La realtà supera l'immaginazione e a volte la doppia.
Il Comune di Teramo finalmente ha compreso che per ottenere i soldi pubblici per la prevenzione, la manutenzione, l'emergenza, deve provvedere a fare un studio sullo stato dell'arte ( locuzione di origine anglosassone state of the art si intende il più alto livello di sviluppo o conoscenza finora raggiunto da una tecnologia o da un campo d'indagine scientifico, sinonimo di "all'avanguardia", "dell'ultima generazione", "eccellenza") per le situazioni di pericolo idrogeologiche e idrauliche.
La frana di Colleparco, per esempio, la verifica complessa di tutte quelle altre segnalazioni da giustificare, catalogare, archiviare, progettare per aggiornare la mappatura regionale.
Un lavoro in ritardo di almeno vent'anni mentre a Teramo si è costruito praticamente ovunque senza fare quell'attenta manutenzione dettata da un serio cronoprogramma.
Oggi è quel giorno.
Un'operazione a costo quasi zero.
Una sorta di rimborso spese per i sei tecnici.
Ingegneri, geometri, geologi e agronomi.
Indovinate?
Solo due tecnici sarebbero del comune di Teramo, il resto della Provincia tra cui Scerne di Pineto, Castilenti e Rocca Santa Maria.
Noti consocitori del comune teramano.
La seconda sorpresa?
La probabile nomina come agronomo dell'ex presidente del Ruzzo Carlo Ciapanna. Scelta effettuata dopo aver letto e visionato attentamente il curriculum.
Immaginiamo gli assessori Di Stefano e Di Giovangiacomo nell'attenta analisi dei curricula giunti dagli ordini professionali perchè ovviamente, ogni ordine professionale è stato avvertito, vero?
In sintesi il comune di Teramo nominerebbe tecnici fuori dalle mura cittadine come se non ci fossero nel nostro capoluogo ingegneri, geometri, geologi, agronomi validi o preparati.
Buono a sapersi.
Fate vobis...io non ho altre parole.
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