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Le ore contate di Cretola & Catarra

di Giancarlo Falconi
25 minuti

Immagino i militari della Guardia di Finanza con le scrivanie piene dei documenti di Teramo Lavoro di Pisolo. Immagino il loro nuovo inno, il gingle di "Ti piace vincere facile". Immagino le contabilità, i versi separati tra il fondo sociale europeo e tutto il resto, fa provincia di Teramo. Attendo con ansia la fine del loro lavoro. Un finale a sorpresa? No, un finale conosciuto, che mi ricorda amici come il Faggiano e il Gavioli, due  epici personaggi ospiti di Teramo, che mi mancano come a Topolino, macchia nera e Gambadilegno. Scrondolo è convinto che nulla di illegale è stato fatto. Io sono con lui. La colpa è della cattiva Guardia di Finanza, dei 14 esposti e mancia. Cattivi, cattivi, cattivi. Mammolo nel frattempo non commenta e all'anagrafe risulta essere un Cucciolo.  Il presidente Catarra non ha ancora compreso, quale scure sta per cadere sul suo attento controllo della situazione.
Nel frattempo avrà la compiacenza di rispondere ai quattro dell'Ave Maria del Fli, Rabuffo, Lattanzi, Maria Cristina Marroni e Fantauzzi, così per educazione istituzionale.

Ecco i punti di criticità, certamente molto parziali e lacunosi, sui quali il Fli,  chiede risposte esaustive al Presidente della Provincia Valter CATARRA:

1.    Cretarola afferma: "Ho un regolare contratto di collaborazione professionale (non lavoro subordinato) il cui costo è esclusivamente riferito alle attività di coordinamento progettuale delle attività connesse al Settore Lavoro e rendicontato regolarmente con risorse del Fondo Sociale Europeo, avendo un Curriculum con oltre 10 anni di esperienza specifica". Se tutto ciò fosse vero, potrebbe spiegarci come mai Cretarola si sia fatto registrare con un nome non rintracciabile come Cretola? Potrebbe mostrarci il contratto a suo tempo debitamente sottoscritto e protocollato, e cioè prima del 5 settembre 2010, data dell'asserito inizio del rapporto? Nel contratto viene stabilito esattamente il compenso? Nel curriculum di Cretarola è presente almeno una laurea? Perchè si è fatto qualificare come Addetto ai servizi di segreteria?
2.    Cretarola sostiene che "Negli anni scorsi incarichi simili nella stessa Provincia sono stati retribuiti in misura anche pari al doppio di quanto percepito da me". In primo luogo potrebbe definitivamente chiarire a quanto ammontano le erogazioni effettuate all'addetto di segreteria Cretola? È vero che corrisponderebbero ad € 42.000 netti? È vero che la dottoressa che svolgeva l'incarico di coordinatore di progetto fino alla creazione della società Teramo Lavoro fosse assunta come funzionario a tempo determinato part-time? E se si, quanto effettivamente percepiva? La stessa dottoressa ha presentato domanda per continuare a svolgere il medesimo ruolo? E se si, è stata scartata dall'Amministratore unico che ha giudicato migliore il proprio curriculum o è stata nominata apposita commissione esaminatrice?
3.    Il contratto di collaborazione di Cretarola si asserisce sia regolarissimo, riferito alle soglie fissate dalla normativa vigente sul Fondo Sociale nazionale e regionale e approvato dal socio proprietario. Potrebbe mostrarci gli atti di approvazione del contratto da parte del socio proprietario? E la comunicazione del contratto di coordinatore di progetto che, certamente, sarà stata effettuata al dirigente del Settore Lavoro?
4.    Supponiamo che il solerte Cretarola, con riferimento al suo contratto da Addetto ai servizi di segreteria, abbia tempestivamente effettuato (cioè prima del 5 settembre 2010) le comunicazioni previste dall'art. 2391 del codice civile, sia a Lei Presidente in qualità di socio unico della società, sia al Collegio dei Revisori dei Conti della Provincia stessa. Se così fosse ci piacerebbe poterne avere copia.
5.    Cretarola, con riferimento al fatto che la comunicazione concernente la sua autoassunzione sia stata effettuata in data 9 novembre 2011, dice testualmente: "La comunicazione posticipata del contratto (per cui è prevista semplicemente una minima sanzione non a carico della società)"; ebbene, chi pagherà tale sanzione?
6.    Cretarola afferma: "La facile, e del tutto inutile, ironia sulle presunta “assunzione” come “addetto ai servizi di segreteria” (locuzione non corrispondente a quanto comunicato dalla società) deriva dai meccanismi “automatici” del sistema di comunicazione obbligatoria informatica del Ministero del Lavoro, che invito gli “ironici” ad approfondire". Ci fa sapere come mai ogni altro tipo di contratto trova la sua specifica qualifica e quello di Cretarola invece no?
7.    Visto che la Provincia dovrà comunque pagare Cretarola per le prestazioni da Amministratore unico, Le sembra opportuno – a prescindere dalla legittimità dell'ulteriore contratto – avere affidato un altro incarico al medesimo soggetto, peraltro gravante sui fondi europei con i quali si pagano i dipendenti? E questo incarico, si ribadisce, è stato previamente autorizzato con atti formali?
8.    Presidente CATARRA, Lei sostiene che: "per quanto riguarda la presunta incompatibilità fra la figura di amministratore delegato e di collaboratore o dipendente della stessa società, la questione è stata ampiamente sviscerata sotto il profilo giuridico e amministrativo con numerosi pareri che confortano le nostre scelte". Bene, potrebbe mostrarci questi pareri? Non vorremmo sembrare pignoli, ma ci sentiamo di poter escludere tale asserita compatibilità.
9.    Presidente CATARRA, Lei afferma che si alzi "un polverone su questioni formali e marginali attaccando un’esperienza che, concretamente, ha salvato un centinaio di posti di lavoro". Errato: i lavoratori già presenti in Provincia all'atto della costituzione di Teramo Lavoro ed ancora in servizio sono 70, gli altri circa 40 li ha assunti l'Amministrazione Catarra. Ora, potrebbe spiegarci come mai ha assunto ulteriori 40 dipendenti amministrativi? E come mai nessun operaio e nessun cantoniere come aveva promesso che fosse necessario? Ed infine come mai fra questi ultimi 40 rientrano esponenti del suo partito, il PDL?
10.    Sono state a suo tempo regolarmente protocollate le domande pervenute all’esito dell’unico Avviso pubblico di selezione della società Teramo Lavoro, avente scadenza 16 settembre 2010? Se così non fosse, a tacer d’altro, emergerebbe la possibilità di assumere anche soggetti che al tempo non presentarono la domanda, con ciò violando plurime disposizioni. E fra le domande pervenute c’era anche quella dello stesso Cretarola da coordinatore di progetto? Se no, come ha fatto ad autoassumersi? E se si, chi ha operato la valutazione comparativa?
11.    Gentile Presidente, Lei sostiene che "Venanzo Cretarola trae il suo compenso dall’attività professionale che svolge per i progetti del Fondo sociale europeo. Non è certo un mistero e sicuramente non è una scoperta: lo abbiamo detto noi". Ci farebbe sapere in quale occasione lo ha detto?
12.    Anche Lei, Presidente, asserisce che la funzione di Cretarola da coordinatore di progetto "prima della costituzione di Teramo Lavoro, veniva assolta da un altro collaboratore a contratto che per anni ha percepito circa 5 mila euro al mese: molto meno di Cretarola". A noi risulta invece che negli ultimi 3/4 anni quell'incarico sia stato svolto da una professionista inquadrata come funzionario e pagata come tale (peraltro in regime di part-time a 18 ore settimanali), quindi meno di 1.000 euro al mese. Potrebbe farci vedere tutti i contratti concernenti l'incarico specifico?
