Finchè c’è un obiettivo c’è speranza.
Un obiettivo non respira, non cammina, non pensa ma può sagacemente vivere nella storia di un progetto e può costituirne il perno fondante.
Gli obiettivi “chicchierati” in tempo di elezioni, sono stati come il ragù sugli spaghetti… le polpettine nella chitarrina, il cibo ideale dei politici.
Gli obiettivi di cui si vuol parlare in questa sede, sono quelli scritti “nero su bianco” quelli frutto di un bel lavoro di squadra, quelli che possono costituire una chiave di “svolta” per la crescita sostenibile della regione Abruzzo: sono gli obiettivi del Patto dei Sindaci, siglato a Bruxelles nel maggio 2010.
Ma cos’è il Patto dei Sindaci?
Il Patto dei Sindaci è il principale movimento europeo che vede coinvolte le autorità locali e regionali impegnate ad aumentare l’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili nei loro territori.
E’ necessario sottolineare che l’adesione al Patto è volontaria, quindi fortemente motivata (almeno lo speriamo!).
Attraverso il loro impegno i firmatari del Patto intendono raggiungere e superare l’obiettivo europeo di riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020.
Un po’ di necessario tecnicismo
Lo strumento di partenza è il cosiddetto SEAP, un modulo che include sia l’inventario delle emissioni al 2005 dei comuni firmatari, che le schede di azione o almeno di “intenzione di azione” in termini di riduzione delle emissioni, sul territorio.
L’unico baco, e non da poco, è che non esistono vincoli a livello locale al rispetto degli obiettivi 202020, quindi in soldoni non esistono sanzioni per chi ha firmato ma non “farà” eseguire il piano d’azione.
Chiaramente, esistono vincoli a livello Nazionale(Direttiva sull’Emission Trading), ma tutti sappiamo che quando si tratta della “cosa pubblica” nessuno batte ciglio… infondo, pagano tutti allegramente.
La storia…
Dopo l’adozione del Pacchetto europeo su clima ed energia nel 2008, la Commissione europea ha lanciato il Patto dei Sindaci per avallare e sostenere gli sforzi compiuti dagli enti locali nell’attuazione delle politiche nel campo dell’energia sostenibile.
I governi locali, infatti, svolgono un ruolo decisivo nella mitigazione degli effetti conseguenti al cambiamento climatico, soprattutto se si considera che l’80% dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 è associato alle attività urbane.
Gli step del Patto
- ¥ FASE 1: Firma del Patto dei Sindaci (FATTO!)
- Creazione di adeguate strutture amministrative (FATTO/DA FARE!)
- Sviluppo dell’Inventario di Base delle Emissioni e del PAES
(FATTO!) - ¥ FASE 2 : Presentazione del Piano d’azione per l’energia sostenibile (FATTO!)
- Attuazione del Piano d’azione per l’energia sostenibile (FATTO/DA FARE!)
- Monitoraggio dell’avanzamento (WORK IN PROGRESS!)
- ¥ FASE 3 : Presentazione periodica dei Rapporti di attuazione (WORK IN PROGRESS!)
Ma cosa devono fare i firmatari del Patto?
I firmatari del Patto, se ben motivati, hanno chiaramente l’obbiettivo comune di ridurre di oltre il 20% le emissioni di CO2 entro il 2020 mediante azioni per l’efficienza energetica e l’energia sostenibile.
Per conseguire tale obiettivo gli enti locali devono elargire il loro impegno per:
- ¥ Preparare un Inventario di Base delle Emissioni (IBE) entro l’anno successivo alla data di adesione;
- ¥ Presentare un Piano d’azione per l’energia sostenibile (PAES), approvato dal Consiglio comunale, entro l’anno successivo alla data di adesione;
- ¥ Pubblicare periodicamente - ogni 2 anni dall’invio del PAES - i Rapporti di attuazione indicanti lo stato di attuazione del piano d’azione e i risultati intermedi;
- ¥ Promuovere le attività e coinvolgere i cittadini/gli attori interessati, tra cui l’organizzazione delle Giornate locali per l’energia;
- ¥ Diffondere il messaggio del Patto dei Sindaci, in particolare esortando gli altri enti locali ad aderire e a offrire il loro contributo ai principali eventi e workshop tematici.
L’impegno politico formale dei firmatari deve tradursi in misure e progetti concreti, BADATE, concreti!
In qualità di firmatari, i Comuni accettano di inviare i rapporti e di essere monitorati sull’attuazione del PAES. Accettano inoltre la risoluzione dell’impegno locale del proprio ente nei confronti del Patto in caso di non conformità.
La Regione aiuterà i Nostri Sindaci?
Perché il Patto dei Sindaci abbia successo in seno agli enti locali, le strutture amministrative interne devono essere adeguate e ottimizzate. Devono essere assegnati settori dedicati con idonee competenze, risorse umane e finanziarie sufficienti volte all’attuazione degli impegni assunti con il Patto dei Sindaci. L’elaborazione di una politica per l’energia sostenibile è un processo complesso, che richiede molto tempo e che deve essere sistematicamente pianificato e gestito in maniera continuativa. Richiede la collaborazione e il coordinamento tra i vari dipartimenti dell’amministrazione locale, quali la tutela ambientale, la destinazione dei terreni e la pianificazione spaziale, l’economia e gli affari sociali, l’edilizia e la gestione delle infrastrutture, la mobilità e i trasporti, il budget e la finanza, l’approvvigionamento, ecc.
