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Il Gal canta alla Regione Abruzzo. Il Tar accoglie il ricorso e trasmette tutto alla Procura de L'Aquila....

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Avevamo lasciato Carlo Matone, presidente del Gal Gran Sasso Laga, stanco ma fiducioso nella giustizia,  all'indomani della sua sconfitta al Tar del primo ricorso.
 

Scriveva Filippo Tronca di Abruzzo web La gestione del bando Gal (gruppo di azione locale, ndr) ha tolto ai poveri per dare ai ricchi, ha disperso a pioggia le risorse, contravvenendo anche alle prescrizione dell’Unione Europea, penalizzando il territorio teramano colpito, per di più, da un evento sismico”Affermazione secca e piena di amarezza quella ad AbruzzoWeb di Carlo Matone, presidente del Gal Gran Sasso Laga, a pochi giorni dall’ordinanza del Tar che ha respinto il suo ricorso, aprendo però la strada a un secondo".
Era il 2016.
Continuava di amarezza sempre su Abruzzo Web " Abbiamo perso 3,3 milioni di euro, che erano fondamentali per progetti legati al turismo sostenibile, alla valorizzazione patrimonio storico artistico e al sostegno delle piccole filiere agroalimentari, in un territorio montano, già penalizzato e che per di più ha subito i pesanti effetti degli ultimi eventi sismici".Matone evidenzia che la Regione ha favorito della sua provincia i "ricchi", ovvero l’agricoltura della Val Vibrata, territorio di provenienza, è stato malignamente osservato, dell’assessore Pepe, dove però si concentrano molte eccellenze del comparto enogastronomico.
"Non doveva essere questo lo spirito - protesta ancora Matone - e ancor di più i vincoli regolamentari per assegnare le risorse ai Gal, che sono una delle voci obbligatorie del Piano di sviluppo rurale. Con questo bando si sono assegnate risorse su tutto il territorio regionale, apparte l’area metropolitana Pescara-Chieti".
"Ma come precisato dalla raccomandazione del valutatore indipendente, allegata al Psr, le risorse andavano concentrate su territori con una popolazione sotto determinate soglie. Anche per questo - conclude Matone -  si sono penalizzate le aree interne della provincia di Teramo, dove opera il Gal che rappresento".


Settembre 2018.
La sentenza.

1) Il Tar dispone inammissibile il ricorso incidentale.
2) Accoglie il ricorso del Gal.
3) Condanna la Regione Abruzzo alle spese in giudizio per 12 mila euro e dispone la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica de L'Aquila ai sensi dell'art. 331 comma 4 c.p.p.
( Se, nel corso di un procedimento civile o amministrativo, emerge un fatto nel quale si può configurare un reato perseguibile di ufficio, l'autorità che procede redige e trasmette senza ritardo la denuncia al pubblico ministero (2).)

La parola al nostro amico Dino Pepe e alla Regione Abruzzo....l'imbarazzo continua...

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