13.    Gentile Presidente, come Lei certamente saprà, il D.L. n. 112/2008, all'Art. 18 comma 2, in materia di reclutamento del personale delle società pubbliche, prescrive che "Le società a partecipazione pubblica totale o di controllo adottano, con propri provvedimenti, criteri e modalità per il reclutamento del personale e per il conferimento degli incarichi nel rispetto dei principi, anche di derivazione comunitaria, di trasparenza, pubblicità e imparzialità". Potremmo prendere visione di tali criteri e modalità adottati?
14.    Inoltre, il comma 2-bis del medesimo Art. 18 del citato D.L. n. 112/2008, prescrive anche che "Le disposizioni che stabiliscono, a carico delle amministrazioni [pubbliche], divieti o limitazioni alle assunzioni di personale si applicano, in relazione al regime previsto per l’amministrazione controllante, anche alle società a partecipazione pubblica locale totale o di controllo (...) che svolgano funzioni volte a soddisfare esigenze di interesse generale aventi carattere non industriale né commerciale, ovvero che svolgano attività nei confronti della pubblica amministrazione a supporto di funzioni amministrative di natura pubblicistica (...). Le predette società adeguano inoltre le proprie politiche di personale alle disposizioni vigenti per le amministrazioni controllanti in materia di contenimento degli oneri contrattuali e delle altre voci di natura retributiva o indennitaria e per consulenze. Con decreto (...) sono definite le modalità e la modulistica per l’assoggettamento al patto di stabilità interno delle società a partecipazione pubblica locale totale o di controllo (...) che svolgano funzioni volte a soddisfare esigenze di interesse generale aventi carattere non industriale né commerciale, ovvero che svolgano attività nei confronti della pubblica amministrazione a supporto di funzioni amministrative di natura pubblicistica". Tali disposizioni sono state osservate? E, in particolare, se è vero che già nel conto consuntivo approvato nel maggio del corrente anno i revisori dei conti attestavano il superamento dei limiti di legge per le spese di personale, potrebbe dirci come mai sembrerebbero essere state autorizzate a partire da quella data almeno ulteriori 10 assunzioni presso Teramo Lavoro?
15.    Ed ancora. L'Art. 46 del citato D.L. n. 112/2008, rubricato "Riduzione delle collaborazioni e consulenze nella pubblica amministrazione", al comma 1 come è noto prevede che "Per esigenze cui non possono far fronte con personale in servizio, le amministrazioni pubbliche possono conferire incarichi individuali, con contratti di lavoro autonomo, di natura occasionale o coordinata e continuativa, ad esperti di particolare e comprovata specializzazione anche universitaria, in presenza dei seguenti presupposti di legittimità: a) l'oggetto della prestazione deve corrispondere alle competenze attribuite dall'ordinamento all'amministrazione conferente, ad obiettivi e progetti specifici e determinati e deve risultare coerente con le esigenze di funzionalità dell'amministrazione conferente; b) l'amministrazione deve avere preliminarmente accertato l'impossibilità oggettiva di utilizzare le risorse umane disponibili al suo interno; c) la prestazione deve essere di natura temporanea e altamente qualificata; d) devono essere preventivamente determinati durata, luogo, oggetto e compenso della collaborazione. Si prescinde dal requisito della comprovata specializzazione universitaria in caso di stipulazione di contratti d'opera per attività che debbano essere svolte da professionisti iscritti in ordini o albi o con soggetti che operino nel campo dell'arte, dello spettacolo o dei mestieri artigianali, ferma restando la necessità di accertare la maturata esperienza nel settore. Il ricorso a contratti di collaborazione coordinata e continuativa per lo svolgimento di funzioni ordinarie o l'utilizzo dei collaboratori come lavoratori subordinati è causa di responsabilità amministrativa per il dirigente che ha stipulato i contratti". A tale riguardo, gentile Presidente, potrebbe chiarirci se tutte le prescrizioni di legge siano state rispettate? In particolare circa l'incarico di collaborazione di che trattasi, che si asserisce regolarissimo, è stata comprovata la specializzazione universitaria? È stata previamente accertata l'impossibilità oggettiva di utilizzare le risorse umane disponibili all'interno dell'Amministrazione provinciale? Sono stati predeterminati durata, luogo, oggetto e compenso della collaborazione?
16.    Il successivo comma 3 dello stesso art. 46 del citato D.L. n. 112/2008, poi, prescrive altresì che "Con il regolamento di cui all'articolo 89 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, sono fissati, in conformità a quanto stabilito dalle disposizioni vigenti, i limiti, i criteri e le modalità per l'affidamento di incarichi di collaborazione autonoma, che si applicano a tutte le tipologie di prestazioni. La violazione delle disposizioni regolamentari richiamate costituisce illecito disciplinare e determina responsabilità erariale. Il limite massimo della spesa annua per incarichi di collaborazione è fissato nel bilancio preventivo degli enti territoriali". Anche riguardo a tali disposizioni, tutto si è svolto in conformità alla legge ed al vigente Regolamento sull'ordinamento degli Uffici e dei Servizi? Chiediamo lumi in merito.
17.    Presidente CATARRA, Cretarola è stato (o lo è ancora) l'amministratore della ditta municipalizzata "Poseidon" del Comune di Nettuno. Ebbene, sulla rete si può leggere questo: "tra i nove nuovi assunti, guarda un pò, ci sono parenti stretti di impiegati, consiglieri e dirigenti comunali, nello specifico ex moglie, ex cognata e testimone di nozze di Faraone, oltre ad altri amici e parenti dello staff comunale, due della ex "Nettuno Servizi". "Una casualità" - ha giustificato Cretarola. Insomma, nulla di nuovo. Chi può si sistema i suoi". Niente da dichiarare circa i nominativi assunti da Teramo Lavoro?
