A Teramo se ne vedono di tutti i colori.
Prima le strisce bianco rosse sul manto stradale.
Le pericolose strisce bianche animate da quel rosso che scivola come una saponetta, che modifica il manto stradale, che non ha la mescola esatta per poter "arredare" l'area viaria, che viola il codice della strada, che viene vietato e riparato con i soldi pubblici.
Prima e poi la funerea, invisibile, mano di nero, sinonimo di marachella scoperta, che alla prima pioggia inzia a scolorire come una vecchia tintura di capelli.
Invito il sindaco Brucchi a fare un giro in bicicletta sopra quelle strisce bianche, nere e rosse.
Non bastavano le strade in frana, le tante buche, i dossi artificiali ora anche le zebre a trappola.
Teramo è diventata un percorso di guerra altro che città della Bicicletta, altro che nuove piste ciclabili.
Teramo è una Città gemellata con l'ottima ortopedia, in fondo, se il Primario del reparto si chiama Zoppi...l'esperienza vien nominata.
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