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Il Cirsu continua a violare la parità di genere...

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Il Cda del Cirsu continua a sopravvivere nella palese violazione della legge sulla parità di genere.
Tre membri del Cda, tre mebri di genere maschile.
Si legge sul sito del Dipartimento per le Pari Opportunità " Due terzi circa dei consigli e più della metà dei collegi sindacali delle società controllate dalle Pubbliche Amministrazioni si sono adeguati al decreto “Quote di genere”, in vigore dallo scorso 12 febbraio 2013.
Questi i dati positivi dell’ampio monitoraggio, realizzato anche sulla base delle elaborazioni di Cerved PA, il portale di Cerved Group sulla Pubblica Amministrazione,che ha condotto il Dipartimento per le Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio a un anno dall’approvazione del decreto “Quote di genere” che attua la legge 120 del 2011 per cui le società pubbliche devono prevedere nei propri statuti che la nomina degli organi di amministrazione e di controllo (consigli di amministrazione e collegi sindacali) sia effettuata in modo da garantire al genere meno rappresentato almeno un terzo dei componenti di ciascun organo sociale.

In questo primo anno al Dipartimento per le Pari Opportunità sono pervenute 210 segnalazioni. Per 20 di queste sono state riscontrate violazioni della normativa sull’equilibrio di genere e sono stati avviati i relativi procedimenti amministrativi. Dodici società, dopo l’intervento di vigilanza, si sono adeguate alla legge, mentre per otto società il procedimento è ancora in corso. In particolare, per quattro società è stata emanata la seconda diffida e scaduti i termini, in caso di mancato adeguamento, si determinerà la decadenza degli organi.

In relazione alle risultanze del primo monitoraggio, i cui dati verranno integrati e ulteriormente validati singolarmente nei prossimi giorni, il Vice Ministro Maria Cecilia Guerra approverà a breve le linee di intervento di vigilanza per l’anno 2014 che sono in corso di elaborazione da parte del Dipartimento delle Pari Opportunità, coadiuvato dal gruppo di lavoro istituito nel 2013.

Dati positivi tranne nella Repubblica Indipendente di Grasciano.
Il Ministero interroga, intima e il Cirsu non risponde.
Gioca a nascondersi.
L'ottimo e rigoroso presidente Di Matteo starebbe suggerendo con una certa urgenza, le dimissioni da parte del consigliere di Notaresco, a quanto pare, per poter nominare una donna in quota tecnica.
In pole position una segretaria comunale.
I sindaci del Cirsu avrebbero invece intimato un passaggio in assemblea.
Noi rimaniamo in attesa del rispetto della legge.
Tutto qui.
Banale...ma legale. 

 

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