Sono una cittadina d’Abruzzo.
Un cittadina d’Abruzzo “media”.
Una cittadina, che come tante altre, è stata via per quasi 10 anni e che nell’Abruzzo ci ha riconosciuto sempre qualcosa in più di una terra natìa.
L’Abruzzo dai mille colori, l’Abruzzo delle finestre sul mare, l’Abruzzo del calore umano …l’Abruzzo dagli intrecci di storia e tradizioni.
Da tempo l'incantesimo si è rotto.
Non si può più tacere o continuare a credere ai falsi proclami.
Il futuro avanza e la prospettiva imperante continua ad essere quel serpeggiante gattopardismo del cambiare tutto per non cambiare niente.
Le future generazioni, quale prospettiva si troveranno ad ereditare? E la presente, in che razza di inetto immobilismo sta vivendo?
Si, certo... l'Abruzzo è solo un piccolo tassello del mosaico italiano ed un microscopico puntino nel panorama europeo, ma non per questo merita un così ingiusto declino.
E non si tratta di rubare sogni e speranze... ma di affrontare in modo lucido una realtà sempre più appannata dal " quieto vivere".
Suvvia, quanti genitori( ahi loro!) consigliano caldamente ai loro figli di andar via, di realizzarsi altrove, di costruirsi un'identità tra altre genti?
Ne ho sentiti tanti, troppi ed è inutile fare demagogia e negare la triste realtà, perché sono i numeri ad averla vinta. Provate a fare i conti nelle vostre famiglie...
Una verità (molto triste ma molto vera) è che chi và via, difficilmente trova spazio per rientrare.
Mi raccomando però, non ditelo a nessuno!!! Non si può, è vietato.
Non si dovrebbe, ma è inevitabile non raccontare, che in questa regione, è davvero dura costruirsi una propria identità senza avere " benedizioni divine".
Vedi, poco importa se tu sia plurilaureato e dotato di professionalità di nicchia...se vuoi fare qualcosa in Abruzzo per l'Abruzzo devi entrare nelle " segrete cerchie".
E per chi non lo volesse fare? Il buio.
Una volta chiesi pubblicamente, la possibilità di realizzare un tavolo di dialogo tra le aziende del territorio e le eccellenze abruzzesi, che avrebbero voluto fare qualcosa per la regione, con competenze mirate e potenziate da percorsi di formazione altamente qualificanti.
Bene, fui derisa ( sempre pubblicamente).
Incassai il colpo.
Eppure conosco molta gente in gamba, coetanei e non, abruzzesi che se ci fossero state le condizioni per tornare, magari creando un “binario intelligente”, sarebbero tornati con ogni probabilità…ma nulla è stato fatto.
Addirittura qualcuno rispose alla mia proposta dicendo che “ bisognava corciarsi le maniche ed arrangiarsi se si voleva tornare in regione”…
Beh, la vedo dura, visto che se “persone nuove” tornano offrendo la loro professionalità che inevitabilmente darà valore aggiunto al territorio, al minimo devono avere un motivo per farlo… altrimenti chiaramente proseguono nelle loro carriere altrove, perché il tempo è denaro…per tutti!
E’ assurdo pensare con quale facilità una regione spenda risorse per la formazione di persone e poi le lasci andare via, come niente fosse…mah!
Per diversi anni ho provato a parlare di politica energetica, insieme ad altri esperti del settore...per diversi anni ho fatto domande, per diversi anni non ho ricevuto risposte, per poi scoprire che il Dirigente Affari Della Presidenza, Politiche Legislative e Comunitarie, Programmazione, Parchi, Territorio, Ambiente, Energia (una volta fui rimproverata, dunque guai ad omettere i nomi della carica)… Arch. Antonio Sorgi è attualmente agli arresti domiciliari.
Insomma, tanto rumore per nulla.
