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20...20...20...i venti che soffiano sull'Abruzzo

di Susanna Ciminà
11 minuti

Finchè c’è un obiettivo c’è speranza.
Un obiettivo non respira, non cammina, non pensa ma può sagacemente vivere nella storia di un progetto e può costituirne il perno fondante.
Gli obiettivi “chicchierati” in tempo di elezioni, sono stati come il ragù sugli spaghetti… le polpettine nella chitarrina, il cibo ideale dei politici.

Gli obiettivi di cui si vuol parlare in questa sede, sono quelli scritti “nero su bianco” quelli frutto di un bel lavoro di squadra, quelli che possono costituire una chiave di “svolta” per la crescita sostenibile della regione Abruzzo: sono gli obiettivi del Patto dei Sindaci, siglato a Bruxelles nel maggio 2010.

Ma cos’è il Patto dei Sindaci?

Il Patto dei Sindaci è il principale movimento europeo che vede coinvolte le autorità locali e regionali impegnate ad aumentare l’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili nei loro territori. 
E’ necessario sottolineare che l’adesione al Patto è volontaria, quindi fortemente motivata (almeno lo speriamo!).
Attraverso il loro impegno i firmatari del Patto intendono raggiungere e superare l’obiettivo europeo di riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020.

Un po’ di necessario tecnicismo

Lo strumento di partenza è il cosiddetto  SEAP, un modulo che include sia l’inventario delle emissioni al 2005 dei comuni firmatari, che le schede di azione o almeno di “intenzione di azione” in termini di riduzione delle emissioni,  sul territorio.

L’unico baco, e non da poco,  è che non esistono vincoli a livello locale al rispetto degli obiettivi 202020, quindi in soldoni non esistono sanzioni per chi ha firmato ma non “farà” eseguire il piano d’azione.
Chiaramente, esistono  vincoli a livello Nazionale(Direttiva sull’Emission Trading), ma tutti sappiamo che quando si tratta della “cosa pubblica” nessuno batte ciglio… infondo, pagano tutti allegramente.

La storia…

Dopo l’adozione del Pacchetto europeo su clima ed energia nel 2008, la Commissione europea ha lanciato il Patto dei Sindaci per avallare e sostenere gli sforzi compiuti dagli enti locali nell’attuazione delle politiche nel campo dell’energia sostenibile. 

I governi locali, infatti, svolgono un ruolo decisivo nella mitigazione degli effetti conseguenti al cambiamento climatico, soprattutto se si considera che l’80% dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 è associato alle attività urbane.

Gli step del Patto

Ma cosa devono fare i firmatari del Patto?

I firmatari del Patto, se ben motivati, hanno chiaramente l’obbiettivo comune di ridurre di oltre il 20% le emissioni di CO2 entro il 2020 mediante azioni per l’efficienza energetica e l’energia sostenibile. 
Per conseguire tale obiettivo gli enti locali devono elargire il loro impegno per:

    1. ¥Preparare un Inventario di Base delle Emissioni (IBE) entro l’anno successivo alla data di adesione;
    2. ¥Presentare un Piano d’azione per l’energia sostenibile (PAES), approvato dal Consiglio comunale, entro l’anno successivo alla data di adesione;
    3. ¥Pubblicare periodicamente - ogni 2 anni dall’invio del PAES - i Rapporti di attuazione indicanti lo stato di attuazione del piano d’azione e i risultati intermedi;
    4. ¥Promuovere le attività e coinvolgere i cittadini/gli attori interessati, tra cui l’organizzazione delle Giornate locali per l’energia;
    5. ¥Diffondere il messaggio del Patto dei Sindaci, in particolare esortando gli altri enti locali ad aderire e a offrire il loro contributo ai principali eventi e workshop tematici.

    L’impegno politico formale dei firmatari deve tradursi in misure e progetti concreti, BADATE, concreti!
    In qualità di firmatari, i Comuni accettano di inviare i rapporti e di essere monitorati sull’attuazione del PAES. Accettano inoltre la risoluzione dell’impegno locale del proprio ente nei confronti del Patto in caso di non conformità.

