Tutti si sono prodigati a condannare la violenza dei manifestanti il 15 ottobre a Roma. Lo stesso Partito della Rifondazione Comunista ha condannato alcuni insensati episodi di violenza, giudicati un’aggressione al corteo medesimo. Bisogna, però, anche avere il coraggio di riconoscere e condannare la violenza di chi, come il governo Monti-Fornero, con la forza di leggi e provvedimenti iniqui e affamatori, nega il diritto ad una vita dignitosa, figuriamoci un futuro.
Non guasta l’esercizio del garantismo che di solito viene riservato solo ai potenti indagati per ben altri reati, anche per i giovani che manifestano vale la presunzione di innocenza.
Nello specifico, la presunta partecipazione del compagno Rosci agli scontri di Piazza S. Giovanni va contestualizzata. La piazza era stata chiusa dalle forze dell’ordine che, schierate in tenuta antisommossa, lanciavano lacrimogeni e impedivano a chiunque di allontanarsene, inoltre blindati della polizia e dei carabinieri giravano a forte velocità intorno ai manifestanti, con il rischio che qualcuno potesse essere investito.
In quanto all’accusa di devastazione, nessun comportamento specifico è attribuito ai giovani teramani, accusati di quanto accaduto il 15 ottobre nel resto di Roma solo perché presenti a Piazza S. Giovanni.
Davide è un nostro compagno. Non lo lasceremo mai solo.
Marco Fars, segretario regionale PRC Abruzzo
Marco Palermo, segretario provinciale PRC Teramo
Filippo Torretta, segretario circolo PRC Teramo
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