Una volta l'espressione " Liberare la piazza" aveva un forte senso sociale.
Si protestava in piazza per liberare un Paese da una forza dittatoriale, per un diritto negato, per urlare il proprio pensiero, per una battaglia sociale e civile.
Oggi, a Teramo, nasce la Libera Piazza ma solo per i privati.
I cittadini pagano le tasse e le associazioni private usufruiscono di uno spazio pubblico per i propri interessi.
La Frazione o quartiere di Scapriano, fate vobis, perchè nel regolamento si confondono i termini con valenza storica e geografica, è il punto cardine di un esperimento a livello nazionale.
Si accomoda un comodato d'uso a un'associzione appena nata dalle ceneri di una Proloco, la stessa che ha organizzato un capodanno pur essendo decaduta, la stessa che organizza una sagra molto redditizia, la stessa che aveva costruito ciò che non poteva costruire su di una piazza pubblica, la stessa che ha fatto togliere subito dopo l'uscita di un articolo lo stesso manufatto, la stessa che non permette a nessun'altra associazione di poter utilizzare lo stesso spazio per eventi ludici.
In sintesi il comune di Teramo ha regalato una piazza pubblica di Scapriano senza avere nulla in cambio?
Solo la pulizia della stessa e senza nessuna occupazione di suolo pubblico?
Senza nessun guadagno per le casse del Comune?
Ci fate comprendere il senso di bene pubblico?
C'è chi paga le tasse e chi no?
C'è chi paga le tasse e gode in modo pieno della cosa pubblica e chi no?
Il Consigliere comunale del Pd, Manola Di Pasquale, nell'ultimo consiglio comunale ha chiesto all'Assessore Rudy Di Stefano, che vi ricordo ha un alto bacino di voti ( per coincidenza ) proprio a Scapriano, per quale ragione tecnica amministrativa fosse stata rifiutata a un'altra associazione teramana, la possibilità di organizzare una sagra su di un prodotto tipico nella piazza D'Eleuterio Eleuterio.
L'Assessore Rudy Di Stefano ha posto le mani avanti brandendo l'arma del regolamento comunale, dimenticando le leggi regionali, nazionali e quelle del buon Amministratore.
Domani, per la stessa ragione, ogni associazione teramana potrà occupare una piazza a proprio piacimento o vale solo per Scapriano?
Un esempio.
Il Teatro Comunale è stato dato in gestione a una società privata ma il comune di Teramo si è conservato dei giorni per poter gestire le tante attività culturali e sociali che necessitano di avere un simile palcoscenico.
Vi sembra possibile che un'associazione culturale possa disporre di uno spazio pubblico per 365 giorni all'anno impedendo qualsiasi altra attività non autorizzata dal proprio direttivo?
Gli uffici comunali e l'Assessore di Stefano evidentemente si...vedremo la Procura della Repubblica, il Tar e la Corte dei Conti...
...la saga su Scapriano continua...il resto è una sagra.
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