito il senso di quanto ho scritto non è un problema mio. Secondo lei, io intendevo di dover davvero prendere un patentino, o era una provocazione? E come fa a dire che sono "un po fine a me stessa" (comunque po' si scrive con l'apostrofo.. ma non importa) se non mi conosce? Dice che sono gustosa ma anche giocosa e vanitosa.. li prendo come complimenti, certo, gustosa sulla fiducia, perché non mi sembra mi abbia mai assaggiata! Chi mi conosce lo sa quanto sono assolutamente pragmatica e già da tempo mi sto muovendo per essere operativa.. altro che manifesti e convegni.. rispondevo solo al Prof. Serpentini. La ringrazio di questo intervento (oltre che di tanta inspiegabile attenzione alla mia persona che non merito), che è davvero esplicativo.. lei rappresenta la vera teramanità, quella teramanità che ha portato Teramo nel baratro dov'è! E non pensi che io non sappia chi sia lei (superata la prova del congiuntivo?).
Sig.ra Natali, sono d'accordo con Lei, a Teramo c'è realmente chi si ritiene l'intellettuale unico portatore della conoscenza. Esistono e sono davvero tanti, alcuni dei quali si sono inventati anche titoli e lauree. Gruppetti snob (secondo loro) di persone che in realtà si organizzano e si premiano a vicenda. A mio parere questo è il vecchiume noioso di Teramo. Però Lei può permettersi di viaggiare e avere il tempo per farlo. Si metta nei panni di un ragazzo, come fa ad avere accesso alla cultura vivendo a Teramo ? Alcuni potrebbero realmente battersi per far fiorire alcune attività culturali nonostante il Comune stesso priva la sua gente degli spazi espositivi (via Palma) !!!! Il tesserino dell'intellettuale è in secondo piano se ci sono nuovi impulsi.
Rispondo alla intelligente provocazione di Rossella Natali: e che dire di quelli che affollano i teatri seguendo tutte gli spettacoli (teatrali, concertistici...) solo per il gusto di sfoggiare l'abito firmato... E che dire di tanti giovani (e, vista la crisi, purtroppo anche intere famiglie) che volentieri si asterrebbero da tristi programmi televisivi ma non possono permettersi il biglietto per il teatro? Ovviamente non è il tuo caso, ma questa città è maestra della mia prima ipotesi, sempre tutto esaurito, sempre il pienone... E quanti dotti musicologi (pluri-contrattualizzati)... È una dura battaglia, nella quale a lottare siamo rimasti in pochi... Un abbraccio
Prof. Serpentini, forse se lei avesse proposto un "manifesto delle persone di buona volontà di Teramo" a quest'ora, invece di aver già raccolto un discreto numero di distinguo, provocazioni e sarcasmi, avrebbe magari ottenuto una piena adesione di quanti (intellettuali e non) ritengono di avere da dire e da dare un qualcosa alla città.
Ringrazio Giancarlo Falconi che sta ospitando questo confronto. Penso che un buon inizio sia ripartire, intanto, fattivamente, dal DECORO URBANO DEL CENTRO STORICO, con il coinvolgimento di tutti, Sindaco in primis! Dobbiamo chiederlo a gran voce. Rispondo al cortese trissetto dicendo che sono d'accordo e che la preoccupazione per i ragazzi di questa città è giornaliera, non sa quanto! Vorrei anche dire rispetto al "però Lei può permettersi di viaggiare e avere tempo per farlo" che non è esattamente così.. nel senso che nella vita ognuno ha delle priorità.. e un biglietto di un ingresso in un museo per me lo è.. per un altro sarà la partita di calcio! E aggiungo a quanto detto da Umberto De Baptistis.. quanti posti in prima fila, in tutti gli spettacoli.. lasciati riservati ai politici di turno.. e mai riempiti, oppure in fuga, dopo veloci comparsate, fatta la passerella si può andare via! Saluti
diritto di replica OGNI ESSERE UMANO MENTE, MA DATEGLI UNA MASCHERA E TI DIRÀ LA VERITÀ!! ( OSCAR WILDE). Non male, non mi sembra abbia detto una sciocchezza...vero? Gentile signora i commenti su questo irresistibile blog, talvolta, di alta qualità sono quasi tutti anonimi, firmati con alias o pseudonimi, anche per i motivi di cui sopra e "quasi" nessuno ci fa più caso. D'altronde gentile signora, se ci riflette, anche Lei indossa una pirandelliana maschera che dismette la sera...forse. Anche se giovanile, bionda e di gentile aspetto Le assicuro che non mi sono mai" concentrato" sulla sua persona ma di essermi limitato, semplicemente, a fornire la mia personalissima definizione "dell'intellettuale" diverso dall'erudito, simil Don Ferrante del Manzoni; anche lui ossessionato dal più bistrattato dei