Caro assessore Paolucci potrei raccontare molte storie sulle famiglie traumatizzate dopo l'esperienza nel reparto di medicina donne dell'ospedale di Teramo.
Mi piacerebbe che lei lo visitasse senza nessun preavviso.
Quelle sorprese vere e non le solite e tristi passerelle politiche.
Quelle da inchiesta.
Quelle da politico che ama la sua gente e il suo territorio.
Non come un politico che pensa di nominare un Manager a quattro mesi.
Le assicuro che non sarebbe legale.
Potrei raccontare altri ricoveri liberamente ma saranno le denunce a dettagliare i particolari.
Il degrado fatto caos.
Il primario non si è mai visto forse per il periodo di ferie o forse perchè non passa spesso in corsia.
Ricordo che nel mese di Febbraio e Marzo quando ho frequentato lo stesso reparto ma uomini, il Primo dottore era visto come un fantasma.
Era presente ma nel suo ufficio.
La solita risposta del personale accompagnato da un sorriso.
Tutto regolare il primario è pur sempre un primario ma è anche un medico, giusto?
Non è un problema di qualità, le infermiere lavorano per il doppio delle loro forze e i medici fanno i salti mortali ma è una questione di quantità.
Si sarà accorto della situazione il primario, dott. Di Michele?
La Caposala?
Intanto legga la prima testimonianza, ne ho registrate diverse...
" C'è un degrado vergognoso: due donne entrate sane che potevano mobilizzarsi hanno le piaghe da decubito.
È entrata una donna in stanza: la Teramo bene, quella ricca... lasciata a marcire nel letto tra la merda del pannolone e il fetore di una piaga che arriva all'osso sacro. L'hanno medicata dopo 12 ore che l'aria era irrespirabile. Uno schifo e una dignità non rispettata.
Non hanno tempo di aiutare le persone ad alzarsi per la mobilità.
Non c'è nessuno e sono contati.
Le ferie...maledette".
Un giorno io finirò in quello stato e mi piacerebbe essere accudito con dolcezza e attenzione.
Rispetto.
Perchè non è un capriccio essere incontinenti.
Perchè non è una scelta stare male.
In questo continente senza umanità.
C'è solo bisogno di tenerezza e attesa dell'altra vita.
Non è un nostro diritto?
Ho sentito tutto.
Ero lì.
Le lamentele delle persone intimidite dalla natura dei dottori, dal presunto potere e fascino dei camici bianchi..ma siamo noi a pagare i loro stipendi?
E allora, cari medici, fuori le palle e urlate a grande voce il disagio, ne va della vostra coscienza e della dignità dei pazienti.
Siate medici....o dimettetevi.
Un piccolo favore che accompagna il nostro saluto...
Ci salutate il Primario Di Michele....quando lo vedete?
Grazie.
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