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San. Nicolò: Caro Sindaco, ho il cancro, vorrei morire a casa mia

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Cara Rosanna, grazie per il caffè, per l'ambo delle guance, per la confidenza, per l'affetto, per il tuo gonfiore, per i tuoi ricordi, per quel Gianni Chiodi che giocava con i calzoncini corti, per il sindaco Brucchi, che si sta impegnando a farti ritornare a casa, per Franco Fracassa che corre da un ufficio all'altro, per i medici che ti aiutano con la chemioterapia, per quel reparto che nessuno ci toccherà, promesso, per tuo marito ucciso da un tumore al polmone tanti anni fa, per il tuo cancro che si chiama melioma multiplo, per i quattro mesi di vita che ti avevano diagnosticato, ai tanti che noi ci racconteremo, al male fermo tra due vertebre, ai tuoi figli, alla lettera di tua figlia, a tuo figlio, ai tuoi nipoti, ai tuoi vicini speciali, a Ernino e la moglie, a Guido Campana che ti chiama mamma, agli amici del condominio Uliveto, al fatto che tra me e te parla il dolore, che conosciamo la lentezza di una flebo, che il destino ti rende invincibile, che il coraggio si chiama verità, che la denuncia è dei forti, che a fine Giugno termini di pagare la casa, che il tuo sogno, è viverci almeno un giorno da proprietaria.

Caro Sindaco Brucchi, Rosanna le chiede un miracolo politico. Una lotta contro il tempo, quello dei giusti. Tornare a casa sua.
Sentire l'eco dell'umana famiglia che traspira da quelle mura.
Guardare la ragione e l'orgoglio di una vita. La casa è per gli italiani che hanno costruito l'Italia, un punto d'arrivo.
La prova di una vita di lavoro. L'esistenza di un'impronta. La propria ombra.

Mia dolce dama Rosanna, era il 1969 e Massimo Ranieri cantava Rosse Rosse per te...."D'amore non si muore ma chi si sente solo non sa vivere piu' con l'ultima speranza stasera ho comprato rose rosse per te la strada dei ricordi e' sempre la piu' lunga amore sai perche' nel cuore del mio cuore non ho altro che te..."

 

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Commenti

Se voi conosceste Giancarlo è proprio come scrive. Un eterno Pierrot. Mi sono fatta l'ennesima pianta. Bene come cominciare la giornata. Cara Signora Rosanna, un abbraccio forte da chi la comprende e come Giancarlo conosce il dolore e il silenzio. Tutto passa e la sua forza è l'ennesimo buono esempio di una città dormiente, lassista e lecchina. Non siamo tutti così. Teramo quella verrà, è diversa. Teramo è lei, dolce e romantica. Teramo è forte. Teramo sa rischiare. Grazie di cuore.
Le tue parole commuovono,toccano il cuore,fanno riflettere ma soprattutto fanno apprezzare il valore della solidarieta'.Grande gesto d'amore.
Caro Giancarlo, mi permetto di utilizzare questo spazio per abbracciare forte l'amica Rosanna perchè il suo sorriso dolce e affabile è sempre presente nel mio cuore. Ricordo il giorno della promozione del Teramo in Seconda Divisione: lei era lì, ad Atessa, con le amiche di sempre a gridare al mondo la sua passione per lo sport cittadino. Forza Rosanna, gioca questa partita così importante con la vita con quella forza d'animo che ti ha sempre reso unica! Con affetto, Luigiaurelio
La signora Rosanna, un altro piccolo grande eroe del quotidiano lottare, che abbiamo conosciuto tramite i due punti. Un augurio e un incitamento , ma non ce n'e' bisogno, la vita e gli eventi l'hanno resa forte, nonostante tutto. Non ho capito quel "conosciamo la lentezza di una flebo". Solo chi ha subito la chemioterapia puo' conoscerla o immaginarla, credo.
"La vita e' bruciare sempre di eterna passione" La signora Rosanna sa di cosa parlo. E' molto più' della forza. E' quella cosa che emerge nel momento in cui lottiamo credendo in noi stessi. Si sprigiona nel momento in cui ci ascoltiamo facendo partire questa incessante passione che ci traina senza se e senza ma. Al signor Giancarlo, che ritrovo con piacere, chiedo di averne sempre più' per le vicende che siano raccontate con il cuore. Ecco a cosa mi riferivo quando mi sono permessa di esprimere con semplici parole, circa un mese fa, l'opinione su un suo articolo. Le persone sono la cosa più' importante! In tempi cosi' frenetici, carichi di preoccupazioni e incertezze. La mano che scrive non e' più' la mia ma quella di mio figlio a cui chiedo di dedicarle le ultime parole di questa lunga notte. Sono lieta di averla conosciuta oggi Giancarlo. Zoe Portolano