Prima cosa è proteggere l'identità del ragazzo di Teramo che frequenta le scuole medie e del presunto pedofilo di 30 anni.
L'unica certezza è l'attenzione degli insegnanti, ruolo fondamentale nella società moderna e degli amici del ragazzo.
La comunità che diventa famiglia e funge la disponibilità alla protezione.
Una chat segreta di quelle che si autodistruggono.
Una famiglia attenta e risoluta.
Le immagini inequivocabili del sesso del pedofilo che invitava alla provocazione e alla simulazione.
Il suo ruolo di barista e la disponibilità ad offrire ogni attenzione.
L'appuntamento e l'arrivo della polizia insieme al genitore.
Il finale?
Tutto sequestrato e relativa denuncia sotto l'attenta direzione del pm, Stefano Giovagnoni.
Un consiglio?
Lo ripeteremo fino alla fine de I Due Punti....parlate con i vostri figli.
Siete stanchi?
Stressati?
Sospiro, respiro e domande.
Senza dare nulla di scontato.
Potrebbe fare la differenza tra la vita e la morte.
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Commenti
Proteggere l'identità del ragazzo ok, ma non quella del pedofilo... Dovrebbe essere pubblicata la sua gigantografia
Come al solito spuntano le belve colpevoliste. Ma che ne sapete delle indagini? È stato forse sottoposto a misure cautelari a testimonianza della pericolosità?
Presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva.
Le malelingue della giustizia fatta in casa e sui social tacciano.
Imparate a rispettare la Giustizia, i Giudici e la Costituzione di questo Paese.
@Anonimo.
Altro che giustizialismo!
Lei sicuramente non è un genitore.
Immagini se all'appuntamento fosse andato solo il padre non accompagnato dalla Polizia.
Forse staremo a parlare di altro!
Lei sicuramente non ha figli di quella età.