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Il Guado di Carapollo ha la concessione idraulica di legge?

di Giancarlo Falconi
3 minuti

Abbiamo scritto molti articoli sul guado di Carapollo.
Vi ricordate?

"Un'opera costata ai cittadini di Teramo oltre 185 mila euro.
L'impresa edile che ha effettuato i lavori avrà sicuramente tutte le autorizzazioni per lavorare sull'alveo, altrimenti, chi doveva vigilare, potrà essere accusato di omessa vigilanza e omessa denuncia.
Sicuramente rispetterà il Testo Unico sulle Acque.
Sicuramente conoscerà il Regio Decreto del 25 Luglio 1904 numero 523.
Che cosa ne pensano i tecnici e che cosa hanno scritto nel 2009 al V settore della Provincia di Teramo?

"In caso di piena o morbida del fiume, chi percorre tali strade potrebbe infilarsi nelle acque senza accorgersene.
La fotografia soprastante si riferisce ad un attraversamento a raso eseguito con tanto di gettata di cemento sull’alveo e gard rail, nel comune di Teramo nei pressi del vecchio inceneritore. E’ possibile notare l’ostruzione a monte della sezione idraulica.
Il gard rail inoltre costituisce una trappola mortale per chi, inavvertitamente, dovesse incappare in automobile con la piena del fiume e spinto dalla corrente verso valle non riuscirebbe ad
aprire gli sportelli, poiché a mote avrebbe la resistenza della corrente del fiume e a valle il gard rail.
A peggiorare la situazione è il percorso stradale che arriva all’attraversamento a raso con una curva di 90 gradi e con un leggero rialzo legato all’attraversamento dell’argine, che anche in questo caso è stato tagliato.E’ chiaro che tali opere non devono esser consentite e al più presto vanno rimosse per essere sostituite con attraversamenti regolari, mentre da molti anni, come la fotografia aerea del 2006 dimostra ma anche da una foto aere del 1994 è visibile l’attraversamento a raso, sono presenti tali abusi e non si provvede alla loro rimozione".

L'importanza della concessione idraulica è stata ripresa da un articolo uscito sul Fatto Quotidiano a firma di Renzo Parodi "Quindici pagine che contengono una sentenza inappellabile. Nero su bianco il professor Alfonso Bellini, consulente del pm nell’inchiesta penale per l’alluvione del 2011 (sei morti, a giudizio l’ex sindaco Marta Vincenzi, l’ex assessore Scidone e tre dirigenti comunali) scrive che la copertura del torrente Bisagno, dalla stazione Brignole alla Foce, è fuorilegge. L’opera infatti non ha mai ricevuto la concessione idraulica che la legge prescrive per torrenti, rivi e corsi d’acqua. La revoca della concessione era stata notificata nel 2003 ma nessun ente l’ha mai presa in considerazione".

Ritorna il regio decreto " La sanzione prevista in casi come questo dal testo unico del 1904 è la demolizione d’ufficio dell’opera irregolare".
Senza tutte le autorizzazioni idrauliche si pongono le basi per le future tragedie.


Oggi il guado di Carapolloavrà molto probabilmente strascichi in tribunale.

In arrivo altri esposti alla Procura della Repubblica...

...e non finisce qui...

 

 

 

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