    La Regione aiuterà i Nostri Sindaci?

    Perché il Patto dei Sindaci abbia successo in seno agli enti locali, le strutture amministrative interne devono essere adeguate e ottimizzate. Devono essere assegnati settori dedicati con idonee competenze, risorse umane e finanziarie sufficienti volte all’attuazione degli impegni assunti con il Patto dei Sindaci. L’elaborazione di una politica per l’energia sostenibile è un processo complesso, che richiede molto tempo e che deve essere sistematicamente pianificato e gestito in maniera continuativa. Richiede la collaborazione e il coordinamento tra i vari dipartimenti dell’amministrazione locale, quali la tutela ambientale, la destinazione dei terreni e la pianificazione spaziale, l’economia e gli affari sociali, l’edilizia e la gestione delle infrastrutture, la mobilità e i trasporti, il budget e la finanza, l’approvvigionamento, ecc.
    È quindi fondamentale che la gestione dell’energia sostenibile sia integrata con le altre azioni e iniziative messe in campo dai dipartimenti comunali competenti, ed è necessario assicurarsi che essa rientri nella pianificazione complessiva delle autorità locali.

    L’Abruzzo: stato dell’arte.

    Tutti i 305 Comuni Abruzzesi hanno aderito al Patto. 
    L’Abruzzo è l’unica regione in Europa in cui ciò è accaduto.
    Cosa lodevole è che la Regione ha messo a disposizione del Patto 32 milioni di Euro della Programmazione POR/FESR 200/-2013.
    E’ assolutamente necessario dire che i 305 Comuni e le 4 Province, con questi soldi, hanno (già) realizzato alcuni interventi di riqualificazione energetica di edifici pubblici di proprietà. Gli interventi hanno prevalentemente riguardato la sostituzione di caldaie, di infissi, l’isolamento degli involucri, la realizzazione di impianti FV ecc. (la Provincia di Teramo, ad esempio, ha installato complessivamente circa 450 kWp su 11 scuole)!!

    Come già più volte detto, in questa sede, in Provincia di Teramo 33 Comuni hanno aderito al famoso Progetto PARIDE sulla riqualificazione degli impianti di pubblica illuminazione: le risorse economiche per l’attuazione (circa 18 milioni di euro) arriveranno dalle ESCO mediante il meccanismo del FTT e la fase iniziale di audit degli impianti e predisposizione degli atti di gara è stata finanziata dalla CE nell’ambito del bando EIE-MLEI (circa 900.000 euro).

    Si badi che se non si riesce a condurre in porto il Progetto, questi soldi dovranno essere totalmente restituiti….ovviamente dopo averli spesi! ( e questo rende la cosa molto avvincente. Non si tratta del solito “fondo perduto”…si tratta invece di far vedere quanto si è diligenti).

    In Provincia di Chieti stanno lavorando ad un progetto finanziato dalla BEI nell’ambito del programma ELENA. Tale modulo, riguarda prevalentemente la pubblica illuminazione e la copertura del carico termico negli edifici pubblici. 
    ELENA ha dimensioni economiche più grandi del PARIDE. E non si tratta di mitologia!

    Più in generale, il finanziamento degli interventi può/deve fare riferimento ad iniziative e risorse comunitarie.
    Al termine dell’espletamento e dell’assegnazione delle gare, il ruolo della Provincia sarà terminato ed entreranno in scena le ESCO, che metteranno i capitali necessari e il Know-how, faranno i lavori e gestiranno gli impianti per un periodo di 10-15 anni.

    Per i non addetti ai lavori, segnalo che le ESCO, acronimo per Energy Service Company sono società che effettuano interventi finalizzati a migliorare l'efficienza energetica, assumendo su di sé il rischio dell'iniziativa e liberando il cliente finale da ogni onere organizzativo e di investimento

    I Bachi.

