Ho visto il Governatore Chiodi nervoso.
Contestato a Martinsicuro non ha reagito con la solita ironia e intelligenza.
Giudicato da un report romano poco integrato con il progetto di rilancio imprenditoriale del futuro Abruzzo.
Un modo originale per far capire che il modus operandi riformista del Presidente della Regione Abruzzo non si sposa con la futura gestione dei miliardi che pioveranno nella regione verde d'Europa.
In realtà un complimento ma non rende a livello di candidatura.
Chiodi paga l'isolazionismo, la forzatura della ricandidatura Tancredi, la sottile vendetta dell'asse politicamente attrezzato Pescara-Chieti, il colpo di Testa, il fatto che sta perdendo sul territorio pedine di centro destra e i relativi pacchetti voto.
A Roma tutto tace mentre si susseguono sondaggi, interviste, relazioni e radiografie sociali.
La squadra di Gianni Chiodi dovrebbe dare un segnale forte e risoluto invece si sta dimostrando incapace di infondere forza e coraggio al proprio Presidente.
Incapace di intercettare portatori di voto del centro sinistra, delusi da Luciano D'Alfonso.
Eppure sono tanti.
Bisognerebbe solo conoscere il mestiere.
Incapace di arginare l'emorragia dei vari Di Paolo e Di Fonzo.
Le puzzette sotto il naso soffocano il territorio.
Ci vuole un'aria nuova.
Due politici abruzzesi stanno cercando di far le scarpe all'ex sindaco di Teramo attraverso quei contatti romani sempre più lontani dal Gianni regionale.
Se Chiodi non sorride, D'Alfonso non ride.
Mentre è criticato da tutti, centro destra e centro sinistra per la sua campagna acquisti.
Mentre l'elettorato di centro sinistra si sente smarrito e rapito da valori delusi.
Mentre l'ex Premier Romano Prodi smentisce qualsiasi rapporto o accordi ufficiali con Luciano D'Alfonso, la situazione politica scricchiola sotto la leggerezza della senatrice Stefania Pezzopane.
Sarebbe la vera candidata alla regione Abruzzo e anche in questo caso il veto nascerebbe dalla cupola romana.
I tempi sono giusti e la fretta di D'Alfonso di trovare protezione dalla Capitale , fa comprendere l'imminente capitolazione.
Renzi?
Alla finestra perchè non conosce la realtà del territorio e pronto ad avallare qualsiasi decisione pur giustificata dall'etica, dalla morale e dall'accordo di Pisa.
Un salvacondotto.
Una carta da usare in ogni occasione.
Sara Marcozzi del Movimento Cinque Stelle ha il compito di rimanere immobile.
Vincerà per empatia e osmosi sociale.
Chodi & D'Alfonso la sfida finale...o la sfiga finale?
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