18.    Inoltre, sempre sulla rete, si leggono altri inquietanti e recentissimi articoli come ad esempio il seguente, titolato “Teramo Lavoro chiama Nettuno Poseidon risponde”, nei quali si avanzano pesanti accuse nei confronti del sig. Cretarola. Lei, Presidente, ne è al corrente? Ha chiesto spiegazioni all’interessato? Eccone uno stralcio: “490 mila euro pagati dal Comune alla Poseidon per nove dipendenti dell’Ufficio Tributi. 54 mila euro l’uno. Ma costano solo 18 mila euro circa. Dove finiscono questi quattrini? Intanto Cretarola irrompe in Commissione affari Generali e minaccia denunce contro i consiglieri Turano e Capolei. Perché parliamo dei verbali della Commissione Vigilanza della provincia di Teramo, dove Cretarola ha messo in piedi una società in house come Poseidon? Perché i problemi sono gli stessi, le accuse le stesse. Ma ci sono anche indicatori interessanti riferiti alla quota Iva delle fatture sul personale. Procediamo con ordine. E’ con incredibile stupore che torniamo ad occuparci del potentissimo signore e padrone della Poseidon che qualche giorno fa, irrompe nel bel mezzo della Commissione Affari Generali presieduta dal consigliere Burrini e con il solito tono arrogante, dichiara che sarà costretto a denunciare i consiglieri Turano e Capolei, perché erano gli unici che avrebbero potuto passarmi gli atti pubblicati, relativi ai dipendenti della Poseidon. Dice che sarebbero atti “segretati” eppoi lancia anatemi contro di me che inorridiscono il consigliere Leli il quale chiede di verbalizzare tutto. Sarebbero accuse infamanti pesanti, tali, che Burrini vorrebbe evitare di verbalizzare, ma Leli non demorde e tutto va agli atti. Che Cretarola fosse un violento ed in qualche modo pericoloso lo si legge dalle cronache di Teramo, dove una maggioranza alla Provincia di Centro destra, avrebbe permesso al boiardo di mettere su lo stesso identico giochetto che ha messo in piedi a Nettuno con una giunta di centro sinistra. (…) L’aggressione, dunque, è una tecnica e gli riesce anche bene, visto che dei consiglieri di opposizione di Nettuno ne fa carta straccia. Eppure c’hanno provato. Turano si è presentato alla Poseidon per chiedere gli atti, ha minacciato il ricorso ai Carabinieri, ma lui sembra non filarseli di pezza, come si dice da queste parti. Però non riesce a mandar giù la mia insolenza, la lesa maestà ed il mio ardire di raccontarla tutta per intero la favoletta della truffa targata Poseidon. Ecco Cretarola, ora ha le carte in regola per potermi denunciare. Ho scritto truffa. E sa perché è una truffa, oltre che un imbroglio ed un grave illecito amministrativo? Sa perché lei può fare il padrone a Nettuno? Perché in quel covo di pirati, c’è il peccato originale degli illeciti commessi da tutti gli amministratori pubblici che c’hanno infilato i parenti. E lei li tiene tutti in pugno. I nostri giovani disoccupati sappiano ad esempio, che è stato costituito l’ufficio Tributi, dove sono stati assunti nove dipendenti, di cui tre parenti stretti del Direttore Generale da cui dipende direttamente Cretarola. Qui non c’è bisogno della laurea in legge, per sapere che questo è reato. Ma non è tutto. Nove persone, dice il contratto, costano alla comunità nettunese, 490 mila euro l’anno, ovvero 54 mila euro a persona. Tra questi, tanti, non superano uno stipendio mensile di 800 euro, che, tredicesima compresa, ammonta a 10.400 euro, aggiunti all’assurdo di pagare anche l’va al 21%, 2.184 euro, siamo a 12584 euro. Se a questa somma aggiungiamo anche il 36% di contributi, arriviamo a 17.114 euro. Orbene, qualcuno potrebbe spiegarci la ragione per cui il Comune paga 54 mila euro a dipendente pari a 4.153 euro al mese a dipendente, che significa una differenza di 36.886 euro che in un anno la Poseidon si mette in tasca dal lavoro dei dipendenti? Cosa ne fa di questi soldi? E mica finisce lì. Ogni settore della pubblica amministrazione è invasa di poseidini sottopagati con richieste di pagamento raddoppiate, rispetto ai costi reali. Appare evidente che la questione Poseidon è la chiave di lettura di un sistema di caporalato che vede implicate altre realtà. Tra queste si è scatenata una vera e propria guerriglia del precario, finalizzata non solo a dispensare lavoro sottopagato, di comodo e clientelare, ma soprattutto un business di cui si ignora l’esatta dimensione. Nel calderone, si dice, non ci sono solo i precari di Cretarola, ma nuovi precari figli e parenti di dipendenti che tentano di sottrarre manodopera alla Poseidon. Parliamo di queste fatturazioni, partendo proprio da rapporto Poseidon-Comune che ad una prima lettura degli atti non sembra essere regolato da alcun “movente” appaltistico che dovrebbe determinare un reddito della Poseidon. Nella lettura delle convenzioni, infatti, si fa riferimento ai compiti della società in house ma non è in essere alcun contratto che stabilisca se Poseidon debba o meno fare utili da questa attività. Per logica ragione, essendo questa una società di proprietà pubblica, la sua funzione non può determinare utile d’impresa. Se questo è un punto indiscutibile, ciò vuol dire che il costo del dipendente è formato dalla paga base espressa in busta, dagli oneri contributivi e dal costo dell’Iva che resta pur sempre un’anomalia se è vero che il costo lavoro aumenta del 21%. Ma questo rappresenta solo la punta dell’iceberg dei presunti illeciti. A conti fatti, quindi, il Comune dovrebbe liquidare a Poseidon, importi corrispondenti al reale costo del lavoro. Perché invece accade che dalle fatture risultano costi raddoppiati? Nelle precedenti edizioni pubblicammo la determina di una dipendente del’Ufficio tecnico per il pagamento del suo compenso annuo pari a 47 mila euro. A conti fatti, rilevammo che, detratto ogni onere e gli importi netti pari a 1200 euro al mese in busta, il Comune pagava una cifra annua maggiorata di circa 20 mila euro per una sola dipendente, che a ben guadare corrisponde più o meno agli importi pagati per i nove dipendenti dell’Ufficio Tributi”. Ce n’è abbastanza per sperare che sia tutto falso, ma sarà necessario che Lei Presidente, nella Sua qualità di socio unico di Teramo Lavoro, chiarisca ogni questione prima ed a prescindere dalla Magistratura, che pure farà il suo corso, tutelando l’interesse pubblico, l’imparzialità e il buon andamento della Pubblica Amministrazione.
19.    Cretarola afferma: "Ho concordato con il socio Presidente della Provincia di essere “valutato” prima di stabilire l’indennità di carica: sono abituato così, basta chiedere in giro". Ma a chi dobbiamo chiedere? Al Comune di Nettuno? E soprattutto: da chi è stato valutato prima che si autoliquidasse i compensi relativi all'incarico di Addetto ai servizi di segreteria?
20.    Presidente, è a conoscenza del fatto che Cretarola, in qualità di Presidente del Consorzio Lavorabile de L'Aquila, è stato accusato dal sindacato UGL nel luglio 2011 di sottopagare, sfruttare e vessare 250 lavoratori, molti dei quali peraltro disabili?
21.    Presidente, saprebbe dirci come mai Cretarola non è più amministratore di Capitale Lavoro S.p.A. della Provincia di Roma?
22.    Con specifico riferimento, poi, alla recente riorganizzazione amministrativa dell'intera Provincia, sorgono ulteriori dubbi circa il considerevole depotenziamento del Settore Lavoro. In particolare, nonostante il complessivo numero di contratti di Posizione Organizzativa e di Alta Professionalità sia rimasto invariato nel totale (erano e restano 47), risulterebbe che ben 4 Posizioni Organizzative siano venute meno proprio nel Settore Lavoro. Potrebbe spiegarci questa anomalia? E come mai, unitamente alla scomparsa dalla pianta organica di tali Posizioni Organizzative, due ex titolari di tali qualifiche sono stati addirittura trasferiti ad altro Settore? E nello specifico anche l'ex titolare della P.O. concernente il servizio di ispezione e vigilanza (anche presso la società Teramo Lavoro)? E come mai questi ed altri dipendenti, nonchè l'ex Dirigente del Settore Lavoro, sono stati destinatari dell'avvio di appositi procedimenti disciplinari? Forse gli esiti delle ispezioni presso Teramo Lavoro non hanno sortito i risultati che ci si attendeva? E come mai tanta fretta nel trasferire il Dirigente ed il personale del nucleo ispettivo interno, forse si approssimava il termine per la rendicontazione alla Regione delle spese effettuate con i fondi europei? Gentile Presidente, potrebbe sciogliere tutti questi dubbi che hanno prodotto altrettante ombre su di Lei e sulla sua Giunta, prima che si renda necessario dover chiedere quantomeno le dimissioni dell'Assessore provinciale al Lavoro, Avv. Eva Guardiani? Non Le sembri esagerata una tale ipotesi, perchè il sospetto che si stia procedendo a smobilitare un Settore che ha rappresentato il fiore all'occhiello a livello nazionale dei servizi all'impiego, un Settore che faceva fino ad alcuni anni or sono un'ottima attività di formazione, ad oggi scomparsa, un Settore che sembrerebbe commissariato dal sig. Cretola o Cretarola, è un sospetto pesantemente fondato.