Ho iniziato a pensare che il problema fosse il modo di ragionare, quell’ inesauribile entusiasmo nel voler cambiare il mondo che caratterizza i ventenni… poi, sono stata smentita da un’esperienza di qualche mese in Svezia…
Appunto, la Svezia, un posto dove:
1)se corri nel parco alle 8 di sera l'unica cosa che ti sfiora è una foglia;
2)se sei un professionista guadagni 3 volte quello che guadagneresti in Italia;
3)se non sei professionista guadagni due volte con il jolly del doppio lavoro;
4) se sei donna è capace, leggono il tuo CV non passano il tempo a guardarti il sedere;
5) le famiglie al minimo hanno 3 figli e l'età media dei coniugi è 30 anni;
6) non vedi una carta ( e dico una) in strada e non ti passa neanche per l'anticamera del cervello di buttarla;
7) ci sono regole, accidenti, REGOLE … e vengono rispettate!!
8) se sei donna in maternità hai diritto a 3 anni di aspettativa all'80% di stipendio;
9) se sei uomo e tua moglie ha partorito, hai diritto ad 1 anno di aspettativa all'80% di stipendio;
10) dove la macchina "più scarsa" che ti taglia la strada è' un' Audi TT;
11) dove a 30 anni hai una villetta con giardino comprata di tua tasca;
12) dove la donna ha una dignità nei confronti dello Stato;
13) dove la persona più obesa pesa 70 chili;
14) dove alla cena di gala ci vai con le converse;
15) dove la Tesla totalmente elettrica da 100.000 euro è una realtà consolidata;
16) dove paghi le tasse per avere servizi…dove le autostrade non le paghi;
17) dove i pensionati vivono beati e si ricreano una seconda attività;
18) dove il 60% della popolazione si muove in bicicletta;
19) dove i parchi sono aperti la notte e la stessa notte le fontane sgorgano d'acqua illuminate;
20) dove a 26 anni sei sposato con figli ed un bel lavoro...dove a 26 anni puoi sognare un futuro, dove a 26 anni hai la possibilità di costruirtelo un futuro.
Chiaramente è solo un esempio… chiaramente la Svezia è uno Stato che non regge il confronto con una regione (se anche è anch’essa costituita da regioni)…d’altra parte, prendere appunti, non è vietato dalla Costituzione Italiana né tantomeno dallo Statuto regionale.
Chiaramente l’Abruzzo è in Italia …e l’Italia è lo stato in cui si promuove l’Expo 2015 con tema “Nutrire il pianeta” dopo aver svenduto alle corti estere, oltre 200 aziende made in Italy nel settore alimentare…
Chiaramente l’Abruzzo è in Italia e, come è buona tradizione in Italia, ha fatto molto poco per promuovere i suoi “belvederi” paesaggistici, che in 20 anni hanno visto sempre immutabilmente lo stesso numero di turisti….
Chiaramente l’Abruzzo è in Italia e a far notizia non è la genialità ed il coraggio dell’astronauta Cristoforetti, ma “il guardare dal buco della serratura” la vita altrui.
Chiaramente l’Abruzzo è in Italia, dove le buone tradizioni di famiglia, prevedono un prestigio che si tramandi di padre in figlio…in cugino ( che poi la storia insegna che, assai difficilmente, ad essere tramandate sono le capacità!)
Chiaramente l’Abruzzo è in Italia, dove per far digerire una pillola amara, ai cittadini si fa sempre riferimento alla Comunità Europea mentre se in Europa esiste un buon esempio si trovano mille scuse per non replicarlo.
Insomma l’unica risposta che mi sono data al nostro lento incedere è… l’Abruzzo è in Italia. Chi offre di più?
P.S. Ops ho dimenticato di chiedere il permesso di pubblicare il pezzo “alla politica abruzzese” … vogliate perdonarmi, sono sciocchezzuole giovanili…infondo, che volete che sia IL FUTURO?
Mi scusino dunque…“Quello che noi facciamo è solo una goccia nell'oceano ma se non lo facessimo l'oceano avrebbe una goccia in meno.” … e se lo dice Madre Teresa….
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