L’Abruzzo è ottava.
Sette sono le meraviglie del mondo, ma la nostra regione, scardina la tradizione e si candida ad essere il fanalino di coda del treno delle meraviglie.
Insomma, tra la Piramide di Cheope e i giardini pensili di Babilonia ecco l’Abruzzo sventolare l’indice da pollice verde.
Veniamo dunque ai fatti.
Nel 2013 Fondazione Impresa ha elaborato uno specifico indicatore denominato Indice della Green Economy (IGE) per stilare una “classifica” che determinasse quanto performanti fossero le regioni italiane in termini di “economia verde”.
Scorrendo la classifica che, a detta di Fondazione Impresa, restituisce la fotografia di un’Italia nella quale le regioni meridionali ottengono piazzamenti prevalentemente peggiori, spicca il collocamento dell’Abruzzo all’ottavo posto, regalando alla regione una nota di profondo orgoglio.
Interessante è infatti notare che rispetto al 2012, la nostra virtuosa regione ha scalato ben (UDITE UDITE), 5 posizioni collocandosi meglio della Lombardia ( 13° posto).
Fermiamoci un attimo. Control Alt Canc. Rewind.
Ma cos’è Fondazione Impresa? Cosa rappresenta quest’indice?….e soprattutto cosa s’intende per Green Economy?
Si legge dal sito http://www.fondazioneimpresa.it/fondazione-impresa, che “Fondazione Impresa è stata istituita per colmare una grave lacuna della ricerca italiana, spesso indifferente alle problematiche e alle evoluzioni relative alla piccola impresa e alle categorie economiche.” Bene.
Approfondendo la lettura, si evince che quest’indice è frutto dell’incrocio di 21 indicatori di performance afferenti ai principali settori interessati dalla green economy; quindi energia, imprese, prodotti, agricoltura, turismo, edilizia, mobilità, rifiuti… e chi più ne ha più ne metta….
Cosa alquanto interessante è che, relativamente a questa denominazione, non esiste uno standard riconosciuto in modo univoco da organismi internazionali e cosa ancora più interessante è notare che gli indicatori di performance sono scelti in modo, mi permetto di azzardare, non puramente scientifico.
Facciamo un banale esempio, selezionando, a caso, tra i 21 indicatori, la “% di Km di coste non balneabili per inquinamento su km di coste totale”…. E le regioni ( e sono molte) che non sono provviste di coste, vengono penalizzate solo perché non hanno il mare? Dovrebbero sfidare madrenatura per essere più Green?
D’altra parte questo aspetto di fatto, non costituirebbe una criticità, se gli indicatori di performance godessero di differenti pesi( dove per peso s’intende quanto un indicatore è influente rispetto agli altri). Ed invece…. cosa si scopre leggendo??? che i 21 indicatori hanno tutti identicamente lo stesso peso… questo vuol dire, in parole semplici, che produrre rifiuti ha la stessa valenza di fare risparmio energetico.
Altro aspetto assolutamente critico è che i 21 indicatori sono compensativi, cioè, dopo che Fondazione Impresa ne ha stabilito a priori se hanno effetto positivo o negativo sulla Green Economy di una regione vengono, in buona sostanza, conteggiati sulla base di una somma o di una differenza... Per essere chiari, agli occhi di questo indice, una regione altamente produttiva, che come diretta conseguenza ha una maggiore produzione di rifiuti, si comporta esattamente alla stessa stregua di una meno virtuosa. Magari sono in errore, magari no… magari si vedrà.
Forse forse (ma non troppo), la vera risposta al nostro ottavo posto, risiede nella definizione (se esiste ed è unica)di Green Economy, che costituisce una denominazione che copre un vastissimo ambito. Basti pensare che Global Citizens Center parla di un’economia caratterizzata dall’essere: “sostenibile dal punto di vista dell'ambiente, sulla base della teoria che la nostra biosfera è un sistema chiuso con risorse finite e una capacità limitata di auto-regolazione ed auto-rinnovamento, socialmente giusta, sulla base della teoria che la cultura e la dignità umana sono risorse preziose che, come le nostre risorse naturali, richiedono una gestione responsabile di evitare il loro depauperamento; radicata a livello locale, sulla base della teoria che una connessione autentica da piazzare è una pre-condizione essenziale per la sostenibilità e la giustizia.
Quindi, l’Abruzzo in buona sostanza, risultando ottavo, costituisce un aggregato globale di comunità individuali che soddisfano bene i bisogni dei suoi cittadini attraverso una produzione responsabile e locale, e attraverso lo scambio di beni e servizi.
E questo ci può stare….
La cosa curiosa risiede nel fatto che La Green Economy è “un'economia che si fonda su sei principali settori: l’energia rinnovabile (solare, vento, geotermia, mare, biogas, celle combustibili); l’edilizia sostenibile (tecnologie per l'efficienza dell'energia e dell'acqua, certificazioni residenziali e commerciali; prodotti e materiali di costruzione ecologici, certificazioni LEED); i trasporti sostenibili (carburanti alternativi, trasporto pubblico, ibrido e veicoli elettrici, carsharing e programmi carpooling); la gestione dell'acqua (riciclaggio dell'acqua, acque grigie e sistemi di raccolta di acque piovane, risparmio di acqua da paesaggismo, purificazione dell'acqua, gestione dell'acqua da precipitazioni); la gestione dei rifiuti (raccolta e riciclaggio dei rifiuti solidi urbani, bonifica dei terreni inquinati, packaging sostenibile) e la gestione della terra (agricoltura organica, ripristino e conservazione dell'habitat, verde urbano e parchi, re-imboschimento e imboschimento, stabilizzazione del suolo)”….ed onestamente sulla virtuosità di questi settori in Abruzzo ho qualche dubbio…
Capite bene, quindi che è difficilissimo attribuire a questo indice un significato che sia sintesi perfetta del calderone di roba che contiene.
Capite bene che, alla luce di quanto dichiarato, non si è in grado di comprendere esattamente cosa vuol dire che l’Abruzzo è più Green della Lombardia.
Capite bene che essere l’ottavo non significa essere più virtuoso, più bello, più ganzo…
Capite bene, che questa non è una critica all’indice, ma alle criticità che l’indice presenta… criticità cui va fornita un’adeguata spiegazione.
Capite bene che chi confonde l’ottavo posto dell’Abruzzo in termini di Green Economy con l’ottavo posto dell’Abruzzo in termini di Green Energy sta sbagliando binario…
Capite bene che l’Abruzzo e l’Energia sono meglio raccontate da questo video…perché alle volte gli indici, si confondono con i pollici verdi ed i pollici verdi con quelli versi… Insomma questioni di consonanti….
Domani passeremo alle vocali.
[Fonte: Indice di Green Economy 2013 – FONDAZIONE IMPRESA- Rapporto Statistico 2012- GSE- Energie Rinnovabili; http://www.giannichianetta.co
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