23.    Riteniamo offensivo che chi invoca lo scrupoloso rispetto della legalità si veda accusato di sollevare "un polverone su questioni formali e marginali" e di concentrare l’attenzione "su cavilli procedurali inesistenti". Per quanto sopra rappresentato e richiesto non possiamo accettare tali giudizi, che respingiamo ai mittenti, almeno fino a quando ogni responsabilità al riguardo non venga definitivamente chiarita.
24.    Lei, signor Presidente, si ritiene esente da qualsiasi responsabilità in merito all’intera vicenda? Crede davvero che tutto si sia svolto nella piena trasparenza e regolarità? O verrà a ricordarci il sempreverde pseudo machiavellico motto “il fine giustifica i mezzi” che ogni volta vediamo fare capolino fra le Sue dichiarazioni pubbliche? La diffidiamo sin d’ora dal ricorrere a questi mezzucci, che sarebbero l’ammissione di una gestione quantomeno illegittima della società Teramo Lavoro. Al contempo La invitiamo a non fare confusione fra la gestione della società ed i suoi dipendenti e collaboratori, che non hanno colpe in merito.
Restiamo nella fiduciosa attesa che tutti i dubbi e le domande sopra esposti vengano puntualmente ed esaustivamente chiariti sebbene, ci si perdonerà, ad oggi ci sembra di poter dire che la Provincia abbia quantomeno provocato un pasticcio ed omesso di applicare rigore e trasparenza nella gestione delle questioni emerse, cosa che non ha mancato di suscitare preoccupazione anche fra numerosi consiglieri provinciali di maggioranza (Micheli, Tracanna, Di Bonaventura), i quali hanno affidato alla stampa la divulgazione dei loro legittimi dubbi.


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Grande!......
Punto n. 9) Perchè alcuni ex dipendenti della Provincia non sono stati convocati neppure al colloquio di selezione, pur avendo inviato il curriculum nei termini previsti dall'apposito Avviso pubblico? Perchè alcuni ex dipendenti della Provincia dopo aver sostenuto il colloquio di selezione non sono stati richiamati ed al loro posto sono stati collocati neo-laureati senza esperienza? .....Quale comparazione di curricula?! Perchè alcuni ex dipendenti della Provincia, dopo aver sostenuto il colloquio di selezione, sono stati assunti part-time per una manciata di mesi e poi licenziati dopo aver contestato delle irregolarità nella stipula dei contratti stessi? Rispondendo al buon Di Bonaventura, che altrove dichiara provocatoriamente che forse sarebbe il caso di liquidare Teramo Lavoro, suggerisco di procedere davvero in tal senso, ma al più presto! "Così dopo si tornerà a parlare delle persone e dei servizi che l'ente deve assicurare ai cittadini". Iniziando da concorsi, o selezioni che dir si voglia, A PORTE APERTE, IN CUI SI VALUTI IL MERITO DI QUESTE PERSONE E NON L'APPARTENENZA POLITICA. Allora, campioni della "meritocrazia".... ci state?! Intanto a me e a molti altri (dipendenti compresi) avete rovinato la vita... Grazie eh!!
Questa volta sarà qualcun'altro e non io a scoppiare e se questi andranno tutti a casa io scoppierò dalla gioia però prima voglio vedere Giancarlo Falconi vincere il PULIZER... BRAVO GIANCA'
Guardate questo signore di notaresco come ha ridotto la provincia! Ma il suo compagno di merende proprio questo doveva tirare fuori dal cilindro?! Come ha fatto ad individuarlo? Vi assicuro che non era facile.....
... si "mormora" di una fusione tra Teramo Lavoro e Abruzzo Engineering, una volta uscita di scena la Selex di Finmeccanica...
Punto n. 10) E per completezza di cronaca: "(...) “L'unica riorganizzazione possibile, ad oggi, è la seguente: ridurre l'Ente a tre Settori: Viabilità ed Edilizia scolastica, Lavoro e Formazione professionale, terzo Settore calderone nel quale accorpare tutte le funzioni ed i servizi residui, così da facilitare la devoluzione delle strutture e delle competenze nei dipartimenti regionali di destinazione all'esito della cancellazione delle Province. Inoltre bisognerà che qualcuno si incarichi di comunicare che, con una pletora di 360 dipendenti a tempo indeterminato, l'Ente non può presentarsi obeso al proprio funerale e perciò SI DOVRA' GIOCOFORZA MANDARE A CASA i 110 dipendenti di Teramo Lavoro srl. Di Giacinto si premura sempre di segnalare che l'Ente ha risparmiato un milione e seicentomila euro sul costo del personale, ma non dice mai che ne spende due milioni e mezzo per Teramo Lavoro (...)". Così M. Cristina Marroni - Vice coordinatore provinciale del FLI - La Città Quotidiano del 02/09/2011. http://www.lacittaquotidiano.it/?p=2196 E M. Cristina Marroni, oggi, ai microfoni di TV6: "Chiudere Teramo lavoro? Una cinica provocazione (...). I precari devono essere salvaguardati sopra ogni cosa". http://www.youtube.com/watch?v=qfr62EFHteM Vedere per credere. Ma non pensate a male. Non siate cinici. Qui interessa solo il ripristino della legalità, sia chiaro, non si sta facendo politica sulla pelle dei precari... Questo è un raro e fulgido esempio di battaglia condotta all'insegna della coerenza politica, sublimi sofismi e FLIniana arte; sì, quella del voltafaccia.
Mi sorge ...una domanda.. alla luce dei fatti accaduti riferiti alla Teramo lavoro.(spero anche a voi) chi è l'uomo Ombra che ha catapultato ilsig. Cretolo/Cretarola, nella ns. città?chi azzecca il quesito vince un soggiorno gratis a Nettuno ...magari in compagnia di un ns. Sen. della Repubblica...inoltrate le vs. risposte corredate di curriculum e avrete l'accesso alle porte delle " FONDAZIONI .................TAN PARADISO x tutti!!!
