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Cos’è cultura, o del perché tutta la storia dell’ex Oviesse non mi piace per niente

di Anonimo
3 minuti

Gentile Giancarlo,

in questi giorni, sono stati talmente in tanti a chiedersi cosa fosse la “cultura”, che ho pensato di darti la mia opinione, quella stessa che darei ai miei figli. Per me, un Teramano Medio, la cultura è critica, e la critica non equivale a fare un casino prepotente. Critica per me significa, innanzitutto, pensare con la propria testa. E infine, ragionare con la propria testa, non significa che, se non la penso come gli occupanti dell’ex Oviesse, allora io debba necessariamente pensarla come i loro antagonisti. La testa è mia e me la gestisco io: non è del sindaco, e non è degli “artisti”. Detto altrimenti: se non sta dalla parte degli “artisti”, il mio cervello non è stato lobotomizzato dal sindaco. E viceversa.

Tuttavia, in queste settimane, non è stato possibile criticare gli occupanti dell’ex Oviesse, ossia sottoporli ad un parere che non fosse uguale al loro, senza incappare nell’accusa di stare dall’altra parte, e senza vedersi sbeffeggiati con argomenti elevati, tipo: “Tu zitto, che tuo zio era Batman, e solo per questo hai fatto gli spettacoli a Gotham City”.
Tizio e Caio ci criticano su Topolino? Ma dove, su Topolino, che è controllato da Walt Disney, che se la faceva con Nonna Papera, che ha preso tangenti da Pluto?”.

Fanno paura, questi argomenti. E non fanno paura perché avanzati da paladini della libertà, da ragazzi giovani (alla loro età, i miei nonni avevano già sei figli), che finalmente si ribellano.
Fanno paura perché, chi si sta servendo di questi ragazzi è peggiore di coloro ai quali si oppone, perché più subdolo, perché dietro tanti ideali sbandierati, ha messo in moto la versione al pecorino della macchina del fango di berlusconiana memoria, di cui oggi Grillo è diretto ereditiero.

Si avvale della popolarità per promuovere il populismo, e scambia il populismo con “avanti popolo”.
Non mi piace, e non vorrei mai la mia città governata da questa gente, o da chi dà loro troppo spazio.
Non vorrei mai la mia città amministrata da persone che, quando si chiamano in causa i loro modi, quando si esprime un’opinione diversa dalla loro, invece di riflettere e di fornire una risposta seria, vanno a scavare negli alberi genealogici, lasciano video che insultano con voce sussiegosa, o con exploit da stadio – TENEDEVIANDAREEEEEEEE - vanno a cercare scheletri nell’armadio, si danno man forte su Facebook e sul loro organo (mai denominazione fu più evocativa) di comunicazione.

Dicevamo, la cultura è la critica, ed essere critici significa anche domandarsi e domandare: cosa c’è, dietro la tela dipinta di tanti bei colori? Chiederei questo, ai miei figli. E lascerei a loro la risposta, magari proponendo un ulteriore esercizio: aprire un qualsiasi libro di storia, e vedere con quali modi e con quali toni sono iniziati i periodi più bui della nostra umanità.

Grazie per lo spazio che mi hai dedicato, e complimenti per il tuo lavoro.

                                             Teramano Medio

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Commenti

Che vi devo dire? perfetto. Non potrei aggiungere altro se non un pò di infarinata. Bravo.
Mai nikename fu più azzeccato, perciò Teramo si ritrova così, non per colpa di chi amministra, ma del teramano medio che nonostante sia palese la loro inadeguatezza, ancora lì difende.....
Il punto è uno solo: se lor signori che si definiscono "artisti" lavorassero di più con contributi pubblici (Comune, Provincia e Regione) ora non ci sarebbe stata nessuna occupazione e amici come prima. La gente lo ha capito molto bene che il discorso è solamente economico. Lor signori perchè prendono i contributi dal Comune e Regione e poi ne parlano male? Sono totalmente incoerenti e ipocriti. Andate a lavorare signori artisti. Grazie Luca di Giulio
Bellissimo articolo ! Come ho gia' detto in un altro post la Cultura non ha bosogno di urlare. Se un'opera e' bella urla da sola ! E' lei che si esprime al posto dell'autore, dell'artista. Se lui ha bisogno di aggiungere altro l'opera ha fallito nel suo intento. L'arte ha una forza incredibile e immortale, quasi divina. Non possono essere le banali cose terrene a fermarla. L'arte salvera' il mondo !!! E' troppo superiore ad ogni cosa. Figuriamoci di fronte agli occupanti dell'Oviesse o ai loro detrattori...
