Mi chiamo Katia e scrivo qui nella sede di questo testata giornalistica ancora scossa dagli eventi che mi sono accaduti nella giornata di ieri, nella speranza che la mia voce possa essere sentita e ascoltata da tutti i giornali abruzzesi e da tutti i politici i quali soggetti hanno ridotto la sanita' con la scusa dei tagli; un colabrodo fantasma.
Ieri alle ore 13.00 il mio compagno ha subito un incidente stradale.
Una classica dinamica.
Quattro ragazzi nel fare inversione di marcia hanno invaso la corsia opposta coinvolgendo sfortunatamente il mio compagno che andava nel suo senso di marcia. Dopo i fatidici rilievi siamo arrivati all'ospedale Mazzini di Teramo alle ore 14.15 in accettazione con forte nausea, dolori addominali, alla testa, schiena spalle, gambe, con un primo esame verbale e conseguenzialmente di codice verde siamo andati in sala di attesa.
Alle ore 21.30 eravamo ancora li, dopo sette ore non riuscivo a realizzare cosa ci stesse succedendo.
Sconcertati e traumatizzati stanchi, nella riflessione di quelle ore mi sono resa conto di una sanità fantasma dove le esigenze umane vengono calpestate, dove i diritti non valgono, dove l'unica emergenza arrivata alle 20.30 della sera è stata smaltita dopo 2 ore.
Torno all'accettazione, chiedo, mi dicono che ci sono solo due medici, ripeto solo due medici e gli infermieri a smaltire le visite, se muori in sala di attesa come è già successo non se ne accorge nessuno.
Diventa grave dover accettare e sopportare la violenza di un'attesa che dopo otto ore ancora non arriva il tuo turno, ti ritrovi li, in quella sala a chiederti per la centesima volta se è reale tutto quello che stai vivendo. Questo è il risultato dei famosi tagli politici alla sanità, questo è la vergona dell'Abruzzo, dove un pronto intervento diventa una beffa, dove ti devi augurare che non ti succeda mai nulla perchè il dopo ti mette paura.
Noi cittadini abbiamo il diritto come esseri umani di avere una sanità , efficiente con dei medici in quantità giusta in rapporto al nostro territorio.
Paghiamo le tasse paghiamo una sanità che non esiste, i tagli non devono esserre fatti alla sanità ma bensì agli stipendi di chi taglia la sanità, l'attesa e la paura la deve subire a chi decide di togliere medici e infermieri a spese della salute dei cittadini abruzzesi.
Ora voglio concludere dicendo che sono una delle tante cittadine stanche di questo meccanismo sporco, infestato dagli interessi economici dei vari soggetti che si scambiano cariche politiche senza pensare che devono essere loro a mettersi al servizio del cittadi nell'interesse del benessere comune dell'essere umano e non il contrario.
Spero che queste mie parole non siano silenziate....
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