Gentile "Futuro Libertà & Incoerenza..sulla pelle dei precari ", intanto la ringrazio per la puntuale attenzione, che mi lusinga. Debbo però contraddirla, conosco questo giochino del copia e incolla, tendente in maniera mistificatoria ad attribuire incoerenze che non esistono, se solo si leggessero integralmente i comunicati e si vedessero integralmente le dichiarazioni e le interviste televisive. Come si evince chiaramente dall'analisi completa del brano citato, espunto da un mio comunicato dell'01.09.2011, replicato dall'Assessore Di Giacinto e controreplicato dalla sottoscritta in data 02.09.2011 (ritrascrivo tutti e tre in calce al presente commento a beneficio suo e di chi voglia approfondire), in realtà mi riferivo al fatto che l'assessore mentiva quando dichiarava che si stesse risparmiando sul personale e che si stavano affamando e sottopagando i precari storici dell'Ente con contratti incongruenti ed umilianti. Di fatto poi è seguito un imbarazzante silenzio della Provincia che dura tuttora, a conferma della veridicità di quanto segnalato. Inoltre sottolineavo come l'assunzione di ulteriori nuovi 40 dipendenti (affermazione non smentibile nè mai smentita con documenti ufficiali) sviliva i professionalizzati precari storici mettendoli sullo stesso livello dei nuovi entrati, dei quali non vi era nè vi è alcun bisogno, semmai vi era bisogno di cantonieri e precari (mai assunti nemmeno in una sola unità). In aggiunta, bisogna pure sottolineare come, se l'Amministrazione avesse voluto stabilizzare i precari storici, ben avrebbe potuto procedere a stabilizzazioni ad 8 ore, cosa che i sindacati ed i lavoratori stessi avevano proposto. Ma sappiamo com'è andata. Oggi, come avevo previsto, siamo alla vigilia della abolizione delle Province, se si fosse scelto per la stabilizzazione i precari sarebbero dipendenti e continuerebbero ad esserlo, invece bisogna sperare che la legge regionale li salvi inserendoli in Abruzzo Engineering o con altre eventuali norme di salvaguardia. Ma gli autori del papocchio sono Catarra e soci, FLI ha solo denunciato irregolarità ed illegittimità in perfetta coerenza con i principi di legalità che sono stati plurimamente calpestati, tanto che mai siamo stati smentiti con documenti ufficiali, che ancora aspettiamo e continuiamo imperterriti a chiedere a nome di tutti i cittadini. Quindi, per concludere, RIBADISCO COME LA SCRIVENTE NON ABBIA MAI PRONUNCIATO UNA SOLA PAROLA CONTRO I 70 PRECARI STORICI, CHE HANNO SUPERATO PIù DI UN CONCORSO PUBBLICO PER LAVORARE IN PROVINCIA, A DIFFERENZA DEI 40 ASSUNTI DA CATARRA CHE NON HANNO SUPERATO ALCUNA SELEZIONE. LA DIFFERENZA MI SEMBRA SOSTANZIALE, NON CREDE? Grazie comunque per avermi offerto l'opportunità di fornire puntuali chiarimenti. Ecco i tre documenti integrali citati: 1) CALCEDONIO NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE Le favole dell'Assessore provinciale al Personale, Davide Calcedonio Di Giacinto, sono così stucchevoli da non essere più credibili nemmeno per i bambini cui sono destinate. Mi riferisco alla tristemente nota ristrutturazione dell'Ente, che avrebbe dovuto vedere la luce nel luglio 2009, ma che rimase da subito chiusa nei cassetti per via del ricorso elettorale intentato dal Presidente uscente Ernino D'Agostino, scusa grazie alla quale l'intera Giunta provinciale è rimasta inerte su tutto per ben tre mesi, salvo percepire i relativi stipendi. Dall'ottobre 2009 la favola della riorganizzazione viene narrata nei corridoi, nelle segreterie di partito e sui giornali, ma mai che riesca a vedere la luce (al contrario di quella del Comune che fu effettivamente approvata proprio nell'ottobre 2009). Frattanto che gli amministratori provinciali si divertivano al gioco dell'oca, facendo un passo avanti e due indietro senza mai arrivare al traguardo, è cambiato il mondo: informiamo l'Assessore Di Giacinto che nella manovra finanziaria in discussione in Parlamento il Governo si è impegnato formalmente e finanziariamente ad abolire le Province nel corso di questa Legislatura. Pertanto, quell'aborto di ristrutturazione approvato provvisoriamente dalla Giunta provinciale, che altro non è se non il restyling della precedente struttura che in nulla innova e funzionalizza l'Ente, ma serve solo a prendere atto dei pensionamenti intervenuti in questi anni, non serve oramai a niente. Carta straccia. Quello che Catarra ed i sindacati devono fare è prendere atto della morte annunciata e prepararsi allo scioglimento. L'unica riorganizzazione possibile, ad oggi, è la seguente: ridurre l'Ente a tre Settori: Viabilità ed Edilizia scolastica, Lavoro e Formazione professionale, terzo Settore calderone nel quale accorpare tutte le funzioni ed i servizi residui, così da facilitare la devoluzione delle strutture e delle competenze nei dipartimenti regionali di destinazione all'esito della cancellazione delle Province. Inoltre bisognerà che qualcuno si incarichi di comunicare che, con una pletora di 360 dipendenti a tempo indeterminato, l'Ente non può presentarsi obeso al proprio funerale e perciò si dovrà giocoforza mandare a casa i 110 dipendenti di Teramo Lavoro srl. Di Giacinto si premura sempre di segnalare che l'Ente ha risparmiato un milione e seicentomila euro sul costo del personale, ma non dice mai che ne spende due milioni e mezzo per Teramo Lavoro e che tutti i risparmi derivano solo e soltanto da pensionamenti non rimpiazzati nè rimpiazzabili per legge. Quindi, ed invitiamo l'Assessore a smentirci, l'incidenza della Giunta sui risparmi ottenuti è pari allo zero, anzi, la Giunta ha avallato l'assunzione di almeno una trentina di dipendenti nuovi presso Teramo Lavoro fra il 2010 ed il 2011, la cui necessità e professionalità è tutta da dimostrare. FLI invita caldamente tutti i sindacati a prendere atto della situazione economico-politica e a chiedere il ritiro della ridicola bozza di ristrutturazione in discussione, giunta fuori tempo massimo ed oramai visibilmente stonata con i tempi che ci apprestiamo a vivere. Sotto altro aspetto, un Ente che - per bocca del proprio Assessore ai Lavori Pubblici Elicio Romandini - dichiara che senza l'elemosina del Governo non ha in cassa neanche 2/3 milioni di euro per garantire i collegamenti fra la Val Vibrata, le zone interne e Teramo (collegamenti danneggiati dall'alluvione di marzo), a fronte di una spesa di decine di milioni in stipendi per buona parte esuberanti rispetto alle reali necessità, è un Ente che è bene che venga eliminato quanto prima. Stare ogni giorno a disquisire sul risparmio o meno di qualche euro per la presenza di 47 Posizioni Organizzative, che ovviamente non si intendono tagliare benchè smaccatamente eccedenti rispetto elle effettive esigenze organizzative (in Comune ce ne sono 23, meno della metà, a fronte del doppio dei servizi gestiti), è come pettinare le bambole mentre l'uragano è fuori dalla finestra. Speriamo che Catarra e soci se ne avvedano prima di venirne travolti. Maria Cristina MARRONI – Vice Coordinatore provinciale del FLI di Teramo 2) LA REPLICA DEL’ASSESSORE DAVIDE CALCEDONIO DI GIACINTO. “Il comunicato del vicecoordinatore del FLI, Maria Cristina Marroni, segna un passaggio, brutale e preoccupante, dello stile politico. Mi auguro che la sua rappresenti un’uscita estemporanea e personale dettata da informazioni errate, altrimenti, per la prima volta una formazione politica, arriva a chiedere il licenziamento di 110 persone - già minate da una decennale condizione di precarietà determinata dalla scellerata gestione del passato – assurgendosi addirittura a giudice delle loro capacità arrivando a definirli, sommariamente e lapidariamente, lavoratori la “cui necessità e professionalità è tutta da dimostrare”. Mai si era visto una cosa simile se non nei processi di piazza il cui ricordo suscita orrore. Sarei curioso di sapere su quali dati la signora Marroni basa le sue considerazioni, queste si fantasiose, visto che quelli cui fa riferimento e che io ho citato, sono incontestabili e provengono dai bilanci dell’ente. Quella di diminuire