La politica dovrebbe essere l'evoluzione della specie.
In molti casi l'involuzione.
Paolo Tancredi tornerà a Forza Italia.
Coordinatore provinciale al posto di Maurizio Brucchi.
Ovviamente ci saranno le solite e noiose smentite rituali.
Come sempre per poi raccontare di aver parlato con la famiglia, il gruppo, gli amici e aver scelto di non essere un'appendice del Partito Democratico, ma di rimanere un uomo di centro destra.
Questa volta conta il curriculum.
Vittorie a Teramo capoluogo, in Provincia, in Regione nella storica roccaforte di Roseto, grazie al trasversale Tommasso Ginoble.
Invisibile e vincente.
Il buon Maurizio Brucchi sarà invitato a farsi da parte.
Dopo aver fatto il contro pelo a se stesso, partite perse in Provincia e in Regione, rischiando anche una clamorosa sconfitta con la correntista Manola Di Pasquale ora vicina all'Eolo di Mariani....sarà pensionato sotto l'Ipogeo.
Manola, chi?
L'avv. Di Pasquale e i suoi tentativi di essere capo di un'anima politica che viene sbeffeggiata da tutti.
Teramo non ha il partito democratico e si legge dai numeri delle tessere.
Non ha cuore e senso del sociale.
Baste vedere il lavoro in consiglio comunale.
I comunicati del gruppo arrivano quattro giorni dopo la notizia...e chiediamo scusa alla notizia.
L'invettiva pubblica con il documento contro Renzo Di Sabatino e la scelta della consigliera Ferretti come vice presidente della Provincia segna la chiara, scusate, quasi chiara, scusate di nuovo, opaca presa di posizione del Pd teramano.
Chi dirà un giorno all'Avv. Di Pasquale che anche la Ferretti è della corrente di Mariani?
Torniamo a Paolo Tancredi.
Si aspetterà il ritorno del figliol prodigo dopo l'intercessione del Presidente Gianni Chiodi.
Si aspetterà, in accordo con Roma, la fine del tesseramento per paura che Paolo Gatti possa smettere di foto tesserarsi.
In ballo il solito posto in Parlamento e quegli accordi che solo i tavoli romani possono garantire.
I teramani sono in fondo una colonia senza profumo.
Paolo Gatti?
Sindaco di Teramo ma dopo gli anni in Regione... con il rischio, visto il lavoro dei suoi uomini, Romanelli su tutti, di non essere eletto.
Un partito, Forza Italia, che va lentamente verso i pensionati e che piano, piano....avrà sempre più bisogno di un ricambio generazionale.
I vecchi pannoloni sono avvertiti.
Cambiatevi....
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Falconi lei confonde gli uomini con le donne.... Gatti perde voti per la Lucantoni. Romanelli non ha commesso grandi errori.
Oddio.... Gatti, comunque grande politico, ha legato inevitabilmente la sua identità con persone locali, buttandosi molto sul lato medici e/o assimilabili. Questo fa si che, utilizzando l'equazione "dimmi con chi vai.." si trova ad essere valutato per l'operato dei suoi fedeli. Lucantoni? non ne parliamo! Romanelli? Meglio che ritorna a fare il suo lavoro abituale.Ma cosa si vuol aggiungere su Romanelli? Le scuole esplodono (si... non è colpa sua), le mense scendono di qualità e salgono di tariffa (anche questo non è colpa sua, lo sappiamo), i pulmini sono quel che sono (e mica c'entra lui, anche questo lo sappiamo).... però per il suo assessorato, cosa è rimasto da fare? Direi aboliamolo così almeno ci risparmiamo i soldi della sua struttura! Rudy Di Stefano è molto volenteroso ma con qualche macchietta che lo rendono non proprio adeguato (si potrebbe parlare per ore...). Purtroppo è una generazione di persone inadeguate e Gatti, che comunque è il più idoneo, si ritrova inevitabilmente valutato secondo con chi va.... sia uomini che donne....