    Tutte cose bellissime ma è indiscutibile che per condurre in porto tutto l’almanacco di Progetti, sarà necessario, a livello locale, dotarsi di regolamenti edilizi innovativi che vadano oltre i vincoli di legge per la costruzione della nuova edilizia. Bisognerà studiare dei meccanismi premianti sia per il nuovo costruito sia per le riqualificazioni (es. minori oneri di urbanizzazione, premi in termini volumetrici, diminuzione di imposte locali…ecc). E questo è possibile!!! Pensate che in Italia ci sono Comuni (es. Corbetta, Carugate..) che sono stati pionieri in questo settore.

    E’ chiaro anche che se si parla di piani regolatori, regolamenti edilizi ecc si finisce in un campo minato… ma non vi sembra ora di disinnescarle le mine? Questa è un’imperdibile occasione per tutti.

    Pensierini…finali.

    Obiettivo della comunicazione deve essere anche quello di spegnere gli incendi ed accendere dei fuochi, fuochi vivi ed illuminanti.
    Al di là delle necessarie critiche, il lavoro fin qui svolto dalle autorità competenti e dai tecnici del settore è stato eccellente.
    Il Patto è, sicuramente, uno dei più sapienti modi, mai espressi, di coinvolgere i territori dal basso: un eccezionale modello di governance multilivello.
    Creare un progetto unico e strutturato su realtà frammentate e disomogenee è un successo a prescindere, che và riconosciuto ed alimentato.

    Infatti, i progetti in ambito energetico, per essere efficaci, necessitano di continuità, di lungimiranza, di competenza e di voglia di fare e fare bene… ed in questo la politica deve collaborare, rendendo i progetti immuni dai cambi di poltrona e dai giochi di potere.
    Le ideologie sane, infatti, portano tutte al benessere della collettività, peccato che, come le teorie economiche, non vengano sempre applicate dagli uomini.

    Certo, l’attualità mostra e dimostra che gli uomini sono corrotti, ma la storia li ha descritti come “animali sociali” pensanti, che hanno la facoltà di scegliere il giusto.

    La storia ha sempre ragione.

    Il patto dei Sindaci è l’occasione “giusta” per “fare” seriamente risparmio energetico, per creare nuovi posti di lavoro stabili e qualificati, per organizzare un ambiente e una qualità della vita più sani, per garantire un’accresciuta competitività economica e una maggiore indipendenza energetica.

    Cari amministratori, siate ghiotti di “sostenibilità”, sarà una sana indigestione….
    Il pranzo è servito e per una volta siamo tutti invitati. 

    Fonti [www.pattodeisindaci.eu ; www.agenateramo.eu; www.regioneabruzzo.it; http://www.minambiente.it/pagina/direttiva-emission-trading]

