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UniTe: Si dimette dal Cda il Prof. Francesco Benigno. Incompatibile?

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Un piccolo promemoria istituzionale.
Universitario.
Un pò allo stile del selfie.
Potrebbe diventare un corso a Scienza della Comunicazione.
Il Post-it.
Ricordo alla direttrice Orfeo che dall'ultima riorganizzazione, visto la sua EP al personale, è responsabile nella valutazione delle incompatibilità.
Il Rettore D'Amico è da aspettativa?
Aspetta?
Per una risposa ci vorranno nove mesi o siamo in grado di rispondere alle eventuali domande del MEF?
Il 19 Giugno scrivevamo " Francesco Benigno è Presidente della Fondazione e anche presente nel cda dell'Università ( membro designato dal Senato accademico).
Come è possibile visto che la Fondazione è un ente controllato al 100% dall'Università?
Controllore e controllato?

La novità?

Il Prof. Benigno non compare più tra i membri del Cda.
Come mai?
Ha compreso di essere incompatibile?
L'ispezione del Mef ha indicato la giusta strada?
Vi aiuto a controllare...
Home-page / Ateneo in alto a dx / Ateneo a sin. 1) organi di Ateneo / 4) consiglio di amministrazione / VIDEATA CON IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE...
www.unite.it/UniTE/Engine/RAServePG.php/P/25531UTE0604

Il Professore Benigno si sarebbe dimesso da membro del cda per motivi di studio ma molti ritengono fondamentale l'ispezione del Mef, ministero economia e finanze che avrebbe sottolineato l'incompatibilità tra il ruolo di Presidente della Fondazione e membro del consiglio di amministrazione.
Il Professore Benigno avrebbe dichiarato di essere disponibile a restituire anche i gettoni di presenza ma il punto è un atro, non avrebbe potuto partecipare a prendere quelle decisioni nei diversi cda.
Dopo la spontanea rinuncia da parte del Prof. Benigno i finanziamenti alla Fondazione da parte dell'Ateneo sono continuati attraverso diversi verbali di assemblea.
Delibere.
www.unite.it/UniTE/Engine/RAServeFile.php/f/operazionetrasparenza/delibere_CdA_22_ottobre.pdf

La sintesi?
Il verbale del collegio dei revisori dei conti.
Il punto 13.il collegio ritiene meritevole di grande attenzione la situazione patrimoniale della fondazione che evidenzia il progressivo rapido esaurimento del capitale a seguito delle perdite accumulate negli anni. Una situazione che, oltre a proporre rischi di ricadute finanziarie negative sull’Ateneo, pregiudica in prospettiva il perseguimento degli scopi sociali dell’ente”.
www.unite.it/UniTE/Engine/RAServeFile.php/f/revisoriconti/Relazione_ex_art._2%2C_comma_5_del_D.M._1.09.2009_n._90___anno_2014.pdf

...e non finisce qui...la verità è incompatibile con la realtà...
 