Gentile “Teramano Medio”, ci siamo già incrociati io e lei… Mi fa piacere ritrovarla in veste non di commentatore bensì di articolista, perché leggendola in occasione dei nostri “incroci” di cui sopra ho avuto modo di apprezzare la sua pacatezza ed il buon senso che caratterizza le sue opinioni. Lei sa, comunque presumo dovrebbe sapere, che tutti gli spunti riportati nel suo articolo sono da me condivisi, avendoli evidenziati in modo pressoché identico in altri momenti ed in altri contesti, parlando (scrivendo) al vento per tentare di spiegare un punto di vista che lei ha saggiamente racchiuso nel suindicato suo scritto. Magistrale perché assolutamente vero il passaggio “…quando si chiamano in causa i loro modi, quando si esprime un’opinione diversa dalla loro, invece di riflettere e di fornire una risposta seria, vanno a scavare negli alberi genealogici, lasciano video che insultano con voce sussiegosa … vanno a cercare scheletri nell’armadio, si danno man forte su Facebook e sul loro organo (mai denominazione fu più evocativa) di comunicazione”. Nonostante questa mia e sua condivisione di pensieri, non sono d’accordo, perlomeno non lo sono completamente, sul punto di partenza dal quale lei è partito: la cultura. Per i “capipopolo” della vicenda dell’ex OVS, quello della cultura è stato solo il pretesto per fare politica. Ho scritto non a caso “per i capipopolo”, perché non escludo che molti dei ragazzi (artisti veri o presunti) che hanno partecipato all’occupazione abbiano davvero creduto di essere protagonisti di un’iniziativa a salvaguardia della cultura. Ed in questo risiede la cosa più grave, perché chi questo ragazzi li ha “guidati” in realtà li ha solo sfruttati per perseguire scopi di natura politica e, dico di più, anche di natura personalissima. Salvo defilarsi al momento opportuno, costringendo quegli “adepti” che stavano dormendo nell’ex OVS ad essere svegliati di soprassalto dai celerini, umiliati – da brave persone quali sicuramente sono – dal trattamento che si riserva a chi ha compiuto un reato, pur non avendone secondo me commesso alcuno. Capipopolo che al momento dello sgombero – fase clou ancor più del momento dell’occupazione – si trovavano chi lontanissimo da Teramo a farsi i fatti propri, chi a dormire comodamente a casa sua, chi sempre a casa sua ma a documentare (leggasi fotografare) le fasi in corso guardandosi bene dall’andare lì sul posto a metterci la faccia nonostante il tutto si stesse svolgendo a pochi metri dalla propria sicura dimora, semmai anche solo per dare sostegno e conforto agli occupanti tradotti in Questura loro malgrado. Gente che fa politica così, attuando il dogma “armiamoci e partite”. Gente che pretende di ottenere consenso senza proporre uno straccio di proposta concreta ed attuabile per il bene della collettività (per il semplice fatto che un programma “di governo” non ce l’hanno e mai saranno in grado di avercelo), ma solo smerdando l’antagonista politico, se possibile anche sotto l’aspetto personale, familiare e professionale. L’occupazione dell’ex OVS con la cultura non c’ha avuto niente a che vedere, essendo invero stata proposta con lo scientifico intento di attuare strumentale politica, inefficace e di bassissimo profilo. Brucchi può anche essere incolpato di tanti sbagli compiuti durante il suo operato, ma non di aver capito che di tanto si trattava e, quindi, di essersi comportato di conseguenza.
