A Chieti vive, cresce e si alimenta un’eccellenza.
A Chieti batte un cuore grande, il cuore del Laboratorio di immagini termografiche, diretto dal professor Arcangelo Merla.
Uno scienziato che ha saputo unire la ricerca scientifica alla sfera emotiva, ottenendo risultati universalmente riconosciuti.
L’Abruzzo è soprattutto questo: una terra fatta di uomini di grande cuore, di grande ingegno, che sanno valorizzare la loro arte in silenzio ed in silenzio sanno farsi spazio tra i grandi.
Ed è proprio nella piccola Chieti, presso l’istituto di tecnologie biomediche avanzate (ITAB), che l’Abruzzo della ricerca, si trasforma da crisalide a farfalla e che affaccia al mondo la sua eccellenza.
Un po’ di storia…
La termografia è una tecnica di analisi non distruttiva che si basa sull'acquisizione di immagini nell'infrarosso, con cui si può mappare graficamente la temperatura di tutti i corpi, solidi, liquidi e persino tessuti biologici. E’ interessante sapere che, tutti gli oggetti ad una temperatura superiore allo zero assoluto emettono radiazioni nel campo della radiazione infrarossa e, con la termografia è possibile visualizzare i valori assoluti di temperatura degli oggetti e le sue variazioni, indipendentemente dall’aspetto che assumono osservandole con l’occhio umano.
Grazie all’aiuto delle termocamere, i raffinatissimi strumenti utilizzati per acquisire e registrare la distribuzione termica e la sua variazione in tempo reale, è possibile rilevare le radiazioni dello spettro elettromagnetico, misurando l’intensità di radiazione infrarossa, per poi successivamente ottenere un’immagine “colorata”, in cui ciascun colore comunica la temperatura che possiede il corpo in quel punto.
Gli usi biomedici dell’imaging termico (termografia medica classica) furono intuiti già alla fine degli anni ’60, se anche con risultati così scarsi e contraddittori che questa tecnica fu abbandonata negli anni ‘80.
Infatti, la termografia classica era solo qualitativa ed era imprecisa circa la distribuzione cutanea, a causa di una serie, non trascurabile ,di motivazioni strettamente tecniche.
Tuttavia, con il declino della termografia classica, emersero nuove generazioni di imaging termico, se anche prevalentemente focalizzate su applicazioni militari. Le termocamere, infatti, grazie ai microsensori speciali, erano e sono ancor più oggi, assai sensibili, capaci di rilevare, nell’arco di millisecondi, temperature nell’ordine del centesimo di grado e del millesimo di millimetro.
Tutti aspetti, che chiaramente facevano gola all’industria bellica, che le utilizzava per rilevare i nascondigli dei nemici o l’eventuale presenza di ordigni.
Oggi, con l’imaging termico, grazie agli enormi progressi condotti dalla tecnologia si può applicare l’indagine termografica al campo della biomedicina ed è possibile studiare in modo quantitativo e funzionale le proprietà termiche del corpo umano e del nostro sistema di controllo termico.
La novità promossa dal Nostro Lab: la ricerca sociologica senza contatto.
Nel mondo scientifico, molti ricercatori che si sono trovati a fronteggiare lo studio di aspetti neurovascolari legati all’analisi delle interazioni sociali tra esseri umani, si sono spesso imbattuti nei limiti nei comuni metodi adottati nelle neuroscienze. Infatti, il più delle volte, tali studiosi, son dovuti ricorrere all’utilizzo di elettrodi o di altri strumenti di misura che presupponevano un contatto diretto con la pelle del paziente, cosa questa che inevitabilmente andava ad interferire con il comportamento spontaneo del soggetto esaminato e finiva, prevedibilmente, con il falsare la misura finale.
Una soluzione a questo problema è stata apportata dalla tecnologia del thermal imaging, condotta, appunto, presso l’ITAB di Chieti.
