Non accetteremo messaggi, lettere negative, dati negativi, commenti indirizzati al pessimismo. Sappiamo tutti che è difficile ritrovare Giorgio Lanciotti, l'escursionista di Roseto scomparso dopo la sua ascesa nella vetta orientale del Gran Sasso, circa 40 giorni fa. Eppure non vi pubblicheremo. Non pubblicheremo quei commenti che raccontano dati statistici; quei commenti che scrivono di pericolo per le guide alpine, i volontari, gli alpinisti che continuano nelle ricerche. Ognuno è consapevole; ognuno segue la propria strada e il proprio sentimento. Come abbracciamo chi si è stancato, chi ritiene inutile ogni ulteriore tentativo, chi ripete la legge della montagna. Qui si tratta solo con uomini e donne che sentono il dolore di una famiglia e di un gruppo di amici e che hanno il desiderio, in silenzio, di continuare in nome e per il nome di Giorgio. Ieri pomeriggio, un ex consigliere comunale di Teramo, ci ha raccontato che piano piano è arrivato fino a un certo punto della sua passeggiata. Non cercava Giorgio poi ha sentito di doverlo fare per un senso di vita e di appartenenza. Domani ripartiranno le ricerche tra il Calderone, fino al Vallone dei Ginepri e al Vallone glaciale delle Cornacchie. La zona del presunto cono della cella telefonica di Tottea, Nerito, Crognaleto.
Foto Davide Peluzzi social
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