Innanzitutto mi firmo TERAMANO ANONIMO così, è assurdo ma è così, ci si concentrerà su quello che scrivo e non sul perché o perdove, chi fosse quel mio cognato indagato ma non condannato o se ho preso soldi in nero per attaccare manifesti abusivi. Dando per ottime le analisi qui sotto, immaginatevi come sarebbe stato tutto differente e dirompente se: - Se Melozzi avesse detto: "il problema è enorme, è il momento di risolverlo, NON VADO A SANREMO e rimango qui". - Se invece delle opere in vetrina avessero messo il progetto della loro idea di spazio dedicato all'arte. La concretezza del loro pensiero. - Se al primo rifiuto del Sindaco di incontrarli, da dietro la saracinesca, un architetto, famoso o no, avesse tirato fuori il progetto di massima del Nuovo Teatro secondo la loro visione; voglio dire: dicono che lo ha fatto fare Brucchi in una notte lo potevano fare loro. Non ipotizzo neanche se quel progetto fosse venuto dal plotter di un archistar nazionale che non sarebbe stato difficile coinvolgere in un GESTO di tale portata. - Se una volta sgomberati fossero rimasti comunque lì fuori a presenziare quel posto e a ricordare, illustrare, spiegare il loro progetto, anche con la pioggia sotto all'ombrellone. Gutta cavat lapidem. - E non avessero accettato nessun commento politico, se non quello del Sindaco - Assessore alla Cultura - Se Grazia Scuccimarra fosse rimasta lì con loro ore e ore a discutere del loro progetto, migliorandolo ed esponendo in vetrine le conclusioni del confronto. Non ipotizzo se per caso la Scuccimarra avesse fatto saltare la data di Giulianova del suo spettacolo per rimanere lì fino a quando il Sindaco non si fosse confrontato sulle idee e sul PROGETTO proposto. - Se all'ennesimo rifiuto di confronto i manifestanti avessero abbandonato l'OVS con le porte aperte e si fossero sposati sotto al comune, e quindi nella sala consigliare ad esporre al Sindaco il loro progetto, chiedendo di collaborare sulla base del loro progetto. - Se durante alcuni momenti molto concitati non ci fosse stato in sottofondo la musica di Melozzi ma il silenzio. - Se avessero fatto capire a tutti i teramani fuori dalle questioni complesse dell'organizzazione culturale in provincia (che non significa necessariamente far suonare Mozart o esporre Pollock) che per creare, gestire e fa funzionare il loro progetto occorrerebbe molto lavoro POLITICO e molti SOLDI e molta mediazione e molto CONFRONTO, e molte IDEE e molta STRATEGIA e molta TATTICA e molto SUDORE. L'occupazione poteva servire per far capire questo alla POLITICA, ma i loro modi sono andati nell'esempio opposto. Io credo che nessuno, artista o semplice passante non si sarebbe lasciato trascinare dall'appoggiare l'azione di costoro. Tutti avremmo capito. Dal loro ESEMPIO, dal loro modo di cercare la via migliore per la soluzione necessaria, e non per trovare un'occasione in più per smerLare il politico del momento o colui che si oppone. L'intuizione è stata eccellente ma la maniera di attuarla fallimentare, e i fatti lo dimostrano.
A quando una discussione seria e pacata sul problema sollevato dagli occupanti dell’Oviesse e non “sugli occupanti”? Non vi sembra che questo aspetto sia stato sviscerato abbastanza? Adesso proviamo un po’ a chiederci se sia opportuno, utile, lungimirante o no che Teramo si doti di spazi, luoghi, abito mentale per “fare cultura”. Vi sembra un problema di poco conto? Vi sembra che qualcuno se ne stia occupando? Ci fidiamo?
L’anonimato, se non usato meschinamente, va anche bene: magari consente di concentrarsi di più sui contenuti di un intervento invece di scatenare dietrologie e considerazioni avventurose sui motivi di chi li scrive. Ma in un blog che considero serio come questo chi scrive un articolo ci “deve” mettere la faccia. E comunque mai quella di qualcun altro. “Teramano medio”. Non ho particolare curiosità a sapere nome e cognome (che comunque non saprei individuare: non sono del posto) ma non ti spacciare per quello che non puoi decidere di essere di tua sponte. Nel merito dell’intervento: già il titolo è un equilibrismo, consentimi, un po’ sciatto. Poi l’argomento “cultura” è liquidato con “la cultura è critica”. Vabbè. (Se era per farmi sentire colto non ci sei riuscito. Mannaggia). Ne condivido sostanzialmente i contenuti ma entrare nel merito delle rivendicazioni no? Teramano Medio, perdonami gli appunti, nessuna volontà distruttiva. E poi... fare bella figura dove scrive Giancarlo... Già per provarci devi avere due ipogei così.