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    Commenti

    Si parla di diminuzione di co2 e poi i comuni montani situati nell'area parco non riescono neppure a fare la raccolta differenziata .
    A Pescara mesi fa è scoppiata una polemica che ha coinvolto tutte le parti politiche da M5S a Forza Italia per finire al PD. La polemica è scoppiata al momento della presentazione del Bando illuminazione pubblica, di 29 milioni di euro per la gestione dei punti luce, senza che Pescara abbia adottato la legge regionale sul PRIC (Piano Regolatore Illuminazione Comunale ) che permette di ridurre sia l'inquinamento luminoso, sia l'emissione di Co2. Voglio fare un piccolo esempio di quali vantaggi porta la legge regionale sul PRIC: All'interporto di Chieti si sono adeguati alla legge regionale ed il il progetto è stato quindi rivisto in quest' ottica di compatibilità normativa, contenimento dell'inquinamento luminoso e risparmio energetico e sono stati cambiati i sistemi e impianti di illuminazione. Per farla breve, ecco i risultati conseguiti: Costo energetico annuo impianti come da capitolato: 58.348 € /anno Costo energetico annuo impianti a NORMA di legge: 21.334 €/anno Risparmio sul costo dell'energia complessivo: 37.013 €/anno Risparmio % sul costo dell'energia: 63,4% Risparmio manutentivo (stimato): 2.250 €/anno Risparmio sulla vita dell'impianto: 925.325 € Quantità di CO2 annua non immessa in atmosfera (562g /kWh): 169 tonnellate/anno Conformità Protocollo di Kyoto - Riduzione % della CO2 immessa in atmosfera: 63,4% L'energia risparmiata potrebbe essere usata per illuminare un paese con (val. medio a p.to luce 120W): 600 punti luce - indicativamente di 4-5.000 abitanti“ A Pescara, seppure mancante, almeno hanno preso coscienza del esistenza del PRIC, vogliamo scommettere che a Teramo ne maggioranza ne opposizione ne sono a conoscenza? Proviamo a chiedere come siamo messi con il PRIC?...che? Pric..sostituisce il cric nelle auto
    A Castellalto il progetto è già stato avviato con una ESCO che si è occupata dell'efficienza energetica delle scuole (infissi e caldaie) e di altri edifici pubblici con un buon recupero in termini di CO2. Adesso non ho i dati precisi ma posso recuperarli (Lavoro a Milano per cui non tutto mi arriva col dovuto dettaglio). Occorre dire che i 32 milioni su 305 comuni fanno circa 100 mila euro a testa (chi più chi meno). Certo è che occorre affiancare una buona normativa territoriale che accompagni e valorizzi questi interventi, soprattutto in termini di norme di edilizia pubblica e privata. P.S. affinché si crei la sinergia auspicata dall'articolo occorre saper scegliere bene ci ci governa. Speriamo che le scelte fatte dai cittadini nell'ultima tornata elettorale siano state mosse dalla necessità di avere persone qualificate e motivate a migliorare la qualità dell'ambiente in cui viviamo e non dalla preoccupazione di risolvere i favori personali di pochi...
    Ringrazio L’ing. Susanna Ciminà per l’articolo che ha postato in questo blog, nel quale ritrovo la parte più significativa del mio impegno come assessore provinciale con delega all’ambiente e all’energia. Il Patto dei Sindaci rappresenta indubbiamente un formidabile strumento per portare gli amministratori locali ed i cittadini a “preoccuparsi ed occuparsi” della grande questione legata alla riduzione delle emissioni di CO2. Sono ben consapevole che abbiamo incoraggiato e sostenuto l’avvio di un percorso che ha prodotto, come ben ricordato nell’articolo, anche un significativo investimento da parte della Regione Abruzzo. Ora si tratta di garantire continuità e sostegno alle misure previste all’interno dei Piani di Azione approvati dai Comuni. Alcune misure possono essere sviluppate autonomamente dai Comuni, anche dai più piccoli, penso a campagne informative ed educative a basso costo, soprattutto nelle scuole; altre dovranno necessariamente rientrare in una programmazione, a questo punto sicuramente regionale, guardando alle dotazioni economiche del periodo 2014-2020. Per quanto riguarda il Progetto PARIDE, penso che siamo riusciti ad indicare, a ben 33 amministrazioni comunali, un modello di collaborazione tra gli Enti, di finanziamento di opere pubbliche e di risoluzione di un problema condiviso, che ha forti caratteri di originalita e di iinnovazione. Credo