Le ricerche di Andrea Prospero, lo studente originario di Lanciano scomparso a Perugia, si sono concluse tragicamente. Il giovane è stato ritrovato privo di vita nel primo pomeriggio del 29 gennaio all'interno di un'abitazione situata in via del Prospetto nel cuore del centro storico della città.Sul luogo del ritrovamento sono intervenute le forze dell'ordine, tra cui la squadra mobile e la polizia scientifica, il procuratore capo di Perugia, Raffaele Cantone, il procuratore aggiunto Giuseppe Petrazzini e il medico legale. Nella stanza blister di farmaci aperti.Il giovane era scomparso la mattina di venerdì 24 gennaio. Avrebbe dovuto incontrare la sorella per pranzo, ma non si è mai presentato all'appuntamento. Le prime ricerche si erano concentrate nella zona di Monteluce, dove il suo cellulare era stato agganciato per l'ultima volta da una cella telefonica.
Quanta sofferenza in un ragazzo? Quanta sofferenza ha lasciato in carico e sulle spalle alla sua famiglia? Ai suoi amici?
I dati della Fondazione Veronesi raccontano " Sono tra 3700 e 4000 le persone che ogni anno si tolgono la vita in Italia (dati Istat relativi al periodo 2016-2020). Il dato riferito ai giovani tra i 15 e i 34 anni registrato nello stesso periodo è in media di circa 500 suicidi.Nel 2021 sono stati 220mila i ragazzi tra i 14 e i 19 anni insoddisfatti della propria vita che, allo stesso tempo, si trovano in una condizione di scarso benessere psicologico, e la pandemia non ha sicuramente aiutato. Se i giovanissimi sono senza dubbio stati i meno toccati dagli effetti fisici della pandemia, allo stesso tempo, però, sono stati profondamente segnati dagli effetti del lockdown, privati della scuola e della vita sociale. Il 44% dei teenagers, secondo i Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie statunitensi, all’inizio del 2021 si sentiva senza speranza e continuamente triste. «Si dovrebbe fare attenzione se il soggetto non riesce a seguire le attività scolastiche – spiega Maurizio Pompili, Professore Ordinario di Psichiatria presso Sapienza Università di Roma e Direttore della UOC di Psichiatria presso l'Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant'Andrea di Roma -, se non si applica negli sport, è ritirato dagli amici, dagli affetti, ha problematiche somatiche non ben identificabili, fa uso di sostanze in maniera importante. Bisognerebbe, inoltre, cercare di avere l’aiuto, peer to peer, dei compagni. È importante istruire i giovani a riconoscere tra i loro pari la persona che ha bisogno d’aiuto. Bisognerebbe fare anche attenzione alle verbalizzazioni: frasi come “a che serve vivere”, “non ce la faccio più”; all’alterazione delle abitudini, ad esempio quelle del sonno (sonno disturbato, insonnia o ipersonnia); all’aumento del consumo d’alcool. Infine, bisogna prestare attenzione ai cambiamenti d’umore: se un soggetto precedentemente angosciato appare improvvisamente risollevato, come se avesse risolto i suoi problemi dall’oggi al domani, potrebbe aver preso la decisione di suicidarsi. Ha capito come risolvere il suo problema nel modo più estremo».
Come intervenire?
Prestare ascolto, promuovere la sensibilizzazione ma diviene troppo semplicistico come la lettura dei dati.
Rimane nell'aria un profondo dolore; quel rimorso che si attacca come un'ombra e che non ti lascia più respirare. Andrea era un'anima fragile, l'ennesima. Rimaniamo in silenzio e pensiamoci.
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