È quindi fondamentale che la gestione dell’energia sostenibile sia integrata con le altre azioni e iniziative messe in campo dai dipartimenti comunali competenti, ed è necessario assicurarsi che essa rientri nella pianificazione complessiva delle autorità locali.
L’Abruzzo: stato dell’arte.
Tutti i 305 Comuni Abruzzesi hanno aderito al Patto.
L’Abruzzo è l’unica regione in Europa in cui ciò è accaduto.
Cosa lodevole è che la Regione ha messo a disposizione del Patto 32 milioni di Euro della Programmazione POR/FESR 200/-2013.
E’ assolutamente necessario dire che i 305 Comuni e le 4 Province, con questi soldi, hanno (già) realizzato alcuni interventi di riqualificazione energetica di edifici pubblici di proprietà. Gli interventi hanno prevalentemente riguardato la sostituzione di caldaie, di infissi, l’isolamento degli involucri, la realizzazione di impianti FV ecc. (la Provincia di Teramo, ad esempio, ha installato complessivamente circa 450 kWp su 11 scuole)!!
Come già più volte detto, in questa sede, in Provincia di Teramo 33 Comuni hanno aderito al famoso Progetto PARIDE sulla riqualificazione degli impianti di pubblica illuminazione: le risorse economiche per l’attuazione (circa 18 milioni di euro) arriveranno dalle ESCO mediante il meccanismo del FTT e la fase iniziale di audit degli impianti e predisposizione degli atti di gara è stata finanziata dalla CE nell’ambito del bando EIE-MLEI (circa 900.000 euro).
Si badi che se non si riesce a condurre in porto il Progetto, questi soldi dovranno essere totalmente restituiti….ovviamente dopo averli spesi! ( e questo rende la cosa molto avvincente. Non si tratta del solito “fondo perduto”…si tratta invece di far vedere quanto si è diligenti).
In Provincia di Chieti stanno lavorando ad un progetto finanziato dalla BEI nell’ambito del programma ELENA. Tale modulo, riguarda prevalentemente la pubblica illuminazione e la copertura del carico termico negli edifici pubblici.
ELENA ha dimensioni economiche più grandi del PARIDE. E non si tratta di mitologia!
Più in generale, il finanziamento degli interventi può/deve fare riferimento ad iniziative e risorse comunitarie.
Al termine dell’espletamento e dell’assegnazione delle gare, il ruolo della Provincia sarà terminato ed entreranno in scena le ESCO, che metteranno i capitali necessari e il Know-how, faranno i lavori e gestiranno gli impianti per un periodo di 10-15 anni.
Per i non addetti ai lavori, segnalo che le ESCO, acronimo per Energy Service Company sono società che effettuano interventi finalizzati a migliorare l'efficienza energetica, assumendo su di sé il rischio dell'iniziativa e liberando il cliente finale da ogni onere organizzativo e di investimento
I Bachi.
Tutte cose bellissime ma è indiscutibile che per condurre in porto tutto l’almanacco di Progetti, sarà necessario, a livello locale, dotarsi di regolamenti edilizi innovativi che vadano oltre i vincoli di legge per la costruzione della nuova edilizia. Bisognerà studiare dei meccanismi premianti sia per il nuovo costruito sia per le riqualificazioni (es. minori oneri di urbanizzazione, premi in termini volumetrici, diminuzione di imposte locali…ecc). E questo è possibile!!! Pensate che in Italia ci sono Comuni (es. Corbetta, Carugate..) che sono stati pionieri in questo settore.
E’ chiaro anche che se si parla di piani regolatori, regolamenti edilizi ecc si finisce in un campo minato… ma non vi sembra ora di disinnescarle le mine? Questa è un’imperdibile occasione per tutti.
Pensierini…finali.
Obiettivo della comunicazione deve essere anche quello di spegnere gli incendi ed accendere dei fuochi, fuochi vivi ed illuminanti.
Al di là delle necessarie critiche, il lavoro fin qui svolto dalle autorità competenti e dai tecnici del settore è stato eccellente.
Il Patto è, sicuramente, uno dei più sapienti modi, mai espressi, di coinvolgere i territori dal basso: un eccezionale modello di governance multilivello.
Creare un progetto unico e strutturato su realtà frammentate e disomogenee è un successo a prescindere, che và riconosciuto ed alimentato.
Infatti, i progetti in ambito energetico, per essere efficaci, necessitano di continuità, di lungimiranza, di competenza e di voglia di fare e fare bene… ed in questo la politica deve collaborare, rendendo i progetti immuni dai cambi di poltrona e dai giochi di potere.
Le ideologie sane, infatti, portano tutte al benessere della collettività, peccato che, come le teorie economiche, non vengano sempre applicate dagli uomini.
Certo, l’attualità mostra e dimostra che gli uomini sono corrotti, ma la storia li ha descritti come “animali sociali” pensanti, che hanno la facoltà di scegliere il giusto.
La storia ha sempre ragione.
Il patto dei Sindaci è l’occasione “giusta” per “fare” seriamente risparmio energetico, per creare nuovi posti di lavoro stabili e qualificati, per organizzare un ambiente e una qualità della vita più sani, per garantire un’accresciuta competitività economica e una maggiore indipendenza energetica.
Cari amministratori, siate ghiotti di “sostenibilità”, sarà una sana indigestione….
Il pranzo è servito e per una volta siamo tutti invitati.
Fonti [www.pattodeisindaci.eu ; www.agenateramo.eu; www.regioneabruzzo.it; http://www.minambiente.it/pagina/direttiva-emission-trading]
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