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Il mistero dell'UFA all'Ospedale di Teramo

di Giancarlo Falconi
2 minuti

L'UFA non è la versione femminile dell'ufo, ma è l'unità per i farmaci antiblastici. Una stanza particolare dotata di una cappa professionale capace di assorbire e aspirare le esalazioni della preparazione dei chemioterapici. Teramo ha la sua stanza, meglio sarebbe dire aveva, forse ancora più giusto scrivere, che non ha mai avuto la propria UFA. Nessuna confusione, solo una breve cronistoria e dati ufficiosi. L'unita Ufa è stata inaugurata sotto l'ala protettrice e lungimirante di Venturoni, Di Michele e Palmeri. Un'ottima idea perchè avrebbe evitato il tragitto Giulianova-Teramo a cui quotidianamente questi importanti e costosi farmaci sono sottoposti. La cappa dell'UFA teramana pur essendo costata all'incirca duecntomila euro non ha funzionato secondo la normativa di sicurezza.

Si legge" La preparazione deve essere effettuata all'interno di cappe a flusso laminare verticale (dall'alto verso il basso) posizionate in locali appositamente destinati alla preparazione dei farmaci. In caso di preparazione decentrata l'esposizione del personale dovrebbe risultare decisamente occasionale con la rigorosa adozione di corrette norme procedurale e l'ausilio di adatti mezzi di protezione individuali. Se in tale evenienza le operazioni di preparazione venissero effettuate su un piano libero, i farmaci devono essere allestiti in un'area di lavoro appartata, specificatamente designata a tale utilizzo, lontana da fonti di calore o correnti d'aria. Inoltre, prima di iniziare le operazioni di preparazione, si dovrebbe avere l'accortezza di rivestire il piano di lavoro con un telo assorbente monouso impermeabilizzato sul retro per ridurre in questo modo le possibilità di dispersione dei farmaci in caso di una loro fuoriuscita accidentale."

Le esalazioni dell'UFA aprutina non venivano aspirate e tornavano come un percorso di ricircolo indietro, creando un serio pericolo al personale adibito alla preparazione dei farmaci antiblastici. Il Primario del reparto di Oncologia, Amedeo Pancotti decise per la chiusura della "Stanza Speciale" per salvaguardare la salute del personale tecnico infermieristico. Un atto dovuto, frutto di rispetto della legge, di coscienza, sensibilità e lungimiranza.

La Corte dei Conti riceverà una denuncia dettagliata da parte del Tribunale dei Diritti del Malato. Oltre ai duecentomila euro spesi per una struttura che non ha mai funzionato, l'inutilizzo di molti farmaci chemioterapici, ci costa ogni anno circa centocinquantamila euro. Non si contano i casi di disservizi.

Una tristezza unica. Extraterrestre ti prego portami via.

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Commenti

Ho fatto la chemioterapia. I farmaci arrivavano da Giulianova a volte tardi, a volte per niente. Grazie per questo articolo. Grazie di cuore per il suo coraggio. Volevo ringraziare tutto il reparto di Oncologia per il cuore e l'anima dell'assistenza. Grazie Prof. Pancotti.
Il reparto di Oncologia di teramo fa l'impossibile. Sto facendo la chemioterapia e si sono sempre dimostrati gentili e cortesi. Il problema dell'Ufa esiste e fa benissimo il tribunale del malato a denunciare tutto alla Corte dei Conti.
Grazie per il suo coraggio....grazie perché e' giusto, leggittimo, onesto, liberatorio, illuminante, sbattere in prima pagina i responsabili di ogni malefatta...coloro che con il pubblico denaro fanno scempio delle necessita' di chi soffre, coloro, e Lei li ha citati correttamente, che con inveterata arroganza credono di essere al di sopra di ogni regola. Ma prima o poi qualcuno chiede un redde rationem, la storia recente lo sta insegnando, e questi personaggi, tronfi del loro potere e della loro cattiveria, li potremo vedere con le loro lacrime di coccodrillo, quando nudi davanti ad un magistrato non hanno più i loro accoliti,pseudoamici delle antiche .porchettate. Credo ancora nella giustizia e non solo a quella degli uomini. Continui così !