modi verbali, l'indigeribile CONGIUNTIVO. Anche Don Ferrante era solito dissertare se il monosillabo PO si scrive con l'accento, con l'apostrofo o "al naturale" (per colpa del correttore automatico). Don Ferrante, che aveva letto e riletto migliaia di libri, sosteneva di simboleggiare valori pragmatici e una onnivora curiosità intellettuale oltre operosità innovatrice, ma in realtà......... non era così! Gentile signora, come le ho già detto, Lei non è assolutamente al centro delle mie attenzioni, (lo ha ripetuto due volte in poche righe); se dovesse insistere penserei ad un disturbo istrionico del carattere. Tuttavia mi piacerebbe sapere cosa ho scritto di tanto dannoso da meritare la cattiva nomea di aver portato sul baratro la nostra amata Città ( non si dice NEL baratro, NEL baratro si precipita).......................................... ...........sans souci
"Basta con gli odi gretti e coi ripicchi! Viva la gente nuova e Gianni Schicchi"
Vorrei 'troncare' il battibecco a proposito del monsillabo ' po' ', chiarendo, come da grammatica, che l'apostrofo in questo caso serve ad evidenziare un "troncamento" e non un'elisione ( che, come è noto, o almeno dovrebbe esserlo, si verifica solo davanti a parole che iniziano per vocale). Dico questo, scherzosamente ,per ricordare ad Aznavour che chi legge qualche libro o conosce qualche lingua ( almeno la propria ) o va a teatro certamente non merita di essere accomunato a quello scioccone del Don Ferrante dei Promessi Sposi, si tratta di cultura di medio livello,sempre che non si parta dai nostri progenitori cavernicoli. Le faccio inoltre notare, caro Aznavour, che , non chiarendo l'origine della sua citazione ,lei dà per scontato che TUTTI i lettori di questa rubrica conoscano assai bene l'opera di Alessandro Manzoni, e quindi stia attento a parlare di spocchia culturale perchè lei non ne è esente certamente. Rossella Natali ha semplicemente espresso un disagio , quello di chi non si riconosce in molte, non tutte certamente,dichiarazioni ed iniziative "culturali" della nostra città. Prima di definirsi intellettuali bisogna fare la gavetta, dimostrare di saper fare le cose di 'routine' per poi scegliere la 'creatività'' : per essere più chiara , Picasso, Mirò eccetera sapevano disegnare benissimo qualunque cosa, prima di approdare ai cubi o ai puntini colorati !
Dico la mia : innanzitutto credo che insieme al concetto di Cultura si debba rivedere anche quello di Arte ... per non fare di una !poltrona a teatro, una balla di fieno" su cui ognuno possa poggiare il suo fondoschiena gratuitamente ... laddove per gratuitamente non intendo l'acquisizione di un pungeggio per il patentino ... inoltre mi piacerebbe sapere, da chi l'ha usato, il termine GUSTOSA riferito ad una Signora cosa starebbe a significare perchè me ne sfugge il contenuto in concordanza col soggetto ....dal momento che si da tanto peso, come giustamente merita, alla sintassi e alla grammatica italiana ... non da ultimo penso sinceramente che questa città meriti degli intellettuali intesi come tali e non fanfaroni che si fregiano di essere tali ma sono tutt'altro ... di quelli che "basta che le gente ride e balla vuol dire che si diverte si può dire ciò che si vuole sul palco" ... di quelli che "i libri non servono più ma nel caso scarico un audiolibro così non faccio nemmeno la fatica di muovere gli occhi sulla carta" ... di quelli che la lingua italiana è un'opzione e se non si capisce ciò che dico in tv sono sempre il presidente di un'associazione" ... di quelli che "un concerto se è gratis ci vado sennò manco col cavolo!" .... di quelli che "basta gettare un vasetto di colore su una tela e pure io posso fare le mostre" ... e basta! Siamo stanchi di questo tipo d'intellettuali che pullulano la nostra città! Cominciamo a far pulizia di sbruffoni pseudoartisti portati in auge più da questo o quel politico che dalla sua VERA bravura! Cominciamo con il riconoscere chi veramente merita invece di dare perle ai porci e artisti alle altre città! Stiamo permettendo che questa città finisca in balìa di mendicanti del sapere e di fantomatici paladini della giustizia culturale! ma dove? ma quale? Ridiamo a Teramo il lustro di quando al posto della STANDA/OVS c'era un meraviglioso teatro ... che mai più potremo avere ma che qualcosa deve insegnarci come tanti altri esempi che potrei fare , se si vuol tornare a respirare la cultura di questa città!