il numero dirigenti è stata una scelta, attuata, di questa amministrazione che ha comportato una riduzione della spesa di 1 milione e 600 mila euro. Per quanto riguarda Teramo Lavoro ci sono le cifre del bilancio e queste parlano chiaro: basta confrontare le somme degli esercizi precedenti alla costituzione della società in house per rendersi conto che a parità di numero di lavoratori, e a servizi invariati, i costi sono ben inferiori. La signora Marroni sbaglia anche a far di conto: se Teramo Lavoro ha 110 dipendenti e il 90% di essi ha precedenti esperienze a vario titolo con la Provincia dove sono “quella trentina di dipendenti nuovi”? Privo di ogni riferimento logico, funzionale e amministrativo poi il suggerimento di ridurre l’ente a tre Settori: Viabilità ed Edilizia scolastica, Lavoro e Formazione professionale, ed un terzo Settore calderone nel quale accorpare tutte le funzioni ed i servizi residui”. Quanto alla soppressione delle Province è davvero argomento serio e con serietà andrebbe trattato come stanno facendo costituzionalisti ed esperti. Noi non siamo affatto convinti che la soppressione delle Province risolverà i problemi del Paese ma non è questa né la sede, né il modo, né l’interlocutore per un confronto che pure abbiamo già aperto. Nel frattempo, però, cara Marroni, comprenderà che la Provincia deve continuare a lavorare, noi dobbiamo continuare a lavorare, i dipendenti devono continuare a lavorare e non per portare a casa le prebende ma semplicemente per continuare ad erogare quei servizi cui quotidianamente ricorrono i cittadini. Infine, se mi è consentito, non si può non sottolineare che tono e contenuti della vicecoordinatrice del Fli hanno poco a che vedere con la dialettica politica: dalle sue parole traspaiono un livore e una personalizzazione che mal si conciliano con il ruolo che ricopre”. 3) CONTROREPLICA DEL FLI A DI GIACINTO La risposta piccata dell'Assessore provinciale Di Giacinto al circostanziato comunicato del FLI di Teramo aggrava la posizione dell’Ente e svela la malafede dell’Assessore, che è l'unico in questa vicenda ad essere davvero inadatto al ruolo che riveste e non la sottoscritta, che ha prove documentali da vendere per suffragare le proprie affermazioni, parla a nome del partito che rappresenta e giammai in modo estemporaneo come il gentile assessore vorrebbe insinuare (per cui sarò lieta di soddisfare la curiosità di Calcedonio – che ritiene le mie considerazioni “fantasiose” e le mie informazioni “errate” – con gli atti in mio possesso). Infatti, nel merito, nessuna scelta di diminuzione del numero dei dirigenti è stata mai fatta dalla Provincia, si è solo stati ad assistere al collocamento a riposo volontario per raggiunti limiti di servizio e/o di età (non certo ordinato da Di Giacinto) dei seguenti dirigenti: Direttore Francesco Grue, Arch. Francesco Antonelli; Ing. Ferdinando Di Sanza; Ing. Domenico Di Giovannantonio, Ing. Agreppino Valente, oltre alla mobilità volontaria del dirigente della polizia provinciale dott.ssa Nadia Carletti. Inoltre sono andati parimenti in pensione numerosi altri dipendenti, tutti non rimpiazzabili per evidenti divieti normativi. Ogni affermazione difforme non corrisponde al vero. Quanto all’asserzione secondo la quale la società in house Teramo Lavoro sarebbe più economica dei precedenti assunti a tempo determinato, tanto che “a parità di numero di lavoratori, e a servizi invariati, i costi sono ben inferiori”, la cosa è ovvia poiché prima i dipendenti precari avevano il contratto degli enti locali, dopo la nascita di Teramo Lavoro moltissime professionalità sono state umiliate sia con contratti inconferenti rispetto ai ruoli svolti, sia con una riduzione consistente degli stipendi precedentemente percepiti. Circa la “trentina di dipendenti nuovi” Di Giacinto mente sapendo di mentire, poiché coloro che avevano un contratto di lavoro precario di qualunque specie prima della Giunta Catarra sono esattamente 70 persone (queste si estremamente professionalizzate e da salvaguardare), va da sé che gli altri 40 nuovi contratti stipulati da Teramo Lavoro (110 meno 70) non possono che essere riferiti a soggetti neoassunti e, quindi, il numero da me ipotizzato era sbagliato per difetto e - se l’Assessore non è stato informato - sarà mia cura consegnare l’elenco nominativo di tutti i nuovi dipendenti affinché possa avere contezza della sua stessa delega al Personale. Lungi dalle intenzioni del Partito che rappresento la volontà di strumentalizzare lavoratori che invece l'Assessore usa come scudo di difesa senza averne per nulla a cuore le sorti, visto che quando i sindacati (soprattutto la UIL) hanno fatto carte false per farli assumere, la Giunta provinciale ha sempre risposto picche, salvo poi procedere ad assumere 40 nuovi soggetti che, ripeto, mai avevano avuto nessun contratto di lavoro con la Provincia, in tal modo facendo perdere diritti acquisiti a dipendenti che lavoravano da 10 anni nell'Ente ed equiparandoli ai nuovi arrivati, per i quali ultimi si ribadisce la necessità di verificare le cogenti esigenze che hanno condotto all'assunzione (oltre alle particolari professionalità dei neoassunti di cui l'Ente fosse mai sprovvisto). Quanto poi alla proposta di ridurre l’Ente a soli tre Settori, la stessa non viene confutata nel merito, né è possibile comprendere in altro modo quali sarebbero questi servizi che la Provincia debba continuare ad erogare se il primo dei quali, la viabilità, è in ginocchio (come da certificazione televisiva dell’Assessore Romandini) e ci apprestiamo ad un autunno nel quale i collegamenti fra la Val Vibrata e Teramo sono a rischio chiusura con gli enormi disagi che potrebbero derivarne. In politica, caro Di Giacinto, non devono esistere né livore né la personalizzazione dello scontro (come lei asserisce nuovamente sbagliando), dovrebbe solo esistere l’interesse dei cittadini che non può certo essere difeso da chi mente loro in maniera premeditata (o colpevolmente disinformata). Maria Cristina MARRONI – Vice Coordinatore del FLI di Teramo
L'opposizione purtroppo in Abruzzo come del resto in Italia non si oppone, Peccato però che non c'e un vero movimento civile. Penso che con questi personaggi dalla provincia alla regione ne vedremo delle belle. Non sentono secondo la terra tremare ?
24 bis...Nella conferenza stampa del comitato provinciale teramano di FLI del 29.11.2011 venivano comunicati dati sensibili estrapolati dal sistema informativo telematico dei Centri per l'Impiego relativi ad un'assunzione effettuata presso la Teramo Lavoro srl in data 9 novembre, con menzione di nome, cognome e mansioni dell'assunto. Il comitato provinciale teramano di FLI ha prodotto regolare domanda di accesso agli atti secondo quanto previsto dal D.Lgs. 196/2003 relativo al trattamento dei dati personali da parte di terzi? Il comitato provinciale teramano di FLI è in grado di produrre copia dell'autorizzazione di accesso agli atti relativo ai dati sopraricordati, e relativa notifica al controinteressato, secondo quanto previsto dal succitato decreto? Risponde a verità che la vice coordinatrice del comitato provinciale teramano di FLI è sposata con un dipendente dell'Amministrazione Provinciale? E' dunque plausibile ritenere che la vice coordinatrice del comitato provinciale teramano di FLI disponga di un canale informativo, per così dire...preferenziale per avere accesso a dati in modo, per così dire....alternativo alla normale procedura di legge che ogni singolo deve seguire per avere accesso a dati sensibili? Risponde a verità che il partito FLI non abbia alcun rappresentante eletto all'interno del Consiglio Provinciale? E' dunque plausibile ritenere che l'azione del comitato provinciale teramano di FLI nei confronti della Teramo Lavoro srl risponda ad esigenze di visibilità politica generale poco o nulla connesse con le esigenze di buon andamento della macchina amministrativa? Ringrazio anticipatamente per la compiacenza che il comitato provinciale teramano di FLI avrà di risponedere a questa mia.
