Salta al contenuto principale

Ritardi, errori, riservisti e la stagnazione dei posti. Caos tra gli insegnanti per le graduatorie GPS...

di Anonimo
4 minuti

Anche da Teramo numerose le segnalazioni per le modalità di accesso e le posizioni

Le Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) sono diventate in questi giorni il fulcro di un'accesa polemica che coinvolge il mondo dell'insegnamento in Italia. Migliaia di docenti, aspiranti supplenti e precari hanno sollevato lamentele riguardo alla gestione delle graduatorie, accusando il Ministero dell'Istruzione di aver creato una situazione di incertezza e ingiustizia. Errori nei punteggi, ritardi nell'aggiornamento delle liste, la presenza controversa dei riservisti, la stagnazione dei posti in alcune scuole, occupati dagli stessi insegnanti per anni, a discapito di chi è in attesa di una nuova opportunità. Le segnalazioni arrivano anche dal teramano.

Molti insegnanti denunciano di essere stati scavalcati dai cosiddetti "riservisti", ossia i docenti che rientrano in categorie protette come i beneficiari della legge 68/99 e che godono di tutele e priorità nell'assegnazione dei posti. Tra le critiche più accese, molti si sentono penalizzati dal sistema di riserve previsto per queste categorie, che ha permesso a diversi "riservisti" di scavalcare colleghi con punteggi più alti. Grazie alle normative vigenti infatti accedono a una quota riservata di posti, che in alcuni casi ha rappresentato il 30% dei posti disponibili. Molti docenti ritengono che la presenza dei riservisti, pur legittima, debba essere bilanciata con criteri di merito più equi. La frustrazione è accentuata dal fatto che, in alcune scuole, i riservisti riescono a mantenere lo stesso incarico per anni, bloccando di fatto l’accesso di altri docenti alle stesse posizioni.

Per non parlare poi della problematica della stagnazione dei posti. Molti insegnanti in provincia come nel resto d'Italia, lamentano che alcune persone mantengono il proprio incarico nello stesso istituto per anni, grazie a supplenze ripetute o immissioni in ruolo, senza mai dare spazio a nuove forze. Questo ha creato una situazione in cui, anche chi ha un punteggio elevato, fatica a ottenere incarichi stabili, vedendosi continuamente "bloccato" da colleghi che, seppur a tempo determinato, riescono a consolidare la loro posizione nel sistema scolastico.

Una delle denunce riguarda poi la discrepanza nei punteggi assegnati agli insegnanti, che ha provocato numerosi scavalcamenti nelle graduatorie. Molti docenti con anni di esperienza e un curriculum di titoli accademici solido si sono visti attribuire punteggi inferiori rispetto a quanto atteso, con un conseguente arretramento nelle graduatorie. Questo ha compromesso le possibilità di ottenere incarichi di supplenza per il prossimo anno scolastico, generando una crescente frustrazione.

Le polemiche sui riservisti e sulla stagnazione dei posti si aggiungono ad altre problematiche che hanno contribuito a esasperare il malcontento. Il portale del Ministero dell'Istruzione, utilizzato per la gestione delle graduatorie, è stato infatti oggetto di critiche per i continui malfunzionamenti e ritardi. Molti insegnanti non sono riusciti ad accedere al sistema per controllare la correttezza dei loro punteggi o per presentare ricorso entro i tempi stabiliti, aggravando ulteriormente la frustrazione.

Il Ministero dell'Istruzione ha cercato di rassicurare i docenti, promettendo di intervenire per correggere le anomalie segnalate e assicurando che il sistema sarà migliorato. Ma per molti il sistema non ha bisogno di essere solo corretto bensì sradicato. I sindacati del settore scolastico, inondati di richieste di assistenza, hanno avviato azioni per chiedere chiarimenti al Ministero, in particolare riguardo alla trasparenza nel calcolo dei punteggi e all’equità nell’assegnazione dei posti. Non si esclude che, se non verranno prese misure adeguate, il malcontento possa sfociare in azioni legali, con ricorsi al TAR per contestare le graduatorie e i meccanismi di assegnazione dei posti.

L'inizio del nuovo anno scolastico rischia di essere segnato da tensioni e sfiducia tra gli insegnanti. La stagnazione dei posti, combinata con la gestione controversa dei riservisti e i numerosi errori nei punteggi, evidenzia la necessità di una revisione profonda del sistema GPS. Se il Ministero dell'Istruzione non affronterà con urgenza queste problematiche, il rischio è quello di un caos amministrativo che potrebbe avere ripercussioni negative sulla qualità dell'istruzione e sul benessere di migliaia di docenti e studenti in tutto il Paese.

Commenta

CAPTCHA

Commenti

Uno sciopero ad oltranza sarebbe necessario....

La riserva è prevista da una legge dello stato. Tanto dovrebbe bastare per valutare l'equità della stessa. Se poi si considerano le motivazioni che la concedono, viene proprio da commentare: ignoranti!