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Teramo. Minori e alcol. Si sente male in Città. Il soccorso della Polizia Locale e Croce Bianca di Montorio...

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Era semplicemente sdraiata a terra sui gradini del Teatro Comunale di Teramo. Intorno gli amici e qualche piccolo sorriso di scherno. Non c'era nulla da ridere e gli effetti dell'alcol a quell'età ma in tutte le età possono essere devastanti. Nessun moralismo, nessuna predica o nessuna etica manifesta. Arrivare al limite comporta rischi per la salute ma apre, in futuro, a ulteriori seri pericoli per la propria sicurezza. Il pensiero corre alle violenze sessuali e a quelle sostanze messe dai malintenzionati nei cocktails; corre ai danni del coma etilico che può portare a danni irreversibili al sistema nervoso o alla morte del soggetto; corre al dramma se si uniscono altre sostanze al consumo di alcolici; corre all'azzardo per se stessi e altri se ci si mette alla guida di qualunque mezzo di trasporto.
 
Ieri pomeriggio a Teramo una ragazza è stata fortunata e il plauso va sicuramente alla professionalità e dolcezza degli agenti della Polizia Locale di Teramo e degli operatori sanitari della Croce Bianca di Montorio. Una piccola lezione di vita che può salvare tante giovani vite.  

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Secondo la fondazione Veronesi in dieci anni l'alcol in Italia ha provocato la morte di 435mila persone, mentre da un report OMS le vittime salgono a 3 milioni l'anno. Però considerati i danni collaterali causati dal proibizionismo che non eliminata il problema, ma lo aggravava, nessuno si sogna di proibirlo di nuovo, ma viene venduto anche al supermercato e pure pubblicizzato sulle TV di stato senza nemmeno gli avvertimenti alla moderazione. È la droga più pericolosa in circolazione, ma che non venga definita tale, altrimenti le vendite e i profitti ne risentirebbero. Ad essere proibita in Italia invece è la cannabis, definita genericamente droga alla pari della letale eroina o cocaina o sintetica, nonostante per l'OMS non sia pericolosa per gli uomini e non risultano vittime fra i consumatori. Il motivo? Il monopolio deve restare nelle mani delle mafie e nemmeno tragedie come quella recente di Pescara deve stimolare una seria riflessione sui deleteri effetti causati dalla sua illegalità. A dimostrazione che per la malapolitica ipocrita la priorità sono i profitti dei produttori del legale alcol e i profitti della criminalità organizzata per le sostanze illegali che non vanno messi in discussione, non la salute dei nostri giovani che non gli pò fregà
de meno. Ma che non si dica...