Sono a Milano per lavoro ed apprendo, con sconcerto, della inaccettabile situazione venutasi a creare per alcuni bambini, lasciati senza colazione e senza pranzo, destinatari dell'ulteriore umiliazione di dover annotare sul diario il presunto mancato pagamento da parte dei genitori, poi rivelatosi un maldestro errore dell'Ufficio.
Dopo i disagi degli scuolabus fatiscenti, del ritardato avvio del servizio di trasporto, delle quote aumentate, dei percorsi ed orari cambiati, dei disagi inflitti ad una collettività ormai allo stremo, mi sarei aspettato un mea culpa da parte degli uffici, per bocca del dirigente, e le scuse pubbliche da parte dell'assessore competente.
In una ditta privata, del resto, Amministratore e Dirigente sarebbero stati già "defenestrati" per molto meno.
Vengo a sapere, invece, che la colpa sarebbe delle mamme (???), che avrebbero dovuto rinunciare a qualche pizza e pagare le rette.
Sono allibito dall'arroganza di un'amministrazione che evidentemente non si rende conto dei danni che arreca alle fasce più deboli della popolazione con la propria incapacità di gestire eventi che dovrebbero rientrare nella normale amministrazione.
Sono allibito per la mancanza di educazione e di stile che dovrebbero caratterizzare la condotta di un amministratore pubblico.
Sono allibito per la cecità e l'insensibilitá dimostrate nel trattare da pezzenti cittadini che rivendicano solo i loro sacrosanti diritti.
Le mamme forse dovranno rinunciare a qualche pizza per pagare la retta (e dubito che esista una mamma che, per i propri figli, non accetterebbe anche di girare vestita di stracci) ma questa città dovrebbe fare certamente a meno di alcuni amministratori e dirigenti troppo impegnati a garantirsi incarichi e prebende per pensare ai teramani.
E qualche amministratore, in particolare, dovrebbe tornare a lezione di educazione e di stile, ammesso che sia in grado di capire la differenza tra un villico e un gentleman.
Gianluca Pomante
Capogruppo in Consiglio comunale degli Arancioni
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