La grande forza di questa tecnica è proprio quella di realizzare una misura, definita passiva e senza contatto, tale cioè, che lo strumento di misura o termocamera, posta ad una certa distanza dall’oggetto dell’analisi, registri la radiazione infrarossa emessa dal soggetto, evitandone il contatto con lo stesso e facendo in modo che esso non sia soggetto a radiazioni di alcun tipo. Questo permette, ai ricercatori, di ottenere informazioni in tempo reale sulla distribuzione di temperatura del corpo e di consentire ad esso di continuare a muoversi spontaneamente.
Si scrive termografia, si legge emozione.
La termografia è emozione. Il thermal imaging, come più volte ripetuto, permette di registrare la radiazione termica emessa spontaneamente dal corpo umano. Le reazioni del corpo e della mente sono perciò pure, “ecologiche” come le definisce il Prof. Merla e sono intimamente legate alla sfera delle emozioni. In sostanza la sensazione di empatia, che spesso viene a generarsi tra due soggetti è legata ad un comune codice neurale di percezioni dell’uno nei confronti dell’altro, è perciò possibile, spiega Merla che l’empatia conduca i soggetti coinvolti, ad un diretta condivisione di cambiamenti nella fisiologia del corpo.
Una chiara sintesi del Prof. Merla: “il thermal imaging, costituisce uno strumento eccellente per studiare i fondamenti neurobiologici delle interazioni sociali umane e la sua forza si erige sulla natura della misura libera da ogni contatto con il soggetto da misurare”.
Chiaramente … questo articolo costituisce solo una polvere di stelle sui numerosi studi condotti dal Laboratorio del Prof. Merla, che copre una vastissima area di interesse che và dall’analisi del comportamento del soggetto al volante di un’auto, all’indagine sull’interfaccia uomo-computer, alle nuove frontiere innovative nelle applicazioni biomedicali, quali la ricerca nel campo urologico e della fertilità, dalla immunologia alla dermatologia, dalla neuropsicologia all’ortodonzia.
E poi ancora … screening dell’ipertermia scrotale (con risvolti sulla fertilità maschile) fino allo studio dell’empatia madre-figlio nella condivisione degli stati emotivi… impossibile dimenticare la termografia mammaria che ricopre, un ruolo importante nella diagnosi del tumore della mammella. E’ fondamentale sottolineare che ad oggi, la termografia non costituisce una tecnica di diagnosi che può sostituirsi alla medicina è solo un importante supporto di indagine, con un grande potenziale futuribile!!
E’ necessario, inoltre ribadire che il metodo termografico trova attualmente, applicazione in svariati settori: dalla siderurgia all’ edilizia, dalla veterinaria all’ industria chimica, dai beni culturali all’aeronautica, dall’automotive alla protezione dell'ambiente.
…. ma di questo potrete avere saggio nel video proposto, che dimostra come… alle volte, sensazionali poteri cosmici sono racchiusi…in un minuscolo spazio vitale….
...Onore al laboratorio di immagini termografiche dell’Università degli Studi G. D’Annunzio Chieti-Pescara, esaltazione dell’emozione…espressione dell’Abruzzo nel mondo...per il mistero dell'amore bisogna ripassare e i dubbi di Keats superano ancora e per fortuna il tempo della scienza "
Dici di amarmi, ma con un sorriso freddo come un'alba di settembre. Mi sorridi, lo vedo, ma il tuo sorriso non mi scalda. Dici di volermi bene, ma il tuo bene non mi abbraccia. Invece questo vorrei da te, un'amore da poter infilare come un morbido, carezzevole, soffice maglione di lana. Ne sei capace!?... Oh, amami davvero!
Video:
http://ateneotv.unich.it/udaruslink.php?video=956
Reference
[ www.unich.it; http://www.dni.unich.it; www.flir.com; lis of publications of Arcangelo Merla; Università degli studi di Chieti Pescara]
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