Viva le donne. Viva la festa delle donne. Sorpresa? No. Divisione. Si. Teresa Ginoble è la candidata unica del Partito Democratico a Roseto. Senza primarie. Senza discussione. Senza confronto. Zitti e mosca. Questa è una storia rapida, veloce, ma non indolore. Si dovevano fare le primarie. Annunciate in pompa magna e passate al setaccio senza un valore aggiunto. Il passato di verdura vince su tutto e tutti. Giulio Cesare Sottanelli si candiderà alle future regionali. Tutto scritto, tutto deciso. Ma esiste un "ma". Il dubbio. La gente. I cittadini. Il nome Ginoble in questo momento è spendibile come il nome Tancredi. Solo che il PDL ha deciso la candidatura di Pavone, che a questo punto rischia il filotto. Roseto cadrà in mano al PDL? Ci sono ottime possibilità. Scommettiamo? A casa Bellante sembra ripetersi la storia di anni fa a Notaresco. Si mormorava della candidatura unica del Dott. Di Pietro invece, a sorpresa, esce fuori dal cilindro la profesoressa Flaviana Pavan. Volete la polemica? Eccola in un comunicato stampa. Scrive la signora Pavan "La mia appartenenza al Partito Democratico, ha portato ad osservare attentamente la realtà del territorio ed a saper accogliere le richieste provenienti dalle necessità più vere delle persone che lo vivono. Facendomi portavoce di queste richieste, ho meditato con le persone a me più vicine, di richiedere l’utilizzo dello strumento delle primarie per scegliere il futuro candidato sindaco.
La risposta negativa, da parte del circolo, ha portato questo gruppo di militanti ad esporre al segretario provinciale la sofferenza avvertita, senza però che si giungesse ad una comunicazione fattiva, volta a riequilibrare la situazione politica, di un comune nel quale siamo attualmente forza di governo.
Per oltre un anno abbiamo cercato attenzioni, un intervento collaborativo, nell’ambito di un piano programmatico politico provinciale da parte del segretario del partito, senza che questo portasse ad una risoluzione delle problematiche esistenti.
Ultimo atto di prepotenza e mancata considerazione del valore e del rispetto, dovuto a chi ha contribuito a rendere vincente questo gruppo, è stata la nomina del dottor Di Pietro come candidato del Partito Democratico di Bellante, decisione scaturita in seguito ad un’esigua assemblea di circolo, appositamente pilotata, per escludere determinati componenti dalla scelta.
Ancora una volta il modus operandi del Partito Democratico locale, si è dimostrato essere una lobby dei soliti poteri forti, a danno di chi crede veramente di impegnarsi per il futuro del proprio paese.
È partendo da queste considerazioni, che in consiglio comunale si è creato un gruppo misto, formato da alcuni componenti del PD, che hanno deciso con responsabilità di continuare a sostenere le attività della maggioranza di governo, pur non condividendo l’atteggiamento avuto nei riguardi delle loro istanze.
Dunque, attorno alla mia figura si è costituito un gruppo civico, che vuole esprimere le sue idee ed il suo programma innovativo per migliorare il comune di Bellante, per stare dalla parte di tutti i cittadini, per riportare al centro il valore della democrazia.
È con questo spirito di lealtà che ci apprestiamo ad arricchire le nostre idee con la partecipazione delle persone e con i bisogni del territorio, per vivere una campagna elettorale diversa, fatta di confronto e dialogo, che riteniamo i veri mezzi per essere portavoce delle istanze dei cittadini".
Viva le donne.
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