Bellissimo contributo. Educato, pulito e che contrasta con le urla e la volgarità del dileggio che i facinorosi di teramo 3.0 fanno di ogni commento e di ogni riflessione. Una riflessione educata, ma soprattuto condivisibile. Diffidate dal terrorismo di quella gente, la storia davvero ha confermato che ha portato ai momenti più bui. Complimenti.
Dunque, con ordine … @Santacruz Caro Santacruz, condivido il suo punto di dissenso: credo anche io che lo scopo della dimostrazione non sia stato culturale, come credo che ci siano state tante persone che ci abbiano sinceramente creduto e i cui ideali sono stati strumentalizzati. Anche e soprattutto per questo, ribadisco, quanto accaduto NON MI PIACE. Quanto a lei, Santacruz, si tenga lontano da chi vuole sfruttare la sua verve dialogica (come usa lo scandalo da rotocalco) per aumentare il pubblico. Non ne vale la pena, e così si fa solo il gioco di queste persone. @Teramano Anonimo Sottoscrivo punto per punto. @In cul tura Lei domanda: "A quando una discussione seria e pacata sul problema sollevato dagli occupanti dell’Oviesse e non “sugli occupanti”? Proprio perché non ho capito quale sia il VERO problema degli occupanti (vedi commento di Teramano Anonimo), proprio perché gli occupanti non sono stati capaci di una discussione seria, e proprio perché non si può valutare un'occupazione senza valutare le intenzioni e le motivazioni degli occupanti, mi spiace, ma non mi è possibile scindere i due aspetti della questione. @Teramano indice Complimenti per il nick. Credo che lei mi abbia frainteso. Non penso di essere obbligato a mettere alcuna faccia, se è mia libera scelta non metterla. "Libera scelta": ha presente il concetto? Se mi vuole giudicare ipocrita, faccia pure: non ne piangerò. Di certo, non ho deciso di spacciarmi per alcuno, e non era mia intenzione farla sentire colto. Non mi proietti addosso i suoi pensieri. Sono d'accordo con lei nel dare la mia massima stima a Giancarlo Falconi.
Il mio appunto sull'inopportunità dell'anonimato non era rivolto all'articolista (a cui, semmai, contestavo, nello specifico, il "significato" del nick) ma al blog in sé: se commenti va bene, ma se scrivi... Per il resto, se i tono sono civili, va bene tutto, anche Santacruz. Pure quando attribuisce al nostro sindaco capacità intellettive. Ma sappiamo che non difetta di ironia.
Ciai ragione teramano medio
Mi piacerebbe che un giorno, tutti coloro che accusano questo blog e Giancarlo di servilismi vari, si risvegliassero dall'atmosfera complottista nella quale ormai vivono e si accorgessero, con somma sorpresa, che forse, FORSE, FORSE, dietro un'opinione diversa non si nasconde il Potere, non c'è Mordor, ma una persona normalissima a cui costoro NON PIACCIONO. Farebbero un grande regalo a loro stessi e a chi li circonda, prendendo atto del fatto che non si può piacere sempre a tutti, e che in questa beata diversità si cela la democrazia e la libertà delle quali si riempiono abbondantemente la bocca.
il post di teramano anonimo lascia davvero perplessi, o forse sono io che ho frainteso, spero di si...se Melozzi non fosse andato a Sanremo per rimanere qui, se la Scuccimarra fosse rimasta a presidiare...eh no caro teramano anonimo, non facciamo che come al solito il teramano guarda e auspica che gli altri facciano qualcosa per lui e per la sua città! Caro teramano anonimo, ricordiamoci del vecchio detto mai caduto in disuso: "il problema di Teramo sono i teramani!".
Gentile “Teramano indice”, la ringrazio per il suo apprezzamento dei toni civili dei miei interventi. Pur certo del suo dissenso su molto o tutto di quello che penso e dico, è tuttavia confortante rilevare il suo rispetto per le opinioni altrui quando sono espresse tranquillamente, serenamente e soprattutto senza livore nei confronti di chi la pensa diversamente. Peccato che poi, alla fine del suo post, dà dello stupido a Brucchi, così di fatto affermando che i presunti suoi fallimenti come Sindaco siano diretta conseguenza della scarsa intelligenza dell’uomo prima ancora che del polito. Non dico che sostenendo una teoria del genere ha rovinato tutto quello che ha scritto immediatamente prima, ma quasi. Le faccio solo un’ultima considerazione. Ammettendo – e dal mio punto di vista assolutamente non concedendo – che Brucchi sia una persona col quoziente intellettivo basso, se nonostante questo ha ritenuto di doversi affrancare da tutte le “sollecitazioni” che ha ricevuto durante l’occupazione dell’ex OVS, vuol dire che la strumentalizzazione posta in essere dai “capipopolo” dell’iniziativa era evidente anche ad un fesso. La saluto.
