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Quando il comune di Mosciano depositerà il ricorso al Tar contro l'impianto di Biometano?

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Una piccola premessa.
La società milanese  CTIP BLU SRL con un capitale sociale di 10 mila euro ( da visura camerale) ha intenzione di realizzare a Mosciano Sant'Angelo un impianto di produzione di Biometano da digestione anerobica di fonti rinnovabili.
Notizia nota.

Lo stesso impianto è stato in una prima fase autorizzato dalla Regione Abruzzo, con il parere favorevole espresso da tutte le Amministrazioni intervenute nel procedimento (Provincia, Arta, ASL, …) e con il solo parere contrario del Comune di Mosciano Sant’Angelo.

Per redarre questo articolo abbiamo studiato il giudizio numero 3039 della Regione Abruzzo del 16/04/2019 del Comitato di Coordinamento Regionale per la valutazione dell'impatto ambientale.

Abbiamo studiato le norme che regolano le distanze minime dai centri urbani di simili impianti che non devono scendere sotto i 500 metri da confine a confine.

Abbiamo catalogato dal sito della GIstat la pianificazione urbana di Mosciano Sant'Angelo.
 

Abbiamo valutato i criteri localizzativi riportati nel vigente Piano Regionale di Gestione Rifiuti.
 G
li impianti di digestione anaerobica, come quello approvato, devono stare ad una distanza di almeno 500 metri dai centri abitati.

Inoltre, nello stesso Piano, si precisa che “le distanze si intendono misurate dalla recinzione dell’impiantoe non, come avrebbe inteso la ditta dal punto di emissione – biofiltro.
Le distanze sono da considerarsi “distanze minime”, lasciando intendere che gli Enti, per garantire la tutela della salute pubblica potrebbero richiedere distanze superiori dai centri abitati, ma che in ogni caso, anche se l’impianto fosse distante solo 499 metri, non sarebbe ammissibile e autorizzabile.

Mosciano Sant'Angelo  vive e insiste tra diversi agglomerati industriali e la discarica del Cirsu.
Il cumulo di sostante odorigene potrebbe far diventare il piccolo comune, capoluogo della cosiddetta Terra delle Puzze.

E ora, per suggellare il primato, si tende ad autorizzare un futuro impianto di Biometano ?

Che cosa accadrà?
Perchè il confinante comune di Notaresco non è stato mai invitato alle conferenze di servizi?
Lo stesso ente locale è consapevole che  i criteri localizzativi riportati nel vigente Piano Regionale di Gestione Rifiuti (Tabella 18.6-1 a pag. 492 del Piano), per gli impianti di digestione anaerobica, come quello approvato, devono stare ad una distanza di almeno 500 metri dai centri abitati?
Lo stesso comune di Mosciano è consapevole che il codice ISTAT 670301003 riguardante la perimetrazione aggiornata del Centro Abitato, qualifica la distanza ad appena 420 metri dal perimetro dell’impianto?

Quando il comune di Mosciano depositerà il ricorso al Tar?
Utilizzerà la norma della distanza minima che bloccherebbe ogni velleità?



...e non finisce qui...



 

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Commenti

E' evidentemente stato imboccato, in maniera errata, dal "manager dell'area industriale" come è stato definito recentemente da un altro giornalista, si veda l'inizio del video linkato qui sotto...

(https://www.facebook.com/radiogiulianova/videos/1301013696717074/)

Le distanze, se lei prendesse la briga di leggere davvero le carte invece che fare da megafono al signorotto di turno, è sempre stata calcolata dalla recinzione d'impianto, come prevede la legge. E come prevede la legge, è ampiamente rispettata la distanza di 500 mt.

Infine, le do la notizia che la cartografia "aggiornata" (è del 2011!!) ISTAT che cita, è realizzata a fini meramente statistici e non utilizzabile allo scopo tecnico-urbanistico di cui si tratta. Se leggesse meglio le carte, inoltre, scoprirebbe che i centri abitati sono invece definiti dal Codice della Strada e non da una cartografia ISTAT, del tutto e legittimamente imprecisa, proprio perché solo indicativa in quanto creata per la raccolta di dati statistici e non per fare rilievi tecnico-urbanistici. La cosa è dimostrata, per di più, nel caso specifico dell'immagine che lei riporta: il "retino" rosso ricomprende infatti anche un edificio abbandonato quindi non rilevante ai fini del calcolo delle distanze da un impianto come quello in discussione.

Ma giusto per smontare sul nascere questa piccola bufala eh...

...e non finisce qui...

Perdonatemi, ma l’impianto non dovrebbe forse trasformare i nostri rifiuti in materia energetica? Una digestione anaerobica in biodigestore quanta puzza farebbe? Più di quella che si annusa passando vicino ad un cestino ricolmo di qualsiasi tipo di rifiuto? Più della puzza che olezza per il centro storico di Teramo?
Quale pericolo igienico-microbiologico per la salute, quando lo stesso processo abbatte la carica microbica anche patogena?
Il biodigestore è una valida scelta per una politica Green ed ecosostenibile in cui non esistono più “rifiuti” ma “Risorse”.
Guardate CopenHill.

Caro Buongiorno, " a fini statistici?".
Quindi decide lei quando i numeri sono utilizzati a fini statistici e quando s copi tecnici amministrativi?
Sono fonti utilizzabili a fini cronistici e poi, saranno i tribunali a decidere per l'intera comunità.
L'importante è comprendere la giusta direzione e rispettare la salute pubblica. 
 

Ps....Caro Buongiorno sul <signorotto di turno<, le concedo un attimo di nervosismo ma è l'ultima volta. 

Forse non mi sono spiegato. L’articolo presenta un’immagine tratta da una cartografia ISTAT. Nessuno mette in dubbio che sia utilizzabile ai fini della cronaca, ma da qui a spingersi nel sostenere, sulla base di questa immagine, un’argomentazione seria su misurazioni puntuali mi pare avventato. Tutto qui.

Caro Buongiorno, Non sei informato e forse non hai studiato.
Tutto qui e mi dispiace. 
Vederemo alla fine dei giochi...https://iduepunti.it/01-12-2019/mosciano-santangelo-le-nuove-tecnologia-degli-impianti-biometano-e-la-puzza-di-sarmato