Caro Direttore, noto con sconcerto e tristezza che da un po' di tempo a questa parte è in atto una crescente campagna denigratoria e diffamatoria che consiste nel criticare, mettere sotto accusa e, purtroppo, spesso, sbeffeggiare le Forze dell' Ordine.
Mio figlio è un poliziotto, è una persona corretta, onesta, laureata in giurisprudenza, padre di due bambini, si dedica al suo lavoro con competenza e dignita'perchè ha giurato fedelta'allo Stato. Di notte fa turni di lavoro pericolosi e massacranti sulle strade, di giorno è a contatto con la peggiore realta' del nostro paese.
E come lui, tanti altri.
Non è civile mancare di rispetto a persone che credono nel loro lavoro e non sono servi di nessuno.
L 'identificativo?
Ma nessuno pensa alle ritorsioni folli e sgangherate che potrebbero essere messe in atto nei confronti dei figli, delle mogli da parte dei sedicenti "garantisti "?
Perche'l' identificativo non si chiede ai dimostranti che partecipano ai cortei "pacifici", gia' armati di bulloni, sampietrini, mazze da baseball , molotov e quant' altro ..?
Oppure si pretende che davanti ad una pistola impugnata da un qualsiasi delinquente pronto a tutto e consapevole della propria impunità perchè clandestino o ospite abituale delle patrie galere, l' agente si chieda se l' arma sia carica o no ,se ci sia la volontà effettiva di sparare, se si corra effettivamente pericolo di vita?
Forse la gente pensa che io , come tante altri genitori , abbiamo fatto tanti sacrifici per creare le carni da macello ?
Beh....se pensate questo....per quello che mi riguarda andate a rivedervi un bellissimo film con Alberto Sordi che si intitola "Un borghese piccolo piccolo "
.....Grazie per l' ospitalita' ad una voce fuori dal coro.
Lettera Firmata
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