Il sindaco di Pineto, Luciano Monticelli è un treno puntuale. Forte, vaporoso, sincero, diretto, espresso, con il suo essere per la gente sopra le righe.
Una denuncia fatta di sintesi del territorio. Una denuncia fatta di eco imbarazzo. Una denuncia per la situazione dell’ospedale San Liberatore di Atri.
Una denuncia per la chiusura di alcuni reparti e servizi, che avrebbe generato interruzioni di prestazioni e disservizi.
Una denuncia per l’accorpamento dei letti indistinti dell’ortopedia e della chirurgia e che la misura, gravissima e preoccupante per gli effetti deleteri, sarebbe in corso di attuazione.
Una denuncia per sottolineare, che questa modifica amministrativa, sarebbe stata adottata senza l’indicazione di un dato o criterio effettivo e ponderato e nonostante la contraria diffida da lui stesso inoltrata alla Asl sulla scorta dell’ordinanza del Tar Abruzzo, che ha sospeso il giudizio in corso contro gli atti di Varrassi, essendo basati su presupposti in sospetto di illegittimità costituzionale. Ha poi aggiunto che il contenuto dell’ordinanza rendeva lecito attendersi che la direzione generale prendesse atto della situazione in diritto e si astenesse da ulteriori atti sul nosocomio atriano.
Il treno è fermo alla stazione, tra la gente, Monticelli, continua a chiedersi, se tutto questo sia possibile in uno stato di diritto.
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