Quando una dializzata trova la forza di scrivere una lettera, bisogna lasciare tutto in rigoroso silenzio.
Il sole, la luna, il cielo, le nuvole, tutto può attendere.
Anche il Natale, perchè non esiste il Natale per chi è in dialisi.
Forse si, forse no.
Il metrometro della vita non segna per tutti la stessa ora.
Si legge dell'Ospedale di Pescara e dei lavori al parcheggio.
Come al solito.
Lavori che dovevano durare solo due settimane...era Estate...e ora siamo giunti a Natale.
Ci scrive la nostra amica in dialisi: "Nel frattempo, ci hanno detto di entrare e lasciare la macchina all’ingresso principale, dove ci sono dei custodi che ci aprono la sbarra e che in teoria, (questo l’ho saputo oggi), ci devono lasciare dei posti, che di regola sono riservati ai dipendenti asl tra cui il direttore generale.
Questi posti quindi non sono quasi mai liberi...
Inoltre gli altri posti nel parcheggio sono quasi sempre inaccessibili per permettere il transito di grossi veicoli.
Ogni volta (un giorno si e uno no) è un terno al lotto.
Arrivo non sapendo dove e soprattutto se potrò parcheggiare la macchina.
Una volta l’ho lasciata sul marciapiede, un' altra in curva, insomma una giungla.
Le volte in cui c’è posto (1 su 10) tutto diventa uno stress per me e per gli altri pazienti.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso, è stata quando il custode che c’era venerdi non solo mi ha detto che non c’era posto, mi ha invitato a parcheggiare fuori esibendo il tesserino x disabili (che a noi dializzati non spetta) o metterla a pagamento.
Perchè alcuni custodi ci permettono l'accesso e altri no?
Chi ci risponde?
Chi ci considera?".
Giriamo il problema alla sensibilità della Direzione Generale.
Saprà risponderci con attenzione e cuore.
Ne siamo sicuri...vero?
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