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Come il Comune di Atri offende la tradizione dei Faugni

di Giancarlo Falconi
3 minuti

Prima un pò di storia grazie a Maria Concetta Nicolai...

" Secondo l'interpretazione più accreditata i faugni, derivano il nome dalla forma volgarizzata di Fauni ignis, quel fuoco di Fauno che riconduce a misteriose simbologie solari connesse a un concetto panico della natura, proprio delle feste latine di Giano e Saturno.
Il fatto che la tradizione si svolga in onore della Concezione Immacolata di Maria e che, nella formalizzazione attuale, si esprima entro le coordinate della devozione cattolica, non ha annullato le valenze archetipiche del rito che mostra ancora, sia pure a livello di suggestione, i caratteri iniziatici dei cerimoniali agrari in cui entra a far parte una divinità femminile.

L'accensione e il ballo della Pupa pirotecnica, che fino a qualche anno fa, concludevano i faugni, rafforzano l'ipotesi che l'evento debba essere intepretato tenendo presente, innanzi tutto, la sua struttura rituale, entro i cui parametri, bruciando in un fuoco che simboleggia il sole, lo spirito della vegetazione o della Madre dei campi, considerata la più perfetta delle vittime per un olocausto sacrificale, si intende assicurare all'anno agrario rinascita e abbondanza.
All'alba dell'8 dicembre, quando le ombre sono ancora fitte, gli atriani danno vita ad uno spettacolare corteo e raggiungono la cattedrale facendosi lume con grossi fasci di canne, tenuti stretti da legacci vegetali. Al rintocco della campana della cattedrale, dalle contrade e dai quartieri della città, si muovono compagnie salmodianti che raggiungono la piazza. Lo spettacolo, anche per lo scenario storico ed artistico in cui si svolge, è di grande effetto.

Un altro particolare significativo che ricollega i faugni alle antiche licenze di dicembre è che, durante la processione, i giovani, senza che alcuno ritenga il comportamento disdicevole al raccoglimento del corteo, si divertono a sparare micce e mortaretti con il dichiarato intento di farsi notare e avvicinare le ragazze.
Il rito si conclude con l'ascolto della messa mattutina, all'uscita della quale, quando ormai è giorno fatto, gli atriani si ritrovano sul sagrato, su cui si apre il bellissimo portale di Rainaldo, per ascoltare le note della banda musicale e scambiarsi auguri di prosperità e di pace".

...Dopo la semplice cronaca attraverso le foto di Luciano Alonzo.

Indicazioni d'uso. Prendere la brochure della manifestazione e lasciarsi rapire dall'invito di degustare i prodotti tipici nella bellezza del Palazzo Ducale.
Alias casa del piccione.
Merda ...ovunque.
Esatto care lettrici e cari lettori, merda di piccione come prodotto tipico.
Le foto parlano in maniera chiara.

Non serve che ricordi le malattie che i piccioni possono contagiare all'uomo.
Criptococcosi, Istoplasmosi, Ornitosi, Salmonellosi,Toxoplasmosi.

L'Asl cosa ci risponde?
I NAS dei carabinieri?
L'Amministrazione di Atri?
Scusate scherzavamo...sulla risposta del sindaco Astolfi.

L'unica consolazione?
Non c'era nessuno a degustare i prodotti tipici.
Il buon gusto a tavolo è un altro nostro culto...
...a volte salta una generazione di Politici.



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Commenti

questo vi meritate ,li avete votati mo teneteveli..................
'Li faegn' ( gergo autentico atriano) sono il simbolo della città adrianea...non importa quale sia l'amministrazione...nessuno può appropriarsene...sono di tutti. Attraversano il tempo con una costante: il suono della banda,note inconfondibili,l'inno atriano. Stamattina, l'ennesima emozione.
Ma che schifo!!!!!!!! Che bella pubblicità che ci fanno fare i nostri amministratori!!!!! Chiaro che tra un po' in Abruzzo non viene più nessuno

non mi sono divertito affatto, ero solo ubriaco