Voglio molte bene a Emiliano Carginari.
Un'amicizia nata tra molti silenzi, diversi confronti e qualche caffè.
Quelli ristretti o quelli meditati a volte meritati.
Rispetto il fratello per il suo impegno e la dedizione come agente della questura di Teramo.
Lo stesso valore famigliare.
Sono in forte imbarazzo a scrivere di nuovo sul lutto che un anno fa, colpì la famiglia Carginari.
La morte, in un tragico incidente stradale di Cesare, padre e marito di altre generazioni.
Quegli uomini dediti al lavoro e alle tradizioni dell'ascolto.
Quella maledetta strada provinciale che da Cervaro, nei pressi del ristorante Il Mulino, conduce ad Aprati, per proseguire verso Cesacastina, frazione di Crognaleto a 1150 metri d’altitudine alle spalle dei monti della Laga.
La macchina che perde aderenza in curva, il guard rail inesistente, fatto di assi di tutto tranne che di sicurezza e di legge.
Il sindaco D'Alonzo che scrive ripetutamente all' Ente provinciale.
La Provincia che ha troppe lettere a cui rispondere senza trovare una soluzione.
365 giorni dopo...avete letto bene, dodici mesi dopo....
Quella strada è ancora il simbolo di una tragedia che si poteva evitare.
Non c'è un guard rail regolamentare ma protezioni di plastica che andrebbero per senso riempite di peso...
In realtà sono vuote e spesso terminano per inerzia in fondo a quel burrone.
Chi conosceva Cesare da Teramo....
Chi aveva avuto la fortuna di avere un problema per un vero artigiano, ricorderà il suo senso del rispetto e di protezione.
Le anime hanno una pesantezza di inquietudine che vanno nutrite di leggerezza.
Cesare non avrà mai pace fin quando il senso perduto della civiltà sia sinonimo di sicurezza per tutti gli automobilisti.
Torneremo ogni settimana sul quel punto senza cura...fin quando la Provincia di Teramo non si deciderà a rispettare la morte di un uomo che tornava dal suo lavoro....semplicemente.
Ciao Cesare...il caffè sospeso...è per te.
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