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Le Vertigini di Teramo Alta

di Miss Marple
5 minuti

C'era una volta Teramo Alta. Bella architettura in crescita sulla collina un po' meno verde. Purezza di linee delle costruzioni. Una certa eleganza. Il valore aggiunto della bioarchitettura. Siamo andati in tanti a curiosare su cosa fosse mai questa Teramo Alta, annunciata da un potente striscione che i teramani qualunque, quelli per intenderci di Teramo Bassa, guardavano con il naso in su, come si guarda certe volte la luna e con la curiosità dei piccoli. Curiosità, tanta. Anche un po' di invidia per quei fortunati che avrebbero abitato tra quelle pareti, avrebbero sfoggiato anche quelle di vetro  come le vedi sulle pagine patinate delle riviste di architettura fatte come Dio comanda. Abbiamo saputo così che del complesso edilizio Villa Romita, estensione 250.000 metri quadri, proprio come ci facevano ripetere a scuola nell'ora di geografia per le regioni che allora ancora si studiavano e i ragazzi non confondevano Ravenna con Ragusa,  dicevamo che avrebbe fatto parte anche un Hotel a cinque stelle e con sessanta camere e c'è stato perfino chi giura che qualcuno tra i fautori più accaniti di Teramo Alta si sia confuso e pare,  nel delirio di grandezze, decantasse le bellezze di un hotel a sessanta stelle e con sole cinque prestigiosissime, lussuosissime  camere. Ma tant'è. E poi tutti gli optional che lusso consente: campi da tennis, piscina, un bel campo da golf, un grande parco attrezzato. E l'immaginario di Teramo Bassa già se li immaginava quelli che sarebbero andati ad abitare a Teramo Alta, con le sacche da golf e un abbigliamento consono e già un po' schiumavano.

Anche i bebè, a Teramo Alta, avrebbero avuto vita più facile, vuoi mettere con un bella scuola per l'infanzia a portata di mano. E pure la cifra da 50 milioni di euro, che l'investimento prevedeva, a volte ai più sprovveduti capitava di incorrere nel miraggio che campeggiasse ancora più su del cartello di Teramo Alta. Metti, un po' come la scritta Hollywood sulla collina delle celebrity. Fin qui tutto bene. Bella architettura. Bella gente, quella attesa nelle belle case con la parete di vetro. Profumo di successo. Insomma una favola bella siglata da un doveroso happy end. Che però, guarda un po', non arriva. Arriva invece un'interrogazione in Consiglio a puntare il dito contro questo happy end che ritarda. E da Teramo Bassa tutti a guardare l'orologio e sfogliare il calendario per cercare di capire perché fanno tardi i suv e le palline da golf, le belle donne che in questi casi ci sono sempre e poi c'è o non c'è nel progetto uno shopping center a fare pedant con uno sporting club?, e pure i bebè, anche loro bellissimi, meglio di quelli delle pubblicità del Mulino Bianco. Tutti in ritardo che non arrivano. E' l'assessorurologo, che non è una parolaccia ma il connubio di professionalità e passioni come in una creatura mitologica, a spiegare l'arcano. Un arcano sembra di percepire, un po' imbarazzato. Problemi economico finanziari fanno segnare il passo al progetto immobiliare di lusso. Meglio, riportano le cronache, il progetto di base, sembrerebbe di capire, verrà completato. Ma per campi da golf e piscine e tutto il contorno vip che aveva fatto sognare Teramo Bassa viene prudentemente lasciato in uno stand by di riflessione. Sarà perchè il momento non è dei più felici. Sarà perchè di appartamenti invenduti ce ne sono tanti in giro per la città e il numero verrà appesantito da quelli che scodellerà il project del nuovo  teatro.

A  Teramo Bassa, sospirano. E non è un sospiro di sollievo invidioso. Tutt'altro. E' un sospiro triste di quelli che fanno i bambini quando il giocattolo che gli hanno fatto vedere in pubblicità è stato ritirato dal commercio. Perchè obsoleto, forse. Perchè difettato, magari. Perchè indagini di mercato dicono che non c'è richiesta di quel bellissimo giocattolo. Insomma, qualcosa da sognare che se ne va. Qualcosa da invidiare che non si può più invidiare. E va bene così, riprendiamo tutti a tornare a casa in fila sul ponte, magari in tram, direzione Colletterrato o la Cona, senza più sognare un posticino anche per noi a Teramo Alta. Senza più una piccola invidia da covare. Fa lo stesso. Dal finestrino vedi ancora il cartello ma sembra un po' più piccolo. Un po' più triste. Ti immagini le belle case vuote, senza i suv parcheggiati e pure senza le belle donne e i bambini. Hollywood da Teramo adesso è un po' più lontana. 

 

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Commenti

oh, no! io avevo già comprato le scarpe giuste per il green... mi toccherà adibire ad altro uso le mazze da golf.