Salta al contenuto principale

Quelle belle notizie. Inaugurata la nuova Tac nell'ospedale di Sant'Omero...

di Giancarlo Falconi
4 minuti

Da oggi è entrata in funzione la nuova Tac all’ospedale di Sant’Omero. Stamattina si è tenuta una informale cerimonia di inaugurazione alla presenza del direttore generale Maurizio Di Giosia, del presidente della V commissione regionale Paolo Gatti e del segretario Marilena Rossi, del vicepresidente della seconda commissione regionale Emiliano Di Matteo, del sindaco di Sant’Omero Andrea Luzii, del direttore di presidio Guido Angeli, del direttore del dipartimento dei servizi Gabriella Lucidi Pressanti e di una nutrita rappresentanza del personale. La nuova Tac fa parte di un corposo pacchetto di investimenti, per un totale che supera i tre milioni,  che porterà all’ammodernamento tecnologico  dell’ospedale di Sant’Omero.

“Il primo intervento portato a compimento è la Tac, capace di rispondere in tempi brevi d in maniera accurata alle più diverse esigenze cliniche, grazie alla velocità e semplicità di esecuzione e all’affidabilità diagnostica; in particolare, il suo utilizzo è fondamentale in ambito oncologico, pneumologico, cardiovascolare, chirurgico ed ortopedico. La nuova apparecchiatura è dotata di un tomografo con ben 128  strati che danno la possibilità, in pochi secondi, di acquisire informazioni su vaste aree anatomiche, che vengono poi trasformate in immagini estremamente dettagliate, con una definizione altissima. Tutto ciò supporta il medico radiologo e agevola una corretta diagnosi.”, ha spiegato Di Giosia.

Entro novembre, inoltre, sarà messo in funzione il nuovo telecomandato radiologico che consentirà di ottenere immagini di maggiore valore diagnostico contemplando al tempo stesso una maggiore facilità di esecuzione della prestazione con una riduzione della dose di radiazioni rispetto alla macchina precedentemente in uso.

Un ulteriore importante passo per la transizione tecnologica dell’ospedale di Sant’Omero sarà compiuto entro il prossimo mese di giugno con l’installazione di una risonanza magnetica a 1,5 tesla. E’ in corso una progettazione complessa: la risonanza va inserita in un edificio già esistente, che va modificato in maniera importante, abbassando ad esempio il pavimento di 15 centimetri.

Giova ribadire che tutti gli interventi previsti serviranno ad incrementare le prestazioni erogate dall’unità operativa di Radiologia, il cui responsabile è Francesco D’Alessandro, sia per i pazienti ricoverati che per quelli esterni con conseguenti benefici sia in termini di riduzione dei tempi di attesa che di innalzamento degli standard qualitativi diagnostici.

Il sindaco Luzii ha espresso soddisfazione per l’acquisto dell’apparecchiatura, sottolineando che l’ospedale di Sant’Omero raggiunge risultati importanti anche grazie all’impegno di tutti gli operatori. “L’ospedale “Val Vibrata è strategico” ha sottolineato Gatti, “Noi in Abruzzo investiamo 2,8 miliardi sulla sanità. Non è poco, eppure si deve procedere ai ripiani perché si rincorrono sempre nuovi bisogni: le prestazioni richieste sono sempre di più. Bisogna trovare dunque un punto di equilibrio, tenendo presente che il sistema sanitario lo paghiamo noi tutti”.  Un apprezzamento sul basilare ruolo del personale l’ha fatto, oltre a Gatti, anche Marilena Rossi: “Bisogna mettere il cuore sul lavoro e questo accade a Sant’Omero: l’ospedale Val Vibrata, che conosco bene perché mi sono fatta curare qui, attira parecchi pazienti anche per questo”. “Di Matteo ha sottolineato il ruolo della politica in sanità: “L’ascolto degli operatori è fondamentale per poi agire nelle sedi opportune e risolvere realmente i problemi. Le proteste clamorose sono spesso inutili, disorientano la popolazione generando anche mobilità passiva”.

Il direttore generale ha fatto anche un accenno all’apertura della Lungodegenza: l’apertura del reparto, in collegamento funzionale con l’Uoc Medicina, è prevista appena sarà disponibile nuovo personale medico, per cui è in itinere un concorso.  Sarà dotata di 10 posti letto e permetterà il ricovero di quei pazienti, che conclusa la fase acuta, necessitano di un prolungamento dell’intervento assistenziale in quanto presentano una limitazione funzionale tale da impedire il rientro al proprio domicilio.

La cerimonia si è conclusa con la benedizione della nuova Tac da parte del cappellano don Mario e con il taglio del nastro.