che i Consigli Comunali che hanno votato, con larghe maggioranze ed in molti casi all’unanimità, la partecipazione a questo progetto, non solo erano ben consapevoli della necessità di procedere ad un adeguamento degli impianti di pubblica iluminazione, ma anche edotti del fatto che utilizzando lo strumento dell’Energy Performance Contract (EPC) ed il finanziamento tramite terzi, scrivono una pagina nuova nella realizzazione di opere pubbliche di preminente importanza. Perciò, ora che si vanno ridefinendo la natura, il ruolo, le funzioni delle Provincie, penso che si possano prendere come validi esempi le attività della Provincia di Teramo a supporto delle due iniziative citate. Di questo vado giustamente orgoglioso, per il contributo che ho dato affinchè la totalità o una parte dei Comuni (nell’uno e nell’altro caso) hanno aderito ai due programmi, superando i rigidi steccati delle contrapposizioni politiche. Il Patto dei Sindaci è ancora giovane: deve essere sostenuto, incoraggiato, finanziato, perché rappresenta un modello nuovo di sviluppo sostenibile vicino ai cittadini ed ai decisori locali, perché può contribuire a creare opportunità di lavoro in ambito locale, e perché, in ogni caso, fa aumentare la consapevolezza civica sui temi dell’energia sostenibile e dell’ambiente. Francesco Marconi
    non so e non posso fare un commento tecnico come vedo fare, posso però dire che tutta la tua conoscenza a questo punto deve essere messa a frutto. in fondo questa digraziata nazione che si è coperta spesso e volentieri di ridicolo ha di buono che, nonostante l'impegno messo per distruggerla ( e i risultati che vengono fuori in questi giorni ne sono la rprova), crea forze giovani ed intelligenti armati di sana incoscienza e con tanta voglia di fare. grandissima susanna per me sei un mito e penso che costruirai tanto, un abbraccio lo z.
    Nel marzo del 2006, dopo l’inaugurazione del Centro per lo Sviluppo Sostenibile presso la Scuola Verde di S. Pietro di Isola del Gran Sasso, sentii parlare per la prima volta della volontà di lanciare un Patto tra i Sindaci europei per la riduzione delle emissioni di CO2. La persona che ne parlava era Pedro Ballesteros, della Direzione Generale Energia – Trasporti della Commissione Europea. Tre anni dopo, nel settembre 2009, ebbi l’opportunità di partecipare, a Huelva, alla prima conferenza europea contro i cambiamenti climatici, nel corso della quale il Presidente Valter Catarra accreditò, nelle mani di Pedro Ballesteros, la Provincia di Teramo come struttura di supporto per il nascente Patto dei Sindaci. E fu ancora Pedro Ballesteros che intervenì, nel marzo del 2010, alla cerimonia collettiva della firma di adesione al Patto da parte dei 47 Sindaci teramani. Ho partecipato a questi eventi perché, contestualmente, la Provincia di Teramo aveva individuato nell’Agenzia per l’energia e l’ambiente la struttura tecnica di ausilio per aiutare i Comuni nella predisposizione dell’inventario delle emissioni e la redazione dei piani di azione per l’energia sostenibile (SEAP). Fa piacere, oggi, vedere riconosciuto un lavoro svolto con passione e profondo spirito di collaborazione da parte di un gruppo di lavoro costituito da dipendenti della Provincia di Teramo e dell’Agenzia per l’energia. In questi anni, fra le altre cose, abbiamo realizzato una metodologia e un software che ci hanno permesso di scattare una fotografia su come e quanta energia si consumava in ogni singolo comune teramano nell’anno 2005 (anno di riferimento per la redazione dei bilanci energetici comunali). In particolare, è stato realizzato uno specifico zoom sui consumi delle Amministrazioni Comunali, che ha mostrato, in tanti casi e probabilmente per la prima volta, l’esistenza di grandi possibilità di risparmio oltre all’impatto ambientale che deriva dallo svolgimento delle varie attività e dai consumi di energia. Con questo approccio, positivo e propositivo, ci siamo confrontati in seguito con gli amministratori locali aiutandoli nella predisposizione SEAP, che in molti casi sono stati approvati all’unanimità dai Consigli Comunali. Essere stati parte di questa esperienza, che si contraddistingue poichè muovendo dal basso coinvolge cittadini e decisori locali, ha rappresentato per me ed i miei colleghi il lavoro più interessante svolto in