Bruno De Ruvo e Pasquale Di Ferdinando oltre a essere due amici sono anche due persone che rispettano l'ambiente e da sempre cercano di ricordare che tutto è in prestito.
Una questione di valori e di educazione alla vita.
Per la vita di tutti.
Quella grande quaercia sta morendo.
Il grido di allarme.
Ci scrive De Ruvo " .... credo che possa interessarti il destino della quercia che é sullo stradone all'inizio di via Flaviani.
La stiamo seguendo da tempo, una meravigliosa maestosità, ma l'altro giorno abbiamo notato una formazione fungina preoccupante per la salute della pianta.
Abbiamo raccolto e repertato il campione che adesso sarà sottoposto a studio microscopico per accertarne la specie ed eventualmente intervenire per cercare di sanarla.
Aspettiamo il verdetto, tieni conto che c'è di mezzo Annarosa Bernicchia, esperta internazionale di Aphyllophorales (i funghi e le croste del legno) che già si è espressa negativamente sulla sorte dell'albero.
Che cosa ha risposto la Prof.ssa Annarosa Bernicchia dell'Università di Bologna, esperta internazionale di Aohyllophorales?
"Bruno mi dispiace ma come ti avevo già detto, Inonotus dryadeus é una di quelle specie fungine che non perdona.
Dovrai segnalare la sua presenza alle persone competenti. Dovrebbe essere presente in Comune un Ufficio per il Verde Pubblico ma se non c'é dovrai informare il Funzionario che sovrintende alla sicurezza.
Dovranno fare delle prove di stabilità per vedere quanta parte del tessuto legnoso é stato invaso dal parassita e, in base a questi risultati, decidere se può essere mantenuta o se é necessario abbatterla.
Mi dispiace per la bellissima pianta ma......anche le piante vanno soggette a malattie".
Provate ad abbracciare un albero.
Provateci e sentirete la vita.
Teramo ha bisogno di un piano del verde e di quella coscienza ambientale che diventa coscienza umana.
Il lungo fiume, il boschetto di viale Cavour presentano lo stesso scenario.
Piante soffocate dall'edera che ne limita la resistenza meccanica.
I Platani di viale Bovio sono malati da tempo e insistono come pericolo per la sicurezza.
Aspettiamo...l'evitabile.
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Ed ora togliete la copertina dall'olimo di piazza Martiri ... chi sa cosa si sarà sviluppato lì sotto dopo anni !