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Commenti

Con tutto il rispetto, che noia sta moltitudine di articoli sputtananti l’Università di Teramo ed il suo Rettore… Non portano a nulla se non a causare indignazione nella gente per i presunti benefici di cui gode la classe dirigente, in aggiunta a quella provata per tante altre situazioni obiettivamente più significative alle quali si è costretti ad assistere quotidianamente nella nostra società. Qualcuno davvero crede che gli articoli del caro e stimato (senza ironia) Giancarlo Falconi, siano in grado di scoperchiare clamorosamente qualche “Vaso di Pandora” lassù in quel di Colleparco? Suvvia… E’ abbastanza pretenzioso voler mettere a credere che l’Ateneo teramano sia un covo di lestofanti, dove la scientifica disapplicazione delle normative vigenti è roba di ogni giorno. Così come è altrettanto ardito ipotizzare che D’Amico, la Orfeo ed altri soggetti ai vertici universitari, siano talmente sprovveduti da fregarsene altamente della violazione sistematica della Legge perchè in preda a smanie di potere. Capisco la denuncia o comunque il dato di cronaca fornito come spunto di riflessione per il componente della collettività, ma alla lunga teorizzare, teorizzare e soltanto teorizzare in termini pressochè monotematici non può che suscitare nei lettori più attenti il sospetto che si tratti di una condotta editoriale facente parte di un preciso disegno messo in atto per il raggiungimento di non meglio definiti scopi, sicuramente non inerenti questioni legate ad una più saggia gestione dell’Istituzione in questione. Sia ben chiaro, non ho mai messo in dubbio – e mai lo farò – la buona fede di Falconi, col quale pure (come noto) non sempre sono d’accordo. Però un po’ per istinto, un po’ per alcuni 2 + 2 che per me fanno indiscutibilmente 4, non posso fare a meno di dubitare – lo dico con altrettanta chiarezza – della reale genuinità degli intenti di quelle fonti che forniscono allo stesso Falconi notizie certamente documentate (almeno credo), ma interpretate ad immagine e somiglianza di chi ha una certa posizione nell’ambito dell’Università. Per carità, anche nel mio caso sempre di teoria si tratta. Ma allora, teorizzare per teorizzare, sia consentito ad un libero cittadino come me mettere nel calderone delle proprie valutazioni la circostanza – spesso sottaciuta – di un Luciano D’Amico che da quando è diventato Rettore, ha preteso che qualcuno facente parte del personale tecnico-amministrativo dell’Ateneo della nostra città iniziasse, finalmente, a galoppare. Confido che questa mia ultima considerazioni non smuova i nervi di chi ha sempre galoppato, non a caso ho scritto “QUALCUNO facente parte del personale tecnico-amministrativo…”. D’altronde non io, bensì chi l’Ateneo di Teramo lo frequenta abitualmente, attraverso commenti ad altri articoli riguardanti le “gesta” di D’Amico pubblicati su questo blog ha descritto – anche abbastanza dettagliatamente – alcuni casi di non perfetta e/o di non costante efficienza di chi nella medesima Università ricopre determinati ruoli. Le mie quasi certezze sopra esposte, rappresentano il motivo per il quale queste crociate anti-D’Amico ed anti-Università di Teramo in generale mi annoiano.

 Semplicemente fanno parte di un'inchiesta della magistratura teramana.
Caro Santacruz di più non posso scrivere  ma è tutta una matassa.
Mi dispiace averti annoiato ma c'è parecchia gente interessata e io ci leggo dei risvolti futuri molto interessanti.
Ho molta pazienza. 
Ne riparleremo. ( grazie per il rispetto)
 

Ah Santacrù invece i tuoi chilometrici commenti sono allegri e interessanti. Io ci lavoro all'UniTe. Mi hanno anche tagliato le ore. Ah Santacrù a noi ci piace leggere di che morte stiamo per morire. Purtroppo. Si vede che non sai ma la cosa più brutta e che scrivi senza sapere. Falconi per favore continua.
Mettiamo che il mio vicino costruisce una tettoia sul suo balcone ed io non gli dico niente per X anni, perché lui non protesta se io la notte tengo alto il volume della televisione. Poi questo vicino va via e casa sua la compra un altro, che denuncio per quella stessa tettoia dopo che lui ha scritto una lettera all’amministratore del condominio perché la notte vuole dormire, quindi pretende legittimamente che io guardi la televisione a volume normale. Bè… posso mai essere credibile se dico che la denuncia l’ho fatta perché la tettoia mi limita luci e vedute? E com’è… sta tettoia tutt’un tratto mi limita luci e vedute, dopo che negli X anni precedenti – quando c’era il vecchio vicino che mi faceva tenere alto il volume della televisione la notte – non mi limitava niente? No, ragionevolmente non posso essere credibile. Non posso esserlo persino – giusto per rendere ancor più chiara la metafora – se la tettoia è abusiva… Questo volevo dire.