Commenta

CAPTCHA

Commenti

Nz tosch

Certo, come no, fa sempre piacere che si acquistino apparecchiature all'altezza dei tempi tecnologici che viviamo, oltre che la esigenza che si ha, di prestazioni che le liste di attesa non soddisfano se non dopo mesi o addirittura anni. Avevamo suggerito ai grandi amministratori che abbiamo, che ogni Ospedale dell'ASL, doveva avere almeno una TAC multistrato, ed una RNM anche di 1,5 Tesla, se non più potente, oppure, ed anche "Aperta" per pazienti claustrofobici. Apparecchi radiologici di base come: Mammografo digitale, Telecomando, Ortopantomografo digitale, Ecografo di qualità, MOC. Al fine di dare risposte alla domanda, anche in libera professione, oppure, e soprattutto con incentivi (come avveniva una volta). Ovviamente le strutture hanno bisogno di TSRM e Medici Radiologi, altrimenti le stesse rimangono inutilizzate per ore durante la giornata, non credete? Invece, il S. Liberatore di Atri, attende l'Ortopantomografo da tre anni (ricordo che fu quasi il primo, al tempo delle autonomie ad averla). Poi, lo scandalo più grande: "Abbiamo deliberato l'acquisto di una RSM da almeno 8 anni, con delibera ufficiale, al tempo della Mattucci e Fagnano, ma si è persa per strada, ha avuto altri lidi politici da soddisfare nella isolata Atri sic!!). Eppure Atri aveva già dove poterla collocare , nella ex sede della Roentgen terapia della Radiologia, e Capone, allora si era speso per questo. Ma è stato vano, tanto che abbandonò il campo, si dimise, come altri, e se ne andò a lavorare da privati, come tanti. Ed allora? Che si fa? Abbiamo si una TAC moderna, ma questa fu acquistata perchè serviva per i malati Covid, essendo stato Atri per 2 volte , due anni, Ospedale tutto Covid 19, oppure se ve lo siete dimenticati. Ed allora ve lo ricordo io, e per questo sacrificio, è del personale Medico e non Medico tutto, lo avete ancora "ridimensionato voi del centro destra", con declassamenti e chiusure, sui quali non voglio ritornare, "mi vergogno" di essere teramano, ed abruzzese per quanto sopra, per quanto fatto CONTRO il S. Liberatore di Atri. Ricordo le parole dei regionali, partendo da Marsilio, alla Veri, davanti a TV e Giornali, mascherati, davanti all'ingresso dell'Ospedale di Atri, affermare: "NESSUNO DIMENTICHERA' QUELLO CHE L'OSPEDALE DI ATRI HA FATO PER LA SANITA' ABRUZZESE, PER L'ASL DI TERAMO, PER IL TERRITORIO IN TEMPO di COVID19". Lo abbiamo visto, cosa hanno combinato, ne hanno fatto "carne di porco" con il Piano di Riordino della Rete Ospedaliera di Marsilio/ Verì". Ora, qualche speranza (ultime) mi viene dal dr GATTI, persona intelligente ed obbiettiva, (altri ci vennero a prendere per il c....in Consiglio Comunale, direi troppo consenziente in tempo di covid"), che potrebbe ascoltare e leggere queste righe, (diversamente non saprei dove inviargliele), che oltre ai problemi di tutti, Atri, ha anche questi problemi, ed è baluardo alle cliniche private del pescarese, del chietino e dei laboratori sparsi qua e la, in ogni luogo a ciucciare risorse all'ASL di Teramo, Pescara e Chieti, e poi, i soldi non bastano no, per il pubblico, non bastano no, che oltre alla mobilità passiva extraregionale deve aggiungerci tutto questo, altro che tagli al personale per le ASL, la farmaceutica, etc.etc.. Insomma vi chiedo di Riattivare l'h24 della Pediatria di Atri, l'h24 della Urologia, con pl affiancati alla chirurgia, la UOD della Oculistica, la UOD della Cardiologia, la UOC della Endocrinologia, la Riapertura del Centro Termale (c'è bisogno di un infermiere da dedicarvi, in procinto di pensionamento o con problemi di prescrizioni). Vi basta questa panoramica? Oppure volete ascoltarmi: "audirrmi", come dite voi politici di oggi? - Mario Marchese ex TSRM Ospedale Atri- Sindaco Emerito della città di Atri-Comitato Difesa Ospedale Atri (Ho elencato queste esperienze, al fine di farmi comprendere che non parlo o scrivo a vanvera. Con l'Atto Aziendale potreste fare quello che volete, ma non lo fate, perchè siete ingabbiati dalla politica, ma quella becera, non quella programmatica e di MERITI di altri tempi che personalmente ho vissuto, essendo stato Consigliere Comunale per 37 anni di seguito, Assessore e Sindaco di questa mia città, direi vilipesa e maltrattata in questi ultimi 20 anni.... Saluti, spero di avere ascolto, vero Di Giosia, vero Vero Brucchi, vero Gatti, vero Marsilio, vero Verì.