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UniTe: Il mistero della Riorganizzazione... sesta puntata...

di Giancarlo Falconi
3 minuti

Era il 5 Dicembre del 2013.
Il Direttore Generale di UniTe, la d.ssa Maria Orfeo, provvedeva alla riorganizzazione senza gli effettivi carichi di lavoro.
Uno studio analitico e specifico senza l'intervento del Nucleo di Valutazione, organo collegiale che sull'andamento dell'azione amministrativa si nomina di imparzialità.
Il Nuva ha il compito di relazione sui risultati.
Ci piacerebbe sapere se la d.ssa Orfeo ha percepito l'indennità di risultato.
Tutto ciò perchè sette mesi dopo con il DD6 n 212 del 10 Giugno 2014, torna come un sequel di serie b, la necessità di un'ulteriore riorganizzazione " l'esigenza di individuare e realizzare un nuovo modello organizzativo che consenta una corretta ed efficace razionalizzazione dell'uso delle risorse disponibili".
Un'altra riorganizzazione che boccia la precedente?

Ci auguriamo che questa volta la Direttrice Orfeo, possa tenere ben presente  la legge anticorrruzione.
Vi ricordate?
"L’alternanza tra più professionisti nell’assunzione delle decisioni e internazionale nella gestione delle procedure, infatti, riduce il rischio che possano crearsi relazioni particolari tra amministrazioni ed utenti, con il conseguente consolidarsi di situazioni di privilegio e l’aspettativa a risposte illegali improntate a collusione”.

"La durata dell’incarico deve essere fissata al limite minimo legale” per un massimo di tre anni.
Invece, per il personale non dirigenziale, “la durata di permanenza nel settore deve essere prefissata da ciascuna amministrazione secondo criteri di ragionevolezza, preferibilmente non superiore a 5 anni”.

Piccolo dubbio della nostra redazione UniTe.
La Direttrice Orfeo dovrebbe conoscere la storia del dipendente Unite Tiberio Di Giuseppe.
Si legge dal quotidiano La Città " Maxi risercimento all’Università di Teramo per il dipendente “infedele” che si è appropriato di circa 500mila euro dell’Ateneo attraverso il sistema informatico che lui stesso gestiva.
La Corte dei Conti ha infatti condannato Tiberio Di Giuseppe, 47enne teramano ex responsabile del servizio trattamenti economici dell’Economato di UniTe, dovrà risarcire la somma di 484mila euro alla base del reato di peculato contestato dalla Procura di Teramo, più 100mila euro per il danno d’immagine arrecato all’Università.
Assistito dall’avvocatoGennaro Lettieri, Tiberio Di Giuseppe ha ammesso le sue colpe, ha patteggiato la pena di due anni ed ha resituito parte della somma illecitamente sottratta ad UniTe. Il dipendente è stato anche licenziato per motivi disciplinari, ma pende un ricorso al giudice del lavoro per le presunte procedure non corrette utilizzate dall’Ateneo al momento di allontanarlo dal posto di lavoro.

Perchè in quell'ufficio nessuno è ruotato?
Per esempio il dott.Paolo Melasecchi responsabile dell'area economica e finanziaria in carica da  circa 10 anni, precisamente dal 1/1 /2004.
In realtà visto la condanna dell'ex responsabile dell'ufficio, ruotare i sottoposti sarebbe dovuto essere un provvedimento automatico.

Il Nucleo di Valutazione anche in base alla relazione sul benessere organizzativo, dove si può dedurre che per gli intervistati l’amministrazione non garantisce equità nello svolgimento del proprio lavoro, né sotto il profilo della distribuzione del carico di lavoro, né, soprattutto, in termini di retribuzioni in base al carico di lavoro richiesto e svolto, controllerà e valuterà i risultati?

Vedremo.
 


 

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Commenti

Sempre che poi non ci si lamenterà che qualcuno verrà finalmente allontanato e allora scatteranno i perversi meccanismi della CGIL per cui...le professionalità vanno rispettate! I. italia, a Teramo...cambiare è un oscuro verbo. Gli studenti e i docenti si lamentano degli amministrativi ...soprattutto di quelli che guadagnano molto. Una domanda e una risposta.
Dimenticavo: tutti gli EP percepiscono 12.000€ di risultato...senza differenziazione alcuna. Tutti gli EP (gente da 60.000€ annue). C'è chi lavora e tanto e chi fa le sue ore con il posacenere alla mano. Lo scempio non sta in chi cerca di cambiare queste cose ma in chi ha avallato per anni tale sistema.
Ho letto la relazione sul benessere organizzativo e ha tante dichiarazioni molto pesanti. Un direttore serio dovrebbe fare mea culpa. Ma in Italia quale manager lo fa? Certo ci si aspettava una gestione ottimale da un rettore esperto di economia. Invece c'è solo caos, disorganizzazione, molta tensione (molte perplessità pure sui conti). Non capisco come mai il blasonato D'Amico permetta tanto. Possibile che non veda cosa succede a casa sua?
LA GATTOPARDA. Riorganizza, riorganizza perché il sistema resti quello di sempre: ammuffito e capace solo di difendere se stesso e perpetuarsi. L'università tempio della sapienza e della conoscenza è, sempre più spesso e volentieri, frequentata da "maestranze" inadeguate e arretrate. Nella mia vita posso dire di avere incontrato solo una, anzi due persone veramente stupide, nonostante la cultura sbandierata.....tutti e due sono professori universitari. Non oso immaginare quello che esce fuori da quelle aule! Con rispetto comunque,un saluto cordiale. .........com'è triste Venezia
Mancava il nipote connesso con l'Università degli studi di Teramo. Oggi l'annuncio. W l'Unite.