La Corte d'Assise si è pronunciata con quella sentenza che chiude il primo grado del giudizio a carico di Francesco Di Rocco, il 49enne di Teramo che nella notte tra il 20 e il 21 novembre 2023, uccise il padre «padrone», Mario Di Rocco, ex capostazione, con circa 90 coltellate. 14 anni per il reato di omicidio volontario, nonostante la difesa, l'avvocato Federica Benguardato, avesse chiesto l'assoluzione per incapacità di intendere e volere o, in extremis, una condanna per omicidio preterintenzionale e non volontario, perché «Francesco non voleva uccidere il padre», come spiega ai nostri microfoni. La Corte ha riconosciuto l'attenuante dello stato d'ira al momento dell'aggressione. Una pronuncia rispetto alla quale ora la difesa attenderà le motivazioni, entro 90 giorni, per valutare poi il ricorso il appello.
Ascoltate https://youtu.be/6K6F3P9OUTk?si=UDDoKE0gb0Sd8wVh
Nikasia Sistilli
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