Bingo! Marco sei un fuoriclasse!!! ti vogliamo rappresentante sindacale Te Lavoro subito!!
Gentile Marco, La accontento subito: quando si verta nella elargizione di soldi pubblici, tutti i cittadini hanno il diritto di accedere alle informazioni e di chiedere conto della legittimità di tali elargizioni, di conseguenza ogni diritto alla privacy cede dinanzi a tale preminente interesse pubblico. Quanto all'autorizzazione al trattamento dei dati personali, è stata rilasciata lo stesso 29.11.2011 dal diretto interessato Cretola (alias Cretarola) ai microfoni di TV6, confermando integralmente quanto FLI aveva denunciato. Ecco il link dell'autorizzazione: http://www.youtube.com/watch?v=KP2WfSYEeL4. Quanto al buon anadamento della macchina amministrativa, gli interventi del FLI sono appunto volti al ripristino della legalità violata, ogni altro fine è da escludere. Circa mio marito, prima di parlarne a sproposito, si prenda almeno un paio di lauree... Au revoir.
Noto con piacere che quando si vanno a toccare nervi scoperti il richiamo a numeri, leggi e decreti, così ben presente nell'eneco delle 24 domande proposte, va a farsi benedire per lasciare spazio al politichese e alla cortina fumogena che tanto si rimprovera agli altri. Trovo quanto meno bizzarro che di fronte al chiarimento richiesto circa la procedura seguita per avere un accesso a dati sensibili secondo quanto previsto dalla legge, mi si risponda che l'accesso è stato dato nel momento in cui il diretto interessato ha confermato quanto illegalmente estorto da una banca dati del sistema informativo lavoro della Provincia di Teramo. Quindi l'accesso alla banca dati del Sistema Informativo Lavoro dei Centri per l'Impiego, al quale si può accedere solo con una precisa username e una password, sarebbe avvenuto in base a cosa? alla vaporosa e fumosa necessità di chiedere conto della legittimità di elargizioni di soldi pubblici? Per cui le vengo di nuovo a domandare, visto che non ho ottenuto risposta ma solo fumose e imbarazzanti scuse: lei è oppure no sposata con un dipendente della Provincia di Teramo? Come ha avuto accesso alla banca dati del Sistema Informativo Lavoro? E' in grado di dimostrare in modo inoppugnabile che l'accesso alla banca dati sia avvenuto secondo quanto previsto dalla legge e che quindi i dati sensibili in suo possesso non siano stati acquisiti in modo illegale (anzi per parafrasare la domanda nr. 15 'A tale riguardo, gentile signora, potrebbe chiarirci se tutte le prescrizioni di legge siano state rispettate nella procedura di accesso agli atti del Sistema Informativo Lavoro della Provincia di Teramo')? E' in grado di dimostrare in modo inoppugnabile che la sua relazione coniugale con un dipendente della Provincia di Teramo non l'abbia in alcuno modo favorita nell'acquisizione di questi dati? Non credo di avere bisogno di due lauree per chiederle ragione di quest'ultimo aspetto....
Forse anche lei dovrebbe prendersene almeno un'altra, visto che una sola non le è bastata per evitare costrutti che violentano la lingua italiana del tipo "quando si verta nella elargizione ecc..". Per il resto ha ragione Marco,per gli atti della P.A. ci vuole richiesta di accesso scritta e motivata,soprattutto quando questi includano dati potenzialmente lesivi del diritto di terzi alla riservatezza..ce l'ha o no? Ps ahi ahi Marco,dal tono delle risposte si evince che sei riuscito ad innervosire tutta la famigliola...
Nessun nervosismo ragazzi, ne ho masticati di pivelli come "Marco" e "Affari di famiglia". Sono lieta del vostro persistente interesse, ed è mio dovere fornire esaustiva risposta: non vorrei che qualcuno pensasse che la sottoscritta abbia qualcosa da nascondere, Voi invece credo abbiate vergogna di far sapere come vi chiamate. In primo luogo, dato che la scrivente insegna Latino ed Italiano nei Licei, diffido chiunque dal darmi lezioncine che fanno fare brutta figura solo a chi le scrive: vada a studiarsi la coniugazione del verbo vertere, poi torni che La interrogo. In secondo luogo, nel merito, ribadisco come i dipendenti pubblici abbiano l'obbligo di portare un cartellino identificativo e la P.A. abbia l'obbligo di pubblicare ogni determinazione che produca anche solo un euro di spesa. Non essendoci quindi alcun dato sensibile fra le denunce sporte dal mio partito, non vi è ragione alcuna per parlare di dati illegalmente estorti. Ciò che Voi, torbidi mistificatori che tramate nell'ombra, cercate di fare è di concentrare l'attenzione sul dito che indica la luna e non sulla luna stessa, dove sono da tempo al lavoro Guardia di Finanza e Procura della Repubblica. Io non fornisco imbarazzanti scuse, è vero il contrario: sono Cretarola (o Cretola) e Catarra a fornire spiegazioni imbarazzate, ragione per cui abbiamo dovuto continuare a chiedere chiarimenti e documenti che ad oggi ancora non vengono forniti ai cittadini. Infine, sono felicemente coniugata con un dipendente della Provincia di Teramo ma, come saprà, questo non costituisce impedimento alcuno all'esercizio dei miei diritti politici, a maggior ragione per il fatto che la sottoscritta si è candidata alle scorse elezioni provinciali e che i miei 1.731 elettori richiedono che io vigili sui loro soldi. Non ho certo bisogno di mio marito per lucrare qualche notizia, poichè ho decine di amici in Provincia, in Comune ed in Regione, coltivati negli anni, che vengono spontaneamente a segnalare a me le storture di cui sono testimoni poichè mi reputano onesta ed hanno fiducia nella mia rettitudine. Si riaccomodi quando vuole, se ha bisogno di ulteriori chiarimenti, e continui a seguire il FLI con l'attenzione che ha dimostrato. A presto.
Comunque siamo al paradosso: le qui presenti truppe catarrate, scese in campo in grande (?!) spolvero ai primi scricchiolii delle seggiole così duramente (!!) conquistate, invece di dare risposte, accusano chi ha posto domande giuste e sacrosante!!! Forse il vostro padrone non vi ha informati che sono state fatte ECCOME delle regolari richieste di accesso agli atti da alcuni "interessati", ovvero "tutti i soggetti privati, compresi quelli portatori di interessi pubblici o diffusi, che abbiano un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è chiesto l'accesso" (art. 22, comma 1, lett. b - L. 241/90 e s.m. e i.). Tali richieste di accesso sono state però diniegate sia dalla Provincia sia da Teramo Lavoro senza giustificato motivo..... e anche di questo si sta occupando la Giustizia. Quindi di cosa stiamo parlando? Per completezza, giova ricordare come sia stata tacitata la stessa ispezione interna (prevista dal disciplinare procedurale sull'utilizzo dei Fondi FSE), che è tenuta a vigilare su QUALUNQUE utilizzo di fondi POR (su come, dove, da chi e con chi sono stati spesi), e che quindi a maggior ragione DOVEVA verificare la corretta gestione dei milioni di euro trasferiti a Teramo Lavoro. Risultato: ispezione insabbiata, procedimenti disciplinari a tutti i componenti, trasferimenti punitivi degli stessi in altri settori. Allora, per la serie "evviva la trasparenza"..........dobbiamo dedurre che questi atti siano coperti da segreto di Stato - una delle poche fattispecie per cui il diritto di accesso è escluso?!?! (art. 24, comma 1, lett. a - L. 241/90 e s.m. e i.). Forza truppe catarrate, inventatevi qualcos'altro!!!!!!
