Parlo con una mamma. Parlo con un padre. Parlo con un padre e una madre.
C'è un'aria di preoccupazione, imbarazzo, paura.
Succede sempre quando si parla di bambini. Ci si muove come in un negozio di cristalli.
Lentamente.
Eppure i genitori di una prima classe della scuola elementare Noè Lucidi, hanno cercato di parlare con la Preside, ma hanno avuto la cerimoniale mediazione della Vice Preside.
Persona professionale che aveva promesso di risolvere il problema di convivenza.
Io ero un bambino particolare.
Lo sono sempre stato e sono rimasto un adulto particolare.
Da piccolo immaginavo un mondo fatto di concorsi meritocratici, di idee, progetti, di politici attenti al territorio, di Primi Cittadini ironici, gentili, presenti con tutti e per tutti.
Oggi, sono un adulto che immagina le stesse identiche cose.
Patologia gravissima che si scontra con una realtà ossimora alla fantasia.
La vice preside aveva promesso un assistente per questo bambino, che ha dimostrato dal primo giorno, una propensione per la fuga, il lancio di oggetti e un forte conflitto interiore.
Finora il nulla, nessun intervento della scuola o quasi e dopo gli ultimi episodi, il lancio di una sedia a un compagno di classe, le mamme hanno deciso di tornare a protestare.
C'è chi ha parlato di una denuncia.
Chi vorrebbe avere il famoso incontro con la Preside.
Decideranno all'inizio della prossima settimana, intanto, quel bambino potrebbe essere guidato a conoscere il proprio talento.
I bambini vanno aiutati a fare del bene e non lasciati soli... a far la peggiore imitazione degli adulti.
Chi ha visto la Preside?
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