Immaginate la sagra del Bocconotto classico di Montorio al Vomano.
I Bocconotti alla marmellata o alla crema di cioccolato, hanno sempre richiamato fantasie erotiche nei teramani.
Assonanze e somiglianze.
Quando nella sagra del Bocconotto, dicevamo, molti assagiatori del partito democratico, si sa, la politica vien mangiando, ci raccontano di un fitto corteggiamento del Governatore D'Alfonso al consigliere regionale del NCD, Giorgio D'Ignazio, ci viene da sorridere e da chiamare il buon Giorgio, presidente della Commissione sui Testi Unici e relatore della legge sulla Ludopatia.
Telefoniamo grattando un Gratta e Vinci.
Al terzo squillo vinciamo 5 euro.
Scusate non perdiamo cinque euro.
Al gioco non si vince.
D'Ignazio ci conferma la lunga corte del Governatore D'Alfonso ai tempi della relazione politica con il Bracco dei Cinque Stelle, ma a differenza del grillino, il suo no è stato preso molto sul serio.
Un no pronto a diventare un ni o un si d'imbarazzo, solo su indicazione del senatore Tancredi come richiesta del partito nazionale.
Ci sarebbero più possibilità che una vincita al calcio scommessa di lega pro.
Dipende.
Gli uomini del Partito Democratico, i dieci consiglieri regionali come reagirebbero a una simile muova entrata in Giunta?
Cambiamo discorso.
Il Governatore D'Alfonso vuol fare cadere il comune di Teramo mentre il sindaco Brucchi e la sua Giunta, quotidianamente lavorano per cercare di essere mandati a casa dal primo commissario di passaggio.
Finora sono stati molto bravi.
Un evento che forse è auspicato anche da qualche importante esponente del centro destra.
Gli errori dell'amministrazione Brucchi sono così evidenti che giorno dopo giorno potrebbero far perdere anche l'elettorato più fedele.
In Regione rimane in piedi ancora la storia di Sel e di Abruzzo Civico.
Mazzocca e Andrea Gerosolimo...ma D'Ignazio rimane il primo pensiero del Presidente D'Alfonso.
Speriamo ne abbia anche altri....
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