Ecco i rinforziii!! peccato viaggino sulle lunghezze dei neutrini. La questione richiedeva quantomeno l'attivazione dei neutroni... Da te, e non dalla Marroni, si apprende finalmente, cortese Neutrina, che le regolari richieste di accesso agli atti da parte degli interessati, in quanto portatori di interessi diffusi (ai sensi della 241 che citi), sono state prodotte. Bene! Allora nessuna difficoltà alla loro esibizione pubblica, visto che la questione è stata pubblicamente sollevata. Confidiamo che il FLI provinciale le produrrà nella sua prossima conferenza stampa, insieme al nome del responsabile del procedimento amministrativo regolarmente istruito - che tu assicuri esserci -, che deve aver evaso la richiesta di accesso con il rilascio della relativa documentazione. Senti scricchiolii di seggiole? speriamo non sia la tua, per manifesta ignoranza della legge e incompetenza... Per tua sfortuna io non faccio parte delle "truppe catarrate", ma di quella categoria di persone abituate a ragionare non con la pancia o i neutrini, ma con una massa cerebrale evidentemente un po' più corposa della tua. Au revoir
Noto con vivo ...piacere che per...qualcuno il problema è diventato "l'accesso agli atti" e non gli eventuali illeciti e prevaricazioni commessi dai Catarrini& Cretolini..questo modo di difendere la Kattiva politica e di spargere veleno sulle persone oneste oggi non è più premiante cari ex padroni del vapore. Questo modo di interpretare la politica vi pone inevitabilmente fuori dal contesto storico e sociale di ciò che sta accadendo in Italia e tra la gente,fareste più bella figura a stare a casa in dignitoso silenzio.
Uh quanto livore..... premetto che non conosco la dott.ssa Marroni, ma credo che non abbia bisogno di nessun "rinforzo"..... Per quanto riguarda te, autodefinitoti "massa cerebrale corposa", capisco che la mia velocità, superiore a quella della luce, possa averti confuso.. Puoi sempre chiedere lumi sull'esperimento alla tua (ex) ministra Gelmini, ma almeno leggi prima di rispondere! Puoi ben verificare che in precedenza ho scritto che le richieste di accesso agli atti sono state effettuate sì, ma DINIEGATE senza giustificato motivo. In un'ipotetica conferenza stampa potrebbero essere esibite queste richieste, certo.... ma dato che la nostra non è una battaglia né politica, né sindacale, ma di civiltà e giustizia, tali atti sono già stati esibiti nelle competenti sedi giudiziarie. La visita della GdF, del resto, ne è la prova più lampante. E, dato che questa faccenda dell'accesso agli atti è solo la punta dell'iceberg, aspettiamo.......... Intanto, à bientôt (che significa "a presto", MOLTO presto).
Signora, a me non interessa affatto sapere della sua professione, né del fatto che i dipendenti pubblici debbano portare il cartellino identificativo né tantomeno contesto che il suo matrimonio le porti nocumento all’esercizio dei suoi diritti politici (questa poi….). Le ho forse chiesto ragione e/o spiegazione di queste cose? No. Le ho chiesto e continuo a chiederle se lei ha rispettato tutte le norme previste dalla legge quando ha divulgato nella sua conferenza stampa dati sensibili quali sono nome, cognome, data di assunzione, qualifica di assunzione presenti in un database al quale si può accedere solo con delle precise credenziali. Lo ha fatto, si o no? Lei non ha presentato dati pubblici riguardanti determine di spesa, bensì dati tutelati dal diritto alla privacy sancito dal d.lg. 196/2003. Ne aveva titolo, per l’ennesima volta, si o no? Il politichese fritto e rifritto con il quale infarcisce le sue risposte può incantare altri, non me. Buon per lei che dispone di solide amicizie all’interno di Comune, Provincia e Regione, me ne compiaccio, ma questo non migliora la sua posizione: chi le ha segnalato l’assunzione di Cretola Venanzio con tale dovizia di particolari? E’ in grado di fare nomi, cognomi, produrre atti a sostegno della tesi che avesse titolo a divulgare determinate informazioni in una pubblica conferenza stampa? O l’anonimato contro il quale lei si scaglia con invettive da operetta ha valore nel caso dei suoi amici delatori? Signora, io non affermo che all’interno della Teramo Lavoro srl vada tutto bene, tutt’altro, io affermo un’altra cosa, in modo chiaro, limpido e preciso: le denunce sue e del suo partito non mirano affatto a tutelare il lavoro dei precari della società, bensì ad ottenere visibilità e pubblicità sulla pelle dei precari stessi. Le vostre denunce, ottenute con i soliti metodi del più vetero politichese che tutto può in barba alle norme di legge alle quali il singolo cittadino deve invece sottostare, servono solo a portare su lei e sul comitato provinciale teramano di Fli un’attenzione mediatica per la quale non esitate a passare sopra chiunque come un carrarmato. Tutto il resto è aria fritta, come il balbettante e sconclusionato politichese con il quale infioretta informazioni passatele da qualche oscuro galoppino. Marco di Paolo - Silvi Marina
Marco, lei continua a spargere odio/invidia contro due persone specifiche, Francia e Marroni, non citando mai i responsabili del partito, Lattanzi e Rabbuffo, quindi: 1) Lei ha un manifesto livore personale che nulla ha a che fare con la questione in essere, perchè se fosse un onesto cittadino avrebbe interesse che i soldi pubblici vengano spesi adeguatamente; 2)Se tanto le interessa la questione della privacy, faccia una regolare denuncia contro il responsabile del partito, il coordinatore provinciale; 3)Lei sembra il Berlusconi degli ultimi tempi, quando sul caso Ruby, continuava a dire che bisognasse ritoccare la legge sulle intercettazioni, tacendo sulla prostituzione minorile; 4)Fa proprio pena...
Io sono un malfidato e quindi mi sono posto una innocente domanda: perchè se tutto era così regolare (ma non ci credo) c'è stata questa difformità del dato anagrafico relativo al cognome? La risposta l'ho trovata calcolando il codice fiscale sia di un Cretarola che di un Cretola e dati a piacere, ma identici, per quanto riguarda il nome e gli altri dati necessari al calcolo, il risultato è stato disarmante: il codice fiscale è identico per entrambi, ed oggi le questioni fiscali e contributive prendono in considerazione questo codice che dovrebbe essere univoco: " Cretarola = CRT FNN 51A01 L103D, Cretola = CRT FNN 51A01 L103D). Una semplice domanda ai tanti difensori d'ufficio di Catarra & Cretarola/Cretola: non credete che sia evidente la volontà di nascondere qualcosa? Sono stucchevoli i richiami alla privacy i cittadini hanno il diritto di conoscere come i soldi delle proprie tasse vengano usati (o abusati?) da certe pubbliche amministrazioni! Oh privacy, privacy........ quanti delitti si cerca di coprire in tuo nome!
C'e' qualcosa che mi sfugge. Dov'e' il curriculum di Cretarola? Ho spulciato la rete in lungo e largo senza trovarlo. Qualcuno sa darmi lumi?