Caro Direttore Generale Rolleri, ieri un nipote ha denunciato la nostra ASL.
Il nostro ospedale.
Vuole sapere il motivo?
Sua zia è malata di cancro.
Metastasi al cervello.
Non è questa la ragione, ovviamente.
Ieri nella tarda mattinata, si è ritrovata senza sensi.
Una donna sola.
..non proprio sola perchè ha dei nipoti figli.
Ieri mattina di corsa al pronto soccorso.
Il suo e il nostro Pronto Soccorso.
Le ripeto il quadro clinico, metastasi al cervello, senza sensi, rinvenuta di colpo ha iniziato un lento e costante lamento, aveva dolore, aveva anche la febbre.
Indovini?
La prego, indovini il codice del Pronto Soccorso assegnato dall’infermiera di turno.
...lei che ha promesso ricoveri brevi.
Codice verde….si, codice verde… con un fare tra il supponente e il frettoloso.
Che bisogna fare per avere un codice giallo, morire?
Forti proteste, chiamata al 113 (nel pomeriggio non c'è il posto di Polizia in Ospedale) e il verde si trasforma in giallo.
Il miracolo dei colori.
La signora è stata ricoverata verso le 18.
Cinque ore dopo.
Perchè?
Ora si trova in gravissime condizioni....come da quadro clinico.
Una questione di tempi, dicono.
Nell’attesa della visita e del ricovero abbiamo assistito alla nascita dell’albero di Natale.
Mentre la signora era in barella di lamento c’era chi rendeva omaggio allo spirito natalizio.
Addobbava di cure e parole.
Educando.
“Spostiamoci dalla porta altrimenti i teramani dicono che non facciamo un cazzo” frase sentita da diversi testimoni.
La gentile infermiera.
Tutti in silenzio perchè chi sta male ha paura di non essere visitato.
Ha paura di essere visitato male.
Ha paura di dover aspettare ancora delle ore.
Lei è appena arrivato, dott. Rolleri, mi piacerebbe che il mio cancro non mi portasse via in questo modo, in questo pronto soccorso, con questo pronto soccorso.
Mi piacerebbe essere accolto nel mio ospedale con un sorriso e forse anche con una carezza.
Conosce la bellezza di una carezza?
Ti scalda il volto.
Un’infermiera, un infermiere dovrebbero avere il talento della carezza e del sorriso.
Leggera e forte.
Caldo e sincero.
Quando si muore con un fare gentile, ci si lascia andare con la giusta lacrima.
Il giusto rispetto verso la vita e la morte.
I genitori, un amore, il mistero, il tutto, il niente...noi.
Un'infermiera dovrebbe saper prendere l’impronta del viso.
L’Avviso del sorriso.
Umanità.
Questa volta è giusto dire " Cazzo, un pò di umanità".
Una missione.
Lo sa?
La signora non ha figli e non ha un marito.
I nipoti l’adorano e l’accompagnano nel suo lungo viaggio.
Volevano evitarle quel lamento.
Si ha il diritto alla medicina del dolore?
Si ha diritto a non soffrire?
Si ha il diritto a delle scuse?
Vero?
Le faccio i complimenti per l’albero….era verde...come il codice del Cancro.
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Commenti
Caro Geronimo sono purtroppo queste immagini che entrano e spezzano di dolore, purtroppo.
Tu mi comprenderai con lo stesso affetto con cui ti ho letto e apprezzato.
Grazie.