Pardon, mi riferivo al commentatore "Dito indice" che erroneamente prima ho chiamato "Teramano indice".
Sig. Enzo Fidanza, l'affermazione "il problema di Teramo sono i teramani" è stato, sin da subito, il leitmotiv dell' avventura NTT. Ricordo già i primissimi giorni, tra i commentatori de "I due punti", chi stigmatizzava tale concetto- evidentemente espresso dagli occupanti- considerandolo frutto di una cultura fondamentalmente "razzista" , nel senso che ci si rivolge ad una comunità come se tutti gli appartenenti a quella comunità fossero tra loro uguali. Ancora oggi Lei ribadisce tale concetto. E' evidente quanto ciò sia fuori luogo, sterile, approssimativo, denigratorio, offensivo etc. etc. etc. etc. Io sono un teramano che ha guardato con interesse all'occupazione, che ha cercato di capire, anche e soprattutto attraverso blog e social-network, cosa stesse accadendo, cosa si volesse ottenere, quale reazione ci fosse in città. Perché era importante la REAZIONE della città, direi che era FONDAMENTALE, come fondamentale era monitorarla e gestirla, modulando gli interventi, scegliendo i mezzi per comunicare (internet, tv, sit-in) e calibrando i toni anche in base alla risposta che dalla città arrivava. Ho messo qualche soldo nel "boccione" delle offerte, ho parlato con alcuni (uno) degli occupanti per sentire dalla sua viva voce che aria si respirasse "all' interno", sono intervenuto in diverse discussioni "virtuali" (credo TUTTE), anche su queste pagine, a favore degli occupanti, o comunque invitando i più ferrei legalisti ad avere pazienza, ascolto, tolleranza, a "guardare alla luna invece che al dito". Subito dopo lo sgombero ho partecipato all' assemblea che si è svolta davanti alla serranda fucsia, perché ho ritenuto potesse essere quello il momento di maggior sconforto per gli occupanti, il momento in cui poteva essere più preziosa una manifestazione di vicinanza e di solidarietà, il momento di serrare le fila e stringersi attorno ad una discussione, una protesta ed una proposta. Ci ho provato, io teramano, ma non ce l'ho fatta. Non ce l'ho fatta a difendere l'indifendibile, non ce l'ho fatta a contrastare le fortissime critiche (molte condivisibili) che riempivano il web mentre gli occupanti chiamavano "sbirri" i poliziotti raccontando/si che tutta la città era favorevole all'occupazione. Non ce l'ho fatta a non incazzarmi come un'anguilla quando sul profilo FB del NTT si commentava un video con le opinioni dei cittadini teramani (tra l'altro molto equilibrate e pacate) con affermazioni tipo "i teramani fanno proprio schifo" e NTT cliccava "mi piace" sotto tali commenti. Non ce l'ho fatta a non criticare aspramente la gestione del profilo FB di NTT. Soprattutto non ce la faccio più a leggere, sul profilo FB di Teramo 3.0, sempre riguardo l'occupazione, questo post a firma Teramo 3.0: "Falconi, non ti preoccupare. che ora ti scontorno per bene". Io non ce la faccio più. Credo siano molti a non farcela più. Qui qualcuno sta avvelenando il clima con storie di complotti, di hackeraggi, con pseudo-dossieraggi scottanti, con atteggiamenti del tipo: "se mi critichi (SOLO se mi critichi, quando mi critichi) io metto in piazza certe cose, se non mi critichi quelle stesse cose me le tengo per me". Io dico BASTA. Sono sicuro che molti, come me, abbiano detto BASTA. E' ora che qualcuno faccia uno straccio di autocritica per aver sbattuto la porta in faccia a chiunque osasse muovere una qualsiasi critica, anche la più costruttiva e propositiva, anche attraverso il web, a chiunque osasse dire (scrivere) : "occhio ragazzi, che certi atteggiamenti non pagano, vi state bruciando, NON RIESCO A DIFENDERLA QUESTA INIZIATIVA SE VOI CONTINUATE AD USARE CERTI TONI, CERTE PAROLE". E' ora che qualcuno faccia autocritica per aver continuato a perseverare in atteggiamenti auto-referenziali ed auto-assolutori nei propri confronti e denigratori e sprezzanti nei confronti di TUTTI GLI ALTRI, invece di prendere atto del reale clima che c'era in città e calibrare ogni passo ed ogni parola successiva tenendo conto di quelle critiche e rispondendo ad esse non con argomenti massimalisti ed ultimativi, ma anche, ogni tanto, con un cazzo di sorriso di modestia, aperto e sincero. Almeno una cazzo di volta! E' ora di una serena, pacata, intelligente e costruttiva AUTOCRITICA. A tutto il resto io dico: BASTA!
