Nell’ultimo anno la parola responsabilità è stata abusata dai politici per giustificare ogni decisione, che si opponesse persino alle richieste del proprio elettorato. Quasi avesse una valenza apotropaica. Tutto è possibile al solo pronunciarla! In suo nome il giorno può diventare notte, il dolce amaro, il rosso nero, il comunismo berlusconismo.
Ecco un breve excursus:
Bersani: «Ognuno si assuma le proprie responsabilità» (27 marzo 2013); sempre lui: il M5S si prenda «qualche responsabilità, nei limiti in cui può prendersela» per far nascere il governo (25/3/2013).
Bindi: «Non voglio responsabilità per cattiva prova PD» (19/4/2013).
Alfano: "Il tentativo del Partito Democratico di scaricare su altri responsabilità che sono tutte e solo sue è una ulteriore prova della mancanza di visione e di sensibilità all'interesse nazionale di Bersani” (29/4/2013).
Carfagna: elogia «Il senso di responsabilità di Berlusconi» (a “Servizio Pubblico”, 28/2/2013) e aggiunge «Mi auguro che quanto prima arrivi un’assunzione di responsabilità” (intervista a Radio24, 2/4/2013).
Berlusconi: "Siamo responsabili e ci mettiamo a disposizione per un forte governo di coalizione" (21/3/2013); «Governo di responsabilità Pd-Pdl. L’Italia è in crisi profonda. Servono interventi immediati» (21/3/2013); «Noi ci siamo comportati in modo responsabile e abbiamo tenuto fede agli impegni presi, ora sta al segretario del Pd fare lo stesso» (19/4/2013);
Rotondi: «Dal Pdl viene una posizione responsabile e costruttiva che il Paese apprezzerà» (30/3/2013).
Brunetta: «In questo clima di convulsioni tra capi del Pd, colpisce la chiarezza e la forza con cui Berlusconi si assume la responsabilità di una proposta positiva di governo» (5/4/2013).
Napolitano: «Tutti si assumano le responsabilità. Bisogna ripartire dal lavoro dei saggi» (22/4/2013).
Grasso: rielezione di Napolitano “grande atto di generosità e di responsabilità” (24/4/2013).
Camusso a proposito di Napolitano: «La sua disponibilità ad accettare la candidatura alla più alta carica dello Stato è stata un gesto di grande responsabilità istituzionale e di grande generosità di cui l’intero Paese deve essergli grato» (22/4/2013).
Monti: «Il discorso di Giorgio Napolitano
inchioda tutte le forze politiche, nessuna esclusa, alle loro
responsabilità» (22/4/2013)
Enrico Letta: per costruire il nuovo Governo «Mi appello alla responsabilità di tutte le forze politiche in Parlamento» (24/4/2013).
La responsabilità è morta, chiunque la pronunci puzza di zolfo come Satana.
Nessuno ne rammenta il significato originale:
Responsabilità è rinunciare a una poltrona, quando se ne ravveda la necessità per il bene comune.
Responsabilità è rinunciare a una posizione di potere, quando c’è un’imputazione di natura penale.
Responsabilità è lasciare i doppi incarichi (tripli, quadrupli) nella consapevolezza che è meglio fare bene una cosa, che male tante.
Responsabilità è non sconfessare la propria storia personale per un tornaconto economico.
Responsabilità è cambiare la legge elettorale, oltre a dire da anni che è pessima.
Responsabilità è coltivare la legge morale dentro di sé, soprattutto quando si amministra la cosa pubblica.
Responsabilità è evitare che ci sia un’emigrazione di ritorno.
Responsabilità è trasparenza in ogni atto pubblico.
Responsabilità è aborrire una politica clientelare.
Responsabilità è condividere pienamente il rischio di pagare un milione e mezzo di euro, quando in gioco c’è la verità e non retrocedere di un centimetro sulla strada intrapresa.
Ma forse siamo solo irresponsabili.
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