dieci anni di attività, e ci ha permesso di conoscere da vicino il nostro territorio e le sue straordinarie, ma purtroppo a volte ancora poco espresse, potenzialità. Questa linea di ricordi del lavoro svolto mi è tornata all’evidenza grazie all’articolo pubblicato dall’ingegnere Susanna Ciminà. E’ importante, adesso, per poter raggiungere gli obiettivi previsti, che i 305 Comuni abruzzesi possano continuare nell’attuazione delle misure contenute nei Piani di azione; godendo magari del supporto economico della programmazione europea, nazionale e regionale, ma anche attuando strumenti e misure innovative di partenariato pubblico privato, dei quali il progetto PARIDE, qui ricordato, rappresenta un esempio non solo in ambito regionale. PARIDE non è soltanto la riqualificazione degli impianti di pubblca illuminazione e la loro ottimizzazione (il che, da solo, non sarebbe poco!). Sarà l’occasione per garantire il rispetto della legge regionale n. 12/2005 sull’inquinamento luminoso e dotarsi del PRIC (piano regolatore per l’illuminazione comunale). Potrà rappresentare, inoltre, il primo passo verso la realizzazione di sistemi di reti intelligenti (smart grid). PARIDE è stato finanziato grazie al programma EIE – energia intelligente per l’europa, nell’annualità 2011 (unico progetto italiano approvato quell’anno). E a proposito di energia intelligente, mi piace concludere riportando anche qui una considerazione fatta dal nostro amico Ballesteros in occasione della firma del Patto. Soffermandosi sul nome dato al Programma EIE, ebbe a dire: “Non è l’energia ad essere intelligente, sono le persone e le organizzazioni ad essere intelligenti nel momento in cui utilizzano, nel modo migliore possibile, risorse ed opportunità”. Il Patto dei sindaci è l’opportunità, per gli amministratori, per le imprese, peri cittadini in genere, di essere protagonisti di un grande cambiamento che punta alla valorizzazione e all’utilizzo intelligente dei territori e delle risorse, in un quadro di sostenibilità, consapevolezza e partecipazione. Graziano D’Eustachio AGENA – Agenzia per l’Energia e l’Ambiente della Provincia di Teramo
    Ritengo che il Patto dei sindaci e i suoi strumenti attuativi come i progetti Paride ed Elena, se atttati, in questo momento di particolare congiuntura economica, possano cosituire un volano per la ripresa economica delle imprese, oltre a contribuire al raggiungimento degli obiettivi 20,20, 20
    Punto dolente, come al solito del resto, è che di queste cose non se ne sente mai parlare nei mezzi d'informazione tradizionali ne tantomeno nei discorsi dei politici. Si sono appena concluse le elezioni comunali e in nessun programma ho letto di questa grande opportunità. Come mai!?!? Si parla tanto di creare posti di lavoro però non si informano i cittadini è soprattutto i giovani, ormai sempre più delusi da questo paese, che ci sono iniziative che possono dare un contributo in questa direzione.Direi che invece la clausola "restituisci i soldi che hai speso se hai fatto male" è un punto positivo, uno perché introduce uno strumento di controllo meritocratico e due perchè potrebbe funzionare da deterrente contro possibili giri loschi che tanto stanno a cuore all'economia italiano. Speriamo in bene.
    Cara Susanna, sono da diversi mesi che ti seguiamo con le attenti analisi sul tema dell' Energia, e in particolar modo sull'amore che ti lega alla nostra regione Abruzzo, sono stato presente all'incontro che hai brillantemente organizzato a Giulianova lo scorso 11 Aprile sul tema " Abruzzo: l'energia è al verde? " , con la presenza di brillanti relatori esperti di Energia e i vari politici candidati alla presenza della Regione, fra cui D'Alfonso e Acerbo (unici presenti) forse per gli altri due candidati sapendo della loro sconfitta hanno disertato l'appuntamento.... bene continuando con la mia osservazione, cara Susanna gradirei che se qualche politico in particolare l'attuale presidente della regione Luciano D'Alfonso potesse ascoltare l'eco delle tue idee, potrebbe proporre un incarico proprio nella nostra regione nel settore delle risorse energetiche, sarebbe una bella conquista per tutto noi abruzzesi.... Susanna "Non Politica" , ma Susanna "A servizio della comunità Abruzzese".... continua con onore il tuo progetto, prima o poi sarai premiata...