@Mariobici La stimo per la sua onestà intellettuale, mariobici. Anche io sono stato inizialmente curioso, ed anche io sono sempre più disgustato dai toni e dai modi che aleggiano in questi giorni sui mezzi di comunicazione. Sono molto gravi, ma ho fiducia nei teramani medi come me: stiamo capendo tutti quanti di che pasta sia fatto il "cambiamento".
Sig. “mariobici”, spesso ho letto i suoi post e se non sbaglio qualche volte ci siamo “replicati” a vicenda per spiegarci i nostri divergenti punti di vista. Sono sempre stato convinto, forse con presunzione, di quanto fosse sufficiente leggere gli interventi di chi frequenta un blog (a maggior ragione di chi lo fa abitualmente) – ancor più quelli postati in risposta ad altri – per comprendere l’animus dei titolari degli stessi scritti. Sulla scorta di tale mia convinzione, io un’idea su di lei me l’ero fatta. Orbene, o non è vero che è possibile intuire con chi si ha a che fare senza trovarcisi vis a vis ma solo leggendo ciò che il soggetto in questione scrive, oppure – qualora fosse vero – io nei suoi confronti mi sono sbagliato e, per questo, credo di doverle delle scuse. La sua disamina delle 16.04 è straordinariamente lucida, coerente e molto civile seppur perentoria (a volte si scade nell’inciviltà nella foga di affermare concetti perentoriamente). In moltissime occasioni sono stato apostrofato volgarmente a causa dei miei post, perché molto lunghi (relegando in subordine il pensiero che tentavo di esprimere) . Spero non accada lo stesso per lei in relazione al richiamato suo intervento delle 16.04. Confido, anzi, che in molti possano leggerlo interamente, attentamente e nel caso due, tre, magari quattro volte per capirlo appieno e per apprezzarlo fino in fondo. Io non so se i “capipopolo” (oramai li chiamo così) dell’occupazione dell’ex OVS e chi li spalleggia attraverso siti internet ed account Facebook – salvo vigliaccamente restare nell’ombra quando c’è da metterci la faccia, così da far pagare i conti con la Legge solo ai loro “adepti” mandati allo sbaraglio – siano degli sprovveduti (leggasi stupidi) nei confronti dei quali, proprio perché tali, provare compassione, o se siano state un tempo delle persone dotate di un minimo di intelligenza ma ora sono completamente “in bambola” avendo realizzato il fallimento in progress, o se sono consapevoli della gravità delle loro condotte e degli errori che quotidianamente compiono ma non riescono a fermarsi per troppa sete di vendetta (chiaramente di natura personale prima ancora che politica). Sta di fatto che si tratta di interlocutori (parola grossa per siffatti soggetti…) con i quali è impossibile confrontarsi, che non chiederebbero scusa nemmeno di fronte ad un’evidenza sbattuta loro in faccia come un colpo di pala. Interventi come il suo (e, mi permetto di dire, come molti dei miei), se intesi come destinati ai suddetti potrebbero sembrare inutili per le ragioni che ho appena esposto. Invece non lo sono affatto, essendo in realtà molto preziosi per coloro che per svariati motivi – comunque non riconducibili a loro ottusità – ancora non hanno ben inquadrato i personaggi e, pertanto, si lasciano sfiorare dal dubbio che forse la vicenda che li ha visti e che li vede protagonisti (ripeto, stando meschinamente in penombra quando c’è da rimetterci il culo) sia meritevole di positive attenzioni. Fortunatamente sono sempre di meno i teramani ancora un po’ disorientati in questo senso, ma io non ho mai avuto dubbi sull’intelligenza dei miei concittadini. E’ a beneficio di questi pochi che opinioni come la sua (che a ben vedere corrispondono alla descrizione della verità pura e semplice) vanno rivendicate. Se in maniera accorata come fa lei, ancora meglio.
Gentile Santacruz, Guardi che io non ho assolutamente dato dello stupido a Brucchi: non mi permetterei mai. Ho solo rilevato la sua ironia nel definirlo in grado di discernere. La seguo, anche su altri blog, e da quello che scrive si evince il desiderio di stimolare la discussione anche utilizzando provocazioni o forzature dialettiche. In qualche caso lasciando il dubbio di una reale convinzione, in altri è palese l'uso del paradosso come nell'esempio citato.
Gentile “Dito indice”, non per desiderio di avere per forza l’ultima parola ma solo per esigenze di chiarezza. O non sto riuscendo a capire ciò che lei intende (non lo escludo, colpa mia), oppure l’ho capito e quindi non posso che rilevare che il suo aver inteso il mio riferimento a Brucchi un esempio paradossale ed ironico, è frutto del mio non essermi spiegato bene (insomma, comunque colpa mia). Lasciamo perdere le qualità intellettive personali del Sindaco, che comunque ritengo non gli manchino. Quando ho detto che Brucchi non “cedendo” alle sollecitazioni (meglio dire alle provocazioni) dei capipopolo dell’occupazione dell’ex OVS ha dimostrato una notevole capacità intuitiva come politico, non ero affatto ironico. Ero e resto convinto che abbia fatto bene a non recarsi da loro, perché facendolo avrebbe abboccato al tranello tesogli da chi aveva preso a pretesto l’argomento “cultura” solo per raggiungere fini politico-elettorali. Non dimentichiamoci che, però, in quell’occasione Brucchi si è reso disponibile ad un confronto, purchè si fosse svolto presso la Casa Comunale. Detta disponibilità ha confermato la sua sagacia politica. E si, perché con il rifiuto da parte dei capipopolo di cui sopra al suo contro-invito, Brucchi ha dimostrando alla cittadinanza quali fossero gli effettivi intenti strumentali caratterizzanti quell’iniziativa. Mi sembra chiaro che persone davvero interessate ad ottenere il trionfo della cultura, all’incontro proposto da Brucchi in Comune di sarebbero andate. Invece si trattava di persone che ben sapevano che discutere nell’ufficio del Sindaco anziché davanti alla serranda fucsia, non sarebbe stato efficace per il perseguimento del loro vero, subdolo scopo, che con la cultura non c’entrava niente essendo stato un tentativo (goffo) di “incastrare” il Primo Cittadino. Insomma, nel caso specifico Brucchi si è dimostrato assai cazzuto. Non è un paradosso e non sono ironico. Per il resto, sono contento che abbia compreso che quello che scrivo è teso solo a stimolare il (civile) scambio di opinioni. Non è l’unico in verità, per quanto persista la presenza di soggetti che rifiutano il concetto di democrazia, ritenendo a priori i miei post scritti su commissione da uno “schiavo del potere” e non da chi esercita il legittimo diritto di esprimere liberamente le sue idee da semplice cittadino.
Mi scuso intanto con chi può ritenere lo scambio di battute tra me e Santacruz ormai una questione privata ma, essendo entrambi anonimi, non possiamo che utilizzare questo luogo per confrontarci (o magari discutiamo dalla mattina alla sera, nella vita "reale", ma senza averne contezza). Non ritengo che sottrarsi ad un dialogo per un amministratore pubblico, per di più su temi di interesse generale e nell'attenzione di molti, sia "cazzuto". Il Sindaco è stato chiamato in causa e, nella fattispece, la sua assenza non è stata rispettosa verso i cittadini che aspettavano di vederlo esercitare la sua funzione. Visto che lei continua ad attribuirgli capacità raziocinanti non avrebbe avuto problemi a smascherare pubblicamente secondi fini e sottrarsi a trappole o agguati tesi in maniera così maldestra. Oppure, vista la complessità delle relazioni che governano tutti gli aspetti di una città, cosa auspichiamo un sindaco eremita?